Il Racconto dell’Ancella – Margaret Atwood

Buon lunedì gente e buon inizio settimana!

Ci stiamo avvicinando al Natale ragazzi, manca poco ormai e purtroppo manca poco anche alla fine della #Xmasmaratona, lo so, è molto triste.

Ma non pensiamoci ancora, abbiamo ancora un buon numero di giorni davanti a noi prima di Natale , giusto?

Nonostante il mio entusiasmo per questa festività mancano ahimè ad oggi all’appello ancora tutti i regali e i due simboli del Natale per eccellenza, il presepe e l’albero… rimedierò al più presto.

Oggi comunque, ridendo e scherzando, siamo qui con una recensione alla quale tengo molto, ovvero la recensione del titolo che abbiamo letto per il mese di novembre (e parte di quello di dicembre) sul gruppo di lettura.

Iniziamo subito perché c’è molto da dire!

 9788868337421_0_0_0_75 (5)

Il Racconto dell’Ancella – Margaret Atwood

Editore: Ponte alle Grazie

Pagine: 398

Prezzo di Copertina (Ed. Cartacea): €16,80

Ebook non disponibile

Anno della Prima Pubblicazione: 1985

Link all’Acquisto: QUI

Trama

In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione. Mito, metafora e storia si fondono per sferrare una satira energica contro i regimi totalitari. Ma non solo: c’è anche la volontà di colpire, con tagliente ironia, il cuore di una società meschinamente puritana che, dietro il paravento di tabù istituzionali, fonda la sua legge brutale sull’intreccio tra sessualità e politica. Quello che l’ancella racconta sta in un tempo di là da venire, ma interpella fortemente il presente.

Il momento del tradimento è il peggiore, il momento in cui sai senza alcun dubbio che sei stato tradito, che qualche altro essere umano ti ha augurato un male così grande. Era come trovarsi in un ascensore che si è staccato dall’alto. Si precipita, e non si sa quando, con un urto, si toccherà il fondo.

 

Recensione

Questo è uno di quei casi in cui dopo aver terminato la lettura non so come trasmettervi nel migliore dei modi le emozioni che ho provato e l’idea che mi sono fatta.

Quando un libro mi piace molto, raccontarlo diventa difficile per me.

In questo caso, il libro di cui parliamo oggi tratta di una tematica a me molto cara, ho rimandato a lungo la lettura di questo titolo essenzialmente perché avevo aspettative molto alte e temevo di essere costretta ad abbassarle.

Non è stato così, il libro mi è piaciuto molto e ha rispettato in pieno l’idea che mi ero fatta di questo.

Iniziamo parlando dello stile della Atwood, è molto pulito e chiaro senza troppi fronzoli, infatti sullo stile di scrittura dell’autrice avevo un opinione diversa dalla realtà infatti mi immaginavo una scrittura più ricca, edulcorata, satura di descrizioni leggermente altezzosa anche.

Invece l’autrice ha sempre uno stile lineare, mai eccessivamente prosperoso, le descrizioni degli ambienti sono costruite tramite molte metafore (trucco che a me piace sempre).

E’ uno stile che punta a trasmettere, combinato con l’atmosfera, una certa freddezza quasi come una specie di studio medico, bianco, asettico, con quell’odore di farmaco che appesantisce l’aria, ecco mi sono sentita come in un ambiente simile durante la lettura.

Toglie il respiro e dona una sensazione di claustrofobia che difficilmente ho provato leggendo un libro.

All’inizio il libro non mi ha presa molto, è un libro in cui certe volte succedono degli eventi imprevisti che l’autrice è brava a ponderare e ad inserire nel momento giusto, ma per qualche motivo non mi catturata immediatamente.

Per qualche settimana addirittura non l’ho toccato, stavo leggendo altro e purtroppo non ho avuto molto tempo per leggere a novembre, ma una ripreso in mano mi sono incollata alle pagine fino alla fine e nel giro di pochi giorni l’ho terminato.

Parlando della protagonista, Difred in cui il nome sottolinea l’appartenenza di questa donna a Fred suo Comandante, ho letto diverse critiche che si smuovevano verso la Atwood per una protagonista a tratti poco combattiva.

Posso capire questo ragionamento, perché a volte capita di incontrare nei libri personaggi a cui vorremmo dare una spinta per smuoverli (per me era il caso di Evie de “Le Ragazze”), nel senso che al termine della lettura pensando a questa donna si arriva alla conclusione che in alcuni punti lei venga avvertita come donna con poco spirito in una situazione in cui bisognerebbe combattere per i propri diritti.

Però io personalmente non sento di criticare Difred, perché vive una situazione terribile, la sua vita viene ribaltata e dal conoscere una normalità libera di un certo tipo si passa ad un regime rigido e inumano di cui si ha paura, è inutile fingere di non provare paura e improvvisarsi eroi quando si teme per la propria vita.

Come per lo stile e l’ambientazione anche i personaggi e perfino la protagonista risultano asettici e distanti, è difficile entrare in sintonia con Difred non perché risulti poco umana semplicemente i pensieri che compie sono individuali e anche se ci sta raccontando una storia lei si chiude nel suo bozzolo da cui sembra impenetrabile.

Noi veniamo a conoscenza dei suoi pensieri, dei suoi dolorosi ricordi, delle sue paure, dei suoi desideri ma sotto sotto (almeno per me) rimane un’estranea.

Anche se questo effetto di distacco per quanto mi riguarda è voluto dall’autrice.

Come gli altri personaggi che vengono analizzati ma in parte perché essendo la protagonista quella di cui sappiamo di più è Difred, tra l’altro non scopriremo mai il suo vero nome ed è quasi come seguire da vicino una persona senza conoscere il suo nome, conoscere la sua vita e non il suo nome.

La solidarietà femminile non esiste in questo libro, è come se la società (modificata ad un certo punto) abbia fatto tutto il possibile per imprimere nella mente della gente un indifferenza e una rassegnazione tale per la quale non si lotta più, questo pensiero corrotto ha vinto e tutti hanno mollato.

E’ spaventosa un immagine simile, terrificante, perché pensare ad un tipo di ragionamento assurdo che riesce a far cadere la nostra libertà, a sottometterci come esseri umani sotto ogni punto di vista, reprimendo la nostra stessa umanità è mostruoso.

Prima di leggere il libro avevo letto commenti del tipo “potrebbe succedere anche a noi” e man mano che sfogliavo le pagine questo tipo di ragionamento non mi sembrava più così assurdo ma in una veste diversa.

Il mondo ha vissuto periodi come quelli descritti in questo libro, anche se non uguali ma simili, e conosciamo questa sensazione di guerra persa in partenza, di ribellione inutile e di attesa che governa in mondo quando c’è in atto un conflitto.

Ovviamente il pensiero che insegue il lettore per il tutto il testo è l’immagine della donna, questo libro è stato ritenuto femminista ma più che mostrarci ciò che non funziona nella civiltà nelle confronti delle donne ci sbatte in faccia quelli che sono i diritti di quest’ultime che se vengono sottratti ci rendono, noi umanità, pari a delle bestie.

E’ questo il messaggio principale del libro per quanto mi riguarda, nel momento in cui i diritti, la libertà e l’umanità vengono repressi e tolti, cosa rimane?

Così per gli uomini e per le donne.

Un altro messaggio non forte come questo ma positivo e ugualmente importante è che non importa in quale società distopica, svantaggiosa e così indifferente nei confronti delle persone ci possa ritrovare, ci sarà sempre, sempre, un moto di ribellione.

A qualcuno le cose non andranno mai bene così come sono e anche se in silenzio o in minoranza questa gente a cui non va bene lotterà per soverchiare il regime.

E’ un libro che rimane nel tempo e scava un angolino dentro chi lo legge per lasciare questi messaggi a volte di speranza a volte di ammonimento nei confronti dell’umanità.

Ha una grande potenza questo libro perché apre gli occhi, e niente è più determinante di questo, su ciò che potrebbe accadere se si scivola verso l’indifferenza, verso il rinnegare la nostra umanità e i nostri invalicabili diritti.

Ha un finale aperto quindi ogni persona ha la facoltà di scegliere come secondo lei/lui sono andate avanti le cose, questo libro è costituito come una prova storica quindi alla fine si legge di vari storici che ritrovando questa testimonianza di Difred fanno le loro ipotesi.

Voto:

Progetto senza titolo (13)

E’ stato senza dubbio uno dei libri migliori che abbia letto quest’anno, speravo mi sarebbe piaciuto e così è stato.

Questo libro è come un pugno nello stomaco che ti fa realizzare l’importanza di ogni individuo e la deviazione di una società che manda all’aria i diritti delle donne utilizzandole come oggetti per la riproduzione, come corpi vuoti incapaci di provare emozioni, in luogo in cui la libertà è severamente punita e un lusso che non ci si può più permettere.

 

Bene, questo era tutto per oggi!

Voi? Avete mai letto questo libro? Sì? No? In questo caso vi consiglio di rimediare subito!

Noi ci leggiamo domani gente!

Elisa

 

 

 

 

 

La Camera Azzurra – Georges Simenon

Buon venerdì people e buon quasi weekend!

Oggi, con sorpresa di tutti anche mia, sono tornata con una nuova recensione, ebbene sì!

Forse per una volta da quando ho aperto il blog mi sento una brava bookblogger, perché sono puntuale con questa recensione, tutta bella studiata con un post apposito anche su Instagram (vi lascio il link nel caso vogliate seguirmi e avermi in mezzo ai piedi anche lì), questa soddisfazione durerà poco ma meglio di niente, no?

Come avrete intuito oggi parleremo di un autore che avevo già citato qui sul blog, ovvero Georges Simenon.

Avevo infatti letto in passato “Le Signorine di Concarneau” (di cui vi lascio la recensione nel link  se siete interessati) e non mi aveva per niente convinta come romanzo.

Mi ero comunque segnata questo autore perché volevo dargli un’altra possibilità per capire meglio il personaggio, e nel mese di aprile mi è capitato nelle mani “La Camera Azzurra” uno dei romanzi più famosi di Simenon, quindi ho deciso che era il momento giusto per rituffarmi nelle storie di questo autore belga.

Iniziamo!

7cc3fc8053611bb2918b4dfdafbf2f70_w600_h_mw_mh_cs_cx_cy

La Camera Azzurra – Georges Simenon

Editore: Adelphi

Pagine: 153

Prezzo di Copertina (Ed. Cartacea): € 10,00

Prezzo ebook: € 5,99

Anno della Prima Pubblicazione: 1964

Link All’Acquisto: QUI

Tony non avrebbe saputo dire se lo facesse con la sensazione di compiere un dovere, per farsi perdonare una debolezza, per riscattare una colpa. Sapeva solo che quella passeggiata sotto il sole,accompagnata dalla vocetta di sua figlia era dolce e malinconica al tempo stesso. Si sentiva felice e triste. […] Felice e triste come la vita, così avrebbe voluto dire.

Trama

“Sei così bello” gli aveva detto un giorno Andrée “che mi piacerebbe fare l’amore con te davanti a tutti…”. Quella volta Tony aveva avuto un sorriso da maschio soddisfatto: perché era ancora soltanto un gioco, perché mai nessuna donna gli aveva dato più piacere di lei. Solo quando il marito di Andrée era morto in circostanze non del tutto chiare, e Tony aveva ricevuto da lei il primo di quei brevi, sinistri biglietti anonimi, solo allora aveva capito, e aveva cominciato ad avere paura.

Recensione

Come vi dicevo, volevo dare un’altra possibilità a questo autore e credo, con il senno di poi, di aver scelto bene il testo con cui “riesaminare” Simenon.

“La Camera Azzurra” è tutto sommato un giallo, uno dei generi che rappresentano per me la mia comfort zone, quindi appena mi è arrivato mi sono buttata a capofitto nella lettura.

Questo libro è strutturato in modo particolare, almeno rispetto ai gialli tradizionali, ovvero tutto parte da un semplice (all’apparenza) dialogo fra un marito fedifrago e la sua amante, Tony e Andrèe.

Da questo dialogo si dipaneranno poi situazioni varie che noi scopriremo avanzando nella lettura, la struttura aiuta molto perché incuriosisce a tal punto il lettore da indurlo a proseguire quasi furiosamente per scoprire il mistero che si cela dietro a tutto.

Infatti dopo questo dialogo noi leggeremo di un Tony che si trova in prigione per una accusa misteriosa che verrà alla luce solo definitivamente nelle ultime pagine del libro.

Tony non è un personaggio a cui il lettore facilmente si affeziona, ha una visione tutta sua del matrimonio, è un fedifrago cronico abituato a tradire la moglie con chiunque gli capiti a tiro, è un bugiardo e sopratutto non è affidabile nelle sue affermazioni.

Per tutta la prima parte del libro ho sopportato mal volentieri Tony, non rientrava decisamente tra le mie “simpatie”, non riuscivo proprio ad empatizzare con lui.

Nella parte centrale del libro invece è cambiato qualcosa e fino alle ultime righe ho provato pena per lui, per la situazione ingiusta in cui si trovava, ingiusta ai miei occhi s’intende.

Nelle recensioni non faccio mai spoiler e sono stata sempre (tranne una volta, ma dettagli) fedele a questa regola, ma credetemi qui è davvero complicato rendere il concetto chiaro senza far trapelare troppo.

Secondo me il personaggio di Tony è manovrato alla perfezione da un Simenon consapevole dei sentimenti e delle simpatie di un lettore, gioca con il personaggio trasformandolo in negativo quando gli serve così e lo rimodella poi in positivo per farlo entrare nelle grazie del lettore.

Ci sono tre grandi colpi di scena in questo libro, non solo uno.

Il primo avviene attorno alla metà del libro, il secondo verso la fine e il terzo nelle ultime righe dell’ultima pagina.

Forse fra tutti i plot-twist quello più immaginabile è il secondo, ho avvertito il sentore di una tragedia annunciata pagine prima anche se devo ammettere che mi ha comunque lasciata di stucco.

Il colpo di scena più pauroso e tetro per il lettore rimane l’ultimo, è un cambio di rotta improvviso è qualcosa di cui io avevo paura, mi immaginavo potesse succedere ma speravo in un animo più bonario e non così ossessivo e depravato.

Non vi dirò di chi sto parlando ma posso dirvi che per me leggere le ultime righe è stato come avvertire una pugnalata da qualcuno in cui avevi riposto la tua fiducia, qualcuno che non è certamente uno stinco di santo ma che hai perdonato.

Un personaggio al quale mi sono affezionata fin da subito è Gisèle, la moglie di Tony che avrà una parte attiva in uno dei plot-twist.

E’ un giallo sorprendente con dei plot-twist avvincenti, un bel libro, veloce, dai ritmi serrati, sempre sull’attenti.

Lo stile di Simenon non mi fa impazzire, è troppo asciutto per i miei gusti, troppo basico e sintetico, non sono un’amante del “troppo” ma nemmeno del “troppo poco”.

Capisco che voglia rappresentare la nuda realtà ma su di me non ha quell’effetto, mi da solo l’impressione di spoglio, quasi di incompleto.

Mi rendo conto che ad alcuni/e il suo stile possa piacere parecchio ma io in genere preferisco più descrizioni, dell’ambiente, dei personaggi.

Non ho sentito la mancanza delle parole come in “Le Signorine di Concarneau” ma comunque l’essere così asciutto, sempre così diretto non mi piace molto come caratteristica.

Ci sono alcune scene di sesso qui ma nulla che ti faccia gridare al romanzo erotico, assolutamente, ce ne sono sopratutto all’inizio ma sono descritte velocemente e essendo l’autore molto diretto come vi dicevo tutto è chiaro e sbrigativo.

Comunque, evitando di soffermarsi sullo stile “La Camera Azzurra” è un libro che io definirei avvincente, una lettura adatta per riprendersi dopo un periodo di astinenza dai libri, o da inframmezzare tra una lettura e l’altra o semplicemente da gustarsi tutto d’un soffio.

E’ un libro che analizza il sentimento dell’amore più puro per poi passare a quello più ossessivo, confondendoli a volte.

Mi ha fatto ricredere su questo autore? In parte, ho bisogno di leggere altro.

Sul personaggio di Andrèe non ho molto da dire, più andrete avanti nel libro e più vi convincerete del fatto che questo donna non coltiva un amore sano, ma sarà davvero così?

E’ solo lei la causa di tutto o c’è qualcosa che il nostro Tony non vuole dirci?

Voto:

Progetto senza titolo

Colore delle stelle in tema tra l’altro, comunque bel libro assolutamente consigliato, nulla di trascendentale o nulla che ti faccia scoprire il senso della vita ma una lettura che sicuramente rifarei con piacere!

E voi?

Avete mai letto “La Camera Azzurra”? Si? Cosa ne pensate? No? Vi piacerebbe?

A prestissimo, guys!

Elisa

Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli – Francesca Cavallo, Elena Favilli

Buon martedì e buon 25 aprile!

In questo giorno di festa e di meritate celebrazioni in nome di un passato da non dimenticare, eccomi tornata.

Sono passate ben due settimane dall’ultima volta in cui ci siamo letti, ebbene sì, la motivazione cardine che giustifica questa mia sparizione è sempre la stessa, anzi questa volta è più bizzarra rispetto al solito.

Sapete quando le giornate dovrebbero scorrere nello stesso modo, la stessa routine, senza nulla di eccezionalmente fuori dall’ordinario?

Bene, questo era il mio pensiero nei confronti delle scorse giornate, peccato che ad un certo punto i miei impegni per qualche motivo si sono accavallati e nuovi “affari” da sbrigare sono spuntati dal nulla.

Tutto questo per dire, scusate per l’assenza, non era voluta.

Oggi, sono tornata finalmente con un articolo che dovevo scrivere da parecchie settimane, ovvero una recensione su un libro che ho letto nel mese di marzo e di cui voglio raccontarvi le mie impressioni.

Iniziamo!

Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli – E. Favilli F. Cavallo

Editore: Mondadori

Pagine: 211

Prezzo di Copertina (Ed. Cartacea): € 19,00

Ebook non disponibile

Anno di Pubblicazione: 2017

Link All’Acquisto: QUI

“Siete bellissime. Va bene essere strane, va bene essere timide. Non dovete seguire la corrente.”

– Alek Wek

Trama

C’era una volta… una principessa? Macché! C’era una volta una bambina che voleva andare su Marte. Ce n’era un’altra che diventò la più forte tennista al mondo e un’altra ancora che scoprì la metamorfosi delle farfalle. Da Serena Williams a Malala Yousafzai, da Rita Levi Montalcini a Frida Kahlo, da Margherita Hack a Michelle Obama, sono 100 le donne raccontate in queste pagine e ritratte da 60 illustratrici provenienti da tutto il mondo. Scienziate, pittrici, astronaute, sollevatrici di pesi, musiciste, giudici, chef… esempi di coraggio, determinazione e generosità per chiunque voglia realizzare i propri sogni.

Recensione

Qualche settimana fa, ai tempi dell’uscita di questo titolo, nello scorso appuntamento delle news letterarie, mi pare di avervi confessato il mio interesse per “Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli”, infatti all’inizio mi sono vantata per poco di aver resistito ma inutile dire che questa goliardia è sparita quasi subito.

Infatti ho aspettato qualche giorno poi presa da fumi della curiosità ho ceduto e sono andata ad acquistarlo.

Dunque, questo è un libro per bambini ma tutti possono leggerlo anzi è una lettura che io tutto sommato consiglio per ogni periodo, è veloce, semplice, molto curata dal punto di vista grafico e dal punto di vista del testo.

Di cosa si parla in questo libro? Di storie di donne, per ogni ritratto le autrici hanno ricreato una “favola”, quindi hanno ripreso la vera vita di ogni donna trattata in questo libro per poi renderla una fiaba.

La vita delle donne citate è molto semplificata essendo un libro per bambini (ci tengo a sottolineare bambini perché questo libro lo possono leggere tutti i bambini, tutti), ma secondo me è abbastanza esplicativa e rende comunque l’idea dando un motivo per il quale le autrice hanno deciso di inserirla nel libro.

Questo libro è stato finanziato da una grande operazione di crowfunding in cui molte persone in tutto il mondo hanno deciso di donare soldi per un opera che sembrava avere ogni buon merito.

Ed effettivamente c’è l’ha secondo me.

Questo libro è già stato tradotto in più lingue ed è diventato primo in classifica in più paesi del mondo, insomma un gran successo.

Ai tempi quando ve ne parlai non avrei immaginato un successo simile.

Ci sono state anche alcune polemiche riguardo quest’opera, la prima è quella che vede protagonista la “popolarità” delle donne qui citate infatti molte persone sostengono che i ritratti rappresentino nella maggior parte dei casi, donne comunque popolari o di cui si conosce già la storia.

Io conoscevo molte delle donne citate ma alcune sinceramente non le avevo mai sentite nominare quindi non sostengo del tutto questa critica, secondo me si è cercato di fare un potpourri di figure, ovviamente citarle sarebbe stato difficile sono tante le donne che hanno cambiato il mondo o comunque dato una svolta alla storia.

Sulle figure trattate io non mi sento di dire nulla, altra polemica che c’è stata è quella che riguarda l’inserimento di Margaret Thatcher nel libro, penso che il motivo principale per cui è stata inserita è che comunque (nonostante tutto) la Thatcher la storia l’ha cambiata, non in positivo in alcuni aspetti ma comunque è innegabile che la storia è stata modificata grazie a lei e con intendo solo il discorso della donna nella politica.

Mi è piaciuta molto la scelta di aggiungere tra i ritratti nomi come quello di Jingu, Claudia Ruggerini, Ruth Bader Ginsburg, le sorelle Mirabal e altre.

Risultati immagini per storie della buonanotte per ragazze ribelli

Se questo libro l’avessi letto da piccola non me ne sarebbe importato più di tanto di quali ritratti sono stati selezionati, mi sarebbe piaciuto e basta.

Ovviamente non essendo una bambina queste cose le ho notate ma devo dire che non mi hanno infastidita.

Mi sono piaciuti tutti i ritratti, quelli che mi sono rimasti più impressi sono quelli delle donne che vi ho citato prima, non so per quale motivo ma le ho trovate storie di vita illuminanti.

Trovo anche interessante che le illustrazioni contenute all’interno siano realizzate da artiste molto diverse in giro per il mondo, alcune tra l’altro le ho trovate pazzesche come quelle delle due piratesse.

Come vi ho detto, ho trovato lo stile della scrittura pulito, semplice adatto anzi perfetto per un bambino.

Insomma, se siete alla ricerca di un libro di favole “particolare” ma molto molto interessante sotto il mio punto di vista, questo fa per voi.

Potete leggerlo a qualsiasi età, io non sono una bambina ma l’ho apprezzato davvero tanto, mi è piaciuto e sicuramente non è la prima volta che si crea un opera del genere ma per me è la prima volta che un opera con questo tema riscuote così tanto successo, meritato tra l’altro.

Bella iniziativa, bello stile e bella cura per i dettagli e non.

C’era un tempo in cui le bambine non potevano essere chiunque volevano, ma quel tempo è finito.

Voto:

29116454-Classificazione-con-mezza-stella-incremento-Archivio-Fotografico (3)

Bene gente, voi che mi dite?

Avete letto questo libro? No? Vorreste farlo?

Noi ci leggiamo prestissimo perché ora che sono tornata andarmene sarà difficile, lo so calmo l’euforia.

A presto!

Elisa

Breve Storia delle Donne – Jacky Fleming

Buona domenica a tutti!

E’ piacere per me tornare con una nuova recensione, sì, perché oggi parleremo di libri, l’argomento portante di questo blog.

Come avrete intuito dal titolo il libro di oggi parla di un argomento importante al quale io sono molto interessata e al quale tengo particolarmente.

Ma prima di parlare di questo titolo devo fare un’annuncio importante.

Volevo infatti dirvi che sono un Affiliata Amazon, avrei potuto dirvelo venerdì nell’articolo apposito ma la verità è che mi sono dimenticata di comunicarvelo…

Io mi dimentico le cose, tranne gli avvenimenti che non dovrei ricordare, ecco perché mi segno tutto.

Dunque, ve lo dico per pura correttezza nei nostri confronti naturalmente, ci tengo.

Cosa significa essere affiliati Amazon?

Significa guadagnare una piccola percentuale su un prodotto, più precisamente quando in un articolo riguardante un libro io inserirò il link all’acquisto voi sarete ricondotti alla pagina Amazon destinata all’acquisto.

Se voi acquistate quel libro passando dal link messo sul blog dalla sottoscritta io appunto guadagnerò qualcosa come il 10% sul prezzo del libro, o guadagno un buono Amazon, una cosa del genere.

Ovviamente voi non pagate nulla in più, è Amazon che da a me una piccola parte per aver “ricondotto” un potenziale cliente/acquirente sul loro sito.

Ormai tutti quanti sono affiliati Amazon, io non sapevo nemmeno fosse così semplice iscriversi, un giorno provandoci mi sono resa conto del contrario quindi ho detto “perché no?”

Quindi, tirando le somme, io inserirò questi link solo quando si parla di libri così che voi cliccandoci sopra potrete acquistarli su Amazon.

Basta con le chiacchiere comunque, parliamo di libri!

Il libro di cui parleremo oggi è Breve Storia delle Donne di Jacky Fleming.

41tabni9xyl-_sx340_bo1204203200_

Editore: Corbaccio

Pagine:

Prezzo di Copertina: € 12,00

Prezzo ebook: € 8,99

Anno della Prima Pubblicazione: 2016

Link all’acquisto: QUI

Trama

Questa “Breve storia delle donne” elenca tutto quel che abbiamo imparato sulle donne nei libri scolastici, che, a dire il vero, è ben poco. E ci ricorda alcune ridicole teorie sulle donne espresse da pensatori geniali. Come Charles Darwin, tanto celebrato per la sua mente aperta, obiettiva e scientifica, il quale era convinto che le donne non avrebbero mai raggiunto risultati notevoli nel campo del pensiero a causa del loro cervello di dimensioni ridotte. Preparatevi a ridere, a indignarvi e a guardare alla Storia con occhi nuovi…

Una volta non c’erano le donne e questa è la ragione per cui non si trovano mai nei manuali di storia. C’erano gli uomini e alcuni di essi erano Geni.

Recensione

Dunque libro pubblicato da poco qui in Italia, due mesetti e mezzo, infatti Breve Storia delle Donne viene pubblicato tradotto in italiano la prima volta il 10 novembre 2016.

Vidi questo libro, la prima volta, sul numero de “Il Libraio” di fine anno e mi incuriosì immediatamente, per la trama, il titolo e l’illustrazione in copertina.

E’ un libro particolare senza dubbio, non penso si possa classificare sotto un genere preciso, non è un romanzo, non è un saggio e non è una Graphic Novel.

All’interno è illustrato dalla stessa Fleming che è una disegnatrice inglese.

4-982x540

All’interno è tutto fatto in questo modo, è una lettura molto veloce perché come potete vedere i caratteri sono piuttosto grandi e le illustrazioni prendono non poco spazio.

Parliamo dei punti negativi che io ho trovato in questo titolo (ripeto solo opinioni soggettive).

Ci sono pochi difetti a mio vedere ma se devo smuovere una critica contro questo libro dico che è troppo breve, mi sarebbe piaciuto leggere/vedere di più, conoscere maggiormente la visione della Fleming su quello che significa ed ha significato discriminare una persona solo per il genere a cui appartiene.

Questa è l’unica critica a dire il vero che smuovo, per il resto non credo che questo libro abbia grandi difetti anzi.

Come dice il titolo la storia delle donne qui è ripercorsa in modo molto breve, mi piacerebbe che l’autrice pubblicasse un altro libro con il titolo “La Storia per Intero delle Donne”.

E’ come se in questo libro l’autrice volesse spiegare ai bambini perché le donne sono poco presenti nei libri di storia e perché la figura della donna veniva messa un po’ da parte.

Sembra davvero che lo stia spiegando a dei bambini, infatti per giustificare questa assenza immotivata viene detto (come riportato sopra) che le donne fino ad un certo periodo storico non c’erano, che avevano la testa troppo piccola e non potevano per forza essere abbastanza intelligenti per fare il lavori di un “uomo”, viene anche detto che erano troppo sensibili e che i loro vestiti impedivano a quest’ultime di lavorare.

Ci tengo a dire che è tutto detto in una chiave puramente ironica e sarcastica.

Questo libro va capito, ha un altro significato nascosto dietro a quelle semplici parole che a primo sguardo possono sembrare quasi un critica al genere femminile, in realtà è puro sarcasmo.

Una persona che fa fatica a capire il sarcasmo e l’ironia non potrà mai capire questo libro secondo me.

Mi ha fatto molto divertire, le illustrazioni servono in alcuni punti ad incrementare addirittura il divertimento e a rendere ancora di più l’idea della situazione descritta.

Vengono citati “Geni” come Darwin, Rousseau, Il Barone de Coubertin, Edward Clark, Shopenhauer e molti altri.

Lo si fa per fare una critica piuttosto spietata mascherata dall’ironia a queste personalità, che potranno anche essere state illuminanti e geniali ma per quanto riguarda il genere femminile erravano d’arroganza.

Vengono poi anche citate personalità femminili che hanno fatto la storia come Marie Curie, Sarah Forbes Bonetta (che non viene mai citata nei libri di storia), Eliza Grier, Anna Maria Van Schurman, Emmy Noether ecc.

Insomma è stata una lettura piacevole e a suo modo illuminante, che grazie all’ironia ed al suo pungente sarcasmo riesce una feroce critica al modo arrogante il cui durante la storia (e ancora oggi) la figura della donna è stata sminuita e messa in secondo piano, citandola a malapena nei fatti accaduti e trattando la figura femminile con una sufficienza fastidiosa e difficilmente digeribile.

Fa riflettere su quello che significava essere donna, ovvero essere vittima, contro la propria volontà, di pregiudizi e opinioni affrettate per nulla motivate.

E’ interessante soffermarsi sul fatto che se ci pensiamo bene le donne fin dalle epoche più lontane erano trattate con sufficienza, a volte viste quasi con odio e disprezzo, solo perché appartenevano ed appartengono ad un genere diverso.

A me non piace nemmeno più di tanto usare il termine genere ma in quell’epoca era come se le donne non fossero nemmeno esseri umani con un intelletto pari a quello maschile.

Libro che mi è piaciuto molto, avrei desiderato fosse più lungo per potermelo gustare per più tempo, per godere maggiormente dell’irriverente ironia della Fleming.

Libro consigliato se siete interessati all’argomento ma anche no perché questo libro lo possono leggere proprio tutti.

Voto:

29116454-Classificazione-con-mezza-stella-incremento-Archivio-Fotografico (1)

Penso che tre stelline siano la valutazione giusta, mi è piaciuto molto questo libro ma avrei davvero desiderato qualche decina di pagine in più, è un peccato che sia così “breve”.

Sicuramente se mi ricapiterà leggerò con piacere un altro titolo della Fleming perché la sua penna astuta e spiccata (e le sue illustrazioni esplicative e divertenti) mi hanno davvero colpita.

Bene gente, questo era tutto.

Voi avete mai letto qualcosa di questa autrice? Siete come me sempre curiosi/e di leggere qualcosa riguardante questo argomento?

A presto!

Elisa

#LiberTiAmo: Il Libro del Mese di Novembre

Salve, sono sempre io!

Starete dicendo all’unisono “Due articoli nello stesso giorno? Elisa sei impazzita o ti dopi?

No nessuna delle due probabili ipotesi.

Con questo articolo io e Tiziana vi vogliamo annunciare il libro del mese di novembre che sarà in lettura dal 1/11 al 15/12 (tra poco capirete il perché di questa scelta).

E’ importante specificare che all’inizio di ogni mese, o periodo di lettura, faremo assieme questo tipo di articolo per avvisare quelli che magari seguono il gruppo qui su WordPress e non su Goodreads e che magari scoprendo che in un determinato mese viene letto un titolo che vorrebbero leggere anche loro si uniscono alla lettura.

Detto ciò, sveliamo il titolo del mese di novembre che verrà letto sino a metà dicembre.

Il titolo del mese è:

villette-light

Villette di Charlotte Brontë

Villette è l’ultimo romanzo della Brontë ed è stato pubblicato per la prima volta nel 1853.

Trama

Dopo un disastro familiare non specificato, la timida Lucy Snowe, orfana e povera, si trasferisce dall’Inghilterra nella città fittizia di Villette, ricalcata su Bruxelles, per insegnare in un collegio femminile belga. La direttrice è l’autoritaria Madame Beck, e vi insegna il professore di letteratura, Monsieur Paul Emanuel, dal carattere deciso e irascibile. L’acuta trattazione della psicologia di Lucy, attraverso l’uso del doppio, riesce a trasmettere le emozioni di una donna trovatasi a ricominciare la propria vita daccapo, in un ambiente estraneo. La sua forza le permette di adattarsi.

Abbiamo deciso di prorogare il tempo di lettura perché il titolo in questione è abbastanza voluminoso (634 pagine) e non vogliamo mettere fretta a nessuno, anzi, vorremmo dare tutto il tempo necessario per leggere comodamente questo libro, senza pressioni.

Abbiamo inoltre deciso che successivamente dal 16/12 al 31/12 leggeremo assieme un romanzo/racconto breve che verrà scelto tra le proposte che verranno fatto nel sondaggio all’inizio del mese di dicembre.

Vi lascio, come sempre quando si parla del gruppo, il link alla pagina Goodreads del gruppo di lettura: QUI

E vi ricordo come sempre che se volte partecipare su Goodreads non dovete fare altro che cliccare sulla scritta QUI e una volta arrivati sulla pagina del gruppo cliccare sulla dicitura “Join Group”.

Ovviamente al termine del periodo di lettura arriverà la recensione sia sul mio blog che su quello di Tiziana.

Questo era tutto, buon inizio novembre a tutti quanti, noi ci leggiamo presto!

Elisa