2023: Obbiettivi di Lettura, Reading Challenge e Recap 2022

Buon mercoledì!

Come state? Come avete trascorso i precedenti giorni di festa? Avete assaporato a pieno l’atmosfera natalizia?

In questi giorni di transizione fra le feste natalizie e la fine dell’anno è finalmente arrivato il momento di parlare degli obbiettivi di lettura per il 2023, delle varie reading challenge e di fare un piccolo recap delle letture del 2022.

Adoro questa tipologia di articolo, ogni anno infatti mi piace mettermi qui e pensare un poco ai vari libri da leggere nell’anno successivo e valutare la situazione, poi non sempre mantengo gli obbiettivi, ma è bello comunque farli e immaginare le prossime letture.

Dunque, iniziamo con ordine parlando dell’anno attuale e di Goodreads, infatti ogni anno mi piace pensare a quanti libri leggere nell’anno seguente e impostare l’obbiettivo su Goodreads per poi vedere alla fine se sono riuscita oppure no a rispettare il numero, è un qualcosa che mi piace fare anche per automotivarmi, poi se va a buon fine bene, altrimenti bene comunque.

Nel 2021 mi ero imposta l’obbiettivo di leggere 60 libri nel 2022 e con mia grande sorpresa sono riuscita nell’intento, ad oggi 28 dicembre infatti ho letto 65 libri, potrebbero diventare 66 prima della fine dell’anno, ma non ne sono certa.

Mi ero anche fatta una tbr vera e propria di 30 libri selezionati dalla mia libreria tra quelli che risiedevano anche da più tempo sulle mie mensole, una tbr che ho tenuto per tutto l’anno tra i widget a destra nel blog e ogni volta che portavo a termine un titolo andavo ad inserire una piccola V. Ecco di questi 30 ne ho letti 12, è vero non sono neanche la metà, ma sono felice comunque perché da persona che solitamente fallisce in pieno nelle tbr almeno essere arrivata a 12 è un traguardo, poi alcuni di questi testi risiedevano davvero da anni in libreria in attesa di essere letti. Anche se io sono dell’idea che non ci sia assolutamente niente di male in questo, perché alla fine quando si ha un testo tra le file della libreria lo si legge al momento in cui ci si sente di volerlo leggere e va bene così, non scade insomma.

  1. Revolutionary Road – R. Yates
  2. Dracula – B. Stoker ✔️
  3. Il Grande Divorzio. Un Sogno – C.S. Lewis
  4. Abarat – C. Barker
  5. Loney – A. M. Hurley
  6. Un Inverno da Lupi – C. Ekback
  7. Pomodori Verdi Fritti al Caffè di Whistle Stop – F. Flagg
  8. Bunker Diary – K. Brooks
  9. La Notte è un Luogo Solitario – B. Erskine
  10. La Rabbia e L’Orgoglio – O. Fallaci
  11. Il Bastardo – E. Caldwell ✔️
  12. Il Violino Nero – M. Fermine ✔️
  13. L’uomo che Voleva essere Colpevole – H. Stangerup
  14. Red Dragon – T. Harris
  15. L’incantatrice di Firenze – S. Rushdie
  16. Il Deserto dei Tartari – D. Buzzati ✔️
  17. Ognuno per Sè – B. Bainbridge
  18. I Cavalieri – T. Winton
  19. Sandman vol. 2 – scritto da N. Gaiman ✔️
  20. L’ultima Lacrima – S. Benni ❌ SOSTITUITO con: Mattatoio n.5 di K. Vonnegut
  21. La Psichiatra – W. Dorn ✔️
  22. Mentre Morivo – W. Faulkner
  23. Jack lo Squartatore, l’autobiografia – J. Carnac ✔️
  24. Dieci Giorni in Manicomio – N. Bly ✔️
  25. La Luna è dei Lupi – G. Festa ✔️
  26. La vita è un’altra Cosa – J. Barth
  27. Hap e Leonard vol. 1 – J.R. Lansdale
  28. Al Faro – V. Woolf ✔️
  29. Le Sette Morti di Evelyn Hardcastle – S. Turton ✔️
  30. La Figlia del Boia – O. Potzsch ✔️

Sono comunque felice per le letture del 2022, perché nonostante mi sia un poco scaricata verso la fine dell’anno, ho comunque letto libri che volevo leggere da anni, ad esempio “Dracula” o “Il Deserto dei Tartari”, ho letto testi meraviglioso quest’anno, altri deludenti, altri ancora a sorpresa perché sono state letture iniziate all’improvviso, ma alla fine è stato un anno che chiude senza dubbio in positivo.

Per il 2023 vorrei cambiare un pochino le cose, probabilmente da quello che posso già vedere oggi, il 2023 sarà un anno bello intenso e il mio obbiettivo non sarà la quantità, ma la qualità e non voglio innalzare troppo l’asticella a livello numerico.

Di conseguenza, il mio obbiettivo di lettura su Goodreads per il 2023 sarà di 30 libri, poi in caso dovessi superare questo numero sarà un piacere e una bella soddisfazione, ma per ora questo è l’obbiettivo.

Per quanto riguarda invece tbr specifiche come avevo fatto l’anno scorso seguendo ad esempio la “Sfida dello scaffale strabordante” di Sbarbine che Leggono, con qualche modifica, non penso di farne nessuna per il 2023, non mi sono fatta liste di libri specifici da voler leggere l’anno prossimo, forse le farò una o due volte nel corso dell’anno per periodi precisi o mesi precisi, ad esempio una tbr estiva o una tbr primaverile, ma non una annuale.

Ora, reading challenge, sono circa due anni che inserisco sempre qualche reading challenge in questa tipologia di articolo, ma alla fine non ne porto mai a termine nessuna e in più me ne dimentico appena inizia l’anno, questa volta mi unisco ancora una volta alla challenge di PopSugar, di cui adesso vedremo assieme i vari punti, con l’obbiettivo almeno di provarci perché ci sono punti molto interessanti che possono invogliare anche a leggere testi fuori dalla nostra “comfort zone”.

Guardiamo assieme i punti:

  1. Un libro che avresti voluto leggere nel 2022
  2. Un libro che hai comprato da una libreria indipendente
  3. Un libro su una vacanza
  4. Un libro di un autore esordiente
  5. Un libro con creature mitiche
  6. Un libro su una storia d’amore proibita
  7. Un libro con la parola “Ragazza” (Girl) nel titolo
  8. Un memoir di una celebrità
  9. Un libro con un colore nel titolo
  10. Un romance con personaggio principale formoso (fat lead) – Per questo punto sono stata un quarto d’ora a cercare migliaia di traduzioni, vedere video di altre persone che partecipano alla challenge e viaggiare nell’internet. Alla fine credo si intenda un romance appunto in cui uno dei personaggi principali è formoso diciamo, spero di aver compreso bene.
  11. Un libro su o ambientato a Hollywood
  12. Un libro pubblicato nella primavera del 2023
  13. Un libro pubblicato l’anno in cui sei nat*
  14. Una rivisitazione moderna di un classico
  15. Un libro con il testo di una canzone come titolo
  16. Un libro il cui nome del protagonista è nel titolo
  17. Un libro con un triangolo amoroso
  18. Un libro che è stato bandito o contestato in qualsiasi stato nel 2022
  19. Un libro che soddisfa un precedente punto tuo preferito di una sfida passata
  20. Un libro che diventerà un film o una serie tv nel 2023
  21. Un libro ambientato nel decennio in cui sei nato
  22. Un libro con un personaggio queer principale (queer lead)
  23. Un libro con una mappa
  24. Un libro con un coniglio in copertina
  25. Un libro con solo testo in copertina
  26. Il libro più breve (a livello di pagine) nella tua TBR
  27. Una raccomandazione dal #BookTok
  28. Un libro che hai comprato usato
  29. Un libro consigliato da un tuo amico
  30. Un libro che è sulla lista di un club del libro di una celebrità
  31. Un libro su una famiglia
  32. Un libro che esce nella seconda metà del 2023
  33. Un libro su un atleta/sport
  34. Un libro di fiction storica
  35. Un libro sul divorzio
  36. Un libro che pensi piacerebbe al tuo migliore amico
  37. Un libro che avresti dovuto leggere a scuola
  38. Un libro che hai letto più di 10 anni fa
  39. Un libro che vorresti poter leggere di nuovo per la prima volta
  40. Un libro di un autore con le tue stesse iniziali

Livello Avanzato

  1. Un libro scritto durante NaNoWriMo
  2. Un libro tratto da un famoso film
  3. Un libro che si svolge interamente in un giorno
  4. Un libro autopubblicato
  5. Un libro nato come fan fiction
  6. Un libro con un animale da compagnia
  7. Un libro su una festività che non sia il Natale
  8. Un libro con due lingue
  9. Il libro più lungo (per pagine) nella tua lista TBR
  10. Un libro con allitterazione nel titolo

Come ogni anno i punti sono 40 più 10 aggiuntivi che rappresentano un livello “avanzato”.

Bene, tra gli altri obbiettivi mi piacerebbe senza dubbio anche terminare “L’Armata dei Sonnambuli” di Wu Ming che ho iniziato qualche mese fa, è stato un libro per il gruppo, e non ho ancora terminato e vorrei anche concludere “Cromorama” di Falcinelli, sempre iniziato qualche settimana fa, ma che per mancanza di tempo durante queste feste non sono ancora riuscita a portare a termine.

Vorrei leggere almeno una decina di raccolte di poesie quest’anno, so che è un proposito che inserisco sempre, ma ci tengo ad andare avanti nella mia esplorazione di poeti vari italiani e non.

Facendo un piccolo riassunto per il 2023 ho scelto di restringere senza dubbio gli obbiettivi, che saranno leggere 30 libri minimo, terminare i libri in corso, leggere almeno una decina di raccolte di poesie e cercare di completare almeno in parte la challenge di PopSugar che trovo sempre molto divertente.

E voi? Quali sono i vostri progetti di lettura per il 2023? Parteciperete a qualche challenge? Fatemi sapere!

Ne approfitto per farvi gli auguri di un buon ultimo dell’anno, ci leggeremo il primo di gennaio per il libro del mese del gruppo, ma nel frattempo auguri, auguroni fra 3,2,1, buon ultimo dell’anno!

A presto!

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Le Cinque Letture Top del 2022

Buon giovedì!

Dato che con tutta probabilità non ci leggeremo di nuovo prima di Natale, ne approfitto anche per farvi i miei auguri per una straordinaria Vigilia e un indimenticabile Natale, di sicuro avremo l’occasione di salutarci prima della fine dell’anno, ma per ora vi faccio i miei auguri per i prossimi giorni di festa!

Bene, ora direi che è il momento di parlare delle letture top del 2022, abbiamo infatti qualche giorno fa parlato dei testi flop/delusioni letterarie dell’anno e ora guardiamo al lato positivo di quest’anno di letture, i cinque testi più due menzioni onorevoli che ho amato di più nel corso del 2022.

Useremo lo stesso metodo del precedente articolo, quindi partiremo dalla quinta posizione per arrivare alla prima, quindi le prime posizioni sono dedicate ai titoli che più ho amato quest’anno, insomma nella mia perenne indecisione ho cercato di aggiungere un ulteriore ordine di gradimento anche se tutti i titoli qui presenti si sono meritati il posto nei libri migliori dell’anno per motivi diversi.

Iniziamo!

La Quinta Stagione – N.K. Jemisin

Anno di Pubblicazione (ITA): 2019

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È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.

Uhh che dire de “La Quinta Stagione”? Beh inizio con il dire che dobbiamo ancora parlarne in una recensione approfondita ma non temete perché arriverà presto, questo discorso vale sempre per tutti i libri qui presenti di cui non abbiamo ancora parlato per bene. Altro appunto che vorrei fare è che per qualche motivo, a me sconosciuto, al momento non è disponibile l’edizione cartacea del primo volume della trilogia a cui appartiene appunto “La Quinta Stagione” ovvero la trilogia della Terra Spezzata. Forse è momentaneamente sparito a causa di una riedizione o altro, comunque potete trovarlo in digitale e confido nel fatto che tornerà disponibile in futuro anche in cartaceo. Parlando ora del romanzo, ho deciso di inserirlo al quinto posto perché nonostante l’abbia gradito molto ci sono stati dei punti in cui ho faticato ad ingranare e non è un testo perfetto a livello di ritmo secondo me, però superato un certo punto problematico mi sono ripresa con la lettura e il resto del libro me lo sono goduta a pieno. Non è un romanzo dalle tematiche leggere, anzi, è un testo ambientato in un mondo fantasy completamente rimodellato rispetto al nostro, in cui esistono appunto queste fatidiche stagioni di cui ne esiste una quinta, da cui prende il titolo il romanzo, che ciclicamente stermina le popolazioni riformando persino lo strato terrestre. Seguiamo diversi personaggi e il romanzo è strutturato in modo da farci saltare in ogni capitolo da un personaggio all’altro, scoprendo man mano sempre di più sul passato di quell’individuo, sul perché si ritrova al presente in un certo tipo di situazione e in generale sulla sua personalità. E’ un testo che ci mostra personaggi decisamente in lotta con il mondo, con il loro passato e con loro stessi, personaggi traumatizzati da eventi terribili e funesti. E’ quel tipo di libro in cui ci si affeziona talmente tanto ai personaggi da vederli in carne ed ossa davanti agli occhi durante la lettura, in cui si finisce per soffrire e gioire assieme a loro. Il coinvolgimento è decisamente forte, come l’intreccio narrativo e la costruzione del mondo. Ottimo primo romanzo della trilogia, che tocca tematiche forti e riesce a caratterizzare a pieno i personaggi.

Lo Straniero – A. Camus

Anno di Pubblicazione: 1942

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Pubblicato nel 1942, “Lo straniero” è un classico della letteratura contemporanea: protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente Meursault uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto – il processo e la condanna a morte – senza cercare giustificazioni, difese o menzogne. Meursault è un eroe “assurdo”, e la sua lucida coscienza del reale gli permette di giungere attraverso una logica esasperata alla verità di essere e di sentire.

Abbiamo recentemente parlato di questo romanzo (qui), di conseguenza cercherò di non perdermi a scriverne grandi cose perché trovate nella recensione la mia opinione più completa. Ho capito di amare profondamente Camus dopo aver letto “La Peste” e “Lo Straniero” appunto, di certo è entrato nella rosa dei miei autori preferiti. Lo Straniero è uno dei libri di punta dell’autore e viene spesso citato anche con il suo titolo originale in francese. Parla appunto di quest’uomo, Meursault, che viene condannato a morte in seguito all’omicidio di un uomo, il punto è che Meursault non sembra avere un reale movente e in più ci risulta fin da subito chiaro che l’uomo ha un approccio decisamente distaccato nei confronti della vita e degli altri. E’ un testo piuttosto breve, ma pregno di tematiche interessanti e caratteristiche ben costruite per una tipologia di personaggio che non si vede spesso, di certo non creato così bene. Il libro mette sul tavolo vari interrogativi, riflessioni e tematiche, tra le quali sicuramente la mancanza di empatia del protagonista e la sua visione della vita, ma non c’è solo la mancanza di empatia in lui, Meursault è una figura che vive secondo una sua scuola di pensiero in cui nulla ha davvero senso o importanza, c’è solo il presente, la routine che si ripete, la vita di tutti i giorni in cui ogni tanto succede qualcosa di diverso e lui cerca di vivere quel qualcosa senza mai essere troppo coinvolto emotivamente, ma non per scelta, è un qualcosa di insito in lui. Le cose accadono nella sua vita, ma il suo atteggiamento verso queste è piatto, sembra non riuscire ad entrare mai davvero in contatto con qualcuno o con una situazione, la vive sì, ma rimane indifferente a questa. “Lo Straniero” è un libro meraviglioso e profondamente interessante perché innesca una serie di riflessioni appunto sul modo in cui Meursault vive la vita, sulla sua personalità e i suoi atteggiamenti, ma non solo. E’ un testo che ci porta a riflettere su molte tematiche, una su tutte è quella legata al vero Meursault, estraneo a sé stesso.

Il Deserto dei Tartari – Dino Buzzati

Anno di Pubblicazione: 1940

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Ai limiti del deserto, immersa in una sorta di stregata immobilità, sorge la Fortezza Bastiani, ultimo avamposto dell’Impero affacciato sulla frontiera con il grande Nord. È lì che il tenente Drogo consuma la propria esistenza nella vana attesa del nemico invasore. Che arriverà, ma troppo tardi per lui. Pubblicato nel 1940, “Il deserto dei Tartari” è “il libro della vita” di Dino Buzzati: nell’esistenza sospesa di Giovanni Drogo, infatti, i riti di un’aristocrazia militare decadente si mischiano a gerarchia, obbedienza e alla cieca osservanza di regolamenti superati e anacronistici. La sua storia è una «sintesi della sorte dell’uomo sulla Terra», il racconto «del destino dell’uomo medio» in attesa di «un’ora di gloria che continua ad allontanarsi», finché, ormai vecchio, si accorgerà «che questa sua aspirazione è andata buca». «Probabilmente» ha rivelato l’autore «tutto è nato nella redazione del “Corriere della Sera”, dal 1933 al 1939 ci ho lavorato tutte le notti, ed era un lavoro pesante e monotono, e i mesi passavano, passavano gli anni e io mi chiedevo se sarebbe andata avanti sempre così, se la grande occasione sarebbe venuta o no. Molto spesso avevo l’idea che quel tran-tran dovesse andare avanti senza termine e che mi avrebbe consumato così inutilmente la vita. La trasposizione di questa idea in un mondo militare fantastico è stata per me quasi istintiva». In questa edizione il testo è accompagnato dalla riproduzione di materiali inediti che permettono di ricostruire la genesi del romanzo e il suo percorso dalla pagina al grande schermo tra cambiamenti e finali diversi.

Anche di questo testo abbiamo già parlato in una recensione approfondita (qui) e confermo ciò che ho scritto in precedenza, ovvero che per me “Il Deserto dei Tartari” è un libro geniale. Tra l’altro non ho ancora compreso a pieno il potere che Buzzati ha su di me, ma vi garantisco che tutto quello che ho letto di Buzzati fino ad ora mi torna ciclicamente in mente, da quando ho letto questo libro mi ritrovo ogni tot di tempo a ripensare al buon vecchio Drogo che trascorre il suo tempo alla Fortezza Bastiani, allo scenario arido e solitario del deserto, all’attesa che aleggia come una presenza nascosta su tutti i presenti, insomma una volta letto è impossibile dimenticare “Il Deserto dei Tartari”. E’ un testo che di certo ha dei momenti di freno, in cui il ritmo rallenta, ma ciò ha un preciso senso pensando anche alla vita che fanno i nostri personaggi, alla vera essenza e significato del testo e alle atmosfere della Fortezza. E’ un libro che parla dell’attesa, del rimanere bloccati per paura di abbandonare un qualcosa che appena lasciato rischia di migliorare e rivelarsi come il miraggio di una vita, è un romanzo che tratta della paura del cambiamento, del voler rimanere aggrappati a ciò che si conosce in attesa di qualcosa che sembra sempre all’orizzonte. in dirittura di arrivo, ma nel frattempo i giorni passano, poi le settimane, i mesi e gli anni e si diventa assuefatti a ciò che si conosce. Meraviglioso.

Piranesi vive nella Casa. Forse da sempre. Giorno dopo giorno ne esplora gli infiniti saloni, mentre nei suoi diari tiene traccia di tutte le meraviglie e i misteri che questo mondo labirintico custodisce. I corridoi abbandonati conducono in un vestibolo dopo l’altro, dove sono esposte migliaia di bellissime statue di marmo. Imponenti scalinate in rovina portano invece ai piani dove è troppo rischioso addentrarsi: fitte coltri di nubi nascondono allo sguardo il livello superiore, mentre delle maree imprevedibili che risalgono da chissà quali abissi sommergono i saloni inferiori.
Ogni martedì e venerdì Piranesi si incontra con l’Altro per raccontargli le sue ultime scoperte. Quest’uomo enigmatico è l’unica persona con cui parla, perché i pochi che sono stati nella Casa prima di lui sono ora soltanto scheletri che si confondono tra il marmo.
Improvvisamente appaiono dei messaggi misteriosi: qualcuno è arrivato nella Casa e sta cercando di mettersi in contatto proprio con Piranesi. Di chi si tratta? Lo studioso spera in un nuovo amico, mentre per l’Altro è solo una terribile minaccia. Piranesi legge e rilegge i suoi diari ma i ricordi non combaciano, il tempo sembra scorrere per conto proprio e l’Altro gli confonde solo le idee con le sue risposte sfuggenti. Piranesi adora la Casa, è la sua divinità protettrice e l’unica realtà di cui ha memoria. È disposto a tutto per proteggerla, ma il mondo che credeva di conoscere nasconde ancora troppi segreti e sta diventando, suo malgrado, pericoloso.

Uhh leggere questo libro è stata un’esperienza! Dobbiamo ancora parlarne per bene e vi dico la verità, ho rimandato il momento della recensione perché non è un libro facile da descrivere, ha all’interno una grande quantità di tematiche e situazioni, “Piranesi” è un mondo a parte. Ma arriveremo a parlarne, il prima possibile, prometto. Comunque, mi aggrego al marasma di persone che hanno letto e amato questo testo, perché anche io ne sono rimasta completamente catturata. Come dicevo prima “Piranesi” è un mondo e quando ci entri dentro non puoi non rimanerne affascinat*, abbiamo scenari poetici e a tratti inquietanti, atmosfere solitarie e legate ad un senso di vuoto e smarrimento, perché anche se il nostro Piranesi conosce bene il mondo in cui abita sembra esserci sempre questo senso di enorme grandezza in cui è facile perdersi perché sia noi che il protagonista non sappiamo quanto è davvero grande questo mondo o quali sono i suoi confini. Leggendo “Piranesi” si ha quasi la sensazione di sentire costantemente il suono dell’acqua, gocce d’acqua che cadono, onde che sbattono all’interno di queste enormi stanze presenti in questo mondo, l’acqua è un elemento sempre presente che fa da sfondo a molte scene. E’ un testo che come il Giovanni Battista Piranesi, architetto italiano del 1700, ci porta a perderci in questo mondo labirintico che sembra a tratti uscito da uno dei sogni del vero Piranesi, soprattutto per il concept delle infinite stanze e del fatto che ognuna sembra avere delle caratteristiche precise. A parte l’aspetto legato al mondo comunque, il libro ha una trama molto interessante e accattivante legata al nostro protagonista con cui non si riesce a non entrare in sintonia, è forse il protagonista che ho più amato pensando a quelli che ho incontrato in quest’anno di letture. E’ un testo relativamente breve che contiene però un intero e affascinante mondo tutto da scoprire. Ad un certo punto del libro ci si inizia a concentrare maggiormente sulla parentesi legata al protagonista, ma anche qui si rimane affascinati dalla miriade di tematiche che Clarke riesce ad affrontare ed inserire. Un libro poetico e doloroso, enorme e trascinante.

I Miei Luoghi Oscuri – J. Ellroy

Anno di Pubblicazione: 1996

Link all’acquisto: QUI

La madre di James Ellroy venne assassinata in una tragica notte a El Monte quando lo scrittore aveva appena dieci anni. La trovarono dei ragazzini, riversa sulla schiena. Il coroner stabilì che era morta per asfissia dovuta a strangolamento mediante lacci. La polizia non scoprì mai chi fosse l’autore di quel brutale omicidio. Trentasei anni dopo Ellroy riapre l’indagine. Presa visione del fascicolo della polizia relativo a quel caso insoluto, lui stesso diventa investigatore per scoprire l’assassino. Con le fotografie del cadavere della madre davanti agli occhi fa della sua autobiografia un romanzo di una forza sorprendente. Costruire storie, prima immaginarie, poi autobiografiche ha permesso a questo grande scrittore di sopportare una realtà cruda e impietosa, di riscrivere le regole del noir, di salvare la figura di sua madre e se stesso dai successi più oscuri della propria coscienza.

Non poteva che essere “I Miei Luoghi Oscuri” il mio libro preferito del 2022, solo lui e sempre lui. Abbiamo già parlato di questo libro, vi lascio la recensione completa qui. Non è un libro perfetto e sicuramente non è un libro che può piacere a tutti, ci sono stati momenti in cui ho faticato nella lettura ed è anche un libro che ho letto in un lasso di tempo abbastanza ampio perché ho sentito il bisogno di prendere delle pause a tratti. Però, come ho scritto anche nella recensione, questo è quel classico esempio di libro che dopo aver letto senti dentro di te e non è una frase buttata lì apposta, avete presente quando leggete un testo e vi immergete talmente tanto nel tempo in cui è ambientato, nei personaggi presenti, nelle vicende, da sentire di aver letteralmente vissuto voi in primis quelle situazioni e quel tempo? E’ come se fosse un pezzo di vita ed esperienza che si aggiunge alla vostra senza che l’abbiate realmente vissuta a livello fisico. A me è successo esattamente questo con il testo di cui stiamo parlando. E’ un libro che parla tra l’altro di vicende realmente accadute a James Ellroy, è decisamente autobiografico come testo, e si concentra sull’omicidio della madre di Ellroy avvenuto quando lui aveva solo dieci anni. L’autore parla di questo, della sua crescita post perdita, del rapporto con il padre, della sua dipendenza da droga e alcool, in generale della sua adolescenza burrascosa, e torna in età adulta anche su ciò che accadde in quella notte tragica alla madre, investigando in prima persona sul suo omicidio e affrontando per la prima volta il suo trauma riguardante la morte della madre. Ma non solo perché Ellroy dipinge una dolorosa, ma necessaria parentesi di reale comprensione della personalità della madre che in realtà forse non aveva mai conosciuto, torna sulle origini di lei, cerca di scoprire chi era la madre prima di diventare Jean Ellroy madre di James Ellroy, il che è assai complicato da fare quando il genitore in questione viene a mancare, perché quando si cresce penso sia normale iniziare a farsi domande sull’identità pre genitoriale dei genitori e se si ha la possibilità queste domande si possono fare al diretto interessato, ma quando il genitore non c’è più e per tutta la vita si è rimasti bloccati su un’idea e un’idealizzazione fissa risulta difficile e destabilizzante. A parte questa profonda e dolorosa scoperta e ricerca della verità sulla madre, la comprensione e il perdono, in questo testo si parla molto anche di tanti altri casi di cronaca nera, alcuni davvero crudeli e tragici. Non è un libro facile da digerire, ma credo sia un testo che lascia un forte impatto soprattutto umano e tramite la vita di Ellroy si possono comprendere e analizzare tanti aspetti della vita di ognuno di noi.

Vorrei citare anche questi due testi perché meritano di rientrare nei top dell’anno, sto parlando del secondo volume della serie di Sandman, “Casa di Bambola” e “La Scala di Dioniso” di Luca di Fulvio.

Ho amato molto il secondo volume della serie, più del primo e del terzo, rimane per ora il mio preferito. Sto pian piano avanzando nella lettura della famosa serie di cui quest’anno tra l’altro è uscita anche una serie tv su Netflix, è una serie che narra di Morfeo, il dio dei sogni e degli incubi, ma non solo, ci sono molti altri personaggi, trame e sottotrame, ad esempio seguiamo anche la sorella di Morfeo, Morte, un personaggio magnetico e accattivante. Insomma è una serie decisamente ricca e questo secondo volume spicca per bellezza di trama e intrecci.

De “La Scala di Dioniso” abbiamo già parlato in una recensione approfondita quindi non mi dilungherò più di tanto. E’ il testo che mi ha fatto conoscere Luca di Fulvio che è già entrato nella cerchia dei miei autori italiani contemporanei preferiti. E’ un testo particolare per il mondo in cui è ambientato, decisamente cupo e noir, narra le vicende di questo ispettore che si ritrova trasferito in questo luogo dalle tinte decisamente oscure, una cittadina fiancheggiata da quartieri pregni di crimine e oscurità, è un testo decisamente ben riuscito a mio vedere per quanto riguarda la cupezza delle atmosfere. Il nostro eroe, con molti punti deboli, deve indagare su una serie di omicidi, anzi vere e proprie stragi in cui il serial killer sembra divertirsi a torturare le vittime e inscenare un quadro preciso della scena del crimine. Se vi piacciono i noir o le atmosfere vivide e cupe, le storie d’amore tormentate, i personaggi complessi e una scrittura che a tratti si prende i suoi tempi per farvi entrare a pieno nella storia, questo libro è perfetto per voi.

E voi? Quali sono stati i vostri libri top dell’anno? Fatemi sapere!

A presto e buon Natale!

Le Mie Tre Graphic Novel Preferite del 2020

Buon lunedì!

Siamo definitivamente nella settimana di Natale, che dire, è arrivato in modo strano quest’anno, ma tutto è stato così in questo 2020 che si accinge a chiudersi.

Oggi, parliamo dell’ultima top three dell’anno, e di un argomento che io vorrei iniziare a trattare maggiormente qui sul blog, ovvero le graphic novels!

Nel 2020 ho cercato di buttarmi più del mio solito in questo grande mondo, e lo farò anche l’anno prossimo di sicuro, e chissà magari potrà nascere anche una nuova rubrica qui sul blog…

Durante l’anno ho letto varie graphic novels, ma solo tre di queste sono quelle che ho davvero apprezzato e che rimarranno nella mia memoria per parecchio tempo, parliamone!

Il Porto Proibito – Teresa Radice, Stefano Turconi

Anno di pubblicazione: 2015

Nell’estate del 1807, una nave della marina di Sua Maestà recupera al largo del Siam un giovane naufrago, Abel, che di sé ricorda soltanto il nome. Diventa ben presto amico del primo ufficiale, facente funzioni di capitano perché il comandante della nave è, a quanto pare, scappato dopo essersi appropriato dei valori presenti a bordo. Abel torna in Inghilterra con l’Explorer, e trova alloggio presso la locanda gestita dalle tre figlie del capitano fuggiasco. Ben prima che gli possa tornare la memoria, però, scoprirà qualcosa di profondamente inquietante su di sé, e comprenderà la vera natura di alcune delle persone che lo hanno aiutato.

Ne abbiamo parlato nei libri consigliati da regalare, questo fumetto è diventato un must ormai, se ne è parlato dal momento dell’uscita e se ne parla ancora oggi. L’ho inserito al terzo posto perché i primi due hanno avuto più risonanza su di me, anche se “Il Porto Proibito” è di certo un ottimo fumetto. E’ in bianco e nero, ora dirò una cosa che mi farà odiare da qui alla fine del mondo, ma in alcune situazioni non mi ha convinto il bianco e nero. La storia è originale per i generi in cui sfocia anche e ha di certo un twist finale interessante, che però si vede arrivare un poco. Rimane il fatto che il personaggio di Abel è il classico ragazzino che non si dimentica.

Sandman vol. 1 Preludes and Nocturnes – N. Gaiman, S. Kieth, M. Jones, M. Dringenberg

Anno di Pubblicazione: 1991

In “Preludi e notturni”, il primo ciclo di storie di Sandman, un occultista tenta di catturare la Morte per ottenere la vita eterna, ma per sbaglio ne evoca il fratello più giovane, Sogno. Dopo 70 anni di crudele prigionia e una fuga rocambolesca, il Re dei Sogni, conosciuto anche come Morfeo, inizia un viaggio per recuperare alcuni oggetti magici legati ai suoi mistici poteri. Durante questa incredibile avventura Morfeo incontrerà Lucifero, John Constantine e un pazzo decisamente pericoloso.

Ho letto il primo volume di Sandman scritto da Neil Gaiman, dato che mi sono fissata di voler leggere tutto ciò che ha scritto Gaiman, e me ne sono innamorata. L’ho letto in inglese e non so se recuperare i prossimi volumi in inglese o in italiano dato che stanno venendo ristampati dalla Panini Comics, in occasione anche del meraviglioso audiolibro che si trova su Audible. Da questo primo volume iniziamo ad entrare nella vicenda di Morfeo, ma attorno a lui ruotano molti altri personaggi, che incontreremo nel corso della saga. Il mood, la magia, i personaggi di Sandman mi hanno davvero rapita.

La Casa – Paco Roca

Anno di Pubblicazione: 2016

Nel corso degli anni un padrone di casa riempie di ricordi la propria dimora, muta testimone della sua vita. E anche lui ne diventa l’immagine fedele. Come le coppie che hanno sempre vissuto insieme. Così, quando il suo occupante sparisce per sempre, il contenuto della casa è paralizzato dalla polvere nella speranza che un giorno il suo padrone ritorni. I tre fratelli protagonisti di questa storia torneranno un anno dopo la morte del padre nella casa di famiglia dove sono cresciuti. La loro intenzione è di venderla, ma ogni oggetto buttato via fa tornare alla mente i ricordi. Temono di disfarsi del loro passato, del ricordo di loro padre, e di loro stessi.

Ho letto questa graphic novel negli ultimi giorni e non me dimenticherò facilmente, anzi penso la rileggerò varie volte in futuro. E’ un fumetto che parla del tempo, della crescita, della morte e dei legami che si vengono a creare in una famiglia nel corso degli anni. Seguiamo una famiglia che si ritrova unita nella vecchia casa dei genitori e si perde nel passato, ripensando ad aneddoti, situazioni, eventi vari. E’ una storia che punta il riflettore sul significato del tempo che scorre, sul valore di chi non c’è più e sui ricordi che abbiamo costruito con quelle persone. Sul fatto anche che tutto questo è un ciclo che si ripete, inevitabile. E’ un libro toccante, profondo che riesce nel migliore dei modi a trattare una tematica affine a tutti, quella dell’invecchiamento e dei ricordi.

E voi? Quali sono le vostre graphic novel preferite del 2020? Vi siete buttati nel mondo delle graphic novels? Sì? No? Fatemi sapere!

A domani!

La Mia Top Three Letteraria del 2018

Buon venerdì e buon quasi inizio weekend!

L’ultimo weekend di semi-libertà prima del delirio totale, e l’ultimo weekend di maratona che passeremo assieme, infatti manca poco, pochissimo, al 24 e ai nostri consueti saluti prima delle vacanz- ma non pensiamo alle cose tristi!

Oggi sono qui, come da tradizione, per parlarvi dei tre libri migliori letti dalla sottoscritta nel 2018, come ogni anno ci tengo a terminare il mese di dicembre con almeno un piccolo recap, in questo caso anche se il mio spirito di lettura dai primi mesi in poi è sparito nel 2018, c’è comunque qualche lettura che mi ha conquistata e oggi sono qui per parlarvi dei tre libri migliori secondo me letti quest’anno.

Iniziamo subito, e ovviamente voglio sapere nei commenti i vostri tre libri preferiti di quest’anno che sta per concludersi!

Terza posizione

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La Passione di Artemisia – Susan Vreeland

Casa Editrice: Beat

Recensione: QUI

“La passione di Artemisia” narra dell’incessante lotta della prima grande pittrice celebrata e riconosciuta nella storia dell’arte: Artemisia Gentileschi, la donna che, in un mondo ostile alle donne, riuscì a imporre la sua arte e a difendere strenuamente la sua visione dell’amore e dell’esistenza. Violentata dal suo maestro, Artemisia subì, nel corso della sua vita, non soltanto l’onta di un processo pubblico nella Roma papalina, e l’umiliazione di un matrimonio riparatore con Pietro Stiattesi, artista mediocre, ma anche un duro, terribile confronto con il suo avversario più temibile: il grande pittore Orazio Gentileschi, suo padre.

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Dunque, metto questo titolo in terza posizione perché nonostante sia il titolo più affascinante dal punto di vista dell’ambientazione e delle descrizione dell’epoca in cui è narrato, non è da prima posizione per me. Sta di fatto che l’arte che ho trovato narrata meravigliosamente e con estrema cura qui difficilmente l’ho trovata in altri testi, più che il ricordo di Artemisia, il ricordo più evocativo a cui ripenso quando mi torna in mente questo libro è la visione dei pigmenti schiacciati e mischiati assieme, l’atmosfera unica di uno studio d’arte, quel tipo di fascino impagabile e affascinante.

 

Seconda posizione

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Quel Che Resta del Giorno – Kazuo Ishiguro

Casa Editrice: Einaudi

Recensione: QUI

La prima settimana di libertà dell’irreprensibile maggiordomo inglese Stevens diventa occasione per ripensare la propria vita spesa al servizio di un gentiluomo moralmente discutibile. Stevens ha attraversato l’esistenza spinto da un unico ideale: quello di rispettare una certa tradizione e di difenderla a dispetto degli altri e del tempo. Ma il viaggio in automobile verso la Cornovaglia lo costringe ben presto a rivedere il suo passato, cosi tra dubbi e ricordi dolorosi egli si accorge dì aver vissuto come un soldato nell’adempimento di un dovere astratto senza mai riuscire ad essere se stesso. Si può cambiare improvvisamente vita e ricominciare daccapo? Da questo romanzo di Ishiguro, acclamato in Gran Bretagna e negli Stati Uniti e vincitore del prestigioso Booker Prize, nel 1993 il regista americano James Ivory ha tratto un famoso film con Anthony Hopkins ed Emma Thompson.

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Avevo dato a questo libro quattro stelline e lo ritengo un voto giusto, a distanza di mesi non mi è rimasto il messaggio dell’interno libro impresso nella mente ma più che altro il sacrificio del protagonista a dispetto di eventi della propria vita personale e alcune scene particolari di apparente solitudine di Stevens appunto, lo stile in cui tutto questo viene narrato merita la lettura, anche solo questo.

 

Prima Posizione

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La Campana di Vetro – Sylvia Plath

Casa Editrice: Mondadori

Recensione: QUI

Brillante studentessa di provincia vincitrice del soggiorno offerto da una rivista di moda, a New York Esther si sente «come un cavallo da corsa in un mondo senza piste». Intorno a lei, l’America spietata, borghese e maccartista degli anni Cinquanta: una vera e propria campana di vetro che nel proteggerla le toglie a poco a poco l’aria. L’alternativa sarà abbandonarsi al fascino soave della morte o lasciarsi invadere la mente dalle onde azzurre dell’elettroshock. Fortemente autobiografico, La campana di vetro narra con agghiacciante semplicità le insipienze, le crudeltà incoscienti, gli assurdi tabù che spezzano un’adolescenza presa nell’ingranaggio stritolante della normalità che ignora la poesia.

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Questo è stato il libro migliore del 2018 per me, quattro stelline che modificherei in cinque, la rivelazione totale. Lo avevo in libreria da anni ma per un certo timore reverenziale non lo avevo mai letto, quest’anno grazie anche al gdl è stato il momento buono. Unico romanzo dell’autrice che è salita nell’olimpo delle mie autrici/autori preferiti di sempre. Dopo averlo letto è partita la mia ricerca per leggere e trovare ciò che è reperibile della Plath, meraviglioso, se non lo avete mai letto vi consiglio di dargli un’opportunità e di non farvi intimorire dai temi trattati.

Bene!

Quindi, ditemi, quali sono stati i vostri 3 libri preferiti del 2018?

A domani!

Elisa

10 Libri da Regalare (A Natale ma Anche No) – The Revenge

Buon venerdì people e buon quasi weekend!

Oggi l’articolo più atteso di tutta la maratona natalizia ovvero l’articolo dei libri consigliati come regali natalizi, ma anche no, ogni anno esce un articolo di questo tipo, questo è il terzo della serie, è infatti questo 29 dicembre saranno tre anni dall’apertura del blog (party!).

Questa volta vorrei parlarvi di dieci libri tra testi per bambini, adolescenti, fumetti, non-fiction e romanzi.

Giusto qualche piccolo consiglio se pensavate di regalare un libro ma non sapete quale scegliere o non vi viene in mente nulla di preciso.

Iniziamo immediatamente!

 

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Amelia Fang e il Ballo di Mezzanotte – Laura Ellen Anderson

Età di Lettura: 7 anni 

Editore: Il Battello a Vapore

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Amelia adora: giocare ad Acchiappa Goblin e andare in giro con Spooky, la sua zucca domestica. Detesta: i cavoletti di Bruxelles e il Ballo di mezzanotte a cui sua madre tiene da morire. Ah, un’ultima cosa Amelia è un vampiro! 

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Questa è una storia adorabile, sulla scene creepy cute, sono quelle storie che secondo me vanno sempre bene per i bambini perché sono originali, scorrevoli e piacevoli.

 

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Pirati delle Nevi – Tommaso Lanciani 

 Età di Lettura: 7 anni

Editore: Battello a Vapore

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Per tutte le sirene di montagna, Capitan Gip fiuta odore di avventura, e questo gli piace! Gufogrigio, un vecchio filibustiere che si è ritirato sulla neveferma, gli ha consegnato la mappa per arrivare al Tesoro della Grotta di Ghiaccio… Peccato che lì viva il gigantesco Drago delle Nevi! È un’impresa folle, ma la ciurma di Capitan Gip non ha intenzione di tirarsi indietro. E allora: “Vento in poppa e neve fresca!”. 

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Stesso discorso per questo libro con  pirati invece dei vampiretti, cosa c’è di meglio di una storia sui pirati? Quasi niente direi. 

 

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Allora se la persona a cui dovete regalare un libro ha tra i 20 e i 30 anni (quindi non è un adolescente ma volevo darvi comunque questa indicazione) vi consiglio di dare una lettura a questo articolo che ho scoperto qualche tempo fa di Libreriamo, suggerisce dei titoli ottimi secondo me.

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La Boutique del Mistero – Dino Buzzati

Casa Editrice: Mondadori

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Trentuno racconti, scelti e ordinati da Dino Buzzati «nella speranza di far conoscere il meglio di quanto ho scritto», compongono questa raccolta. Racconti (celeberrimi “Il colombre”, “I sette messaggeri”, “Sette piani”, “Il mantello”) in cui allegorie inquietanti, spunti surreali, invenzioni fantastiche coesistono con dati di cronaca, o presunti tali, che sembrano rimandare a possibili realtà metafisiche. Il racconto è infatti per Buzzati un momento di indagine profonda ed emozionante in un’atmosfera magica: poche volte, nella letteratura italiana, uno scrittore ha esplorato così a fondo il mistero che circonda l’uomo, le debolezze e i paradossi che lo caratterizzano, la sua solitudine, le sue esperienze.

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Questo l’ho voluto inserire perché è il libro che ho in lettura al momento e credo sia perfetto per un adolescente che vuole magari approcciarsi ad autori italiani di spicco come Buzzati, in più è una raccolta di racconti (geniale direi), che quindi può essere letta a pillole e portata in giro fra un impegno e l’altro.

 

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Saga – Brian K. Vaughan, Fiona Staples

Casa Editrice: Bao

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Marko e Alana hanno combattuto per opposte fazioni in una guerra millenaria. Ora combattono insieme per proteggere la famiglia che, insieme, stanno costruendo. La storia più vecchia del mondo, ragazzo incontra ragazza, viene declinata in modo inedito, epico in una space opera dai toni profondamente accorati da Brian K. Vaughan, qui al suo ritorno al fumetto seriale dopo “Y”, “L’ultimo uomo” ed “Ex Machina”. 

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Passando ai fumetti/graphic novel, vi consiglio Saga, questo è il primo volume. Forse ve ne avevo già parlato tempo fa, è una delle serie di graphic novel che più ho apprezzato, è ancora in corso. Se dovete fare un regalo ad un amante dei fumetti sul genere fantascientifico o che si sta approcciando a questo mondo, ve lo consiglio.

 

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Paper Girls – Brian K. Vaughan, Cliff Chiang

Casa Editrice: Bao

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Nelle prime ore dopo l’Halloween del 1988, quattro dodicenni che consegnano i giornali in bicicletta scoprono la storia più importante di tutti i tempi. Dramma suburbano e misteri soprannaturali collidono in questa serie sulla nostalgia, i primi lavoretti e gli ultimi giorni dell’infanzia.

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Dallo stesso autore di Saga, Paper Girls è una serie di fumetti ambientati negli anni 80, anzi alla fine di questi e l’atmosfera di quegli anni trasuda dalle tavole. La trama segue un intreccio studiato alla perfezione.

 

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La Trilogia del Mondo Di Inchiostro – Cornelia Funke

Casa Editrice: Mondadori

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È notte fonda, la pioggia avvolge ogni cosa nel suo pallore spettrale, quando alla porta di Meggie bussa uno straniero, e suo padre Mortimer inizia a fare i bagagli. Devono fuggire, nascondersi… ma da chi? Meggie ignora che il padre, abile rilegatore, ha il dono di infondere la vita nei libri: la sua voce trasforma le parole in carne e ossa. Tuttavia, dopo che anni prima proprio a causa della sua voce – sua moglie è scomparsa dentro a Cuore d’inchiostro, e Capricorno, malvagio signore dal cuore nero, si è materializzato dalle trame della carta, Mortimer non intende usare il proprio dono mai più. Capricorno trascinerà padre e figlia in un vortice di eventi, tanto magici quanto pericolosi. Finché Meggie scoprirà di avere lo stesso dono e il Mondo d’inchiostro li reclamerà a sé, trasformandoli a loro volta in personaggi. Ma davvero tutto è scritto? O forse nei libri, come nella vita vera, ognuno può scrivere la propria storia e cambiare il finale? 

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Questo volume, che è quello che vi consiglio, contiene tutti e tre i romanzi del mondo d’inchiostro, la famosissima trilogia di Cornelia Funke dalla quale è nato un film anche. Il punto che più ho amato della trilogia è il fatto che ruota tutto attorno ai libri, o comunque al narrare storie, all’inchiostro, alla scrittura. L’ho letto anni fa durante l’adolescenza e l’ho amato.

 

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Sapiens. Da Animali a Dèi – Yuval Noah Harari

Casa Editrice: Bompiani

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Centomila anni fa almeno sei specie di umani abitavano la Terra. Erano animali insignificanti, il cui impatto sul pianeta non era superiore a quello di gorilla, lucciole o meduse. Oggi sulla terra c’è una sola specie di umani. Noi: Homo sapiens. E siamo i signori del pianeta. Il segreto del nostro successo è l’immaginazione. Siamo gli unici animali capaci di parlare di cose che esistono solo nelle nostre fantasie: come le divinità, le nazioni, le leggi e i soldi. “Sapiens. Da animali a dèi” spiega come ci siamo associati per creare città, regni e imperi; come abbiamo costruito la fiducia nei soldi, nei libri e nelle leggi; come ci siamo ritrovati schiavi della burocrazia, del consumismo e della ricerca della felicità.

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Questo è un saggio che ispeziona a 360° il genere umano, la storia di questo in particolare, se dovete fare un regalo ad una persona interessata ad esplorare meglio questo argomento siete sulla giusta strada.

 

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L’Impostore – Javier Cercas

Casa Editrice: Guanda

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Un romanzo vero, ma allo stesso tempo un’opera di finzione. La finzione, però, in questo caso non è frutto della fantasia dell’autore, ma è opera dello stesso protagonista, Enric Marco. Chi è Enric Marco? Un novantenne di Barcellona, militante antifranchista, che negli anni Settanta è stato segretario del sindacato anarchico – la CNT – e in seguito ha presieduto l’associazione spagnola dei sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti, ricevendo numerosi riconoscimenti per il coraggio dimostrato negli anni e la testimonianza degli orrori del lager. In realtà, è un impostore. Nel 2005 la sua menzogna è stata pubblicamente smascherata. Enric Marco, come ha rivelato uno storico, non è mai stato internato a Flossenbiirg. E l’intera sua vita è un racconto intessuto di finzioni, dalla sua partecipazione alla guerra civile alla militanza antifranchista. Dieci anni dopo, Javier Cercas traduce in un romanzo audace, che sfida le convenzioni narrative, l’enigma del personaggio, le sue verità e le sue bugie. In queste pagine intense si dipana un intero secolo di Storia, raccontato con la passione di un sovversivo della letteratura e un’ammirevole onestà dissacratoria.

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Libro di non-fiction che vi consiglio è questo, che ricorda dal modo in cui è impostato “A Sangue Freddo” (che io non ho mai letto ma punto di farlo il prima possibile),questo è un mix fra un romanzo e un titolo non-fiction, che ridisegna una Spagna vera.

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Il Veleno dell’Oleandro – Simonetta Agnello Hornby

Casa Editrice: Feltrinelli

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Pedrara. La Sicilia dei Monti Iblei. Una villa perduta sotto alte pareti di roccia tra l’occhieggiare di antiche tombe e il vorticare di corsi d’acqua carezzati dall’opulenza degli oleandri. È qui che la famiglia Carpinteri si raduna intorno al capezzale di zia Anna, scivolata in una svagata ma presaga demenza senile. Esistono davvero le pietre di cui la donna vaneggia nel suo letto? Dove sono nascoste? Ma soprattutto, qual è il nodo che lega la zia al bellissimo Bede, vero custode della proprietà e ambiguo factotum? Come acqua nel morbido calcare i Carpinteri scavano nel passato, cercano negli armadi, rivelano segreti – vogliono, all’unisono, verità mai dette e ricchezze mai avute. Tra le ombre del giorno e i chiarori della notte, emergono influenze di notabili locali, traffici con i poteri occulti, e soprattutto passioni ingovernabili. Le voci di Mara, nipote prediletta di Anna, e di Bede ci guidano dentro questo sinuoso labirinto di relazioni, rimozioni, memorie, fino a scavalcare il confine della stessa morte. Simonetta Agnello Hornby mette a fuoco un micromondo che pare allargarsi, con un brivido, a rappresentare i guasti, le ambizioni e le ansie di liberazione dell’universo famigliare, tutto intero.

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Dunque, secondo me questo libro è perfetto se non volete regalare nulla di troppo impegnativo, so che la trama non è leggerissima ma durante la lettura mi è sembrato piuttosto disinteressato e veloce come testo. 

 

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Il Primo Fiore di Zafferano – Laila Ibrahim

Casa Editrice: Amazon

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Nella Virginia delle grandi piantagioni e degli schiavi, la piccola Lisbeth Wainwright, primogenita di una ricca famiglia, è affidata fin dalla nascita alla balia Mattie, la schiava di colore costretta a separarsi dal figlioletto per accudire la neonata dei padroni. Tra le due si instaura un rapporto di grande affetto e complicità, che permette alla bambina di crescere nell’amore che i genitori non sono in grado di darle.

Mr. Wainwright è un padre insensibile e un convinto schiavista, Mrs. Ann è una madre fredda e attenta solo alle convenzioni sociali. Saranno Mattie e gli altri schiavi a colmare il vuoto affettivo della piccola Lisbeth, a mostrarle il vero valore delle cose e delle persone.

Mattie accompagna Lisbeth nella propria maturazione personale – da piccola di casa a giovane debuttante – e nella scoperta delle bellezze e dei dolori del mondo. Ma un legame talmente forte tra due realtà così diverse non sarà immune dai pericoli di un’epoca segnata dall’ingiustizia. Se Mattie dovrà affrontare fino in fondo la crudeltà dello schiavismo, Lisbeth imparerà a conoscere un senso della vita che le farà sfidare le convenzioni di quegli anni.

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E’ un libro intenso e commovente, la storia è piacevole ma sopratutto ti tiene attaccato fino all’ultima pagina. Non è una delle trame più originali che abbia mai visto ma è comunque un libro che regala spunti di riflessione sul passato e sul futuro validi.

Bene!

Spero di avervi dato qualche ideuzza interessante, ditemi!

A domani!

Elisa

 

Abbandonare i Libri

Buon martedì e ben ritrovati ragazzi/e!

Vi avevo avvisato del fatto che quest’anno in questa maratona ci sarebbero stati più articoli “chiacchierecci” e in effetti eccone un altro.

Non vi preoccupate, nei prossimi giorni torniamo a parlare di qualcosa di più natalizio…

Comunque oggi voglio parlare dell’abbandonare i libri e non nel senso di lasciarli in giro o scordarseli da qualche parte, bensì interrompere la lettura magari a 10 pagine dall’inizio o a metà libro.

Tra l’altro questo argomento è venuto fuori anche nei commenti di qualche articolo fa, quello riguardo al mio 2018 di letture povere mi sembra.

Come per l’articolo dell’altro però volevo scrivere questo articolo da mesi forse, abbiamo sfiorato l’argomento negli scorsi tempi ma non ho mai scritto un qualcosa a riguardo.

L’argomento però è molto diffuso, sono convinta del fatto che ognuno di noi ha prima o poi abbandonato un libro, e non mentite, non mentite perché vi vedo!

Non so se ci avete fatto caso ma quando si abbandona un libro si hanno un po’ i sensi di colpa, e questo è riferito anche alle altre persone attorno a noi, quando un amico ci chiede di una lettura che abbiamo abbandonato la reazione è più o meno sempre la stessa, si sussurra piano a bassa voce “eh no ma… sai l’ho momentaneamente abbandonato… sarà il periodo, ehm sì”.

Adesso magari drammatizzo un po’ la situazione ma si ha sempre un po’ di senso di colpa dai questo è vero.

E’ come se si lasciasse andare piano piano, a piccole dosi un qualcosa che aveva ai nostri occhi grandi potenzialità e vedendolo sparire dalla nostra mente ci si incolpa del fatto che forse lo abbiamo lasciato troppo presto, sempre troppo presto per mostrare il suo vero valore.

All’inizio mi vergognavo di dire che avevo abbandonato un libro perché credevo che una volta iniziato andasse terminato ma ad oggi ho cambiato completamente idea.

Non si può insistere su un libro che non ci prende o che ogni volta riposato sul comodino o sul tavolo sembra non averci lasciato niente, va bene per le prime 10/20/30 massimo 40/50 o 60 pagine ma dopo se non vogliamo proseguire è giusto arrivare a patti con noi stessi e ammettere che no, non voglio più andare avanti, passo a qualcosa che mi appassiona di più o che trovo più interessante.

Ne parlo ora in un articolo perché forse mai come quest’anno ho sperimentato l’abbandono cospicuo di testi e di questi l’unico che per me rimane come un pallino fisso nella mia mente è “Casa di Foglie”, quanto brucia, è come una sconfitta per me anche perché ero arrivata ad un buon punto ma di sicuro lo riprenderò, di poche cose sono certa nella vita e questa è una di quelle.

Insomma si ha ancora un po’ di timore, o questo io avverto almeno, nell’ammettere che si è deciso di abbandonare un libro, questo non vale per tutti anzi molte persone con cui ho parlato non hanno problemi a dirlo, ma di solito si reclude il fatto dell’aver abbandonato un libro in un angolo remoto del cervello cercando di nasconderlo.

Quei libri sono sempre lì, sulla libreria che scrutano e ti ripetono che li hai abbandonati e se li date via, in scambio o li regalate dopo ci sarà il timore che se dovessi venirvi la voglia un domani di rileggerlo/i dovreste ricomprarlo/i.

Non c’è niente di male nel dire che abbiamo abbandonato un libro io credo, insomma se un libro non fa per noi o in quel momento non è la lettura giusta (o più semplicemente) non ci piace, stop alla lettura, passiamo al prossimo.

Ci sono talmente tanti libri interessanti da leggere, impossibile leggerli tutti in una vita, e fossilizzarsi su un titolo che non va giù solo perché si deve portare a termine a tutti i costi una lettura ti priva del piacere di questa.

Un altro argomento legato a questo è lo sforzarsi di leggere quando non c’è la voglia o la passione, sforzarsi non è mai una cosa positiva per quanto mi riguarda, anche se porti a termine la missione è comunque un qualcosa che non ti viene naturale, un qualcosa per cui hai dovuto incitare e sforzare te stesso/a quindi a mio avviso il risultato non sarà mai dei migliori.

Con questo intendo dire che si rovinerà la lettura probabilmente, ci sono due casi possibili con uno sforzo di lettura, o la ripresa improvvisa del libro ad un certo punto e quindi tutto sommato una belle esperienza di lettura finale o la rovina dell’esperienza a causa di questo sforzo, (la seconda di solito è quella più frequente).

Tutto ciò per dire, quando si abbandona un libro non c’è nulla di male, anzi credo ci sia quanto ci si sforza con un testo che non va per noi, è arrivato anche qui il momento di ammettere ad alta voce quali sono i libri che avete abbandonato e che bruciano di più, ditemi!

Io oltre a “Casa di Foglie”, citerei anche “Il Deserto dei Tartari” e “La Morte del Padre”, a parte i primi due comunque non mi pento dell’ultimo, i primi due li riprenderò di certo.

Quindi, qual’è il libro che più vi pentite di aver abbandonato? O quale libro super consigliato da altri con voi non ha raggiunto la passione desiderata nella lettura?

A domani!

Elisa

 

Altri 15 Libri da Regalare (A Natale ma Anche No)

Buon lunedì e buon inizio settimana cari e care!

Oggi torna una tipologia di articolo che era già sbarcata sul blog nel periodo natalizio ovvero “15 libri da regalare (a Natale ma Anche no)”.

In questa tipologia di articolo vi propongo 15 titoli interessanti per chi magari vuole regalare un libro ma non ha la minima idea di quale titolo scegliere.

Che vogliate regalare un libro a un bambino ad un adolescente o ad un adulto qui troverete consigli adatti alle vostre esigenze e che spero si riveleranno interessanti.

Cercherò di proporvi libri di generi diversi fra loro così che possiate regalare il libro giusto per ogni gusto!

Vi lascio qui il link al vecchio articolo dell’anno scorso nel caso vogliate dargli un occhiata (qui).

E iniziamo subito che i titoli sono parecchi!

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I Fantastici Libri Volanti di Mr. Morris Lessmore – William Joyce

Età di Lettura: dai 5 agli 8 anni

Edito da: Rizzoli

Link all’acquisto: QUI

 

Mr. Morris Lessmore ama i libri e le storie. Un giorno, mentre sta scrivendo il racconto della sua vita, arriva un terribile uragano che lo porta lontano, in un paese fantastico… Un racconto che rende omaggio a chi dedica la propria vita ai libri e a tutti i lettori.

FF_Divider_Pink4E’ una storia adorabile e molto godibile, bello come l’omonimo cortometraggio che è muto. Mi sono innamorata di questo libricino dopo averlo letto e visto prima di consegnarlo nelle mani dei miei cuginetti, un regalo molto azzeccato secondo me.

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L’Occhio del Lupo – Daniel Pennac

Età di Lettura: dai 5 agli 8 anni

Edito da: Salani

Link All’Acquisto: QUI

 

In uno zoo, un ragazzo si sofferma affascinato davanti alla gabbia di un lupo e, siccome l’animale ha soltanto un occhio, anche il ragazzo, con estrema sensibilità, tiene chiuso uno dei suoi. Questo colpisce il lupo che, per la prima volta, supera l’atavica diffidenza nei confronti degli esseri umani e decide di raccontare al ragazzo la sua storia, tutta vissuta sullo sfondo di paesaggi nevosi e cacce solitarie. Anche il ragazzo si confida col lupo e gli parla delle tre Afriche per cui è passato, quella Gialla, quella Grigia e quella Verde: l’Africa dei deserti, L’Africa delle savane e l’Africa equatoriale delle foreste. Il paesaggio, con i suoi colori e le sue atmosfere, ha molta importanza sia nella storia del lupo che in quella del ragazzo africano.

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Un classico per ragazzi intramontabile, è una favola che si legge e alla quale ci si appassiona molto velocemente quindi è un titolo adatto anche ai lettori più giovani ma non proprio amanti della lettura.

 

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Un Libro – Hervé Tullet

Età di Lettura: dai 3 ai 4 anni

Edito da: Franco Cosimo Panini

Link all’Acquisto: QUI

 

Segui le istruzioni del libro e vedrai le pagine riempirsi di tante palline colorate. 

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Questo è stato pubblicato un po’ di anni fa ormai, riscosse molto successo all’epoca è adatto ai più piccini e riesce a catturare i bambini come una calamita.

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Le Donne Son Guerriere – I. Civico, S. Parra

Età di Lettura: dai 9 agli 11 anni

Edito da: Einaudi Ragazzi

Link all’Acquisto: QUI

 

Nel corso della storia ci sono state moltissime donne che con le loro vite straordinarie hanno lasciato un segno, ma per il solo fatto di essere state donne non hanno ricevuto il riconoscimento che si sarebbero meritate. Queste pagine raccontano le vite straordinarie durante le quali hanno primeggiato nell’arte, nello spettacolo, nella politica, nella scienza, nella letteratura, nello sport. Donne che hanno fatto, creato o inventato, ma soprattutto hanno dimostrato che con la passione e la forza di volontà chiunque può vedere realizzati i propri sogni. Virgina Woolf, Agata Christie, Amelia Earhart, Frida Kahlo, Rosa Parks, Jane Goodhall, Nilde Iotti, Malala Yousafzai e molte altre: storie che tutti dovrebbero conoscere. 

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Questo ho dovuto inserirlo perché (sempre dopo averlo letto in fretta prima di regalarlo alla mia cuginetta) me ne sono innamorata. Ha delle illustrazioni meravigliose e mi ha ricordato “Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli” ma più breve. E’ curato molto bene.

 

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La Grande Fabbrica delle Parole – Agnés de Lestrade

Età di Lettura: dai 3 ai 4 anni

Edito da: Terre di Mezzo

Link all’Acquisto: QUI

 

C’è un paese dove le persone parlano poco. In questo strano paese, per poter pronunciare le parole bisogna comprarle e inghiottirle. Le parole più importanti, però, costano molto e non tutti possono permettersele. Il piccolo Philéas è innamorato della dolce Cybelle e vorrebbe dirle “Ti amo”, ma non ha abbastanza soldi nel salvadanaio. Al contrario Oscar, che è ricchissimo e spavaldo, ha deciso di far sapere alla bambina che un giorno la sposerà. Chi riuscirà a conquistare il cuore di Cybelle?

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Anche questo ha riscosso un gran successo negli anni, è edito dalla casa editrice “Terre di Mezzo” che pubblica per i più piccoli sempre volumi molto carini e ben illustrati. Pieno di illustrazioni delicate ma piene di significato, a volte un po’ triste. 

 

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Ann Brashares – Quattro Amiche e un Paio di Jeans

Età di Lettura: dai 12 ai 15 anni

Edito da: Bur

Link all’Acquisto: QUI

Quattro amiche per la pelle – Lena, Tibby, Bridget, Carmen – e un’intera estate da passare separate. Che sciagura. Poco prima di partire, però, Lena e le altre trovano in un negozio dell’usato un paio di jeans magici che, miracolo!, stanno benissimo a tutte. E allora perché non spedirseli per indossarli a turno, ognuna nel posto in cui trascorrerà le vacanze? Sarà come essere sempre tutte insieme, dopotutto. La prima estate delle quattro amiche e dei loro Pantaloni Viaggianti, che hanno conquistato le giovani lettrici di tutto il mondo.

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Anche questo non potevo non inserirlo perché appena leggo il titolo mi vengono in mente gli anni dell’adolescenza in cui lessi questo libro. Ho dei bei ricordi, per esempio il fatto che lo avevo letto la prima volta preso in prestito dalla biblioteca delle mie scuole medie che era all’ultimo piano e ci si andava ad uno ad uno un giorno del mese. Quando toccava a me non vedevo l’ora di salire. Questo è uno di quei libri che rappresentano quel periodo, le medie non state una gran esperienza per me ma fuori dalla scuola ho dei bei ricordi legati a questo libro.

 

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Il Figlio del Cimitero – Neil Gaiman

Età di Lettura: dai 12 ai 16+ anni

Edito da: Mondadori

Link all’Acquisto: QUI

 

Ogni mattino Bod fa colazione con le buone cose che prepara la signora Owens. Poi va a scuola e ascolta le lezioni del maestro Silas. E il pomeriggio passa il tempo con Liza, sua compagna di giochi. Bod sarebbe un bambino normale. Se non fosse che Liza è una strega sepolta in un terreno sconsacrato. Silas è un fantasma. E la signora Owens è morta duecento anni fa. Bod era ancora in fasce quando è scampato all’omicidio della sua famiglia gattonando fino al cimitero sulla collina, dove i morti l’hanno accolto e adottato per proteggerlo dai suoi assassini. Da allora è Nobody, il bambino che vive tra le tombe, e grazie a un dono della Morte sa comunicare con i defunti. Dietro le porte del cimitero nessuno può fargli del male. Ma Bod è un vivo, e forte è il richiamo del mondo oltre il cancello. Un mondo in cui conoscerà l’amicizia dei suoi simili, ma anche l’impazienza di un coltello che lo aspetta da undici lunghissimi anni…

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Come potevo io non inserire nulla di Gaiman? Ma scherziamo! “Il Figlio del Cimitero” è adatto ai giovani, certo si parla di morte e cimiteri ma la lettura è assolutamente fattibile per l’età indicata sopra. Un bel libro.

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Il Bambino con il Pigiama a Righe – John Boyne

Età di Lettura: dai 13 ai 16+ anni

Edito da: Bur

Link all’Acquisto: QUI

 

Leggere questo libro significa fare un viaggio. Prendere per mano, o meglio farsi prendere per mano da Bruno, un bambino di nove anni, e cominciare a camminare. Presto o tardi si arriverà davanti a un recinto. Uno di quei recinti che esistono in tutto il mondo, uno di quelli che ci si augura di non dover mai varcare. Siamo nel 1942 e il padre di Bruno è il comandante di un campo di sterminio. Non sarà dunque difficile comprendere che cosa sia questo recinto di rete metallica, oltre il quale si vede una costruzione in mattoni rossi sormontata da un altissimo camino. Ma sarà amaro e doloroso, com’è doloroso e necessario accompagnare Bruno fino a quel recinto, fino alla sua amicizia con Shmuel, un bambino polacco che sta dall’altro lato della rete, nel recinto, prigioniero. John Boyne ci consegna una storia che dimostra meglio di qualsiasi spiegazione teorica come in una guerra tutti sono vittime, e tra loro quelli a cui viene sempre negata la parola sono proprio i bambini.

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Qui passiamo a temi molto dolorosi, è giusto però secondo me che gli adolescenti o i ragazzi leggano di questi temi fin da giovanissimi. Si parla ovviamente dell’Olocausto, siamo nella Seconda Guerra Mondiale e ci troviamo in questo campo di sterminio in cui succedono delle tragedie. La trama penso la conosciate un po’ tutti essendo molto famoso anche il film, tra l’altro realizzato in modo eccellente.

 

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Noi Siamo Grandi come La Vita – Ava Dellaira

Età di Lettura: dai 14 ai 16+ anni

Edito da: Sperling & Kupfer

Link all’Acquisto: QUI

Tutto inizia con un compito assegnato nei primi giorni di scuola: “Scrivi una lettera a una persona che non c’è più”. E così Laurel scrive a Kurt Cobain, che May, la sua sorella maggiore, amava tantissimo. E che se n’è andato troppo presto, proprio come May. Per Laurel, la sorella era un mito: bella, perfetta, inarrivabile. Era il sole intorno a cui ruotava tutto, specie da quando i genitori si erano separati. Perderla è stato indescrivibile, qualcosa di cui Laurel non vuole parlare. Sulla carta, invece, Laurel si lascia finalmente andare. E dopo quella prima lettera, che non consegnerà all’insegnante, continua a scriverne altre, indirizzandole a Amy Winehouse, Heath Ledger, Janis Joplin e altri idoli della sorella scomparsa. Soltanto a loro riesce a confidare cosa vuol dire avere quindici anni e sentire di avere perso una parte di sé, senza nemmeno potersi aggrappare alla famiglia perché è andata in mille pezzi. Soltanto a loro può confessare la paura e la voglia di avventurarsi in quel mondo nuovo che è la scuola, la magia di incontrare amiche che ti fanno sentire normale e speciale al tempo stesso. Finché, come un viaggio dentro di sé, quelle lettere porteranno Laurel al cuore di una verità che non ha mai avuto il coraggio di affrontare. Qualcosa che riguarda lei e May. Qualcosa che va detto a voce alta: solo così Laurel potrà superare quello che è stato, imparare ad amarsi e trovare il coraggio di andare avanti.

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Qui invece si parla di perdita, è un romanzo che lessi anni fa e ricordo di aver avuto il magone dalla prima all’ultima pagina. Anche qui penso sia importante affrontare temi come questo fin dalla giovane età, aiuta per il futuro.

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Unastoria – Gipi

Età di Lettura: dai 16 anni in su

Edito da: Coconino Press

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“Unastoria” sono due storie. Quella di Silvano Landi, uno scrittore che alla soglia dei cinquant’anni vede la sua vita andare in pezzi e quella del suo antenato Mauro, soldato nella carneficina della Prima guerra mondiale. Sotto i cieli di una natura magnifica e crudele, ieri come oggi, Gipi racconta la fragilità e la bellezza, le lacrime e le speranze degli uomini. La storia di un’eterna caduta nell’abisso e di come, nonostante tutto, ogni volta ci si possa rialzare.

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Una storia bellissima, anche questo lo lessi durante l’adolescenza, è un graphic novel, adatta magari agli adolescenti appassionati del genere. Una storia molto amara ma profonda e degna di essere scoperta.

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Tutto il Nostro Sangue – Sara Taylor

Edito da: Minimum Fax

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In un arcipelago al largo delle coste della Virginia, lungo un arco di tempo che va dal 1855 a un postapocalittico e distopico 3143, si intrecciano le storie di due famiglie. Queste isole – per alcuni un santuario, per altri una terra di incubi – avvolgono le esistenze dei personaggi in una rete di miserie e piccoli miracoli. La determinazione di due sorelle che si stringono l’una all’altra in una famiglia devastata dalle metanfetamine; una ragazza che lotta per emanciparsi da un padre alcolizzato; una donna che decide di fuggire da una famiglia violenta per ritrovarsi tra le braccia di un uomo forse peggiore: relazioni tumultuose che scorrono lungo i rami di un albero genealogico, sullo sfondo di un paesaggio pericoloso e ammaliante. Un turbinio di vicende che trascina il lettore in un’esperienza estrema di nascita e morte, di giuramenti e di istinti primitivi e vili. La voce di Sara Taylor, avvicinata dalla critica a quella di Flannery O’Connor, è intrigante e selvaggia. “Tutto il nostro sangue” è un romanzo abitato da storie e personaggi ambigui, colmo di situazioni grottesche e pervaso dal soffio della letteratura gotica del sud degli Stati Uniti.

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Questo è uno dei libri migliori che abbia letto quest’anno, mi è piaciuto da impazzire e ci penso tutt’ora nonostante l’abbia letto a gennaio o febbraio se non sbaglio. Ho anche scritto una recensione e lo consiglio a chi vuole una storia molto appassionante su una famiglia ridotta a brandelli alcuni più malmessi di altri.

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La Camera Azzurra – Georges Simenon

Edito da: Adelphi

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“Sei così bello” gli aveva detto un giorno Andrée “che mi piacerebbe fare l’amore con te davanti a tutti…”. Quella volta Tony aveva avuto un sorriso da maschio soddisfatto: perché era ancora soltanto un gioco, perché mai nessuna donna gli aveva dato più piacere di lei. Solo quando il marito di Andrée era morto in circostanze non del tutto chiare, e Tony aveva ricevuto da lei il primo di quei brevi, sinistri biglietti anonimi, solo allora aveva capito, e aveva cominciato ad avere paura. Ancora una volta, nel suo stile asciutto e rapido Simenon racconta la storia di una passione divorante e assoluta, che non indietreggia nemmeno di fronte al crimine. Anzi, lo ripete.

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Anche questo letto quest’anno, mi è piaciuto molto sopratutto per l’impostazione del romanzo diversa dal solito, è un giallo che consiglio caldamente a chi legge questo genere. Strutturato alla perfezione, anche se il colpevole sembra scontato vedrete che alla fine cambierete idea.

 

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Silenzi – Emily Dickinson

Edito da: Feltrinelli

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Sottoposta a correzioni e censure, travisata dai contemporanei che non capendola la vissero come il prodotto di un’immaginazione confusa, ristretta, romanticamente persa nella lettura della Bibbia e nella ricerca dell’amore, la poesia di Emily Dickinson solo con l’edizione critica del 1955 è conosciuta nella sua forma originaria. Con questa raccolta Barbara Lanati intende smentire l’immagine tuttora prevalente della Dickinson come vergine riservata, chiusa e timida del New England, la ragazza perbene vittima del potere del padre e del vittorianesimo imperante, e intende restituirne, con la traduzione, la scrittura inquieta e inquietante, astratta e insieme raffinatamente sensuale sgorgata da una vita fatta di reclusione, silenzio. Scabra, dura, ironica, spoglia di rime e facili assonanze che ne avrebbero ammorbidito il passo spasmodico, la poesia della Dickinson trascrive l’esperienza di una donna che seppe abbracciare la condizione della solitudine e farne un provocatorio strumento di conoscenza e avvicinamento all’uomo.

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L’anno scorso avevo consigliato come regalo a chi piace la poesia Prevert e Neruda, quest’anno la Dickinson, la prima poetessa grazie alla quale mi avvicinai anni fa alla poesia. Ci sono diverse raccoltine che vi consiglio ma fra tutte “Silenzi” è adatta ad un regalo, certo molto malinconico come regalo ma se piace il genere (e capisco a chi piace) vederete che farete una gran bella figura.

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Uno Studio in Rosso – A. Conan Doyle

Edito da: Crescere Edizioni

Link all’Acquisto: QUI

“Uno studio in Rosso” è il primo romanzo che ci ha fatto conoscere l’investigatore privato Sherlock Holmes e il suo amico dottor John H. Watson. È un testo fondamentale nella lettura delle inchieste operate da questo straordinario personaggio creato da Arthur Conan Doyle, perché entrambi i protagonisti ci vengono, per la prima volta, presentati con le loro caratteristiche salienti. Sherlock Holmes ha la possibilità di spiegarci cosa sia il metodo deduttivo-analitico, mentre il dubbioso Watson diventa il suo personale biografo. È tramite quest’ultimo che verremo informati delle inchieste dell’investigatore londinese. Questo testo avvincente si compone di due storie che s’intrecciano. La prima vede compiersi due omicidi da parte di un assassino, metodico e irresoluto, che hanno un evidente legame tra di loro. La seconda parte fornirà al lettore le circostanze che mostreranno il movente che lega l’assassino alle due vittime. Un movente carico di struggente umanità. Holmes, alla sua maniera, analizza tutti gli indizi, tracciando un identikit del colpevole attraverso una ricerca sistematica, che comprende anche uno sfavillante uso della sua mente ricettiva. Una lettura decisamente accattivante.

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Ok, sempre per quanto riguardi i gialli classici, sbam vi propongo il primo della saga di Sherlock Holmes. Questo magari è più adatto a chi vuole avvicinarsi al genere giallo e non ha mai letto nulla. In quel caso vi consiglio di partire sempre dai gialli classici, quindi la Christie, Doyle, Leblanc, Simenon…

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Exit West – Mohsin Hamid

Edito da: Einaudi

Link All’acquisto: QUI

 

«In una città traboccante di rifugiati ma ancora perlopiú in pace, o almeno non del tutto in guerra, un giovane uomo incontrò una giovane donna in un’aula scolastica e non le parlò». Saeed è timido e un po’ goffo con le ragazze: così, per quanto sia attratto dalla sensuale e indipendente Nadia, ci metterà qualche giorno per trovare il coraggio di rivolgerle la parola. Ma la guerra che sta distruggendo la loro città, strada dopo strada, vita dopo vita, accelera il loro cauto avvicinarsi e, all’infiammarsi degli scontri, Nadia e Saeed si scopriranno innamorati. Quando tra posti di blocco, rastrellamenti, lanci di mortai, sparatorie, la morte appare l’unico orizzonte possibile, inizia a girare una strana voce: esistono delle porte misteriose che se attraversate, pagando e a rischio della vita, trasportano istantaneamente da un’altra parte. Inizia così il viaggio di Nadia e Saeed, il loro tentativo di sopravvivere in un mondo che li vuole morti, di restare umani in un tempo che li vuole ridurre a problema da risolvere, di restare uniti quando ogni cosa viene strappata via. Con la stessa naturalezza dello zoom di una mappa computerizzata, Mohsin Hamid sa farci vedere il quadro globale dei cambiamenti planetari che stiamo vivendo e allo stesso tempo stringere sul dettaglio sfuggente e delicato delle vite degli uomini per raccontare la fragile tenerezza di un amore giovane. In un certo senso Hamid ha ripetuto per l’oggi quello che i classici dell’Ottocento, ad esempio Guerra e pace, hanno sempre fatto: raccontare l’universale della Storia attraverso il particolare dei destini individuali, riportare ciò che è frammentario, l’esperienza del singolo, alla compiuta totalità dell’umano.

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Infine, ultimo libro che vi consiglio “Exit West” anche questo letto quest’anno. Ha riscosso un buonissimo successo, se dovete fare un regalo ad una persona interessata al tema dell’immigrazione ma non solo perché c’è di tutto in questo romanzo anche l’amore, la scoperta di nuovi luoghi, la sofferenza per quelli lasciati, ve lo consiglio. Anche di questo ho scritto la recensione, ve la lascio qui.

 

Bene gente!

E voi? Cosa regalerete? Avete trovato qualcosa di interessante?

Io spero di esservi stata utile, noi ci leggiamo domani!!

Elisa

 

TBR Invernale (P. 1)

Buon venerdì ragazzi/e, buon quasi weekend e buona festa dell’Immacolata!

Oggi ci sono tanti auguri da fare ma più andremo avanti più auguri ci saranno.

Leggendo il titolo dell’articolo di oggi, chi mi segue da un po’ avrà pensato “questa qua è pazza, ci ha già provato con le tbr ed è stato un fallimento su tutta la linea”.

Vi do ragione, non c’è frase che possa difendermi.

Io con le azioni pianificate non sono brava, cambio continuamente idea, vado troppo a periodi e ciò non è un buon mix per una TBR.

In passato avevo provato a farne una, fallendo, ma ci voglio riprovare.

E’ importante ritentare in ciò che si è fallito giusto? Poi i titoli di cui andrò a parlarvi sono libri che non vedo l’ora di leggere e finalmente è arrivato il momento giusto quindi sono quasi certa del fatto che li leggerò a breve.

PS: Questi non sono tutti i libri che pianifico di leggere in inverno, sono una parte perché alcuni non sono certa di volerli inserire e per il momento preferisco non mettere troppi titoli in TBR, al massimo aggiornerò l’articolo con una parte 2 perché sicuramente tra i libri in arrivo per regalo a Natale alcuni li vorrò leggere subito.

Non è una classica TBR insomma, ma questo immagino non vi stupisca più di tanto…

 Quasi sicuramente arriverà una seconda parte.

Questi sono i titoli che per ora sono certa di leggere in inverno, tralasciamo il fatto che l’inverno inizia ufficialmente il 22 dicembre, facciamo finta che inizi già oggi. Quindi i libri che ho intenzione di leggere da oggi al 21 marzo (per questo dico che ci sarà una parte 2 perché la mia mente non riesce a pianificare la mia voglia di leggere un libro ad un raggio temporale così ampio).

Ecco una parte di quelli che ho intenzione di leggere in questi mesi!

I racconti Di Natale – C. Dickens

Il Libro di Natale – S. Lagerlof

Dodici Racconti di Natale – J. Winterson

Questi prevedo di finirli prima dell’inizio del 2018 o massimo alla prima settimana di gennaio, sono letture a tema e tutti e tre sono in lettura al momento.

Non potevo non leggere nulla di Dickens nel periodo natalizio, per me questo autore è sempre una garanzia.

Mentre degli altri due titoli vi ho parlato in qualche articolo fa, “Il Libro di Natale” mi sta piaciucchiando mentre quello della Winterson è adorabile da leggere, di una dolcezza incredibile.

Troppe Cose a Cui Pensare. Saggi – Saul Bellow

Ross Poldark – Winston Graham

La Stanza di Jacob – Virginia Woolf

Non ho mai letto nulla di S. Bellow e questa raccolta di saggi edita BigSur che ho acquistato in digitale qualche giorno fa mi incuriosisce da impazzire, avrei potuto iniziare con altro di suo ma dato che mi ritengo una persona che apprezza i saggi ho voluto provare proprio con questi per scoprire questo autore.

Per quanto riguarda il primo volume della saga dei Poldark poi, devo decidermi a leggerlo da tempo, ho sempre rimandato per il fatto che se leggo tutti e tre i volumi che per ora sono stati pubblicati in Italia da Sonzogno poi magari passa del tempo dalla pubblicazione degli altri e mi dimentico i testi letti prima ma ho deciso che non darò peso a queste ansie, voglio iniziare questa saga comunque.

Mi sento poi pronta finalmente ad affrontare un altro testo della Woolf, negli ultimi mese ne ho recuperati un tot, quasi tutti usati, e per quanto mi riguarda ci vuole tempo prima di digerire un libro della Woolf  e fare spazio per un’altro, penso sia arrivato il momento giusto per me.

So che non sono molto originale dato che mi sembra di aver inserito gli ultimi due testi anche qualche mese fa in una specie di buon proposito per le letture estive ma pazienza, alla fine non ho rispettato quei propositi quindi non vedo perché non ritentare.

Infine per questa prima parte di TBR mancano i titoli del gruppo di lettura, che saranno da qui a marzo 3/4 dipende dai tempi.

I primi tre titoli quelli di Natale come vi dicevo mi aspetto di finirli a breve, anche perchè sono piuttosto brevi e sono racconti.

Tutti gli altri sono in totale 6/7, mi aspetto di leggere di più da gennaio a marzo per questo ci sarà una parte di tbr 2 che uscirà nelle prossime settimane, non ora perché non ho in mente altri libri precisi che sono certa di leggere e tra quelli che sbarcheranno a Natali fra regali e autoregali un buon tot finiranno nella seconda parte dell’articolo.

Quindi, io ci sto riprovando e vedremo come andrà, al termine di ogni testo come sempre arriverà la recensione ovviamente.

Vedremo, vedremo…

Intanto per oggi era tutto, questo è un piccolo piano per cercare di organizzare di poco con le letture e farmi un idea in previsione anche del 2018 dato che quest’anno ho letto molto, troppo poco rispetto alle aspettative e devo assolutissimamente recuperare!

E voi? Vi siete già fatti/e un idea dei libri che leggerete questo inverno?

Dato che le reading challenge del 2017 per me sono fallite vedrò se provare a farne una almeno anche nel 2018, un anno di fallimenti il 2017 praticamente.

Se ne troverò una interessante ci riproverò con piacere però!

Niente gente, ci leggiamo domani!

Elisa

 

 

 

 

8 Libri da Portare Sotto L’Ombrellone

Salve.

Avrei dovuto pubblicare questo articolo ieri, ma con tutto quello che è successo non me la sono sentita.

Non credo ci siano parole per descrivere quello che è successo negli ultimi giorni, dalla tragedia della Puglia, a il terribile attentato a Nizza, alla morte di altre centinaia di persone in Turchia a causa di un golpe ora fallito.

In questi giorni il mondo è stato messo alla prova più volte, e non trovo sia giusto alzare il dito e dire che l’Europa è in difficoltà in questi giorni, tutto il mondo è in difficoltà, perchè credo sia arrivato il momento di unire le forze invece di dividerci.

Ora credo che l’unica cosa giusta da fare sia proseguire con la vita e difendere ardentemente la nostra libertà, non cambiare nulla di noi e non arrendersi.

Quindi, iniziamo questo articolo.

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Cose non Noiose per Essere Super Felici – Mr. Wonderful

Prezzo di Copertina: € 12,90

Manuale di self-help ricco di pillole illustrate. È una guida illustrata alla felicità, raccontata come si parla con un amico, con sincerità e limpidezza.

Un librettino molto simpatico, ideale per chi è impegnato a prendere sole sorseggiando un thè freddo e non vuole impegnarsi in letture particolarmente impegnative. Sicuramente vi strapperà un sorriso, anche due.

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Dark Places. Nei Luoghi Oscuri – Gillian Flynn

Prezzo di Copertina: € 19,50

Libby non è una ragazza di buon carattere, non lo è mai stata. C’è qualcosa di cinico e meschino in lei, una sorta di lato oscuro di cui lei stessa ammette l’esistenza e con cui è costretta a fare i conti. Libby aveva sette anni quando sua madre e le sue sorelle furono uccise in un rito satanico. Fu lei ad accusare suo fratello Ben di essere stato l’autore della strage. Ventiquattro anni dopo Ben è in carcere e Libby vive alle spalle delle associazioni di beneficenza che le hanno inviato donazioni per tutti quegli anni. A cambiare le carte in tavola sarà il Kill Club, una società segreta di “feticisti del crimine”, i cui soci sono convinti dell’innocenza di Ben e rintracciano Libby perché lo scagioni. I membri del gruppo le insinuano il dubbio di essere stata manipolata e Libby è infastidita da quei pagliacci fanatici che ficcano il naso nella sua memoria. Ma i soldi che le offrono per tornare a scavare nel suo passato e cercare il vero colpevole della strage le servono. Così Libby inizia una dolorosa ricerca attraverso la quale, a poco a poco, i ricordi riaffiorano da quei luoghi della mente che fino a ora aveva volutamente oscurato. Saranno gli oggetti della sua infanzia e i racconti delle persone che avevano conosciuto la sua famiglia ad aiutarla a ricostruire gli avvenimenti che portarono all’eccidio, fino ad ammettere l’inconsistenza della sua precedente testimonianza. Insospettabili verità verranno a galla e Libby ritroverà se stessa, ripartendo da dove aveva iniziato: in fuga da un killer.

Nonostante il prezzo di copertina sia altino, date un’occhiata magari a qualche mercatino o qualche negozio di libri usati, è possibile che lo troviate sopratutto nella vecchia edizione con la copertina bianca, oppure in quella sempre scura della Piemme linea Pickwick. Se siete degli amanti del genere thriller e non vedete l’ora di sfoderare in spiaggia un nuovo libro del genere da gustarvi, beh questo è un titolo valido, un giallo classico a tratti, che parte un po’ a rallentatore ma che si riprende egregiamente pagina dopo pagina.

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La Ricetta di Un Sogno  –  Maeve Binchy

Prezzo di Copertina: € 8,50

Il Quentins è il miglior ristorante di Dublino e ognuno dei suoi tavoli ha mille storie da raccontare: vicende d’amore, di tradimento, di solidarietà, di vendetta. Tra le sue pareti si sono consumate grandi speranze e brucianti sconfitte. E tra i clienti e i membri dello staff si è creato un indissolubile intreccio di esistenze e destini. Come è successo a Ella, che vi ha messo piede per la prima volta a soli sei anni, e ha poi passato tra quei tavoli i momenti più significativi della sua vita, prima come cliente, poi come cameriera.

Dunque, qui c’è un piccolo discorso da fare. I libri della Binchy non sono proprio facili da reperire, ma in giro fisicamente in qualche negozietto qualcuno lo troverete quasi sicuramente. Se siete amanti del genere rosa mi sento di dirvi che la Bichy è una garanzia quindi se addocchiate un suo titolo non fatevelo sfuggire.

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La Strada delle Croci – Jeffery Deaver

Prezzo di Copertina: € 10,90

Kathryn Dance, l’agente del California Bureau of Investigation specializzata nella lettura del linguaggio corporeo, deve fermare un potenziale assassino che annuncia i suoi delitti piantando croci con la data del giorno seguente lungo una strada della penisola di Monterey. Ben presto i sospetti si appuntano sul giovane Travis Brigham, oggetto di attacchi feroci su un blog, The Chilton Report, dove è accusato di essere il responsabile di un incidente stradale in cui sono morte due sue amiche. E tutte le vittime sembra vengano scelte proprio a causa dei loro interventi sul blog. Ma Travis scompare, e Kathryn, insieme allo sceriffo Michael O’Neil e al consulente informatico John Boling, deve impegnarsi in una frenetica lotta contro il tempo per scoprire la verità.

Sempre per il genere thriller, tanto amato dalla sottoscritta, un altro titolo non troppo intricato ma comunque piacevole, da leggere sotto l’ombrellone.

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Un Nastro Color Lavanda – Heather Burch

Prezzo di Copertina: € 9,99

Come può una pila di lettere d’amore scritte da un eroe della Seconda Guerra Mondiale, e rimaste nascoste per tanto tempo, ispirare una donna dal cuore spezzato a ricominciare ad amare? Sconvolta da un brutto divorzio, Adrienne Carter lascia Chicago e si rifugia nel sole, nella sabbia e nella bellezza della Florida meridionale, buttandosi a capofitto nella ristrutturazione di una vecchia casa sulla spiaggia in stile vittoriano, ormai fatiscente. Subito dopo avere iniziato i lavori, scopre una scatola di latta nascosta in soffitta, che racchiude le commoventi lettere scritte da un paracadutista della Seconda Guerra Mondiale a una giovane donna, che aveva vissuto nella casa oltre mezzo secolo prima. Le vecchie lettere, incredibilmente poetiche e romantiche, trascendono il tempo e suscitano in Adrienne una curiosità che la porta a ricercare il loro autore. William “Pops” Bryant è oggi un uomo anziano che abita in un paese vicino insieme a Will, il suo affascinante ma iperprotettivo nipote. Man mano che Adrienne comincia a svelare i segreti delle lettere, e dei Bryant, scopre di non essere ancora disposta a rinunciare del tutto all’amore.

Sempre per la serie romanzi rosa adatti all’estate ecco qui questo titolo. Un libro in cui l’amore regna sovrano, una lettura coinvolgente e commovente.

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Più della Mia Stessa Vita – Massimiliano Alessandrucci

Prezzo di Copertina: € 14,90

Clara e Matt, due persone uniche, due genitori speciali, una grande storia d’amore e un bellissimo ma difficile obiettivo da raggiungere insieme. Finché un evento tragico, doloroso, rischia di distruggere ogni loro sogno, ogni speranza. Ma l’amore non muore mai. L’amore si tramanda, si insegna, può rivivere negli altri affinché diventi la felicità delle persone care. Più della mia stessa vita racconta la forza e la fede che ognuno di noi può e deve avere per aiutarsi e aiutare il prossimo, perché crescere significa maturare. Maturare significa credere. Credere significa vivere. Vivere significa amare, amare significa tutto.

Forse il libro più adatto di quelli proposti per la spiaggia, leggero ma comunque leggibile “carino”, non impegnato. Tanti sentimenti positivi per passare un estate con il sorriso.

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Il Circo dell’Invisibile – Camilla Morgan Davis

Prezzo di Copertina: € 11,90

Clio è una ragazza di quindici anni, da un anno è scappata dalla sua famiglia e vive a Edimburgo in un vecchio spaccio del pesce, ormai abbandonato. Trova nel misterioso Circo dell’Invisibile la possibilità per cambiare nuovamente la sua vita, trasformandosi nella Ballerina Sirena. Clio crede di vivere in un sogno che oscilla fra duri allenamenti, emozionanti spettacoli, strane amicizie e un dolce amore, ma il sogno nasconde una faccia oscura. Quali misteri si celano sotto i tendoni dorati e turchesi che ha imparato a considerare la sua casa? Clio proverà a scoprirlo sfidando la meraviglia con l’inganno dei suoi stessi desideri.

E per la categoria fantasy ecco qui Il Circo dell’Invisibile, una lettura magica pregna di fantasia e meraviglia.

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Signori, Si Cambia.In Viaggio Sui Treni della Vita – Beppe Severgnini

Prezzo di Copertina: € 18,00

Il viaggio più affascinante è un viaggio antico, graduale, privato e sociale insieme: il viaggio in treno. I treni sono teatri, caffè, bazar. L’unico talk-show che non conosce crisi è quello che si replica quotidianamente sulle rotaie. La confidenza genera libertà: ci ha messo insieme il caso, ci dividerà una stazione. I treni aiutano a pensare. Tutti i grandi viaggi – dai pellegrinaggi cattolici al Grand Tour, dalla prima partenza con gli amici al viaggio di nozze – sono, in fondo, una scoperta di se stessi: il panorama che c’interessa sta dentro di noi. Il treno esenta da responsabilità, consente di restare passivi senza sentirsi pigri. Possiamo lavorare e riposare. Possiamo parlare, quando siamo stanchi di leggere. E sognare, quando siamo stanchi di parlare. L’autore ha un nome per tutto questo: la terapia dei binari. Beppe Severgnini ci conduce attraverso gli USA dall’Atlantico al Pacifico (due volte, passando da nord e passando da sud); segue le rotaie da Mosca a Lisbona; taglia l’Europa in verticale (da Berlino a Palermo) e l’Australia in orizzontale (da Sydney a Perth). Tra tutti – confessa – il viaggio più emozionante e istruttivo è quello che apre il volume. Gli USA attraversati col figlio ventenne, Antonio. Da Washington DC a Washington State, 8.000 km in treno, in bus, in automobile. “Un figlio, un papà e l’America: e nessun altro che disturba”.

Concludiamo con un saggio. Per chi ama le letture pseudo-impegnate anche sotto l’ombrellone, con le mani fradice di crema solare. Un libro che aiuta a riflettere sulla vita, che porta il lettore a viaggiare in treno attraverso vari scenari.

Bene ragazzi!

Voi siete già andati in vacanza? Vi state divertendo?

Ci leggiamo presto!

Elisa

PoetryTime

Ho vissuto di paure.
Per coloro che conoscono l’invito
offerto dal pericolo – ogni altro stimolo
è indifferente – senza vita.

Come uno sprone nell’anima –
la paura lo spingerà dove
procedere senza uno spettro al fianco
sarebbe sfida alla disperazione.

Emily Dickinson