Aspirazioni Future pt.2: Piani e Tempo.

Buonasera!

Come state ragazzi, avete passato felicemente questi giorni di festa? A dire il vero le feste non sono terminate ma non siamo così fiscali.

Comunque spero che questi giorni abbiano significato relax, serenità e gioia per tutti voi, detto ciò ragioniamo cui fatto che il Natale è già finito e basta.

Oggi non sono qui per parlarvi di libri o altro ma volevo parlare semplicemente un po’ con voi del tempo passato e buttare un occhio al futuro.

Innanzi tutto volevo ringraziarvi perché oggi è l’anniversario di FreeLife, ebbene sì il blog è aperto da un anno e in questo tempo ho conosciuto persone con cui sono nati progetti, persone che io considero al pari di amici, persone che in ogni articolo ci tengono a farmi sentire il loro supporto.

Insomma grazie, il blog piano piano sta creando la sua storia e quindi con il nuovo anno giriamo pagina e proseguiamo questa avventura.

Grazie ragazzi.

Andiamo avanti altrimenti qui inizia la musica struggente.

Dunque come vi dicevo nuovo anno nuovi piani, in questo articolo (oltre che a ringraziarvi) volevo un attimino parlarvi di alcuni piani/progetti che ho in mente di attuare per il blog nel nuovo anno.

I piani che ho in mente di attuare per il blog sono questi:

Cambiare la Grafica del Blog

Togliere l’appuntamento di In My Mailbox, che a dire il vero non c’è più da qualche mese, pensavo di fare un articolo su questo genere magari in mesi in cui mi arrivano parecchi libri ma non chiamarlo più in questo modo, quindi togliere questa rubrica.

Pubblicare un WWW Wednesday ogni tanto, non sarà una rubrica fissa, un articolo di questo tipo verrà pubblicato ogni tanto per aggiornarvi sulla situazione se magari si capisce poco nel periodo.

Verranno ogni tanto pubblicati scritti miei, quindi storie di vario genere (è da tanto che voglio farlo quindi meglio iniziare no?), è successo qualche giorno fa con “Quella Volta in Cui La Neve Seppellì Babbo Natale” e mi fa molto, tanto, piacere che quella storia abbia riscosso un buon successo.

Questo è un forse, ma meglio dirvelo subito, è possibile che nel corso del nuovo anno io prenda la decisione di cambiare il nome del blog per il semplice fatto che quello attuale non soddisfa al 100% ma non è sicuro per ora.

Potrebbero essere aggiunte altre rubriche letterarie la posto delle due uscenti.

Ho in mente di inserire nel blog, a fianco, delle statistiche per tenere sotto controllo il procedimento delle varie challenge a cui ho deciso di partecipare nel 2017.

Per il momento i cambiamenti in vista sono questi, le rubriche non citate rimarranno invariate.

Può darsi (essendo una che non riesce a mettersi tranquilla) che nel corso dell’anno ci siano anche altri cambiamenti che non rientrano tra questi, è poco professionale dirlo ma tutto va in base a cosa dice in un determinato giorno il mio strambo cervello.

Ho voluto comunicarvi questi cambiamenti prima dell’inizio del nuovo anno per avvisarvi e rendervi partecipi di quello che pensa la mia zucca.

Detto questo ragazzi, vi faccio ancora i miei auguri per un divertente e frizzante Capodanno perché noi ci rileggiamo a gennaio.

Mi raccomando, attenzione perché a gennaio credo proprio usciranno un bel po’ di articoli, recensioni (perché sono indietro e vi devo parlare di parecchi titoli), le cose del mese, review, poetrytime e chi più ne ha più ne metta!

Tenetevi pronti per nuovi orizzonti.

Spero che per tutti noi il 2017 inizi nel migliore dei modi!

Ci vediamo il prossimo anno!

Non guidate se bevete e ricordatevi, le lenticchie saranno anche buone ma non ne mangiate troppe altrimenti cara la mia areofagia.

A presto!

Elisa

Pubblicità

E’ Stato Bello

Salve, buongiorno a tutti.

Oggi è l’ultimo giorno di maratona, eh sì, tuttò ciò sarebbe dovuto durare fino al 25 ma durante i prossimi tre giorni probabilmente verrò risucchiata in qualche pacco regalo o verrò imboccata a forza di pandoro quindi voglio approfittarne per farvi i miei auguri oggi.

Mi sono divertita molto a fare questa maratona e a passare 23 giorni in vostro compagnia, forse per voi è stata una specie di incubo da cui è impossibile svegliarsi… ma per me no!

Ovviamente maratona finita non vuol dire che sparirò per sempre (ti sarebbe piaciuto immaginario hater), tornerò il 27 non preoccupatevi, ma per questi due giorni non credo avrò né la forza né il tempo di scrivere, perché non so se è così solo per me che ho la capacità di organizzazione di un mollusco ma durante questi tipi di festività ho più cose da fare che nei normali giorni dell’anno.

Diciamocelo queste non sono ferie, è come se si lavorasse il triplo, fra regali, cene, pranzi, viaggi di famiglia, corse per assicurarsi che sia tutto a posto e slanci alla Flash per riassettare la casa prima dell’arrivo di gente varia.

E’ un po’ ingiusto ma comunque è sempre Natale no?

Più passano gli anni più mi accorgo di non vivere più il Natale come una volta e di diventare ogni anno un po’ più cinica ma che volete farci è così.

Nonostante il mio crescente cinismo però mi rendo conto che il Natale è ancora la mia festività preferita.

Insomma diciamocelo, a parte tutti gli stress che provoca, ha i suoi lati positivi, come per esempio la famiglia.

Ritrovare parenti che non si vedevano da mesi, fare e ricevere regali, impacchettare fino a notte fonda perché ti sei dimenticata di farlo il pomeriggio prima, organizzare casa aspirando la polvere del presepe che non viene riesumato da un anno, pensare che non importa se davanti a tutti magari sbaglierai a dire qualcosa perché sono i tuoi amici e la tua famiglia ed è Natale.

Insomma la parola Natale racchiude molta magia, quando penso a questa parola mi viene in mente il rosso, il colore e tutti i sentimenti legati a questo colore, l’amore, l’affetto.

Alla fine di novembre sentendo la prima pubblicità natalizia devo ammettere che un piccolo senso di nausea è salito.

Ma ahimè credo di essere cinica su questo punto per tutte le cose che ci sono da fare a Natale e non per la festività in sè che è la più bella dell’anno.

Ci sarebbero da fare molti discorsi sul Natale, discorsi per la maggior parte cinici appunto ma non mi metterò a farli perchè non importa o almeno a me adesso non importa.

Mi importa che tutti voi stiate al meglio in queste feste, che stiate in compagnia di persone che vi meritano e che sanno come farvi sorridere.

Mi importa che quando tutto sarà finito e si dovrà tornare alla vita di tutti i giorni qualcosa comunque cambierà perché ripensando alle feste farà capolino un sorriso sul vostro volto.

Mi importa che vi divertiate e che viviate ogni istante di gioia nel migliore dei modi, sentendolo fino in fondo imprimendolo nella memoria.

Mi importa anche che se durante queste feste doveste mai sentire che qualche pensiero triste torna a farvi visita vi aggrappiate con tutte le forze a ciò che è il Natale, un periodo di amore, comprensione, perdono e festa.

Almeno per questi tre giorni se c’è la facciamo non pensiamo al tutto quello che c’è di negativo… tanto ci penseremo il doppio dopo.

Io vi auguro con tutto l’affetto possibile di passare tre (ma anche quattro o cinque) fra i giorni più sereni e allegri di sempre.

Noi ci rileggiamo attorno al 27/28, statemi bene che ci tengo.

Buona Vigilia, Buon Natale, Buon Santo Stefano e Buon… no niente per poi ci risentiamo…

Tanti Auguri!

source

Elisa

CitaTime

Si può chiudere fuori pressoché tutto se qualcosa è abbastanza importante. E’ facilissimo. Ci si rannicchia dentro di sé, si chiudono gli occhi e si ripete ininterrottamente una parola grossa finché non si è al sicuro.

Il Libro dell’Inverno – Tove Jansson

Quella Volta in Cui La Neve Seppellì Babbo Natale.

Stando ai fatti riportati, quel giorno il mondo si bloccò.

Era il 24 dicembre del 2227 e la neve aveva ricoperto ogni superificie, di ogni continente.
Nella notte era scesa una quantità così insostenibile di bianco gelo che la maggior parte degli alberi si erano piegati su se stessi spezzandosi lentamente nel mezzo con un sonoro schiocco finale.
I tetti delle case cedevano uno dopo l’altro sotto un manto rinforzato di neve bianca che si appesantiva ad ogni morbido fiocco caduto.
Una quantità simile di neve non era mai caduta ne in una sola notte ne in un intero anno, mai.
Il mondo giaceva sotto quel pesante velo, con gli occhi sgranati e il corpo tremante.
Un evento simile sarebbe rimasto impresso nella mente di tutti gli uomini quelli presenti e futuri, dato che nessuno avrebbe perso occasione di raccontarlo innumerevoli volte alle genereazioni prossime.
Come dicevamo, quel soffice gelo era sceso ovunque, dall’Europa all’America, dall’Asia all’Africa, ogni luogo, dal più minuscolo paesino alla più grande cittadina erano ricolmi di neve.
I bambini, allo scuro di ciò che stava accedendo alla Terra, erano usciti in strada per fabbricare immersi nella neve, palle di ogni dimensione da tirare furiosamente contro ogni loro simile.
Come si divertivano quelle piccole pesti, bambini di ogni etnia, provenienti da ogni parte del mondo in quel momento sembravano uniti dalla loro giovane età.
In quel momento il mondo sembrava davvero un paesino in cui tutti si conoscevano, si rispettavano e giocavano assieme condividendo solo l’allegria.
Gli adulti, impegnati a domandarsi cose stesse accadendo non prestavano molta attenzione a queste piccole creature impegnati com’erano.
Alcune persone discutevano animatamente tra loro cercando una ragione plausibile dietro quello strano comportamente climatico, altre invece preferivano chiudersi in casa aspettando che tutto finisse, altre ancora prese da un moto di agitazione correvano ovunque.
Al Polo Nord nel frattempo un’uomo alto e robusto con una lunga e folta barba bianca si ergeva al centro di quello che un tempo era la pista di atterraggio della famosa slitta di Babbo Natale.
Quell’uomo era proprio il vecchio Signor. Natale che per colpa della neve non riusciva nemmeno a capire dove i suoi piedi stessero toccando.
Anche a Polo Nord la neve era caduta a dismisura come mai aveva fatto prima, coprendo tutto, dal vacchio magazzino di Babbo alle casette degli amici elfi di quest’ultimo.
Il tempo era agli sgoccioli, quella stessa sera infatti albero di Natale avrebbe dovuto ospitare il dono confezionato e pronto ad essere aperto il mattino seguente.
Un dono che ogni bambino attendeva con trepidazione per un anno intero.
Babbo deciso a portare i regali, non curandosi della terribile bufera, chiamò a sè i suoi amici elfi supplicandoli di aiutarlo a trasportare la slitta nella neve e a caricare i regali.
Dopo innumerevoli difficoltà gli elfi riuscirono a rispolverare la slitta ma non fecero in tempo ad aprire il garage di Babbo che una potente sferzata di vento gelido li rispinse indietro.
Era impossibile, il vento era troppo forte e la neve così tanta da sovrastare tutto.
Babbo non ce l’avrebbe mai fatta, il tempo a sua disposizione era terminato e per la prima volta nella storia i bambini del mondo non avrebbero ricevuto il loro amato regalo.
Tutto era perso, la gioia sul volto di quelle piccole creature non sarebbe comparso quell’anno.
Ogni bambino si sarebbe ricordato del 2227 solo per la tristezza provata, Babbo Natale aveva fallito.
Erano oramai le 19.00 ed ogni genitore aveva riportato con la forza all’interno della propria abitazione il suo giovane figlioletto.
La neve si era fermata, l’innumerevole quantità che era scesa ora giaceva immobile sulle superfici sciogliendosi a poco a poco.
Nonostante quello strano cataclisma che ora si era arrestato, era pur sempre la Vigilia di Natale.
Dopo aver cenato, ogni famiglia passò la serata assieme inondando di frasi amorevoli e dolci sorrisi ogni discorso.
Poi successe una cosa davvero incredibile.
I bambini si addormentarono, dopo aver giocato con i loro coetanei tutto il giorno divertendosi un mondo, crollarono fra le braccia delle loro madri e dei loro padri.
Ogni bambino infatti, dal più espansivo al più timido quel giorno aveva esplorato nuove emozioni, era uscito e aveva liberamente giocato con gli altri, alcuni non si conoscevano nemmeno nonostante abitassero vicini da anni, altri ancora invece si conoscevano benissimo ma per diverse cause non si ritrovavano assieme da molto tempo.
Insomma quel giorno, nonostante Babbo non fosse riuscito a partire in tempo, tutti ricevettero dei ragali: l’amore, la libertà e conoscenza.

Quando i bambini del mondo si risvegliarono la mattina del 25 dicembre ritrovarono comunque sotto l’albero il loro regalo da parte del vecchio signore barbuto che in una sola notte, con i suoi aiutanti elfi, era riuscito a consegnare loro.
Per la prima volta nella storia Babbo Natale partì in ritardo, ma non mancò di consegnare tutti i regali.
Sta di fatto che molti anni vennero dopo quello e per molto tempo quell’avvenimento venne studiato in tutte le sue angolazioni, senza tralasciare nessuna possibile o impossibile causa.
I bambini di quel tempo ora non sono più tali, sono cresciuti, ma ho sentito dire in giro che per loro il regalo di quell’anno non fu quello di Babbo ma furono le amicizie e il divertimento nato il giorno 24 dicembre.

-E.C.

PoetryTime

Se Questo E’ Un Uomo

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi

Libro Cartaceo o Ebook?

Salve!

Oggi parliamo di un argomento di cui si è già discusso parecchio.

Come avrete letto dal titolo oggi vorrei chiacchierare con voi di un argomento che divide in genere i lettori, ovvero è meglio la lettura su libro cartaceo o la lettura in digitale?

Eh bella domanda!

E’ da un po’ che voglio parlarne con voi, da qualche mese infatti ho acquistato un e-reader, esattamente un Kindle di 7° generazione mi sembra e ho avuto modo di testare questo oggetto e di farmene un’idea.

Partiamo dal fatto che ho scelto Kindle per il fatto che Amazon avesse e ha tutt’ora un catalogo molto vasto e da come me ne avevano parlato Kindle era forse più adatto a me come e-reader.

Mi piacevano molto anche il Kobo e il Tolino ma alla fine ho optato per Kindle, quando in un futuro sarò costretta a cambiarlo per rottura o altro proverò uno di questi due sicuramente.

Dunque come mi trovo con l’e-reader?

Bene.

Il più grande vantaggio di un lettore digitale è senza dubbio lo spazio perché se come me soffrite di riduzione forzata di spazio per colpa dei libri che possedete, un lettore di questo tipo può esservi molto utile per aumentare un po’ lo spazio magari.

Un altro punto a volte positivo e a volte negativo è che grazie ad un e-reader si possono leggere libri che in cartaceo probabilmente non leggeremmo mai.

Libri in lingua, libri di autori emergenti, libri fuori catalogo, insomma libri non facili da reperire ma che grazie (a volte) a poco spicci si possono tranquillamente leggere in digitale.

Un altro punto molto positivo stavolta è che avendo un dizionario integrato basta evidenziare una parola che magari non si conosce per scoprirne il significato senza il bisogno di andare a ricercare il termine da altre parti.

Se si legge poi un libro in lingua quando ci si ritrova un termine sconosciuto si può subito scovarne il significato in italiano.

Insomma l’e-reader ha davvero tanti lati positivi, bisogna ammetterlo.

Se poi volete leggere un libro ma non siete del tutto convinti di volervi impegnare nell’acquisto perché non vi convince del tutto quel titolo, potete tranquillamente acquistarlo in ebook, visto che solitamente l’ebook costa la meta rispetto ad un libro cartaceo, o scaricarne gratuitamente un estratto.

Non so se anche per Kobo o Tolino si possono scaricare gli estratti…

Ora, dopo aver elencato tutti questi punti positivi bisogna ammettere che l’ereader ha davvero tanti vantaggi ma per quanto mi riguarda anche un libro cartaceo ha il suo assoluto fascino.

Se vogliamo proprio valutare la situazione dal punto di vista pratico credo che l’e-reader vincerebbe sul libro cartaceo, per tutti i motivi elencati qui sopra, ovviamente poi anche il lettore ha i suoi difetti.

Essendo un oggetto tecnologico ha una durata della batteria lunga ma comunque non infinita quindi se un giorno doveste ritrovarvi senza batteria non potreste procedere con nessuna lettura, questo problema non appartiene al libro oggetto che è potenzialmente infinito.

Tiriamo un attimino le somme.

L’e-reader ha molti vantaggi, lo spazio limitato che occupa, il grande spazio che ha per contenere libri al suo interno, il dizionario integrato, la possibilità di essere portato ovunque…

Però il libro cartaceo è un oggetto a cui secondo me i lettori sono molto affezionati e mi ci inserisco anche io in questa frase.

A me capita di leggere a volte in digitale ma sono molte di più le volte in cui leggo in cartaceo, praticamente sempre perché lo preferisco.

E’ difficile da spiegare, semplicemente l’oggetto libro e il suo significato, il suo peso, la sua struttura, il fatto del poter appuntare a mano ovunque o lasciare sulle pagine le tue impronte e le tue idee è qualcosa a cui io sono troppo legata.

Sono troppo affezionata al libro cartaceo, riconosco il valore grande e la comodità del lettore ma il mio innamoramento verso l’oggetto libro mi impedisce di lasciarlo andare.

Il libro di per se è un qualcosa di bello, da vedere, da toccare, da leggere, da scrivere insomma è un oggetto particolare e magico a suo modo.

Io uso entrambi sia il lettore che il libro ma continuo tutt’ora ad operare molto di più il libro cartaceo perché sono troppo attaccata all’idea del libro.

Se siete indecisi sull’acquistare o no un e-reader visto che siamo nel periodo di Natale e magari lo volete regalare o farvi un autoregalo io vi suggerisco di dare una possibilità alla lettura digitale.

Bisogna riconoscere il grande potenziale di un e-reader, di un ebook insomma di questo universo che è pratico, veloce, portatile insomma dategli una possibilità.

Anche se siete amanti del libro come me, io vivo pacificamente usando tutti e due, a volte vi verrà utile utilizzare l’e-reader mentre altre volte continuerete ad utilizzare il libro.

Alla fine l’importante è che si legga penso.

Voi che ne pensate? 

A presto!

Elisa

Aspirazioni Future: Reading Challenge in Vista del 2017

Salve e buona domenica a tutti!

Oggi voglio parlarvi di qualche mio piano per il futuro, in particolare voglio condividere con voi quelle che saranno le future challenge letterarie a cui parteciperò.

Sì, perché con il nuovo anno fioccano nuove Reading Challenge ovunque (e nonostante io non ne porti mai a termine una), voglio tentare di partecipare a qualcuna di mio interesse.

Ho anche parecchie aspirazioni personali che non sono contemplate in challenge “altrui”, sono semplicemente obbiettivi personali.

Detto ciò direi di iniziare perché c’è tanto da dire, via!

Grazie a Baylee (Simona) ho scoperto ieri una nuova challenge e visto che mi attraeva particolarmente ho deciso di unirmi a lei e partecipare.

La Challenge si chiama Read Harder Challenge 2017 ed è stata indetta da BookRiot.

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La sfida ha 24 punti in totale quindi è assolutamente fattibile, ho voluto partecipare ha questa sfida perché ha dei punti abbastanza particolari e racchiude generi di libri che solitamente io non leggo o leggo raramente.

E’ sempre bello secondo me uscire dalla propria comfort zone e scoprire titoli che magari non avresti mai letto se non grazie ad un suggerimento challengesco.

Qui trovate la pagina del sito dedicata alla challenge con tutti e 24 i punti!

Altra challenge a cui parteciperò è quella di Pop Sugar.

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E’ una challenge abbastanza famosa, ogni tot di volte infatti durante l’anno mi capita di vederla in giro una quindicina di volte al mese.

La challenge ha in totale 40 punti più 12 di livello avanzato, per i lettori più attivi insomma per un totale di 52 punti.

Sono abbastanza effettivamente, non vi nascondo che punto al massimo quindi a spuntare tutti e 52 i punti..

Vi lascio qui il link al sito di Pop Sugar con la challenge.

“Sì Elisa, scavati la fossa, scavatela.”

Comunque ha dei punti anche questa interessanti, forse rispetto all’altra è più “facile” dal punto di vista della facilità nel trovare i titoli corrispondenti al punto.

Comunque è una challenge a cui provo a partecipare ogni anno, fallendo miseramente ma questo è un altro discorso, tranne quest’anno però infatti nel 2016 non ho nemmeno fatto il tentativo di provare a partecipare.

Non so perché ma sentivo già dall’inizio che quest’anno sarebbe stato pieno e impegnativo quindi non volevo aggiungere altre aspirazioni fallimentari.

Però questo 2017 mi ispira solo cose positive quindi ho deciso di buttarmi!

Nel 2016 ho fatto davvero pena ragazzi, quasi quasi eviterei come la peste l’argomento perché mi vergogno profondamente, è stato un anno particolare e dal punto di vista delle letture jesus ho fatto schifo.

So che posso fare molto meglio quindi voglio partire con le migliori intenzioni, quest’anno mi sono limitata molto con le letture, un po’ per progetti che mi hanno preso molto, molto, tempo e sono falliti alla fine lasciandomi in mano un pugno di mosche e un po’ per nuovi altri progetti personali partiti da poco.

Insomma anno questo 2016 di progetti falliti e progetti iniziati comunque anno di poche letture purtroppo.

Mi rifarò e il prossimo anno a quest’ora tornerò ad essere fiera di me!

Ora passiamo alle sfide personali che sono parecchie!

  • Sto cercando di proseguire con la lista dei “1001 libri da leggere prima di morire” ma vado moolto a rilento e vorrei dare una spinta alla faccenda leggendo altri libri contenuti nella lista, spero di farcela.
  • Sto anche cercando di leggere qualcosina da la Lista di Rory Gilmore, si sono titoli parecchio interessanti, ma questa… iniziativa, chiamiamola così procede ancora più a rilento di quella del punto precedente, anche qui spero di leggiucchiare qualcosa in più!
  • Dickens. Mio amato Dicki, voglio leggere altro di suo, devo da mesi iniziare Grandi Speranze spero che il 2017 sarà l’anno buono!
  • Auster. Scoperta di quest’anno con Trilogia di New York e inizio di una storia d’amore, mi sono davvero innamorata di Paul e voglio assolutamente leggere altro di suo nel 2017, magari Invisibile che mi sono già salvata in wishlist!
  • Roth. Devo iniziare Roth people, eh sì sarebbe ora!
  • Leggere più poesia. Punto a cui tengo molto, voglio a tutti i costi leggere più poesia, io apprezzo molto in genere la poesia ma ultimamente ho rallentato parecchio i ritmi quindi è arrivato il momento di ricominciare!
  • Classici. Devo recuperare qualche classico, io purtroppo sono carente dal punto di vista dei classici e devo rimettermi un po’ in pari o almeno esplorare di più!
  • Carver. Di Carver ho letto solo Il Mestiere di Scrivere e non l’ho nemmeno finito del tutto quindi io direi che è arrivato anche qui il momento di agire, no?
  • Rushdie. Salman Rushdie è un autore che voglio iniziare ed è da tempo che lo dico ma sinceramente mi intimorisce un pochetto, cercherò di affrontare queste piccoli timori!
  • Harry Potter. Devo finire la saga nel 2017! L’ho iniziata qualche mese fa e ad ora sono arrivata al secondo capitolo devo leggere il terzo libro quindi Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban.
  • Palahniuk. Devo leggere qualcosa di suo, non ricordo nemmeno il mio primo approccio con questo autore ma voglio “riscoprirlo” anche perchè appunto non mi ricordo una ciosba.

 

Sì più o meno direi che questo è tutto, sicuramente mi sono dimenticata qualcosa ma forse non è un male visto tutti i punti da completare..

E voi ragazzi? Parteciperete a qualche challenge nel nuovo anno? 

Detto ciò ci leggiamo domani people!

A presto!

Elisa

CitaTime

“E’ richiesto ad ogni uomo, che lo spirito che è dentro di lui si aggiri tra i suoi simili e viaggi in terre lontane; e, se quello spirito non lo fa in vita, è condannato a farlo dopo morto. 

E’ condannato a errare per il mondo – misero me! – e ad assistere alle cose alle quali non può partecipare, ma a cui avrebbe potuto partecipare sulla terra, e trarne felicità!”

– Canto di Natale – C. Dickens

Review: Siero Riparatore “Effetto Reale” – L’Erbolario

Buongiorno!!

Oggi sono qui con un’altra review anche se questa volta è una review un po’ diversa rispetto al solito.

Vi avevo precedentemente avvertito sul fatto che avevo molte review arretrate da scrivere e molti prodotti di cui parlarvi, il prodotto di cui vi parlerò oggi però non è un cosmetico bensì è un Siero Riparatore per Capelli.

Ma vi spiegherò meglio nel corso dell’articolo, non vi preoccupate intanto iniziamo!

 

Marca: Erbolario

Prodotto: Siero Riparatore per Capelli

Prezzo: dai € 14,50 ai € 16,00

Quantità di Prodotto: 30 ml

Review

Allora, ho deciso di fare questa review insolita perché volevo assolutamente parlarvi di questo siero.

Infatti dovete sapere che negli ultimi mesi i miei capelli sono andati incontro a diversi problemi.

Non ho mai avuto particolari difficoltà con i miei capelli, ho sempre avuto molti capelli, molto folti e anche veloci nel processo di crescita.

Fino a qualche anno fa avevo dei capelli davvero molto lunghi e in giorno di caldo soffocante estivo (dopo aver ponderato bene la mia scelta) decisi di andare a tagliarmeli.

Fin qui tutto bene se non che dopo qualche mese tornai dalla parrucchiera e in un atto di follia decisi di ritagliarli e di colorarli di rosso, decolorando anche alcune ciocche.

Da quel momento nulla è più stato come prima.

Rimpiango ancora il mio gesto ma il passato è passato.

Insomma dopo quella volta tenni i capelli colorati per qualche mese e una volta mi rifeci anche la tinta ma dopo mi stancai e decisi di voler ritornare al mio colore naturale.

Qualche settimana fa, stavamo decidendo, non so se per colpa della stagione o per chissà cosa i miei capelli sono peggiorati visibilmente.

Le lunghezze e le punte (dove sono rimasti residui di tinta) erano molto secche, sembravo davvero paglia essiccata al sole mentre la zona all’attaccatura dei capelli era molto grassa tanto che non facevo in tempo a lavarli che qualche ora dopo quella zona era al punto di partenza.

Quindi che fare? Tagliarli o provare a rimediare?

Decisi, prima di gettare la spugna, che almeno valeva la pena provare a rimediare.

Prima di tutto comprai qualche shampoo professionale che mi ha aiutato parecchio per il problema della cute (magari ve ne parlerò in un futuro), poi andai in erboristeria e lì la giovane ragazza consigliera mi raccomandò questo prodotto.

Questo siero è appunto riparatore e dovrebbe anche prevenire la comparsa di doppie punte, contiene molti oli (Olio di Babassu, Olio di Inca Inchi, Estratto di Pappa Reale) ed è un trattamento intensivo.

Ha più o meno la consistenza del burro semisciolto ed è molto pesante nel senso che contiene davvero ingredienti molto potenti, idratanti ed oleosi quindi se non avete problemi forti di secchezza non credo che questo prodotto faccia per voi perché è molto concentrato.

Va applicato a chioma asciutta sulle punte e se volete anche sulle lunghezze.

All’inizio sembra abbiate i capelli bagnati perchè essendo corposo imburra molto la chioma, dopo qualche minuto però vedrete che pian piano i capelli “risucchiano” l’olio e diventano morbidi, leggeri, molto nutriti e per nulla secchi.

Questo prodotto mi sta davvero aiutando molto, ho notato dopo qualche uso dei grandi miglioramenti.

Ad oggi sto ancora continuando ad adoperarlo e non ho più il problema dei capelli stopposi anzi sembrano davvero belli come prima della tinta, è un ottimo prodotto tutto Italiano e ovviamente non testato sugli animali.

Se avete il mio stesso problema vi consiglio questo prodotto combinato magari con qualche shampoo specifico professionale.

Ha un profumo abbastanza forte di miele (come si noterà dall’apina sulla confezione) ma dopo che il prodotto si sarà assorbito il profumo diventerà lieve e non più così presente.

Vi consiglio assolutamente questo prodotto se avete gravi problemi di secchezza o magari ne soffrite a livelli più lievi (in questo caso premuratevi di non applicare troppo prodotto).

Ne basta davvero poco per agire nel migliore dei modi quindi non applicatene troppo altrimenti rischierete di appesantire troppo i capelli.

Con una giusta dose però l’effetto è davvero ottimo!

Quindi che dire, se soffrite di questo problema e uscite da un periodo in cui magari avete trattato troppo i vostri capelli riducendoli ad un’ammasso informe di fibre aride credo che questo prodotto potrebbe aiutarvi parecchio!

Voto:

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Assolutamente sì, quattro stelline credo sia una valutazione ottima sono tutte meritate!

Detto ciò io vi saluto e mi scuso per l’articolo insolito ma volevo parlarvi di questo prodotto che ultimamente mi sta aiutando parecchio e pensavo sarebbe stato utile per qualcuna che magari ha il mio stesso problema.

A domani!

Elisa

PoetryTime

Amicizia

Non posso darti soluzioni per tutti i problema della vita
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori,
Però posso ascoltarli e dividerli con te.

Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro,
Però quando serve starò vicino a te.
Non posso evitarti di precipitare,
Solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga e non cadi.
La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei,
Però gioisco sinceramente quando ti vedo felice.
Non giudico le decisioni che prendi nella vita,
Mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi.
Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
Però posso offrirti lo spazio necessario per crescere.
Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore,
Però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.
Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere,
Solamente posso volerti come sei ed essere tua amica.
In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico in quel momento sei apparso tu…
Non sei né sopra né sotto né in mezzo non sei né in testa né alla fine della lista,
Non sei ne il numero 1 né il numero finale
e tanto meno ho la pretesa
di essere il 1° il 2° o il 3° della tua lista
Basta che mi vuoi come amica:
non sono gran cosa,
però sono tutto quello che posso essere.

Jorge Luis Borges