Buon sabato e buon weekend!
Come state? Sarà un weekend all’insegna del relax o l’aria di dicembre vi ha già reso la giornata ansiolitica? Perché diciamocelo, fra le feste e il resto dicembre non è un mese tranquillo.
Comunque, oggi parliamo del libro che abbiamo letto sul gruppo a novembre, ovvero “Sorelle” di Daisy Johnson.
Questo libro è stato in lettura per tutto il mese precedente sul gruppo ed è stato per me il primo libro letto dell’autrice, ma parliamone in modo approfondito!

Sorelle – Daisy Johnson
Casa Editrice: Fazi
Genere: horror/thriller psicologico
Pagine: 200
Prezzo di Copertina: € 17,00
Prezzo ebook: € 9,99
P. Pubblicazione: 2021
Link all’acquisto: QUI
Incipit
Una casa. S’intravede oltre la siepe, in fondo ai campi. Bianco sporco, le finestre che sprofondano nei mattoni. Mano nella mano sul sedile di dietro, una freccia di luce dal tettuccio. Noi due, spalla contro spalla, a dividerci l’aria. Abbiamo fatto un lungo viaggio, su per la spina dorsale del paese, sfiorando la circonvallazione di Birmingham, superando Nottingham, Sheffield e Leeds e attraversando i Pennini. Quest’anno ci inseguono. Che? Quest’anno, come sempre, niente amici, bastiamo a noi stesse.
Trama
Le sorelle adolescenti Luglio e Settembre sono strette da un legame simbiotico forgiato con una promessa di sangue quando erano bambine. Vicine quanto possono esserlo due ragazze nate a dieci mesi di distanza, a volte è difficile stabilire dove finisca l’una e cominci l’altra. Abituate all’isolamento, non hanno mai avuto amici: bastano a se stesse. Ma un pomeriggio a scuola accade qualcosa di indicibile. Qualcosa da cui non si può tornare indietro. Alla disperata ricerca di un nuovo inizio, si trasferiscono con la madre dall’altra parte del paese, sul mare, in una vecchia casa di famiglia semiabbandonata: le luci tremolano, da dietro le pareti provengono strani rumori, dormire sembra impossibile. Malgrado questo inquietante scenario, a poco a poco la vita torna ad assumere una parvenza di normalità: nuove conoscenze, falò sulla spiaggia… Luglio si accorge però che qualcosa sta cambiando, e il vincolo con la sorella inizia ad assumere forme che non riesce a decifrare. Ma cos’è successo quel pomeriggio a scuola che ha cambiato per sempre le loro vite?
Recensione
Prima di iniziare vorrei parlare un poco della promozione di questo libro, nel senso che la Fazi (casa editrice che lo ha pubblicato e che io apprezzo moltissimo), ha utilizzato per la promozione una frase presa dal “The Guardian” che ha anche utilizzato però nella trama modificandola un poco.
La frase in questione è questa: “Ricco di tensione e profondamente commovente, il secondo romanzo della talentuosa Daisy Johnson penetra a fondo nelle zone più oscure dei legami affettivi, raccontando una conturbante storia d’amore e invidia tra sorelle che i fan di Shirley Jackson e Stephen King divoreranno.“
La frase del “The Guardian” è simile, il succo comunque rimane quello. Perché vi parlo di questa frase e del modo in cui è stato promosso questo libro? Perché a mio vedere questo tipo di promozione può sì essere utile per la vendita, ma allo stesso tempo può essere negativa, perché arrivato a fine lettura un fan di King o della Jackson potrebbe rimanere deluso/a dal libro, proprio per le aspettative e la comparazione citata in queste frasi.
Ovviamente questa è una personale considerazione, essendo fan sia di King che della Jackson.
Ci tengo a dire che in questo libro ci sono elementi che possono far pensare ad alcuni famosi testi dei due autori, ma credo personalmente che lo stile della Johnson, lo svolgimento del libro, la resa di certe tematiche e in generale il mood siano diversi da quelli dei due autori.
Quindi, riassumendo, non sono del tutto d’accordo con il modo in cui è stato promosso questo libro, ha sì tematiche che si avvicinano ai due autori, ma questo alzare troppo le aspettative e l’asticella potrebbe essere nocivo per la lettura di un fan della Jackson o di King.
Stile, Ritmo e Atmosfere
Addentriamoci nel libro ora, lo stile dell’autrice rimane sempre un poco freddo, io non ho letto altro della Johnson quindi non saprei dire se il suo stile è sempre così o ha adottato questa tecnica per “Sorelle”, ma ho avvertito sempre una specie di barriera data dallo stile fra la protagonista, Luglio, che narra la maggior parte della vicenda, e il lettore.
Anche nei suoi racconti di attimi passati e felici, non c’è mai un calore sentito, si avverte sempre un distacco naturale che, almeno nel mio caso, non fa entrare del tutto nella storia.
Non saprei dire se questo stile è utilizzato volutamente dall’autrice perché il personaggio di Luglio alla fine è particolare e di certo molto più profondo rispetto al primo impatto.
Sta di fatto che lo stile rimane per tutto il corso del libro piuttosto gelido e distaccato.
Per quanto riguarda il ritmo abbiamo un libro di 200 pagine con un ritmo a tratti incostante, ci sono spesso scene del passato che si mischiano a quelle del presente, ricordi, intrecci, flash della protagonista, e procedendo man mano ci si ritrova ad unire i pezzi del puzzle.
Le atmosfere invece sono come lo stile, in generale piuttosto gelide, ho avuto quasi l’impressione di non vedere mai il sole in questo libro, mi sono immaginata ogni panorama, ogni luogo, come gelido, freddo e scuro.
Tante, Troppe Tematiche
Questo libro affronta varie tematiche, la morte, la dipendenza, i rapporti tossici, i genitori assenti, l’isolamento, il bullismo, e altre.
Insomma, l’autrice inserisce tante, troppe tematiche senza approfondirne nemmeno una, la maggior parte di queste vengono sfiorate, inserite rimanendo solo in superficie.
Forse il tema che secondo me viene affrontato maggiormente dalla Johnson è quello della dipendenza e della spersonalizzazione, che però anche qui poteva essere approfondito.
Infatti nel libro questo tema è parecchio presente e vediamo come tra queste sorelle, Luglio e Settembre, si venga a creare una vera e propria dipendenza, una non esiste senza l’altra, non si sente nemmeno una persona senza l’altra, non ha una personalità, in particolare Luglio.
Qui arriva anche la “somiglianza” con “Abbiamo Sempre Vissuto nel Castello” della Jackson, in cui anche lì troviamo un rapporto tossico fra sorelle, anche se qui nel testo della Johnson la dipendenza ha prettamente a che fare con la non esistenza di una senza l’altra, nel testo della Jackson le dinamiche sono diverse.
Vorrei approfondire questa parentesi, ma rischio di fare spoiler perché uno dei misteri del libro è proprio questo, il tipo di rapporto che c’è fra le due e come questo si evolve fino ad arrivare al finale.
Ha delle caratteristiche del romanzo di formazione, anche se non arriviamo proprio all’età adulta della protagonista, riviviamo con lei la crescita sua e della sorella, e qui entra in gioco la “somiglianza” con alcuni romanzi di King.
Un doppio Finale?
Non mi è piaciuto il finale di questo romanzo, non solo le 5/6 pagine finali, ma in generale le ultime 50/60 pagine sono piuttosto prevedibili e si ha un sentore di ciò che accadrà fin dalla metà del testo o anche prima.
Parlo di doppio finale perché c’è in effetti una specie di duplice finale anche se il finale vero e proprio è uno, prima di arrivare a questo c’è un trucco che l’autrice utilizza che non ho gradito.
Capisco questo utilizzo e dobbiamo sempre considerare che il personaggio di Luglio non è stabile a livello psicologico e in generale il romanzo è piuttosto intimo, con varie riflessioni di questa e ricordi quindi anche nel “doppio” finale si lascia prendere dalle riflessioni e ci porta per mano in una versione dei suoi pensieri, però non mi è comunque piaciuto il finale.
E’ un finale decisamente probabile, ma come ho detto scontato e ci si arriva dopo questo passaggio/trucco dell’autrice.
Una Famiglia Rotta
E’ un libro “Sorelle” decisamente angosciante, un quadro che ci mostra una famiglia distrutta, due ragazzine lasciate allo sbando, con un padre morto e una madre assente che non sa cosa sta facendo con le sue figlie e non sa come gestirle in nessun modo.
Una madre che però a sua volta è anche lei vittima e si ritrova dopo eventi terribili a dover andare avanti e cercare di fare del suo meglio per l’unica cosa che le è rimasta, le sue figlie.
E’ un libro gelido, glaciale, drammatico, amaro, un libro che ci proietta in una casa fredda in cui chi ci abita è perseguitato da fantasmi e vive una vita inquieta, senza spiragli di luce.
La tematica del lutto è decisamente presente in questo libro, che a me è capitato di leggere proprio a novembre dove anche io ho subìto un lutto ed è forse anche per questo che ho sentito così tanto il lato algido di questo testo che si riconduce alla morte e alla perdita.
Prima di arrivare alle conclusioni vorrei spendere due parole per parlare della casa, che nella trama sembra quasi infestata da come viene descritta, sembra un’altra protagonista della storia, ma purtroppo io non l’ho avvertita come tale.
La casa c’è e torna spesso perché è stata teatro di fatti importanti per questa famiglia, ma non è uno dei protagonisti, è una cornice che ogni tanto regala qualche ricordo e il lato “infestato” è legato ai ricordi e agli eventi famigliari accaduti tra quelle mura.
Avrei gradito una presenza maggiore della casa, descrizioni magari più immersive per poter trasportare del tutto il lettore.
Conclusioni
Ero entusiasta all’idea di poter leggere “Sorelle”, ma purtroppo questo libro mi ha delusa per la maggior parte, saranno state le aspettative troppo alte, lo stile dell’autrice, la prevedibilità del testo o il fatto che il mio entusiasmo risiedeva anche in piccole caratteristiche che mi sembrava di aver colto dalla trama che però nel testo non vengono curate al meglio.
Voto:

E voi? Avete mai letto “Sorelle”? Vi è piaciuto? Sì? No? Fatemi sapere!
A presto!

È stata una lettura così poco significativa che mi sta già scivolando dalla mente… peccato!
(Un abbraccio forte di condoglianze per il tuo lutto!🧡)
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Grazie mille davvero ❤❤
A me rimangono più che altro sensazioni, ma anche a me il contenuto vero e proprio del libro sta già scivolando via.. peccato davvero, anche per l’utilizzo della casa perché poteva essere un elemento più approfondito
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