La Mia Top Five Letteraria del 2021

Buon giovedì e benvenuti/e nell’ultimo articolo del 2021!

Oggi, come annunciato ieri, parleremo delle migliori letture del 2021, quindi dei libri che ho letto in questi mesi e che per un motivo o per l’altro ho voluto inserire in questa top five.

Ieri abbiamo parlato dei libri flop e oggi per chiudere in bellezza l’anno parliamo dei top, i migliori, the best of the best insomma.

Ovviamente le premesse sono le stesse di ieri quindi ci tengo a ribadire che queste sono opinioni assolutamente personali e alcuni libri che a me sono piaciuti molto potrebbero non aver incontrato ovviamente i gusti di tutti.

E come detto ieri alcuni dei libri che citerò sono presenti in altri articoli già pubblicati nel corso dell’anno sul blog, ma di altri non abbiamo ancora parlato e di questi usciranno di sicuro le recensioni nei prossimi mesi.

Tra l’altro ho dovuto (per motivi di top) ordinare questi libri dal quinto al primo, ma tutti i libri che citerò meritano per me il primo posto anche se combattendo con la mia indecisione ho dovuto pensare a questi dal più gradito in assoluto a quello meno gradito, anche se parliamo dei libri migliori dell’anno quindi anche il quinto è un libro da primo posto per me.

Sempre andando in ordine decrescente scaleremo la top fino al podio, iniziamo!

Rosso nella Notte Bianca – Stefano Valenti

Anno di Pubblicazione: 2016

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Valtellina. Novembre 1994. Il settantenne Ulisse Bonfanti attende Mario Ferrari davanti al bar e lo ammazza a picconate. E, alla gente che accorre, dice di chiamare i carabinieri, che vengano a prenderlo, lui ha fatto quello che doveva. Erano quarantotto anni che Ulisse mancava da quei monti. Dopo avere lavorato tutta la vita con la madre Giuditta in una fabbrica tessile della Valsusa, è tornato e si è rifugiato nella vecchia baita di famiglia, o almeno in quel che ne è rimasto dopo un incendio appiccato nel 1944. Non un fiato, non un filo di fumo, non una presenza tutto intorno. In questo abbandono, tormentato da deliri e allucinazioni, Ulisse trascorre l’ultima notte di libertà: riposa davanti al camino, cammina nei boschi, rivive la tragedia che ha marchiato la sua esistenza. Dimenticato da tutti, si rinchiude come un animale morente in quella malga dove nessuno si è avventurato da decenni. I ricordi della povertà contadina, della guerra, della fabbrica, delle tragedie familiari, si alternano in una tormentata desolazione. Una desolazione che nasce dal trovarsi nel paese dove, nel 1946, è morta la sorella Nerina. È la stessa Nerina a narrare quanto accaduto. Uno di fronte all’altra, la neve sullo sfondo, Ulisse e la giovane sorella si raccontano le verità di sangue che rendono entrambi due fantasmi sospesi sul vuoto della Storia.

Meraviglioso libro che volevo leggere da anni e sono felice di aver finalmente affrontato. Ricordo ancora di aver scoperto questo testo mentre facevo delle ricerche per un articolo di “News Letterarie” per il blog, lo avevo menzionato e presa dall’entusiasmo e dalla curiosità lo avevo acquistato. Lo potete trovare ad oggi anche in audiolibro su Audible e io vi consiglio spassionatamente l’ascolto o la lettura di questo. E’ un libro breve, ma intenso che ci porta nell’Italia del fascismo in un clima di estrema violenza e crudeltà, ne “Rosso nella Notte Bianca” assaggiamo una parte di ciò che è stato vivere in quegli anni in un Paese tagliato dalle leggi fasciste, leggiamo di cosa ha significato questo per una povera ragazza come Nerina, stuprata, torturata, traviata da una vita che l’aveva messa in ginocchio. La storia si divide fra gli anni 40′ e gli anni 90′, tempi più recenti in cui incontriamo Ulisse, fratello di Nerina che si macchia di un omicidio piuttosto violento. “Rosso nella Notte Bianca” è una storia umana, di ferite profonde che non si sono mai rimarginate e non si rimargineranno mai, i personaggi sono coscienti di questo e si abbandonano alla vendetta come unica via per una giustizia inesistente o debole. Un libro amaro, duro, violento, ma stupendo, traboccante di aspra umanità.

Il Grande Gatsby – F. S. Fitzgerald

Anno di Pubblicazione (italiana): 1936

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Il grande Gatsby ovvero l’età del jazz: luci, party, belle auto e vestiti da cocktail, ma dietro la tenerezza della notte si cela la sua oscurità, la sua durezza, il senso di solitudine con il quale può strangolare anche la vita più promettente. Il giovane Nick Carraway, voce narrante del romanzo, si trasferisce a New York nell’estate del 1922. Affitta una casa nella prestigiosa e sognante Long Island, brulicante di nuovi ricchi disperatamente impegnati a festeggiarsi a vicenda. Un vicino di casa colpisce Nick in modo particolare: si tratta di un misterioso Jay Gatsby, che abita in una casa smisurata e vistosa, riempiendola ogni sabato sera di invitati alle sue stravaganti feste. Eppure vive in una disperata solitudine e si innamorerà insensatamente della cugina sposata di Nick, Daisy… Il mito americano si decompone pagina dopo pagina, mantenendo tutto lo sfavillio di facciata ma mostrando anche il ventre molle della sua fragilità. Proprio come andava accadendo allo stesso Fitzgerald, ex casanova ed ex alcolizzato alle prese con il mistero di un’esistenza ormai votata alla dissoluzione finale.

“Il Grande Gatsby” è stato una rilettura che ho fatto nel 2021 con grande piacere, forse ha avuto meno impatto su di me rispetto alla prima volta in cui l’ho letto, ma è un classico che amo sempre molto. L’ho letto in questa edizione Centauria che nonostante la bellezza ha al suo interno alcuni errori e refusi, questi non aiutano del tutto nella lettura perché spezzano a tratti un poco il ritmo. Comunque, mi piace sempre immensamente immergermi nelle atmosfere del “Grande Gatsby”, questo mondo di lustrini e paillettes che nascondo segreti e verità nascoste. L’amore idealizzato di Gatsby per Daisy che ormai sembra più un cartonato di un quadro perfetto che un amore reale e tangibile. E’ un romanzo di decadenza, delle facciate, dei sentimenti, delle apparenze, un meraviglioso classico elegante e immortale.

Il museo del Mondo – Melania G. Mazzucco

Data di Uscita: 2014

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Ogni quadro, ogni opera, che sia stata vista in una chiesa, in un museo o esposta in una mostra, lascia qualcosa a chi la guarda. E ogni incontro fortuito può tramutarsi in una vera e propria passione, in un dialogo nel tempo, in una scoperta o riscoperta. In ogni caso è l’inizio di un’avventura. Create per fede o per soldi, per mestiere o per amore, le opere d’arte che Melania Mazzucco non è mai riuscita a dimenticare abbracciano cinque continenti, dall’antichità ai giorni nostri. Concepite come amuleti, preghiere o bestemmie, da uomini e donne, cacciatori e stregoni, assassini e santi, illetterati e intellettuali, nessun museo reale riuscirebbe mai a contenerle. Da Ad Parnassum di Paul Klee a Susanna e i vecchioni di Artemisia Gentileschi, da Lirica di Vasilij Kandinskij al Cane di Francisco Goya, dalla Lattaia di Vermeer alle Cattive madri di Segantini, dalle Aringhe affumicate di Vincent Van Gogh alla Madonna dei Pellegrini di Caravaggio, e via via attraverso Beato Angelico, Burne-Jones, Bacon, Monet, e altri. Fino ad arrivare ai piedi della scala, dai gradini luccicanti d’oro, della Presentazione di Maria al Tempio di Tintoretto. Una selezione «crudele» (senza seguire un ordine cronologico, né geografico, né tantomeno un inutile canone) che offre al lettore la possibilità di incontrare quelle opere che diventano presenza, specchio di un pensiero, indelebile emozione, scintilla di significato del mondo.

Ne abbiamo parlato anche nei suggerimenti per i regali di Natale e ci tengo a ribadire che questo è un libro perfetto da regalare a chi è un’amante dell’arte. Infatti vengono proposte 52 opere d’arte, arte pittorica, e per ognuna c’è il commento della Mazzucco che prende 3/4 pagine, in cui l’autrice ripercorre un poco la vita dell’artista, le opere, lo stile, il significato dell’opera scelta ecc. La selezione è appunto della Mazzucco che come scrive anche nell’introduzione, ha avuto per le mani scelte difficili perché ha dovuto fare una bella cernita. Ho adorato questo libro, è il testo perfetto che vi accompagna per qualche giorno/settimana ed è come un abbraccio tenero per la sensazione che provate nel leggerlo, se appunto vi interessa l’arte o siete degli appassionati/e, come me. Io me lo sono voluta proprio gustare, infatti ho quasi centellinato la lettura, con l’ansia di terminarlo troppo presto. Lo stile della Mazzucco è godibilissimo, accattivante, appassionante, vi tiene incollati/e alle pagine e lo leggereste tutto d’un fiato se fosse possibile. Meravigliosa scoperta dell’anno, sicuramente leggerò altro dell’autrice.

Incendi – Richard Ford

Data di Pubblicazione: 2009

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Nell’estate del I960 la città di Great Falls, Montana, fu circondata dal fuoco. Il fumo proveniente dalla foresta in fiamme coprì le montagne a sud, ovest e a est. Fu l’estate in cui il padre di Joe trasferì la famiglia nel Montana per non perdere l’occasione del boom petrolifero. Fu l’estate in cui il padre perse il lavoro al golf club e andò a combattere l’incendio. Fu l’estate in cui la madre di Joe incontrò Warren Miller e s’innamorò di lui. Fu l’estate in cui Joe si accorse che i genitori erano qualcosa di inesplicabile, come tutti. Nessuno di questi personaggi ritiene che la felicità gli sia dovuta. Tutti devono fare degli aggiustamenti nei confronti degli altri. Tutti, quando è in gioco la propria sopravvivenza, richiedono innocentemente che il proprio interesse prevalga, anche su quello delle persone che amano. Nessuno, dice Ford, conosce il perchè delle proprie azioni. Semplicemente le compiono. Sdradicano le proprie esigenze, abbandonano i figli, cambiano compagni di vita: tutto nel vago perseguimento della felicità.

Non ho fatto altro che piangere leggendo questo libro, il che non è un buon inizio forse… Comunque c’è da dire che ho questo letto questo testo anche in un momento particolare, quindi forse questo aspetto non ha fatto altro che esaltare certe reazioni. E’ stato il mio primo Ford ed è stata una piacevolissima sorpresa. E’ un romanzo sul decadimento di una famiglia, su un uomo che lascia momentaneamente la casa in cui vive con la moglie e il figlio per andare come volontario a spegnere degli incendi che divampano nella zona montuosa di Great Falls in Montana e durante la sua assenza seguiamo la vita di Joe, il figlio di questa coppia che si ritrova sotto gli occhi un rovinoso burrone in cui sta sprofondando la sua famiglia, il rapporto fra i suoi genitori e il suo incerto futuro. Mi sono sentita molto legata a Joe e pagina dopo pagina ho mandato giù boccate di profonda amarezza assieme a lui, non ho amato forse il finale, ma ho comunque voluto inserire questo libro in seconda posizione, sia per la meravigliosa scoperta di Ford, sia per l’esperienza che mi ha dato la lettura di questo libro. Mi sono sentita coinvolta, presente sulla scena, la famiglia che andava in rovina non era solo quella di Joe, ma anche la mia e questo livello di partecipazione ha fatto sì che per mesi, e ancora adesso, ripensi spesso a “Incendi”.

Diari – Sylvia Plath

Data di Pubblicazione (italiana): 2004

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Quando si comincia a leggere questi diari si ha l’impressione di seguire le febbrili annotazioni di una bella ragazza americana che scopre l’Europa: tutto vibra, tutto sprizza energia, c’è un senso di attesa che si impone su tutto. Ma presto ci accorgiamo che le cose non stanno così. O meglio, non soltanto così. E ci immergiamo in una lettura sempre più appassionante e talvolta angosciosa: il giornale di bordo di una sensibilità acutissima, lacerata e drammatica, quella di una scrittrice che per i suoi versi e per il suo tragico destino è diventata un emblema, un vero culto, per molti lettori.

Beh, che dire, non poteva che essere lui il mio libro top dell’anno, a lui la meritata corona. Ho letto questo libro se non sbaglio tra febbraio e marzo, per scrivere l’articolo riguardante Sylvia Plath che è una delle mie autrici/autori preferiti di sempre. A proposito dell’articolo, nel 2022 di certo uscirà la seconda parte, prometto, parola di coccinella, andremo anche avanti con i poeti in un nuovo articolo della rubrica #PoetProfile. Comunque non esagero se affermo che leggere i diari della Plath è stata per me un’esperienza indimenticabile, che ha di certo cambiato la mia vita da lettrice, è uno di quei libri che una volta letti non si possono più dimenticare, specialmente se amate la Plath. Mi capita molto spesso di ripensare ad alcuni episodi narrati nei diari e mi sembra di riviverli quasi come se li avessi vissuti con Sylvia, come se appartenessero anche alla mia di vita. Una lettura meravigliosa, un libro a cui di certo tornerò molte volte.

Bene, e voi? Quali sono stati i vostri libri “top” del 2021? Quale libro ha lasciato il segno? Fatemi sapere!

Io vi auguro un meraviglioso ultimo dell’anno, dato che ci rileggeremo il primo di gennaio con l’annuncio del libro per il gruppo di lettura.

Nel frattempo, buon ultimo dell’anno e buone ultime ore del 2021, buttiamoci nel 2022 con entusiasmo e una bella carica di energia!

A presto!

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Le Cinque Letture Flop del 2021

Buon mercoledì!

Come state trascorrendo questa ultima settimana del 2021? Siete carichi/e per l’anno nuovo? Come avete trascorso il Natale?

Oggi parliamo dei libri flop del 2021, quei cinque libri che fra tutte le letture dell’anno non mi hanno conquistata e sul finire del 2021 ripensandoci ho deciso di inserire fra i libri più deludenti.

Questo articolo ha anche un fratello gemello, quello dei libri top che uscirà domani e vi dico la verità è stato molto più semplice per me selezionare i libri migliori rispetto ai peggiori, i libri di cui vi parlerò oggi infatti pur essendo presenti in una classifica di questo tipo sono letture che sono felice di aver fatto, nel bene e nel male.

Ci tengo sempre a ribadire che queste sono mie opinioni personali e non intendo in alcun modo offendere autori, case editrici e voi lettori/lettrici di questo articolo, se avete amato questi libri vi prego di non offendervi per la mia modestissima opinione.

Detto ciò, alcuni dei libri che citerò oggi sono libri di cui abbiamo già parlato in recensioni ad essi dedicate, ma per altri non è ancora uscita nessuna recensione, non temete, uscirà nelle prossime settimane/mesi e ne parleremo in modo più approfondito.

Come sempre andremo in ordine decrescente, quindi partiremo dal quinto classificato di questa personale top, fino al primo.

Iniziamo!

Latitudine 0° – Marco Lapenna

Anno di Pubblicazione: 2021

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Alla ricerca di Nina, la donna magnetica e incostante che non è mai riuscito a dimenticare, Gaspar Carvajal giunge in una Città del Messico anestetizzata dall’inverno. Nina si è volatilizzata mesi prima, solo una flebile traccia la lega a una psichiatra assassinata e ai vaneggiamenti del Russo, personaggio oscuro e inquietante, ossessionato da una fantomatica foresta: un continente invisibile dai confini sfuggenti, retto da un egemone sanguinario. Eppure non si tratta delle farneticazioni di un folle, la foresta esiste, è un luogo violento e primordiale dove la vita è guidata da pulsioni ancestrali e i desideri degli uomini – inappagati e inappagabili – prendono la forma concreta di demoni pronti a divorarsi l’un l’altro. Carvajal decide di inoltrarsi in questo territorio selvaggio piegandosi a una nuova esistenza dove sono saltate tutte le regole del contratto sociale e vige un’unica legge: la predazione istituzionalizzata. Ma anche in questo universo immutabile qualcosa sta cambiando. Un condottiero dal demone straordinariamente potente si è messo alla testa di un manipolo di ribelli per annientare la schiavitù del desiderio e raggiungere, muovendo di colonia in colonia, il centro pulsante della foresta: Latitudine 0°. Un romanzo visionario, avventuroso, che ammicca alla letteratura fantastica e al mito azteco, in un’America Latina onirica e misteriosa dove ogni uomo, dimentico di sé stesso, è costretto a fare i conti con il proprio cuore di tenebra.

Ho deciso di inserire questo libro al quinto posto e non al primo perché non sono riuscita a terminarlo e non pensavo fosse corretto inserirlo al primo posto. Ho iniziato a leggere “Latitudine 0°” con le migliori premesse, è un libro che si presenta come un testo più particolare, molto vivido che catapulta il lettore in una foresta selvaggia che al suo interno nasconde un mondo pericoloso e misterioso. La trama sembra virare a tratti verso un qualcosa di onirico quasi o legato al realismo magico, purtroppo dopo aver iniziato la lettura però mi sono ritrovata in un mondo di totale confusione. Non ho amato particolarmente lo stile dell’autore, che risulta a volte troppo secco e tagliente, ci troviamo in un contesto in cui le leggi sembrano essersi capovolte e lo stile dell’autore a volte confonde ancora di più il lettore. E’ stata una lettura, come dicevo, che non sono riuscita terminare perché verso la metà mi sono sentita completamente sconfortata e bloccata. L’autore inserisce mille parentesi, ma nessuna si comprende a pieno. E’ un libro frastagliato, ben poco scorrevole, in cui tutto risulta confuso e, almeno per me, nulla si incastra del tutto. L’idea di base era ottima, purtroppo il testo in sé si perde troppo a mio avviso.

Sorelle – Daisy Johnson

Anno di Pubblicazione (Italia): 2021

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Le sorelle adolescenti Luglio e Settembre sono strette da un legame simbiotico forgiato con una promessa di sangue quando erano bambine. Vicine quanto possono esserlo due ragazze nate a dieci mesi di distanza, a volte è difficile stabilire dove finisca l’una e cominci l’altra. Abituate all’isolamento, non hanno mai avuto amici: bastano a se stesse. Ma un pomeriggio a scuola accade qualcosa di indicibile. Qualcosa da cui non si può tornare indietro. Alla disperata ricerca di un nuovo inizio, si trasferiscono con la madre dall’altra parte del paese, sul mare, in una vecchia casa di famiglia semiabbandonata: le luci tremolano, da dietro le pareti provengono strani rumori, dormire sembra impossibile. Malgrado questo inquietante scenario, a poco a poco la vita torna ad assumere una parvenza di normalità: nuove conoscenze, falò sulla spiaggia… Luglio si accorge però che qualcosa sta cambiando, e il vincolo con la sorella inizia ad assumere forme che non riesce a decifrare. Ma cos’è successo quel pomeriggio a scuola che ha cambiato per sempre le loro vite?

Abbiamo già parlato di questo libro (esattamente qui) quindi cercherò di essere breve, ma ci tengo a dire che questa è stata una lettura abbastanza recente, è stato infatti il libro di novembre per il gruppo di lettura. Questo libro mi ha delusa sotto vari aspetti, viene promosso come un testo che unisce le atmosfere di King a quelle della Jackson, ma credo sia su un’altra traiettoria. Ci sono tante tematiche in questo libro, ma nessuna viene approfondita a dovere, la vicenda prende una piega piuttosto scontata e inevitabile, senza parlare della casa in cui si svolge la storia, che dovrebbe essere un altro personaggio quasi, ma invece viene inserita ogni tanto per unire qualche punto senza dare vigore o personalità a questa.

L’Uomo Vestito di Nero – Stephen King

Data di Uscita: 2020

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«Penso che qualcuno leggerà le mie parole. Resta da chiedersi se ci crederà o no. Quasi certamente no, ma non ha importanza. Non mi interessa essere creduto, ma liberarmi. E ho scoperto che la scrittura può essere una forma di liberazione.» Gary è un uomo molto anziano. Sente il suo corpo sgretolarsi come un castello di sabbia lambito dalle onde; sente una fitta nebbia avvolgere i ricordi di oggi e di ieri. Eppure, un episodio del passato più lontano brilla nitido nella sua memoria, come una stella oscura nelle costellazioni dell’infanzia: il pomeriggio di mezza estate in cui, quando aveva nove anni, si addentrò nel bosco per andare a pescare al torrente e incontrò un uomo tutto vestito di nero. Uno sconosciuto dagli occhi di fuoco. I tratti di quel volto spaventoso e le parole terribili che uscirono da quella bocca, terrorizzandolo da bambino, hanno tormentato Gary per tutta la vita, come un lungo incubo. E proprio adesso sente l’urgenza di mettere nero su bianco ogni dettaglio. Nella speranza che la scrittura lo liberi da quell’ossessione.

Mi dispiace inserire un testo di King nei libri flop dell’anno, ma questo è un raccontino estrapolato da una raccolta che è stato inserito in un testo a sé con un racconto di D. Hawthorne e varie illustrazioni. Lo avevo trovato usato e presa dall’amore per King lo avevo acquistato, ma non mi ha convinta. E’ un racconto omaggio ad Hawthorne appunto, ma non ha quel solito mordente di King, è inquietante per poco, ma non ha un impatto a mio parare duraturo o forte sul lettore, scorre via dopo la lettura e non rimane nulla, sono affascinanti le illustrazioni che si integrano abbastanza bene con la vicenda, il problema però rimane il racconto in sé, piatto in generale.

La Casa Infestata di Place du Lion D’Or – A cura di Fabio Camilletti

Anno di Pubblicazione: 2020

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Nell’autunno del 1786 una famiglia britannica sperimentò fenomeni inquietanti in una casa delle Fiandre francesi: la storia venne pubblicata per la prima volta nel 1822 e continuò a essere narrata e rinarrata per più di un secolo, trasformandosi in una vera e propria leggenda contemporanea prima di sparire nell’oblio. Questo libro raccoglie tutte le testimonianze su questo Amityville Horror del 1786, fra resoconti di prima mano, pubblicazioni anonime e rielaborazioni narrative, fra cui la sorprendente reinterpretazione che del caso fece Charles Dickens in uno dei suoi racconti natalizi. Del resto, come si sa, anche se i fantasmi non esistono, esistono tuttavia le storie che ne parlano: le quali – specialmente nell’epoca delle fake news – hanno ancora molto da insegnarci sull’affidabilità di fonti e testimonianze, sul piacere che si prova a essere ingannati e sull’importanza dei dettagli nella ricerca della verità. Da questo punto di vista, quello del fantasma di Place du Lion d’Or è un perfetto esempio di caso ancora aperto: la cui soluzione definitiva ci sarà, forse, inevitabilmente preclusa, ma che invita in ogni caso al piacere dell’indagine.

Senza mettere in dubbio la bellezza delle edizioni ABEditore con illustrazioni, copertina e tavole meravigliose all’interno, il contenuto di questo libro non mi ha entusiasmata. Parla di una casa situata appunto a Place du Lion D’Or in Francia e delle disavventure di una famiglia che per qualche tempo ha alloggiato, ignara, all’interno delle sue mura assistendo a suo malgrado a fatti paranormali. Il libro assomiglia più ad un saggio che ad un romanzo, ripropone la stessa storia in cui si narrano gli eventi della famiglia che ha sostato in casa da diversi punti di vista, ma la base non cambia. Ci sono versioni praticamente uguali o altre che cambiano di poco, per un minuscolo dettaglio. Il libro ha un introduzione molto interessante che ripercorre anche le origini delle storie di fantasmi e lo sviluppo di queste nella letteratura, ma la vicenda di per sé diventa ripetitiva ad un certo punto, proprio perché la storia è simile, e la si legge molte volte, fino a conoscerla a memoria. Alla fine c’è un breve racconto di Dickens che cita i fantasmi, ma non ho ben capito questo inserimento, mi è sembrato forzato anche se il tema sono i fantasmi il libro riguarda una vicenda diversa.

La Banda del Cimitero – Jesse Bullington

Data di Uscita: 2010

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Nell’anno del Signore 1364, stritolata dal terribile morbo della Peste Nera, l’intera Europa appare come una landa desolata: una terra senza speranza in cui, simili agli spettri, si aggirano i corpi scheletrici di chi è sopravvissuto alla catastrofe. In questo regno di fame e paura, dove il prossimo non è altro che un nemico da tenere a bada con la forza delle armi, il terrore è alimentato da storie che parlano di streghe e di demoni, creature malvagie sempre pronte a gettarsi sui vivi per consegnare nuove anime al mondo dei dannati. Hegel e Manfried Grossbart, però, non temono nessuna maledizione. E, convinti di godere della protezione della Vergine Maria a cui sono devoti, sbarcano il lunario svaligiando cimiteri. Guai a chi, per troppo coraggio o semplice ignavia, dovesse incrociare la strada dei due ladri di tombe. Fedeli a un solo desiderio – raggiungere l’Egitto per depredare le necropoli dei faraoni – Manfried ed Hegel, oltre che ladri, sono anche assassini senza scrupoli. I protagonisti di un viaggio che, in un romanzo in bilico tra il folklore dei fratelli Grimm e la vena dissacrante di Quentin Tarantino, saprà parlare di fattucchiere passionali e di morti viventi, di crociate e di eresie, di mostri assetati di sangue e di preti reietti. Un medioevo spaventoso ma vivo, in grado di trascinare il lettore in una storia dove i colpi di scena rappresentano la regola e i lati oscuri delle antiche leggende escono dai libri per impossessarsi della realtà.

Questo libro è stata la mia prima lettura del 2021 e direi che ha donato subito un tono al mio anno perché se è qui in prima posizione nei libri flop c’è un buon motivo… Anche di questo libro potete trovare qui la recensione, uscita qualche mese fa, quindi non mi dilungherò più di tanto. E’ un libro che inizia in modo promettente, ma finisce per trascinarsi per più di 500 pagine in un’epopea straziante in cui assistiamo alle avventure di questi due fratelli Grossbart, personaggi negativi e a lungo andare ben poco sopportabili, che si muovono dalla Germania, all’Italia e infine in Egitto per andare a depredare tombe. Il libro si dilunga eccessivamente e si arriva ad un certo punto in cui si perde l’interesse per gli eventi narrati. Qui il problema per me non è stato lo stile dell’autore, alcune immagini e descrizioni sono anche suggestive, ma è il dilungarsi della vicenda che rende poco sopportabile il tutto, senza parlare del fatto che in tutto questo marasma di eventi i due personaggi non sembrano essere cresciuti per nulla, non c’è un’evoluzione, un cambiamento, nulla. Alcuni punti di questo testo li salverei, come lo stile a volte godibile dell’autore o alcune scene molto suggestive, ma è stata comunque per me una lettura piuttosto deludente.

Bene! E voi? Quali sono stati i vostri libri flop del 2021? Com’è stato il vostro anno di letture? Fatemi sapere!

A domani!

The End of The Year book tag

Buon mercoledì!

Come procede la settimana natalizia?

Ormai manca poco al Natale, ma prima di farvi i miei saluti e auguri natalizi (prima di rileggerci negli ultimi giorni del 2021) vorrei pubblicare oggi questo tag che avrei dovuto pubblicare in verità settimane fa.

Sono arrivata tardi alla festa, come mio solito, ma ci tenevo comunque a pubblicare l’aggiornamento di questo perché è un tag che mi piace molto, ha sei domande, tutte belle interessanti a cui rispondere per aggiornarci sulle letture in corso.

Infatti nello scorso articolo abbiamo parlato di obbiettivi per il 2022, ma prima di arrivare nell’anno nuovo ci sono letture da concludere, obbiettivi da completare ecc. ecc.

Quindi, anche ormai siamo già quasi nel 2022 ci tenevo a pubblicare questo tag che ovviamente è apertissimo a tutti/e e sono molto curiosa di conoscere i vostri libri in lettura o quasi lettura, che vi accompagneranno nell’arrivo al 2022.

Iniziamo!

Ci sono libri che hai iniziato quest’anno e che vuoi finire?

Quest’anno ho iniziato “Il Delta di Venere” di Anais Nin che è una raccolta di racconti e mi sarebbe piaciuto riuscire a terminarla entro la fine dell’anno, ma arrivata a questo punto non penso di farcela.

Volevo leggere qualcosa di Anais Nin da anni, ho deciso di approcciarmi all’autrice con questo volume perché è la sua raccolta più famosa, parliamo di racconti erotici che erano stati commissionati in origine a Henry Miller, amico all’epoca di Anais e in futuro amante.

Henry Miller decise dopo poco di mollare la scrittura di questi e offrì il lavoro all’amica che accettò, erano racconti scritti per un uomo misterioso che ne richiedeva la scrittura chiedendo anche a volte qualche modifica in base ai propri gusti.

Ebbene non ho abbandonato questa lettura per il poco gradimento, semplicemente ho iniziato a leggere questo libro in un periodo in cui gli impegni sono diventanti sempre maggiori e il mio tempo per la lettura si è ridotto sempre più.

Spero di riuscire a riprenderlo nel 2022, sono arrivata all’incirca a metà raccolta, mi piace lo stile dell’autrice anche se secondo la mia personale opinione penso sia una raccolta da integrare con altre letture, perché leggerla come unico testo senza inframmezzare ogni tanto il tutto può diventare un poco pesante e ripetitivo.

Ci sarebbe anche un altro libro che per il momento ho abbandonato in attesa di un periodo più adatto, ed è proprio il libro di dicembre per il gdl, ovvero “I Leoni di Sicilia” di Stefania Auci, che anche in questo caso spero di riprendere l’anno prossimo, ma non ho tutta questa urgenza, ho bisogno di essere nel mood giusto per questa lettura.

Hai un libro in particolare che consideri “autunnale” che ti accompagni nella transizione verso fine anno?

Mmm dunque, due anni fa avevo proposto “L’uomo di Calcutta” di Abir Mukherjee che non è più di tanto autunnale o invernale nelle atmosfere, ma a me per qualche motivo ricorda l’autunno. Oltre a questo direi tutti gli altri della saga dell’autore, quindi “Un Male Necessario” (di cui abbiamo parlato sul blog, esattamente qui), “Fumo e Cenere” e “Morte a Oriente” (l’ultimo uscito a settembre).

Direi inoltre Dickens, che torna sempre il buon vecchio Dickie, soprattutto in questo periodo dell’anno e a me ricorda sempre l’inverno e l’autunno, quel clima freddo, la stufa accesa, una bella tazza di tè fumante e la pace dei sensi.

C’è una novità che stai aspettando?

Qui parliamo già quindi di uscite del 2022 e l’anno prossimo ci saranno parecchie uscite interessanti, non aspetto nessuna di questa in modo appassionato però ne punto senza dubbio qualcuna, ad esempio:

La Custode dei Peccati – Megan Campisi (7 gennaio 2022)

Ha rubato solo un pezzo di pane, ma la giovane May avrebbe preferito essere impiccata come tutti gli altri ladri. Invece il giudice ha scelto per lei una condanna peggiore della morte: diventare una Mangiapeccati. Dopo la sentenza, May è obbligata a indossare un collare per essere subito riconoscibile e le viene tatuata la lettera S sulla lingua. Da quel momento, non potrà mai più rivolgere la parola a nessuno. Poi inizia il suo apprendistato presso la Mangiapeccati anziana che, nel silenzio più assoluto, le insegna le regole del mestiere. Un mestiere spaventoso: raccogliere le ultime confessioni dei morenti, preparare i cibi corrispondenti ai peccati commessi e infine mangiare tutto, assumendo su di sé le colpe del defunto, la cui anima sarà così libera di volare in Paradiso. Le Mangiapeccati sono esclusivamente donne, disprezzate e temute da tutti, eppure indispensabili. E infatti, un giorno, May e la sua Maestra vengono convocate addirittura a corte, dove una dama di compagnia della regina è in fin di vita. Dopo la confessione e la morte della donna, però, alle due Mangiapeccati viene portato un cuore di cervo, un cibo da loro non richiesto e che rappresenta il peccato di omicidio. Sconcertata, la Maestra di May si rifiuta di completare il pasto e viene imprigionata per tradimento. Rimasta sola, la ragazza china la testa e porta a termine il compito, ma in cuor suo giura che renderà giustizia all’unica persona che le abbia mostrato un briciolo di compassione. Quando viene chiamata ancora a prestare i suoi servigi a corte, May intuisce che una rete di menzogne e tradimenti si sta chiudendo sulla regina e che solo lei è in grado d’intervenire. Perché essere invisibile può aprire molte porte, anche quelle che dovrebbero restare chiuse per sempre… Ispirandosi alla figura realmente esistita della Mangiapeccati, questo romanzo coinvolgente e dalla straordinaria potenza narrativa ci regala un’eroina modernissima, che rifiuta il ruolo impostole da una società che la umilia in quanto donna, e che grazie alla sua forza di volontà e determinazione riuscirà a cambiare il proprio destino.

Il Cercatore di Tenebre – Femi Kayode (13 gennaio 2022)

Lo psicologo forense Philip Taiwo è considerato in Nigeria uno dei più autorevoli esperti del comportamento e della violenza delle folle. È per questo che a lui si rivolge un importante manager nigeriano per indagare su un atroce fatto di cronaca che ha visto fra le vittime suo figlio: la tortura pubblica e l’omicidio di tre studenti universitari di Okriki da parte della folla. Fin dal momento in cui Philip scende dall’aereo che da Lagos lo porta nella remota cittadina, ed è investito dalla frenesia disordinata del piccolo aeroporto, si rende conto che l’indagine sarà tutt’altro che semplice. Soprattutto perché gli anni trascorsi negli Stati Uniti gli hanno fatto dimenticare gli usi e le abitudini dei suoi conterranei, il tribalismo ancora forte che regola le relazioni. Con l’aiuto del suo fedele autista personale, Chika, Philip deve lottare contro i tanti che cercano di intralciare le indagini, e più approfondisce più si rende conto che avvicinarsi alla verità è un percorso sempre più pericoloso. Ispirato a un tragico episodio realmente accaduto, Il cercatore di tenebre è un romanzo che scava alle radici più profonde del male e che spalanca le porte alla magia senza confini del­l’Africa contemporanea, raccontando tutti i contrasti col mondo occidentale e la stupefacente ricchezza di una cultura ancestrale piena di luci e di tenebre.

Quali sono i 3 libri che vuoi leggere entro fine anno?

Dunque, dato che siamo più di là che di qua e al 2022 manca poco ne ho due e non tre, e il duo in questione è questo:

Ho iniziato a leggere “L’Esorcista” di W.P. Blatty l’altro giorno dopo aver letto “I Due Esorcisti” quindi conto di riuscire a finirlo sicuramente entro la fine del 2021 (di questi libri parleremo di certo l’anno prossimo). Quello in dubbio è “Rosemary’s Baby” di I. Levin che vorrei leggere subito dopo “L’Esorcista”, ma vedremo come andrà la situazione nei prossimi giorni. Di certo questi sono i libri che mi accompagneranno in questa parte finale del 2021.

C’è un libro che pensi ancora possa sorprenderti e diventare il tuo preferito?

Non saprei, si spera sempre che il libro del momento diventi il preferito o si riveli incredibile, quindi non voglio esprimermi. Come dicevo qualche articolo fa non è stato un anno di grandi letture, i libri che ho letto li definirei in generale nella media, nessuno ha lasciato proprio il segno… forse uno, ma ne parleremo sempre nelle classifiche di fine anno.

Hai già cominciato a fare piani per il 2022?

Yes, ne abbiamo parlato nello scorso articolo, qui, quindi ho già i miei piani per il 2022… spero di riuscire a portarne a termine almeno uno, per ora le buone intenzioni ci sono tutte.

Bene ragazzi/e!

Dato che non ci leggeremo fino a dopo Natale io ne approfitto per farmi i miei auguri, di un sereno e felice Natale, ma anche di una mangereccia e appassionata Vigilia e di un Santo Stefano di relax e ripresa, perché diciamocelo molte volte Santo Stefano serve a riprendersi dalla botta del Natale.

Noi ci leggiamo prima della fine del 2021, a presto!

2022: Obbiettivi di Lettura e Reading Challenge

Buon venerdì e buon quasi weekend!

Come state? Come avete trascorso questa settimana di dicembre? Ci avviciniamo al Natale, a che punto siete con i regali? Anche voi siete ritardatari come me e recuperate tutto all’ultimo?

Comunque, oggi parliamo degli obbiettivi di lettura per il 2022! Questo è uno dei miei articoli preferiti da scrivere (e pubblicare, certo) perché mi piace fare programmi e curiosare in quelli altrui, quindi conoscere anche i vostri di obbiettivi per l’anno prossimo, sapere se siete belli carichi/e, ottimisti/e o realisti/e nei piani.

Come ogni anno parleremo di Goodreads, challenges di lettura, obbiettivi personali vari ecc. ecc.

Quindi di titoli specifici, challenge a cui penso di aderire, cifre a cui punto di arrivare, insomma parleremo di piani vari, tenendo come sempre a mente che tutto ciò mi piace farlo anche e soprattutto per auto-motivarmi, ma sarò comunque soddisfatta per ogni risultato ottenuto, l’importante è godersi ogni lettura.

Dunque, parlando un attimo di quest’anno il mio obbiettivo su Goodreads era quello di arrivare ai 60 libri letti, ma purtroppo per come è andato il mio 2021 non sono riuscita a raggiungere il goal, ma sono ad ogni modo più che soddisfatta del risultato. Pianifico di arrivare ai 45 libri letti per la fine dell’anno, ad oggi, data in cui sto scrivendo l’articolo, sono a 43 ma ho due letture che spero di riuscire ad inserire nei libri letti quest’anno e terminati entro la fine.

Per il 2022 invece il mio obbiettivo di lettura su Goodreads sarà lo stesso del 2021, ovvero 60 libri.

Per quanto riguarda invece le reading challenges mi piace sempre provare a seguire quella di PopSugar che utilizzo più che altro come lista adatta a degli “spunti di lettura” per quando mi sento bloccata o non ho ispirazioni interessanti.

Ma come ho scritto anche l’anno scorso il mio problema con le challenges è quello di dimenticarmi della loro esistenza già a febbraio, forse vi dirò anche metà gennaio. Però come sempre qui sotto andrò a tradurre tutti i punti e come faccio ogni anno lascerò la sfida di PopSugar fra i Widget a destra sulla home del blog, provando ogni tanto a segnare qualche punto.

Come ogni anno i punti sono 40 più 10 aggiuntivi che rappresentano un livello “avanzato”:

Guardiamo assieme i punti:

  1. Un libro pubblicato nel 2022
  2. Un libro ambientato su un aereo, treno o nave da crociera
  3. Un libro su o ambientato in una società non patriarcale
  4. Un libro con una tigre in copertina o la parola “tigre” nel titolo
  5. Un libro saffico
  6. Un libro di un autore/autrice Latinx (autore che vive negli USA, ma la famiglia o lui/lei stesso/a proviene dall’America Latina)
  7. Un libro con un’onomatopea nel titolo
  8. Un libro con un protagonista che usa un ausilio per la mobilità
  9. Un libro su una “famiglia trovata”
  10. Un libro vincitore del Anisfield-Wolf Book Award
  11. Un libro raccomandato su #BookTok
  12. Un libro sull’aldilà
  13. Un libro ambientato negli anni 80′
  14. Un libro con delle posate in copertina o nel titolo
  15. Un libro di un autore delle Isole del Pacifico (proveniente da una di queste)
  16. Un libro sulle streghe
  17. Un libro che diventerà una serie tv o un film nel 2022
  18. Un romanzo rosa di un autore/autrice BIPOC (termine che sta letteralmente per “black, indigenous and people of color”, quindi un autore/autrice “nero/a, indeigeno/a o di colore”)
  19. Un libro che si svolge durante la tua stagione preferita
  20. Un libro il cui titolo inizia con l’ultima lettera della tua lettura precedente
  21. Un libro su una band o gruppo musicale
  22. Un libro con un personaggio asessuale/asessualità grigia (il punto in inglese dice “ace spectrum” che si traduce in italiano con asessualità grigia ed è lo spettro tra asessualità e allosessualità)
  23. Un libro con una ricetta dentro
  24. Un libro che puoi leggere tutto d’un fiato
  25. Un libro su un segreto
  26. Un libro con un titolo fuorviante
  27. Un libro vincitore del Premio Hugo
  28. Un libro ambientato durante una vacanza
  29. Un libro diverso di un autore che hai letto nel 2021
  30. Un libro con il nome di un gioco da tavolo nel titolo
  31. Un libro su un disastro causato dall’uomo (non è specificato se realmente accaduto oppure no)
  32. Un libro con una citazione del tuo autore preferito in copertina o sulla pagina di Amazon (frase promozionale o citazione)
  33. Un social horror (horror che ha a che fare con i social)
  34. Un libro ambientato in epoca vittoriana
  35. Un libro con una costellazione in copertina o nel titolo
  36. Un libro di cui non sai nulla
  37. Un libro sull’identità di genere
  38. Un libro con una festa
  39. Un libro #OwnVoices SFF (fantascienza e fantasy) (#ownvoices è un movimento hashtag nato su Twitter, tramite cui vengono consigliati libri, utilizzato per consigliare libri su personaggi diversi scritti da autori di quello stesso gruppo eterogeneo. Ora #ownvoices viene utilizzato su tutta la linea nelle recensioni, nei contenuti editoriali e nei materiali di marketing per evidenziare quando un autore scrive delle proprie esperienze personali in un gruppo emarginato. Vi lascio qui il link a questa pagina che parla di questo movimento in modo più specifico.)
  40. Un libro che soddisfa il tuo punto preferito di una precedente challenge di PopSugar

Livello Avanzato

  1. Un libro con un’immagine riflessa sulla copertina o il termine “specchio” nel titolo
  2. Un libro che ha due lingue
  3. Un libro dal titolo palindromo
  4. Una duologia (vol. 1)
  5. Una duologia (vol. 2)
  6. Un libro su qualcuno che conduce una doppia vita
  7. Un libro con una realtà parallela
  8. Un libro con due POVs
  9. Due libri ambientati in città gemelle, “citta sorelle” (vol. 1)
  10. Due libri ambientati in città gemelle, “citta sorelle” (vol. 2)

Quindi proverò a seguire questa challenge in un modo o nell’altro e alla fine del 2022 vedremo com’è andata l’avventura!

Ottimo, ora andando un pochino nello specifico quest’anno mi sono voluta fare un elenco di 30 libri, prendendo ispirazione dalla famosa “Sfida dello Scaffale Strabordante” ideata da sbarbine_che_leggono che trovate su Instagram, se non sbaglio questa challenge era presente anche su Anobii parecchi anni fa.

Ora, io ho preso ispirazione, non ho propriamente partecipato alla sfida perché quando mi è venuto in mente di partecipare ero già in ritardo e sono stata indecisa fino all’ultimo se stilare questa lista di libri da leggere oppure no. Alla fine l’ho fatto, ma non la vedo come una vera e propria sfida, sono 30 libri che pianifico di leggere ad andare alla fine del 2022 e molti di questi sostano nella mia libreria da parecchio tempo.

Questa è la ragione principale per cui ho deciso di farmi questa lista, affrontare libri che mi attendono da anni, due di questi 30 li ho già letti e ne parleremo assieme nelle prossime settimane, quindi via con la lista:

  1. Revolutionary Road – R. Yates
  2. Dracula – B. Stoker
  3. Il Grande Divorzio. Un Sogno – C.S. Lewis
  4. Abarat – C. Barker
  5. Loney – A. M. Hurley
  6. Un Inverno da Lupi – C. Ekback
  7. Pomodori Verdi Fritti al Caffè di Whistle Stop – F. Flagg
  8. Bunker Diary – K. Brooks
  9. La Notte è un Luogo Solitario – B. Erskine
  10. La Rabbia e L’Orgoglio – O. Fallaci
  11. Il Bastardo – E. Caldwell
  12. Il Violino Nero – M. Fermine
  13. L’uomo che Voleva essere Colpevole – H. Stangerup
  14. Red Dragon – T. Harris
  15. L’incantatrice di Firenze – S. Rushdie
  16. Il Deserto dei Tartari – D. Buzzati
  17. Ognuno per Sè – B. Bainbridge
  18. I Cavalieri – T. Winton
  19. Sandman vol. 2 – scritto da N. Gaiman
  20. L’ultima Lacrima – S. Benni
  21. La Psichiatra – W. Dorn
  22. Mentre Morivo – W. Faulkner
  23. Jack lo Squartatore, l’autobiografia – J. Carnac
  24. Dieci Giorni in Manicomio – N. Bly
  25. La Luna è dei Lupi – G. Festa
  26. La vita è un’altra Cosa – J. Barth
  27. Hap e Leonard vol. 1 – J.R. Lansdale
  28. Al Faro – V. Woolf
  29. Le Sette Morti di Evelyn Hardcastle – S. Turton
  30. La Figlia del Boia – O. Potzsch

Infine, il mio ultimo obbiettivo per il 2022 è leggere almeno una decina di raccolte di poesie dato che nel 2021 mi sono riavvicinata al mondo della poesia a cui sono molto affezionata e che voglio esplorare sempre di più dato che lo avevo messo un poco da parte nel 2020.

Questi sono tutti i miei obbiettivi per il 2022, non sono pochi è vero, ma l’importante è partire motivati e come ho scritto prima, qualunque risultato sarà soddisfacente, ma meglio partire puntando in alto!

E voi? Quali sono i vostri obbiettivi di lettura per il 2022? Parteciperete a qualche challenge? Sì? No? Avete già dei titoli precisi da leggere nel 2022? Fatemi sapere!

A presto!

10 Libri da Regalare a Natale – A Chi Legge e Non

Buon venerdì e ben tornati/e sul blog!

Buona Immacolata tra l’altro, e come sempre rigorosamente in ritardo, bene.

Diamo il via a queste feste natalizie dopo l’8, si sentono arrivare da lontano ormai e infatti nell’articolo di oggi parleremo di dieci libri che vi consiglio per qualche regalo natalizio.

Questa è una tipologia di articolo che ci tengo a riportare ogni anno sul blog, cambiandola magari a tratti, e mi piace anche sempre pensare a chi non legge, perché non so voi, ma io sono piena di parenti e amici che non leggono e come sempre io ci provo, non mollo, nel regalare qualche libro che potrebbe risvegliare o accendere la passione per la lettura.

Ci tengo a specificare che questi libri possono essere ovviamente adatti come regali natalizi, ma anche no, non sono libri sul Natale o specifici ambientati a Natale (a parte uno), possono essere adatti come regali o auto-regali per tutto l’anno.

Ho cercato di trovare libri adatti a vari gusti, ripensando anche a quelli che ho letto io quest’anno o negli anni scorsi.

Quindi oggi parleremo di dieci libri che spaziano tra vari generi, adatti a varie tipologie di lettori e non lettori.

Iniziamo!

Racconti di Natale – Charles Dickens

Link all’acquisto: QUI

Scritti tra il 1843 e il 1848, i “Racconti di Natale” costituiscono uno straordinario spettacolo narrativo metafisico e magico. Con le sue storie animate da fantasmi, folletti e fate, Dickens affida alla scrittura il compito di rappresentare la qualità mutevole e fluttuante del reale, dimostrando la labilità del confine tra vero e apparente, la difficoltà di definire ciò che gli occhi vedono, di comprendere ciò che le parole dicono. Come nei romanzi, anche qui l’autore svela l’altra faccia del mito del progresso, ritraendo l’Inghilterra della disoccupazione e del malessere sociale, Londra con le sue case fatiscenti e le sue strade degradate; la vita raffigurata non è però mai talmente cupa e disperata da non consentire spazi al sorriso o alla risata liberatoria, al comico e al grottesco. Dickens progetta le sue utopie natalizie, facendo ravvedere gli indifferenti e i malvagi e, grazie all’intervento di spiriti benevoli, agli umili è consentito il lieto fine, in stanze rallegrate dall’agrifoglio, davanti a tavole finalmente stracolme di cibo.

Questo libro raccoglie la cinquina di racconti natalizi di Dickens, un regalo perfetto per chi ama i classici o ha amato magari “Il Canto di Natale”, ma non ha mai letto gli altri quattro racconti dell’autore, facenti parte della cinquina di racconti scritti da Dickens sul Natale. Un regalo di certo perfetto e d’atmosfera, forse questo è uno dei libri più soddisfacenti da regalare, perché non si sbaglia con Dickens e molti appunto conoscono il più famoso dei suoi racconti, ma gli altri sono più in ombra e non è detto che la persona a cui farete il regalo abbia letto gli altri quattro. Purtroppo non è disponibile in commercio un’edizione illustrata o più “scenica” di questa edita Newton, ma qui appunto potete trovare tutti i racconti in edizione integrale. Un altro regalo interessante potrebbe essere l’edizione in copertina rigida e illustrata de “Il Canto di Natale” (questa), che non ho voluto inserire in uno spazio dedicato perché ho già citato questo testo 13’000 volte e forse rischierei di essere un poco ripetitiva.

Storie Di Fantasmi del Giappone – Lafcadio Hearn, Benjamin Lacombe

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Illustrando il celebre compendio del folklore giapponese, Benjamin Lacombe offre un tributo al lavoro di Lafcadio Hearn. All’inizio del Novecento, lo scrittore irlandese fu uno dei primi occidentali a ottenere la cittadinanza giapponese: l’amore per la cultura della sua nuova patria lo portò a percorrere le varie province del Paese, al fine di trascrivere le storie di fantasmi e le leggende tramandate di generazione in generazione. In “Storie di fantasmi del Giappone” Benjamin Lacombe sceglie lo stile adatto a ogni racconto, reinterpretando l’ampia gamma del bestiario tradizionale con la sua inimitabile arte. In appendice al volume, alcuni giochi ispirati a quelli tradizionali permettono d’inventare la propria leggenda di yokai. La presente edizione, a cura di Ottavio Fatica, riprende parte dei testi da lui tradotti per Adelphi nella raccolta Ombre giapponesi, completandola con altri, qui proposti per la prima volta al pubblico italiano.

Titolo adatto da regalare agli amanti del Giappone, dei fantasmi, delle illustrazioni più che stupende e dei libri gioiello come questo. Questo testo edito Ippocampo, come il suo recente fratello (Spiriti e Creature del Giappone), sono regali perfetti. Ho letto questo libro a novembre e a parte aver amato le magnifiche illustrazioni di Benjamin Lacombe, mi sono innamorata dello stile di Lafcadio Hearn, ipnotico, poetico, profondo. Il libro è suddiviso in racconti/storie/leggende che variano dalle 4-5 pagine alla decina circa, massimo. E’ un libro adatto anche a chi non legge solitamente perché queste storie si possono gustare ogni tanto, sono storie slegate l’una dall’altra che si leggono individualmente. Inoltre è un libro anche stupendo da esporre in libreria per chi ci tiene ad avere una libreria di bell’aspetto diciamo e in più le storie all’interno sono emblematiche della cultura giapponese e tutte affascinanti.

Il Museo del Mondo – Melania G. Mazzucco

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Ogni quadro, ogni opera, che sia stata vista in una chiesa, in un museo o esposta in una mostra, lascia qualcosa a chi la guarda. E ogni incontro fortuito può tramutarsi in una vera e propria passione, in un dialogo nel tempo, in una scoperta o riscoperta. In ogni caso è l’inizio di un’avventura. Create per fede o per soldi, per mestiere o per amore, le opere d’arte che Melania Mazzucco non è mai riuscita a dimenticare abbracciano cinque continenti, dall’antichità ai giorni nostri. Concepite come amuleti, preghiere o bestemmie, da uomini e donne, cacciatori e stregoni, assassini e santi, illetterati e intellettuali, nessun museo reale riuscirebbe mai a contenerle. Da Ad Parnassum di Paul Klee a Susanna e i vecchioni di Artemisia Gentileschi, da Lirica di Vasilij Kandinskij al Cane di Francisco Goya, dalla Lattaia di Vermeer alle Cattive madri di Segantini, dalle Aringhe affumicate di Vincent Van Gogh alla Madonna dei Pellegrini di Caravaggio, e via via attraverso Beato Angelico, Burne-Jones, Bacon, Monet, e altri. Fino ad arrivare ai piedi della scala, dai gradini luccicanti d’oro, della Presentazione di Maria al Tempio di Tintoretto. Una selezione «crudele» (senza seguire un ordine cronologico, né geografico, né tantomeno un inutile canone) che offre al lettore la possibilità di incontrare quelle opere che diventano presenza, specchio di un pensiero, indelebile emozione, scintilla di significato del mondo.

Libro perfetto da regalare a chi è appassionato/a di arte o vuole avvicinarsi a questa. E’ un libro edito Einaudi in cui l’autrice ha selezionato 52 opere d’arte, concentrandosi sulla pittura, quindi quadri, tavole, affreschi, graffiti ecc. Per ogni opera, che potete trovare sempre riportata a colori in una pagina, con un’ottima qualità, ci saranno tre massimo quattro pagine di commento della Mazzucco, in cui l’autrice racconterà dell’autore, dell’opera e del suo significato, della storia dietro ad essa e altro, sempre mantenendo uno stile più che piacevole e scorrevole. Sto leggendo ora questo libro lo sto davvero adorando!

Poesie d’Amore – Nazim Himket

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Una poesia d’amore è, per Nâzim Hikmet, un nucleo di emotività e di pensiero in cui occorre fondere tutti gli aspetti della vita. Poeta d’amore e contemporaneamente poeta di battaglie, la forza dei suoi versi, lontanissimi dal cliché del lirismo erotico, risiede proprio in un’inesausta partecipazione a tutto ciò che accade nel mondo. È così che, in un dettato poetico incandescente, nato dall’incontro tra dolcezza orientale e moderna asprezza dei ritmi occidentali, due culture e due modi di vivere si uniscono, in composizioni d’amore che sono sintesi magnifiche di due facce – quella lirica e quella epica – della personalità di Hikmet e di ogni uomo.

Volete regalare un libro a qualcuno che aspira ad avvicinarsi alla poesia o ad una persona speciale per voi? Questa raccolta di poesie di Hikmet è il regalo perfetto. C’è anche un’edizione Mondadori che raccoglie altre poesie di Hikmet (Poesie d’amore e di Lotta) e ha una grafica assolutamente meravigliosa, ma se la persona a cui volete regalarlo non ha mai letto nulla di Hikmet io vi consiglio prima questa edizione mostrata in alto. Hikmet è struggente, profondo, diretto, le sue poesie d’amore sono intense e possono attrarre anche chi non ha familiarità con la poesia.

Rosso nella Notte Bianca – Stefano Valenti

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Valtellina. Novembre 1994. Il settantenne Ulisse Bonfanti attende Mario Ferrari davanti al bar e lo ammazza a picconate. E, alla gente che accorre, dice di chiamare i carabinieri, che vengano a prenderlo, lui ha fatto quello che doveva. Erano quarantotto anni che Ulisse mancava da quei monti. Dopo avere lavorato tutta la vita con la madre Giuditta in una fabbrica tessile della Valsusa, è tornato e si è rifugiato nella vecchia baita di famiglia, o almeno in quel che ne è rimasto dopo un incendio appiccato nel 1944. Non un fiato, non un filo di fumo, non una presenza tutto intorno. In questo abbandono, tormentato da deliri e allucinazioni, Ulisse trascorre l’ultima notte di libertà: riposa davanti al camino, cammina nei boschi, rivive la tragedia che ha marchiato la sua esistenza. Dimenticato da tutti, si rinchiude come un animale morente in quella malga dove nessuno si è avventurato da decenni. I ricordi della povertà contadina, della guerra, della fabbrica, delle tragedie familiari, si alternano in una tormentata desolazione. Una desolazione che nasce dal trovarsi nel paese dove, nel 1946, è morta la sorella Nerina. È la stessa Nerina a narrare quanto accaduto. Uno di fronte all’altra, la neve sullo sfondo, Ulisse e la giovane sorella si raccontano le verità di sangue che rendono entrambi due fantasmi sospesi sul vuoto della Storia.

“Rosso nella Notte Bianca” è un libro adatto a chi vuole leggere un romanzo che tratti di eventi storici realmente accaduti in Italia, è un libro ambientato per la maggior parte nel 1944 che a tratti torna ad un passato più recente, quello del 1994. E’ un libro breve, ma decisamente forte e d’impatto che ci riporta in un paese, il nostro, l’Italia, sconvolto dal fascismo e Valenti mostra il lato più violento, crudo, amaro, rabbioso di questo. Ho amato questa lettura, ne parleremo nei prossimi mesi in una recensione approfondita, ma nonostante lo stile particolare a tratti con cui è scritto io non posso far altro che consigliarlo vivamente.

La Trilogia dei Colori – Maxence Fermine

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Tre colori, tre favole piene di poesia e di emozioni. La prima storia, “Neve”, è bianca e riposante, come la neve e l’Asia che la ispirano. Yuko è un giovane poeta giapponese. Nei suoi haiku sa cantare solo lo splendore e la bianchezza della neve. Soseki è un anziano pittore divenuto cieco che vive nel ricordo di un amore perduto. Neve è una ragazza bellissima. Il suo corpo giace per sempre tra i ghiacci. A legare i loro destini, un filo, disperatamente teso tra le cime di due montagne, come simbolo di un esercizio funambolico impossibile da eseguire. “Il violino nero” è la seconda storia, nera come le note del pentagramma, inquietante come l’atmosfera di una Venezia silenziosa ma percorsa da echi della coscienza e dei desideri. Un giovane genio coltiva l’ambizione di “mutare in musica la propria vita”. Una donna misteriosa esprime in un canto dalle divine sonorità la profonda innocenza della sua anima. Un anziano liutaio ha creato uno splendido violino, nero come gli occhi e la chioma di quella donna. “L’apicoltore”, la terza storia, ha il colore dell’oro come il sogno folle di un giovane che dal Sud della Francia parte per l’Africa. Aurélien cerca in ogni cosa l’oro della vita, ossia la bellezza, la magia, il colore caldo del sole, ed è incantato dalle api, “che possono morire d’amore per un fiore”. Dopo infinite avventure farà ritorno a casa per scoprire dentro di sé il seme di un puro amore per l’unica donna che lo ha da sempre aspettato, piena di fiducia e speranza.

All’inizio volevo parlare solo del secondo volume della trilogia, “Il Violino Nero”, libro che potrebbe essere perfetto da regalare a chi ama la musica o suona il violino perché parla proprio di un violino e dell’amore per la musica, ma alla fine ho pensato “perché non portare il volume che contiene tutta la trilogia dei colori?”. Maxence Fermine è uno scrittore dallo stile piuttosto vivido e pulito, io ho letto i primi due della trilogia e mi sono piaciuti, manca solo il terzo, “l’Apicoltore”, ma anche se questi libri sono stati collegati in una trilogia possono anche essere letti in modo individuale. E’ piuttosto conosciuta come trilogia, ma io credo sia sempre un ottimo regalo, c’è la musica, l’arte, la poesia, l’amore, la giovinezza… insomma tutto.

Mary e il Mostro – Lita Judge

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Questa è la storia di come un’adolescente incinta e fuggita da casa sia diventata una delle più famose scrittrici di tutti i tempi. Mary Shelley aveva solo sedici anni quando ha lasciato la sua famiglia per seguire il proprio cuore e l’uomo che amava. Credeva nel “libero amore” e nel diritto di ogni donna di vivere la vita che desidera. Ma era una mossa azzardata per una donna del suo tempo. Osteggiata dalla società e rinnegata dalla sua stessa famiglia, ha dovuto affrontare da sola la perdita della sua bambina, morta a pochi giorni dalla nascita. Ma Mary non si è arresa. Ha riversato tutto il suo dolore, la sua angoscia e la sua passione nella creazione del suo capolavoro, “Frankenstein”, un romanzo di una forza straordinaria, letto e amato ancora oggi, a due secoli di distanza. Con la narrazione in versi liberi e le oltre trecento pagine di splendide illustrazioni ad acquerello, “Mary e il mostro” è un incredibile tributo a una donna forte e appassionata e all’incancellabile segno che ha lasciato nel mondo.

Bellissimo libro illustrato perfetto anche da regalare ai/alle ragazzi/e. In questo libro magistralmente illustrato Lita Judge racconta la storia di Mary Shelley, autrice dell’amato “Frankenstein”. L’autrice non risparmia gli spazi dedicati agli eventi tragici della vita dell’autrice, che sono stati parecchi, molti legati alla morte. Un libro drammatico e vivido che ci riporta un quadro umano di un’autrice immortale.

Il Richiamo di Cthulhu – H. P. Lovecraft

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Il maestro Gou Tanabe torna a rileggere l’opera lovecraftiana cimentandosi con uno dei racconti più celebri e iconici del maestro dell’orrore di Providence: Il richiamo di Cthulhu. Francis Wayland Thurston rinviene i diari e i documenti del suo defunto prozio, morto in quello che in apparenza fu un incidente. È l’inizio di un viaggio che condurrà Thurston verso un’avventura inquietante che sconvolgerà per sempre la sua esistenza e la sua cognizione dell’universo.

Per i fan di Lovecraft un’edizione stupenda de “Il Richiamo di Cthulhu” con una copertina effetto pelle delle tavole stupende. E’ la versione del capolavoro di Lovecraft disegnata dal famoso disegnatore giapponese Gou Tanabe. Si trovano molte edizioni meravigliose dei capolavori dell’autore, ma questa sarà senza dubbio un regalo vincente.

Cattedrale – R. Carver

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A volte anche una visita inattesa e poco gradita – quella di un amico cieco della moglie, per esempio – può smuovere emozioni dimenticate. E cosi, infatti, che il narratore del racconto che dà il titolo alla raccolta – forse il più celebre di Carver e uno dei più amati dall’autore – finisce per passare quasi senza rendersene conto dall’iniziale ostilità condita di gelosia al momento di una piccola rivelazione. È un personaggio carveriano a tutti gli effetti, l’anonimo protagonista del racconto: sottilmente alla deriva, privo di amici, inchiodato in un lavoro che detesta, con una moglie da cui forse si sente un po’ trascurato. Eppure, è proprio la presenza ingombrante del cieco Robert a costringerlo a uscire dalla sua corazza e abbozzare un rapporto umano, una condivisione che gli permetterà di recuperare, forse, una parte di sé dimenticata. Carver ne segue l’impercettibile evoluzione con naturalezza, con uno stile maturo e consapevole dei propri mezzi, da lui stesso definito “più pieno e generoso”. Se “Cattedrale” chiude la raccolta su una tenue nota positiva, nel resto del libro prevalgono i toni desolati, i fragili equilibri pronti a spezzarsi in conseguenza di eventi all’apparenza secondari: un nuovo trasloco in “La casa di Chef”, l’atto mancato di una riconciliazione impossibile in “Lo scompartimento”, l’inizio di una crisi senza apparenti vie d’uscita in “Vitamine”, in cui nella deriva personale fa irruzione la violenza della storia.

Abbiamo parlato di questa raccolta di racconti qualche mese fa, in questa recensione. E’ una meravigliosa raccolta, emblematica dello stile di Carver e della letteratura americana per un autore simbolo di questa e dell’arte del racconto. Ottimo regalo per un’appassionato/a di letteratura americana e racconti, ma Carver è sempre Carver.

E’ come ultimo consiglio vi suggerisco di dare un occhio alla collana BUR Deluxe dedicata ai classici. Forse ne avevamo parlato anche in passato, ma i classici di questa collana sono illustrati e tradotti meravigliosamente, sono sempre edizioni graditissime secondo me. Abbiamo Frankenstein, I Fiori del Male, Cime Tempestose, Il Libro della Giungla e molti altri!

Bene! E voi? Quali libri vorreste ricevere per Natale? Fatemi sapere!

A presto!

Sorelle – Daisy Johnson

Buon sabato e buon weekend!

Come state? Sarà un weekend all’insegna del relax o l’aria di dicembre vi ha già reso la giornata ansiolitica? Perché diciamocelo, fra le feste e il resto dicembre non è un mese tranquillo.

Comunque, oggi parliamo del libro che abbiamo letto sul gruppo a novembre, ovvero “Sorelle” di Daisy Johnson.

Questo libro è stato in lettura per tutto il mese precedente sul gruppo ed è stato per me il primo libro letto dell’autrice, ma parliamone in modo approfondito!

Sorelle – Daisy Johnson

Casa Editrice: Fazi

Genere: horror/thriller psicologico

Pagine: 200

Prezzo di Copertina: € 17,00

Prezzo ebook: € 9,99

P. Pubblicazione: 2021

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Incipit

Una casa. S’intravede oltre la siepe, in fondo ai campi. Bianco sporco, le finestre che sprofondano nei mattoni. Mano nella mano sul sedile di dietro, una freccia di luce dal tettuccio. Noi due, spalla contro spalla, a dividerci l’aria. Abbiamo fatto un lungo viaggio, su per la spina dorsale del paese, sfiorando la circonvallazione di Birmingham, superando Nottingham, Sheffield e Leeds e attraversando i Pennini. Quest’anno ci inseguono. Che? Quest’anno, come sempre, niente amici, bastiamo a noi stesse.

Trama

Le sorelle adolescenti Luglio e Settembre sono strette da un legame simbiotico forgiato con una promessa di sangue quando erano bambine. Vicine quanto possono esserlo due ragazze nate a dieci mesi di distanza, a volte è difficile stabilire dove finisca l’una e cominci l’altra. Abituate all’isolamento, non hanno mai avuto amici: bastano a se stesse. Ma un pomeriggio a scuola accade qualcosa di indicibile. Qualcosa da cui non si può tornare indietro. Alla disperata ricerca di un nuovo inizio, si trasferiscono con la madre dall’altra parte del paese, sul mare, in una vecchia casa di famiglia semiabbandonata: le luci tremolano, da dietro le pareti provengono strani rumori, dormire sembra impossibile. Malgrado questo inquietante scenario, a poco a poco la vita torna ad assumere una parvenza di normalità: nuove conoscenze, falò sulla spiaggia… Luglio si accorge però che qualcosa sta cambiando, e il vincolo con la sorella inizia ad assumere forme che non riesce a decifrare. Ma cos’è successo quel pomeriggio a scuola che ha cambiato per sempre le loro vite?

Recensione

Prima di iniziare vorrei parlare un poco della promozione di questo libro, nel senso che la Fazi (casa editrice che lo ha pubblicato e che io apprezzo moltissimo), ha utilizzato per la promozione una frase presa dal “The Guardian” che ha anche utilizzato però nella trama modificandola un poco.

La frase in questione è questa: “Ricco di tensione e profondamente commovente, il secondo romanzo della talentuosa Daisy Johnson penetra a fondo nelle zone più oscure dei legami affettivi, raccontando una conturbante storia d’amore e invidia tra sorelle che i fan di Shirley Jackson e Stephen King divoreranno.

La frase del “The Guardian” è simile, il succo comunque rimane quello. Perché vi parlo di questa frase e del modo in cui è stato promosso questo libro? Perché a mio vedere questo tipo di promozione può sì essere utile per la vendita, ma allo stesso tempo può essere negativa, perché arrivato a fine lettura un fan di King o della Jackson potrebbe rimanere deluso/a dal libro, proprio per le aspettative e la comparazione citata in queste frasi.

Ovviamente questa è una personale considerazione, essendo fan sia di King che della Jackson.

Ci tengo a dire che in questo libro ci sono elementi che possono far pensare ad alcuni famosi testi dei due autori, ma credo personalmente che lo stile della Johnson, lo svolgimento del libro, la resa di certe tematiche e in generale il mood siano diversi da quelli dei due autori.

Quindi, riassumendo, non sono del tutto d’accordo con il modo in cui è stato promosso questo libro, ha sì tematiche che si avvicinano ai due autori, ma questo alzare troppo le aspettative e l’asticella potrebbe essere nocivo per la lettura di un fan della Jackson o di King.

Stile, Ritmo e Atmosfere

Addentriamoci nel libro ora, lo stile dell’autrice rimane sempre un poco freddo, io non ho letto altro della Johnson quindi non saprei dire se il suo stile è sempre così o ha adottato questa tecnica per “Sorelle”, ma ho avvertito sempre una specie di barriera data dallo stile fra la protagonista, Luglio, che narra la maggior parte della vicenda, e il lettore.

Anche nei suoi racconti di attimi passati e felici, non c’è mai un calore sentito, si avverte sempre un distacco naturale che, almeno nel mio caso, non fa entrare del tutto nella storia.

Non saprei dire se questo stile è utilizzato volutamente dall’autrice perché il personaggio di Luglio alla fine è particolare e di certo molto più profondo rispetto al primo impatto.

Sta di fatto che lo stile rimane per tutto il corso del libro piuttosto gelido e distaccato.

Per quanto riguarda il ritmo abbiamo un libro di 200 pagine con un ritmo a tratti incostante, ci sono spesso scene del passato che si mischiano a quelle del presente, ricordi, intrecci, flash della protagonista, e procedendo man mano ci si ritrova ad unire i pezzi del puzzle.

Le atmosfere invece sono come lo stile, in generale piuttosto gelide, ho avuto quasi l’impressione di non vedere mai il sole in questo libro, mi sono immaginata ogni panorama, ogni luogo, come gelido, freddo e scuro.

Tante, Troppe Tematiche

Questo libro affronta varie tematiche, la morte, la dipendenza, i rapporti tossici, i genitori assenti, l’isolamento, il bullismo, e altre.

Insomma, l’autrice inserisce tante, troppe tematiche senza approfondirne nemmeno una, la maggior parte di queste vengono sfiorate, inserite rimanendo solo in superficie.

Forse il tema che secondo me viene affrontato maggiormente dalla Johnson è quello della dipendenza e della spersonalizzazione, che però anche qui poteva essere approfondito.

Infatti nel libro questo tema è parecchio presente e vediamo come tra queste sorelle, Luglio e Settembre, si venga a creare una vera e propria dipendenza, una non esiste senza l’altra, non si sente nemmeno una persona senza l’altra, non ha una personalità, in particolare Luglio.

Qui arriva anche la “somiglianza” con “Abbiamo Sempre Vissuto nel Castello” della Jackson, in cui anche lì troviamo un rapporto tossico fra sorelle, anche se qui nel testo della Johnson la dipendenza ha prettamente a che fare con la non esistenza di una senza l’altra, nel testo della Jackson le dinamiche sono diverse.

Vorrei approfondire questa parentesi, ma rischio di fare spoiler perché uno dei misteri del libro è proprio questo, il tipo di rapporto che c’è fra le due e come questo si evolve fino ad arrivare al finale.

Ha delle caratteristiche del romanzo di formazione, anche se non arriviamo proprio all’età adulta della protagonista, riviviamo con lei la crescita sua e della sorella, e qui entra in gioco la “somiglianza” con alcuni romanzi di King.

Un doppio Finale?

Non mi è piaciuto il finale di questo romanzo, non solo le 5/6 pagine finali, ma in generale le ultime 50/60 pagine sono piuttosto prevedibili e si ha un sentore di ciò che accadrà fin dalla metà del testo o anche prima.

Parlo di doppio finale perché c’è in effetti una specie di duplice finale anche se il finale vero e proprio è uno, prima di arrivare a questo c’è un trucco che l’autrice utilizza che non ho gradito.

Capisco questo utilizzo e dobbiamo sempre considerare che il personaggio di Luglio non è stabile a livello psicologico e in generale il romanzo è piuttosto intimo, con varie riflessioni di questa e ricordi quindi anche nel “doppio” finale si lascia prendere dalle riflessioni e ci porta per mano in una versione dei suoi pensieri, però non mi è comunque piaciuto il finale.

E’ un finale decisamente probabile, ma come ho detto scontato e ci si arriva dopo questo passaggio/trucco dell’autrice.

Una Famiglia Rotta

E’ un libro “Sorelle” decisamente angosciante, un quadro che ci mostra una famiglia distrutta, due ragazzine lasciate allo sbando, con un padre morto e una madre assente che non sa cosa sta facendo con le sue figlie e non sa come gestirle in nessun modo.

Una madre che però a sua volta è anche lei vittima e si ritrova dopo eventi terribili a dover andare avanti e cercare di fare del suo meglio per l’unica cosa che le è rimasta, le sue figlie.

E’ un libro gelido, glaciale, drammatico, amaro, un libro che ci proietta in una casa fredda in cui chi ci abita è perseguitato da fantasmi e vive una vita inquieta, senza spiragli di luce.

La tematica del lutto è decisamente presente in questo libro, che a me è capitato di leggere proprio a novembre dove anche io ho subìto un lutto ed è forse anche per questo che ho sentito così tanto il lato algido di questo testo che si riconduce alla morte e alla perdita.

Prima di arrivare alle conclusioni vorrei spendere due parole per parlare della casa, che nella trama sembra quasi infestata da come viene descritta, sembra un’altra protagonista della storia, ma purtroppo io non l’ho avvertita come tale.

La casa c’è e torna spesso perché è stata teatro di fatti importanti per questa famiglia, ma non è uno dei protagonisti, è una cornice che ogni tanto regala qualche ricordo e il lato “infestato” è legato ai ricordi e agli eventi famigliari accaduti tra quelle mura.

Avrei gradito una presenza maggiore della casa, descrizioni magari più immersive per poter trasportare del tutto il lettore.

Conclusioni

Ero entusiasta all’idea di poter leggere “Sorelle”, ma purtroppo questo libro mi ha delusa per la maggior parte, saranno state le aspettative troppo alte, lo stile dell’autrice, la prevedibilità del testo o il fatto che il mio entusiasmo risiedeva anche in piccole caratteristiche che mi sembrava di aver colto dalla trama che però nel testo non vengono curate al meglio.

Voto:

E voi? Avete mai letto “Sorelle”? Vi è piaciuto? Sì? No? Fatemi sapere!

A presto!

LiberTiAmo di Dicembre (2021)

Buon mercoledì e buon primo dicembre, ben ritrovati/e!

Oggi, essendo il primo del mese, parliamo del libro che sarà il lettura sul gruppo per il mese appena iniziato, vi ricordo come sempre che il gruppo di lettura vi aspetta in qualunque momento sia su Goodreads che su Telegram.

Prima di parlare un poco del libro del mese, ci tengo a fare un piccolo reminder.

Ogni anno da oggi fino al 24/12 sul blog torna la “Maratona natalizia” per cui pubblico un articolo al giorno, ma quest’anno a causa di una serie di eventi, non riuscirò ad essere presente come gli altri anni, per cui la maratona salterà.

Ma ad ogni modo cercherò di essere presente il più possibile e ovviamente parleremo di tutti gli argomenti tipici dell’ultimo mese dell’anno, ovvero top, flop, obbiettivi di lettura ecc. ecc.

Spero inoltre di tornare l’anno prossimo con la maratona, speriamo in un 2022 fruttoso!

Detto ciò, parliamo del libro in lettura sul gruppo nel mese di dicembre!

I Leoni di Sicilia – Stefania Auci

Casa Editrice: Nord

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Trama

C’è stata una famiglia che ha sfidato il mondo. Una famiglia che ha conquistato tutto. Una famiglia che è diventata leggenda. Questa è la sua storia. Dal momento in cui sbarcano a Palermo da Bagnara Calabra, nel 1799, i Florio guardano avanti, irrequieti e ambiziosi, decisi ad arrivare più in alto di tutti. A essere i più ricchi, i più potenti. E ci riescono: in breve tempo, i fratelli Paolo e Ignazio rendono la loro bottega di spezie la migliore della città, poi avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani, creano una loro compagnia di navigazione… E quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende in mano Casa Florio, lo slancio continua, inarrestabile: nelle cantine Florio, un vino da poveri – il marsala – viene trasformato in un nettare degno della tavola di un re; a Favignana, un metodo rivoluzionario per conservare il tonno – sott’olio e in lattina – ne rilancia il consumo… In tutto ciò, Palermo osserva con stupore l’espansione dei Florio, ma l’orgoglio si stempera nell’invidia e nel disprezzo: quegli uomini di successo rimangono comunque «stranieri», «facchini» il cui «sangue puzza di sudore». Non sa, Palermo, che proprio un bruciante desiderio di riscatto sociale sta alla base dell’ambizione dei Florio e segna nel bene e nel male la loro vita; che gli uomini della famiglia sono individui eccezionali ma anche fragili e – sebbene non lo possano ammettere – hanno bisogno di avere accanto donne altrettanto eccezionali: come Giuseppina, la moglie di Paolo, che sacrifica tutto – compreso l’amore – per la stabilità della famiglia, oppure Giulia, la giovane milanese che entra come un vortice nella vita di Vincenzo e ne diventa il porto sicuro, la roccia inattaccabile. Intrecciando il percorso dell’ascesa commerciale e sociale dei Florio con le loro tumultuose vicende private, sullo sfondo degli anni più inquieti della Storia italiana – dai moti del 1818 allo sbarco di Garibaldi in Sicilia – Stefania Auci dipana una saga familiare d’incredibile forza, così viva e pulsante da sembrare contemporanea.

I leoni di Sicilia è una pubblicazione del 2019, che ha riscosso un enorme successo e grazie a questo il testo è diventato il primo di una duologia, dato che nel 2021 è uscito L’inverno dei Leoni, il secondo capitolo.

Il libro è diventato un best-seller, raggiungendo numeri altissimi.

Il libro sarà in lettura per tutto il mese di dicembre, potete unirvi alla lettura in qualunque momento!

Vi unirete alla lettura? Sarete dei nostri? Fatemi sapere!

A prestissimo!