CitaTime

 Per la persona che è sotto la campana di vetro, vuota, e che è bloccata là dentro come un bambino morto, il mondo è in sé un brutto sogno. 
Che progetti hai, dopo la laurea?” Avevo sempre pensato che i miei progetti fossero ottenere una borsa di perfezionamento, in AmerIca oppure in Europa, e poi di fare la carriera universitaria e scrivere libri di poesie e lavorare in qualche casa editrice o rivista. Normalmente questi progetti li avevo sulla punta della lingua. “Non lo so ” sentii che dicevo. Fu uno shock, sentirmi rispondere così, perché nell’istante stesso in cui pronunciai quelle parole capii che erano la verità. Avevano il suono della verità, e io la riconobbi, nella maniera in cui si riconosce una persona che da anni si aggira davanti a casa, ma rimanendo nell’ombra, e poi improvvisamnate si fa avanti e si presenta come il tuo vero padre; e tu vedi che ti somiglia moltissimo e allora capisci che ha detto la verità, e che quello che per tutta la vita hai creduto tuo padre è un impostore.
Il silenzio mi fece sentire depressa. Non era il silenzio del silenzio. Era il mio silenzio. Sapevo benissimo che le automobili facevano rumore, e che il fiume faceva rumore, ma io non sentivo niente. La città era appesa alla mia finestra, piatta come un manifesto, liccicante e ammiccante, ma per quanto mi riguardava avrebbe potuto non esserci affatto.
Sylvia Plath
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WWW Wednesday! #11

Buon mercoledì people!

Erano mesi che sul blog non compariva un altro appuntamento di “WWW Wednesday”, ho pensato però di rimediare il prima possibile anche perché ultimamente ho fatto una lettura di cui non vi ho detto nulla e sto leggendo titoli di cui non vi ho parlato nel migliore dei modi.

Sto leggendo anche un titolo della tbr (no, non me ne sono dimenticata anche se oramai cambierei il titolo da tbr invernale a tbr annuale parte 1).

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Quindi oggi ci aggiorniamo un po’ e ovviamente sono curiosa di conoscere anche le vostre letture del momento quindi, fatemi sapere!

Cosa Stai Leggendo?

La Campana di Vetro – Sylvia Plath

Il Deserto dei Tartari – Dino Buzzati

Troppe a cui Pensare: Saggi 1951-2000 – Saul Bellow

Come saprete dallo scorso articolo “La Campana di Vetro” della Plath è il titolo che stiamo leggendo al momento sul gruppo di lettura. Mi sta piacendo più del previsto questo libro, avevo grandi aspettative per la Plath ma sono molto più coinvolta nella lettura del previsto.

Ho molte aspettative per questo titolo, lo avevo iniziato qualche anno fa, penso sia uno dei titoli che sosta da più tempo nella mia libreria non letto quindi sono felice di recuperare questo mese.

“Il Deserto dei Tartari” mi sta piacendo molto, l’ho iniziato perchè una domenica pomeriggio stavo cercando di sistemare un po’ la libreria e ritrovandomi in mano questo libro mi è venuta la curiosità di iniziarlo, ho letto le prime venti pagine e ho deciso che dovevo leggerlo.

Infine “Troppe Cose a Cui Pensare” di Saul Bellow che è una raccolta di saggi dal 1950 al 2000. Dunque, da quello che ho potuto leggere fin’ora Bellow scrive della sua gioventù (e delle esperienze che ha vissuto), coinvolgendo sempre la letteratura sopratutto americana e criticandola sotto certi aspetti.

Come mio primo approccio a Bellow è interessante leggere il suo punto di vista nei confronti dei suoi coetanei scrittori e della letteratura d per sé, aspetto però di finirlo per farmi un’idea più precisa.

 

Cosa hai appena Finito di Leggere?

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The Princess Saves Herself in This One – Amanda Lovelace

A parte Smith & Wesson di Baricco ho letto questo titolo che è un libro di “poesie” in lingua che mi è stato regalato nel periodo natalizio.

Non mi è piaciuto per nulla questo libro, partendo dal presupposto che questa non la definirei poesia nella definizione internazionalmente riconosciuto.

Come ho scritto anche su Goodreads:

“L’idea di base non è male, anzi, alcuni “aneddoti” di vita sono piuttosto piacevoli da leggere ma per quanto mi riguarda questa non è poesia. E’ scrivere ciò che ti passa per la mente (non in modo eccezionale tra l’altro) su una pagina con uno stile di impaginazione che copia la poesia. Anche no, l’idea è carina, alcune “frasi” sono quasi commoventi e descrivono bene l’adolescenza ma è il resto che non va. “

Cosa pensi Leggerai in futuro?

Poesie – Sylvia Plath

Titolo del Gruppo

La Metamorfosi (e tutti i racconti pubblicati in vita) – Franz Kafka

Ho questa raccolta di poesie in casa della Plath che dopo l’esperienza de “La Campana di Vetro” leggerò sicuramente.

Nell’edizione che posseggo tra l’altro de “La Campana di Vetro” alla fine del romanzo ci sono sei poesie che leggerò con molto piacere al termine della lettura, penso che queste sei poesie da Ariel siano presenti anche nella nuova edizione Mondadori.

Tra qualche giorno terminerà il sondaggio sul gruppo per scegliere assieme il titolo di aprile quindi c’è aria di novità nell’aria e ovviamente il titolo vincitore entrerà a far parte delle mie letture future.

Infine, vorrei rileggere “La Metamorfosi” di Kafka, che lessi ai tempi della scuola studiandolo anche nello specifico però all’epoca non mi convinse del tutto e dato che ho “Il processo” di Kafka da leggere e mi chiama da qualche tempo prima voglio rileggere il suo famosissimo racconto.

In più leggendo questo racconto rispondo ad un punto della challenge a cui sto partecipando quest’anno, per una rara volta faccio qualcosa di studiato per bene, sto imparando.

Bene!

Per oggi era tutto, e voi? Quale lettura avete appena terminato? Cosa state leggendo? Cosa vorreste leggere in futuro?

Fatemelo sapere!

A prestissimo!

Elisa

 

Cose del Mese – Febbraio!

Buon mercoledì gente è tempo delle “cose del mese”!

Questa volta è record per il ritardo, vai con le medaglie!

Febbraio è stato un mese troppo veloce per ricordarmi tutto quello che è successo nel mezzo, per fortuna quindi che c’è la mia affidabile (e leggermente sgualcita) agenda che tiene conto di tutto per me.

E’ stato un mese comunque febbraio che non definirei perfido anche se ricordo ben poco, ma ciò che ricordo non è negativo quindi andiamo sulla fiducia.

Non ho visto moltissimo da punto di vista dei film, anzi l’unico che mi ricordo meglio fra quei pochi che ho visto è uno e nemmeno tanto bello secondo me.

Lo sapete, in questa rubrica scrivo di ciò che ha costellato il mio febbraio e mi dilungo fin troppo quindi prendete una bella tazza di tè o di caffè o se fa caldo da voi un bel bicchiere di tè ghiacciato perché si inizia!

Ovviamente sono sempre curiosa di sapere quali “cose” hanno costellato il vostro di mese di febbraio, quindi fatemi sapere!

Ma iniziamo subito!

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Ho rivisto anche “La Ricerca della Felicità” per caso con W. Smith ma non ve lo cito perché nonostante tutti i tentativi che ho fatto questo film per me rimane noioso come sempre.

Comunque, “Il Rituale” diretto da David Bruckner è un horror basato sul romanzo (che non conoscevo) omonimo di Adam Nevill.

Quando un romanzo o un film porta questo titolo già ci si immagina una scena in cui un tizio a caso viene portato su un’altare e sacrificato a qualche divinità spocchiosa che si risveglia solo per mietere vittime, è così?

Sì, ma c’è anche altro.

A seguito di un traumatico incidente, alcuni amici decidono di partire insieme per visitare i paesaggi selvaggi della Scandinavia allo scopo di sfuggire brevemente alle loro vite quotidiane e riavvicinarsi l’uno all’altro. Tuttavia, una scorciatoia per loro si trasforma ben presto in incubo. Si ritrovano così persi, affamati e circondati da chilometri di foreste: le cose non potrebbero per loro andare peggio quando si imbattono in un casolare abbandonato, rifugio di qualcosa che si nasconde tra i boschi e che li sta inseguendo.

La trama sembra qualcosa di già visto ed in effetti è così, non ha punti che spiccano per l’originalità però devo dire che l’atmosfera è ben costruita e in alcuni momenti il mio livello di inquietudine è salito.

Le leggende e le ambientazioni nordiche sono sempre affascinanti e sicuramente in questo film vengono a tratti valorizzate perché quasi tutta la pellicola è ambientata in Svezia e il fattore “inquietante” che muoverà tutto il film sarà un’idea nata da una leggenda sugli dèi nordici di un tempo.

Quindi, ambientazione ottima direi, background dei personaggi ben fatto perché all’inizio del film accade un evento molto drammatico che non faciliterà il tutto andando avanti, però per quanto mi riguarda i personaggi non sono così empatici personalmente non sono riuscita a “tifare” per nessuno in particolare.

Questi punti mi sono piaciuti però forse il fattore che non mi ha entusiasmata è il fatto che la trama è già vista, non ha nulla di originale, in più il motivo della tragedia mi ha un pochino delusa, mi aspettavo qualcosa in più.

Non è uno degli horror peggiori che abbia mai guardato ma sicuramente non lo riguarderei, una volta mi basta e avanza.

Il mio personale voto è due e mezzo comunque perché nonostante l’ottima realizzazione (dal punto di vista grafico e della costruzione dei personaggi) la storia mi ha comunque a tratti annoiata e penso non porti a nulla di sorprendente o nuovo.

Serie tv del Mese

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Ho iniziato a guardare la prima stagione e per ora ho visto le prime due puntate ma non mi ha entusiasmata, febbraio è stato deludente dal punto di vista delle visioni perché nulla mi ha presa sul serio.

Trama:

Situata nello Yorkshire, Downton Abbey è la splendida tenuta di campagna del Conte e della Contessa di Grantham e delle loro figlie. Riveriti da uno stuolo di servitori le cui dinamiche sembrano più macchinose della stessa aristocrazia, i Crawley affrontano una crisi interna quando, all’indomani del naufragio del Titanic in cui hanno perso la vita il cugino del conte e suo figlio, la proprietà e la cospicua dote della contessa restano senza un erede. Matthew, cugino della famiglia e avvocato di Manchester, diventa il nuovo beneficiario, un destino che inorridisce la Contessa Madre Violet.

Non mi sento comunque di dire per ora nulla di negativo (né positivo) su questa serie perché ho visto poco per ora, troppo poco.

Sono anni che sento solo opinioni positive sul conto di Downton Abbey, quindi ho deciso di iniziare a vederla fidandomi.

Comunque è una serie ad oggi già terminata quindi sono felice di ciò perchè non si ha la tensione per i nuovi episodi, ho letto che diventerà anche un film ma non so minimamente come sia possibile racchiudere sei stagioni in un film di un ora e mezzo.

Da ciò che ho visto fin’ora la serie non mi ha presa più di tanto, ci sono alcuni personaggi che mi fanno simpatia ma a parte questo non sento un’eccessiva curiosità per gli episodi seguenti ma è troppo presto per dirlo.

L’ambientazione mi piace molto, siamo in cui periodo storico che è stato narrato e ridipinto in diverse salse molte volte.

Vi saprò comunque dire nelle prossime settimane.

La serie è realizzata molto bene, dal ricreare il tempo alla fotografia, ai dialoghi, insomma è fatta bene.

Canzoni del Mese

Questo mese ho ascoltato le stesse canzoni per tutto il tempo, quando mi fisso con qualcosa è la fine.

Sick Boy – The Chainsmokers 

Atlantic – Sleeping At Last

Mi piace moltissimo questo gruppo ma la loro musica la consiglio per momenti di sconforto.

Castle – Hasley

Cosmetico del Mese

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Fonte: https://www.discountbeautyboutique.com.au/products/lime-crime-venus-the-grunge-palette

Sicuramente il cosmetico del mese è stata una meravigliosa palette che ho acquistato più o meno verso la metà di febbraio di Lime Crime, precisamente la Venus (1).

L’ho acquistata direttamente sul sito americano, assieme a quella nuova a dire il vero (la Venus XL, che aspetto a “valutare” perché non l’ho ancora testata per bene), vi racconto quindi un attimo l’esperienza sul sito.

Non ho avuto problemi di dogana e non penso ci sia questo pericolo perché Lime Crime utilizza un metodo apposito per non far fermare il pacco in dogana, lo fa passare per il Belgio prima di raggiungere l’Italia in modo da non farlo visualizzare come pacco arrivato dall’America.

Le spese di spedizione non costano tantissimo anche perché dopo un tot di spesa dovrebbero essere gratis.

Lime Crime è un marchio abbastanza conosciuto sopratutto negli States ma anche qui, da tempo mi sarebbe piaciuto provare qualcosa e finalmente mi sono decisa.

Ha avuto anche diverse controversie questo marchio che hanno suscitato diverse polemiche sempre in patria, ma ho sentito pareri davvero entusiasti sopratutto nei confronti delle palette ed ero comunque interessata.

Dunque, i colori della Venus (1) sono stupendi e molto pigmentati, ci sono tonalità come Aura che sono perfetti per un punto luce e altre come Muse che sono adatte a creare ombre tattiche per intensificare lo sguardo.

La palette ha otto tonalità, combinate bene e ha cialde piuttosto grandi.

Come vi dicevo le colorazioni sono molto pigmentate e facilmente sfumabili, si possono realizzare davvero trucchi stupendi con questa palette che è bella da vedere già dalla confezione.

Ottimo prodotto che sono felice di aver recuperato perché merita assolutamente.

 

App del Mese

Non è che ci siano state grandi app a febbraio anzi ne ho dovute eliminare un buon tot perché la batteria del mio telefono sta piano piano morendo e ho capito che una delle cause era un’applicazione (di cui non vi avevo mai parlato).

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Direi però di nominare come app del mese Google Arts and Culture.

Quest’app è diventata abbastanza famosa in giro anche per il fatto che facendovi un selfie potrete vedere a quale figura impressa su tela somigliate, bello vero? Peccato che io non ho trovato questa funzione sull’app non so perché.

Però oltre a questa funzione che l’ha resa famosa è anche un’ottima applicazione culturale, infatti potrete dopo averla installata guardare nei dettagli le vostre opere preferite con lo zoom, ricercare le opere per colore e epoca, partecipare a tour virtuali e scoprire la storia tramite esperti qualificati.

E’ pasantuccia come app però è interessante e ben realizzata, ve la consiglio se vi piace l’arte o la cultura oppure se vi va di scoprire qualcosa in più su queste.

 

Scoperta del Mese

Vediamo, ho scoperto il canale di una ragazza che adoro, non parla di libri ma di cose varie come la realizzazione di quadri suoi oppure cose più leggere come i preferiti del mese ecc, mi rilassa molto vedere i suoi video, è molto creativa e simpatica, questo è il suo canale: Jim Reno.

A febbraio mi è tornata anche un po’ la passione per il trucco, negli ultimi mesi non mi appassionava più così tanto, semplicemente utilizzavo un prodotto nuovo ogni tanto e basta invece ora mi è tornata la voglia di provare cose nuove.

A febbraio sono stata sommersa per giorni dalla neve dentro casa e ogni tanto andava via anche la linea quindi ho avuto tempo di scrivere qualcosina (anche se sono sempre e comunque indietro con i miei progetti di scrittura, non è cambiato niente).

Quest’anno ho notato anche che sono partita alla grande con l’agenda, ogni anno se compro un agenda ( e da quello che ricordo ho sempre fatto così) mi dimentico sempre di usarla, nel 2018 invece ci scrivo ogni giorno e la consulto per gli impegni giornalieri, ogni tanto per rilassarmi ci disegno anche cose abbastanza carine.

Come vi avevo scritto nello scorso “cose del mese” febbraio lo avrei dedicato alla preparazione per una situazione di marzo che mi avrebbe rubato del tempo, quella situazione si è rivelata una perdita di tempo e un fallimento qui a marzo quindi pazienza.

Citazione del Mese

I libri piccoli sono più duraturi di quelli grossi e vanno più lontano. I librai stimano quelli grossi, ma i lettori preferiscono i piccoli. Ciò che è raffinato è migliore di ciò che è prolisso.
Joseph Joubert

Cosa Negativa/Positiva del Mese

Voglio passare per la bambina felice che è in me quando c’è la neve? Sì, voglio farlo.

Diciamo che qui la neve non è mancata per buona parte di febbraio ma non mi è dispiaciuto per nulla, a parte i pezzi rimanenti di neve che mi cadevano in testa i giorni successivi alla grande nevicata.

A febbraio mi sono contenuta dal comprare libri, non ho comprato praticamente nulla, quindi sono stata brava, applauso.

E’ stato un mese intenso e veloce, con alcune pause causa neve sempre, però il lavoro non è mancato ma non l’ho sentito troppo opprimente.

Obbiettivi per Questo mese

Allora, al momento ho tre libri in lettura, quindi direi terminarli tutti perchè sono indietro, poi devo terminare la storia per un concorso di scrittura per cui ho rimandato e rimandato e come sempre mi trovo con l’acqua alla gola.

Contenermi con gli acquisti anche a marzo direi, non sono andata a Tempo di Libri altrimenti chissà cosa sarebbe accaduto.

Ci sono stati alcuni inconvenienti tecnici qui a marzo ma nulla di troppo grave, sicuramente questo mese è piuttosto pesante in tutti i sensi.

Progetti, progetti ovunque che a rilento vanno avanti!

Sono assente sia sul blog che su instagram negli ultimi giorni ma a breve le cose andranno meglio.

Bene ragazzi!

E voi? Come è stato il vostro febbraio? Come procede l’anno? Fatemi sapere!

A prestissimo,

Elisa

 

 

 

 

 

LiberTiAmo di Marzo

Buon primo marzo a tutti e tutte!

Febbraio è già giunto al termine ed è il momento di inaugurare una nuova lettura sul gruppo, il sondaggio in cui abbiamo scelto il libro di marzo è stato molto combattuto e fino all’ultimo l’esito era assai incerto.

Ma alla fine un titolo ne è uscito vincitore e oggi qui sul blog vedremo quale, il titolo sarà in lettura sul gruppo da oggi al 31/03 quindi per tutto il mese di marzo.

Il titolo di questo mese è un titolo che personalmente devo e voglio leggere da anni quindi sono felice che sia emerso vincitore dal sondaggio.

Andiamo subito a scoprire il titolo!

 

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La Campana di Vetro – Sylvia Plath

Editore: Mondadori

Link all’Acquisto: QUI

 

Brillante studentessa di provincia vincitrice del soggiorno offerto da una rivista di moda, a New York Esther si sente «come un cavallo da corsa in un mondo senza piste». Intorno a lei, l’America spietata, borghese e maccartista degli anni Cinquanta: una vera e propria campana di vetro che nel proteggerla le toglie a poco a poco l’aria. L’alternativa sarà abbandonarsi al fascino soave della morte o lasciarsi invadere la mente dalle onde azzurre dell’elettroshock. Fortemente autobiografico, La campana di vetro narra con agghiacciante semplicità le insipienze, le crudeltà incoscienti, gli assurdi tabù che spezzano un’adolescenza presa nell’ingranaggio stritolante della normalità che ignora la poesia. Include sei poesie da “Ariel”.

 

La campana di Vetro è stato pubblicato per la prima volta nel 1963 sotto lo pseudonimo Victoria Lucas.

E’ un “romanzo a chiave” ovvero descrive la realtà dietro una facciata di finzione, “la chiave di solito” è un personaggio piuttosto famoso o l’autore/autrice stesso/a.

L’autrice, Sylvia Plath si suicidò un mese dopo la pubblicazione del romanzo, che poi venne successivamente ristampato ancora in Inghilterra e in America.

Le vicende che costellano la vita della Plath, alcune delle quali scoperte dopo la sua prematura scomparsa, sono ancora oggi fonte di studio.

Nel 1982, Sylvia Plath divenne la prima poetessa a vincere il Premio Pulitzer per la poesia dopo la morte.

Il libro sarà in lettura dal 01/03 al 31/03, quindi per tutto il mese di marzo.

Siete entusiasti per questa lettura? Avete già in mente di partecipare? Fatecelo sapere!

Il 4 stavolta non ci leggeremo per la recensione del titolo di febbraio perché la pubblicai già qualche anno fa, dopo aver letto Trilogia di New York appunto, ve la linko qui se siete interessati/e.

Noi comunque ci leggiamo presto!

Elisa