Cose Estive (2020)

Buon mercoledì!

Come state? Come è iniziata questa settimana?

Oggi finalmente tornano le cose del mese, anzi due mesi, perché come ogni anno mi ritrovo ad accorpare le cose di luglio e agosto assieme. Sarà perché questi due mesi per me sono uno solo, è tutta estate insomma.

Ci eravamo lasciati infatti con le cose di giugno e riprendiamo da lì!

Come sempre vi ricordo che questo tipo di articolo è penso il più rilassato e tranquillo del blog, parliamo in breve (come no) delle cose del/dei mesi appena terminati in totale relax.

Che dire? Iniziamo perché come in ogni “episodio” di questa rubrica mi perdo sempre…

Film Estivi

Go With Me per la regia di Daniel Alfredson è una pellicola uscita nel 2015 e punta parecchio sul cast, perché troviamo attori del calibro di Anthony Hopkins, Julia Stiles, Alexander Ludwig e Ray Liotta.

Potete trovare il film su Prime Video ad oggi, io ammetto di essermi incuriosita sia per la trama che per gli attori presenti nel cast, inoltre questo film è stato presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 72.

Parla di questa ragazza che viene presa di mira da un uomo temuto e odiato di nome Blackway, viene addirittura aggredita da questo e disperata si rivolge alla sceriffo. Ma lo sceriffo di rifiuta categoricamente di aiutarla dicendole in modo chiaro e tondo che l’unica cosa da fare è levare le tende. Lei si rifiuta giustamente di andarsene, perché quella è casa sua e si è appena ritrasferita da poco, quindi va a chiedere aiuto ad un altro uomo, suggeritole dallo sceriffo, non riesce a trovarlo, ma in compenso trova un uomo (A. Hopkins) che si offre di aiutarla e con lui un ragazzo (A. Ludwig). Così i tre iniziano il loro viaggio senza avere un piano ben definito. Tutta la città non si azzarderebbe mai nemmeno con un dito a toccare Blackway, ma loro sì, per vari motivi, vendetta, libertà e pace.

I colori di questo film sono scuri, per tutto il tempo vediamo prevalentemente il blu e il nero, non c’è mai un colore più luminoso o chiaro.

Questa pellicola somiglia ad una specie di western moderno oscuro, c’è la rivalità, c’è la voglia di uno scontro e di una vendetta finale quindi il film si carica sempre più ad arrivare all’epilogo.

E’ un film che mette in luce diverse tematiche, prima fra le tutte l’indifferenza, a nessuno sembra importare dei soprusi subiti dalla giovane per mano di Blackway, soprusi subiti tra l’altro da molte altre ragazze prima di lei, tutti conoscono quest’uomo e sanno quello che fa, ma nessuno fa nulla per impedirlo, nemmeno le forze dell’ordine.

Altra tematica è quella della vendetta, in particolare l’uomo (A. Hopkins) ha un conto in sospeso con Blackway per una vecchia faccenda tragica che riguarda sua figlia.

Insomma è un film che io ho gradito, certo in alcuni punti è piuttosto lento, ci sono scene a mio vedere abbastanza inutili che vengono prolungate per troppi minuti. La trama è semplice, ma l’atmosfera è adatta alla storia e gli attori sono strepitosi. E’ uno di quei film che poggia sugli attori soprattutto diciamocelo. Non mi ha fatta impazzire, ma ho passato una piacevole serata gurdandomelo.

Serie tv Estiva

Per l’ennesima volta AHS stagione uno, non ho visto nient’altro dal punto di vista delle serie tv, ho rivisto fino allo sfinimento (ovviamente) le prime due stagioni di Good Girls, ah e non ho ancora visto la terza perché me la voglio conservare fino almeno al quasi arrivo della quarta… sono pazza, lo so.

Non sto qua più di tanto a parlare della prima stagione di AHS perché ne avevo parlato anche qualche anno fa se non sbaglio, tra l’altro stavo dando i numeri perché avevo voglia di riguardarmi a tutti i costi AHS e pensate che ero ad un passo dal comprarmi i dvd su Amazon, per poi accorgermi del fatto che questa serie è tutta disponibile su Prime Video… vabbè meglio tardi che mai.

Comunque è una stagione storica, che dire, solo che me la ricordavo diversa e migliore, è decisamente più sessuale rispetto ai miei ricordi e non sono una fan di quelle inquadrature con lo zoom ogni due per tre.

Documentario Estivo

Questo documentario è andato in onda su Crime Investigation, ovvero il canale 119 di Sky, canale sul quale hanno trasmesso anche altri documentari a tema, come ad esempio “Il Mostro di Firenze” ecc.

Perché cito questo? Perché sono rimasta piacevolmente sorpresa dalla qualità di questo, diretto e creato da Matteo Lena e Francesco Agostini.

E’ un documentario in quattro puntate, ricostruisce tutta la vicenda del “Mostro di Udine” e sopratutto percorre varie pista, non da nulla per certo e ascolta ed esamina diverse versioni.

Questo è uno dei punti migliori di un documentario, secondo me, il non dare per vera una sola pista o versione, ma guardare la vicenda a 360°, mettendosi nei panni di tutti.

Ci si sofferma sulle vittime e sulle famiglie di queste, finalmente un documentario che si concentra anche sulle vittime e non solo sul serial killer della situazione, entriamo in ogni vita delle persone a cui questa è stata precocemente strappata, in alcuni casi parliamo con i famigliari che descrivono i loro cari perduti.

Anche dal punto di vista grafico l’ho trovato un ottimo documentario, davvero ben realizzato.

Canzoni Estive

Dancing With Your Ghost – Sasha Loan

Formation – Beyoncé

Track and Field – Running Up That Hill

Cosmetico/Prodotto Skincare Estivo

Per tutte e due i mesi estivi ho utilizzato questa crema idratante di Dr. Botanicals, alla canapa, è una crema dal colore verde, contiene olio di semi di canapa, contiene anche vitamine A, D ed E assieme a vari minerali.

La sua è un’idratazione buona, non eccessiva, dura per varie ore, se avete una pelle piuttosto secca magari è da combinare con altro.

Quadro/Artista Estivo

Albert Lynch (1860 – 1950) l’ho scoperto a luglio, è stato un pittore peruviano, nato in Germania, ma ha sempre vissuto in Francia.

Fu un pittore concentrato soprattutto sui ritratti femminili, ma anche sulle scene di vita francesi, come quella centrale “Signore che Prendono il Tè“.

Il quadro a sinistra invece è “La Bella Betty“, una delle sue rappresentazioni più famose, mentre quello a destra è “Il Broccato Rosso“.

Utilizzo poco la pittura ad olio, preferendo spesso l’acquerello, il pastello e la tempera.

Le sue opere sono pervase dallo stile della Belle Epoque, con un romanticismo quasi malinconico.

Illustrò anche vari classici come “La Signora delle Camelie”, “La Parisienne” e “Le père Goriot”.

Scoperta Estiva

Non ho fatto grandi scoperte questa estate se devo essere sincera, ho vissuto un’estate piuttosto tranquilla, ma comunque rilassante che mi ha infuso una buona dose di energia.

App Estiva

Transno è un’applicazione per prendere nota, creare liste, cartelle, file, insomma serve per l’organizzazione ed è molto simile a Notion, anzi io la preferisco a Notion.

Sono entrambe ottime, ma Transno per me è più intuitiva e semplice da utilizzare, in più è veloce rispetto a Notion che ho dovuto installare e disinstallare tre volte perché non c’era modo di farla partire.

Io uso questa app per organizzare le letture o creare delle schede appunti sui libri che sto leggendo, ora, di solito io ho un taccuino dove mi scrivo tutti gli appunti e le recensioni dei libri letti però in caso di mancanza di questo taccuino o nota veloce sfodero Transno.

Io lo uso così, ma ha svariati utilizzi, si può organizzare tutto con questa app, creare delle cartelle e inserire all’interno fogli, immagini, appunti vari, insomma la trovo molto utile.

Citazione Estiva

Vorrei quasi che fossimo farfalle e vivessimo appena tre giorni d’estate, tre giorni così con te li colmerei di tali delizie che cinquant’anni comuni non potrebbero mai contenere.

John Keats

Poesia Estiva

Come potrei trattenerla in me,
la mia anima, che la tua non sfiori;
come levarla oltre te, all’infinito?
Potessi nasconderla in un angolo
sperduto nelle tenebre;
un estraneo rifugio silenzioso
che non seguiti a vibrare
se vibra il tuo profondo.
Ma tutto quello che ci tocca, te
e me insieme
ci tende come un arco
che da due corde un suono solo rende
Su quale strumento siamo tesi,
e quale grande musicista ci tiene nella mano?
O dolce canto.

Come Potrei – R. M. Rilke

E voi? Cosa ha costellato la vostra estate? Come avete passato i mesi di luglio e agosto? Fatemi sapere!

A presto!

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Cose del Mese – Gennaio!

Ahhh buon martedì gente e buon proseguimento di settimana!

Oggi sono qui per riprendere la rubrica delle “cose del mese”, l’avevamo lasciata a dicembre, in cui avevamo parlato delle cose dell’anno comprese quelle di dicembre.

Non ho pubblicato un articolo specifico di dicembre perché semplicemente essendo stata così tanto assorbita dalle feste, dal lavoro, e dagli impegni generali il mio tempo per fare cose belle si è ridotto a 0.

Comunque se c’è una cosa che devo dirvi per gennaio è che sono partita abbastanza alla grande dai, con le visioni di film/serie/documentari, anche con le letture perché ho letto tre libri a gennaio praticamente (perchè la “Boutique del Mistero” l’ho letto quasi tutto a gennaio), e diciamocelo, per una che l’anno scorso ha letto pochissimo non è una brutta partenza.

Ma non dilunghiamoci in chiacchiere perché qui di seguito ne farò molte, iniziamo!

Documentario del mese:

Allora i documentari di gennaio sono stati due per me, “Rapita dalla Luce del Sole” e “Conversazioni con un Killer: il Caso Bundy“.

Iniziamo da primo a sinistra, è un documentario di un’ora e mezza circa che si può vedere tutto d’un fiato ed è la tempistica che preferisco perché nei documentari a puntate è vero che il contenuto è più lungo, ma c’è il rischio di allungare il brodo inutilmente.

Allora di cosa parla questo documentario?

Di pedofilia essenzialmente. Una famiglia per bene si fa soggiogare da un membro in particolare di un’altra famiglia, e gli eventi sfuggono di mano.

Sfuggono di mano è un eufemismo, mi viene voglia quasi di dedicarci un articolo a sé per questo documentario, ditemi se la cosa vi interessa people.

Comunque il documentario è diretto da Skye Borgman e da quello che ho capito non è originale Netflix.

La vicenda nello specifico si concentra su Jean, una bambina che vive con una famiglia come dicevo per bene e con delle sorelle attive e unite tra loro in un quartiere dell’Idaho negli anni 70′.

Ad un certo punto incontrano in chiesa di domenica un’altra famiglia apparentemente per bene, anche fra loro ci sono dei bambini, il padre di questi si chiama Robert Brechtold che assieme alla moglie e ai figli si è trasferito da poco proprio accanto a loro.

Robert, lo chiameremo Bob da qui in avanti, inizia a mostrare un interesse eccessivo per Jean ma i genitori di questa lo lasciano fare (qui il primo punto assurdo, lo so) anche se non apprezzano ovviamente questo interesse.

Bob entra anche nella vita sentimentale dei due coniugi, avendo un rapporto omosessuale con il padre di Jean e, più avanti nel documentario e nel tempo, avendo una relazione sentimentale anche con la madre di questa.

Senza contare il fatto che l’uomo rapisce Jean per ben due volte, la prima i genitori non avvisano subito le autorità perchè la moglie di Bob li dissuade e si convincono del fatto che è un loro amico e non potrebbe mai fare del male a Jean, mentre la seconda è la volta in cui Jean viene anche abusata sessualmente più volte.

Ma oltre a questo la bambina riceve un vero e proprio lavaggio del cervello, l’uomo infatti costruisce tutta una storia alla quale la bimba crede che la terrà soggiogata a lui fino all’età di 16 anni in cui lei si renderà conto che era tutta una menzogna.

Questa storia era stata architettata anche per fare in modo che lui e la ragazzina continuassero ad avere rapporti sessuali, ad un certo punto con questo lavaggio mentale Jean era convinta di amare addirittura Bob e voleva sposarsi con lui.

Tutta questa vicenda è assurda, ed è tutto reale, il lato più agghiacciante è il fatto che quest’uomo, uno sconosciuto fino a qualche momento prima, sia riuscito con il tempo e con il suo lato da manipolatore a entrare nella mente di tutte queste persone.

Ovviamente tutto ciò che rimane ora ai genitori è il senso di colpa per non essersi resi conto prima di quello che stava accadendo, per aver sottovalutato tutto e per essere finiti a piedi piatti nella trappola dell’uomo.

In effetti è incredibile, tutto quello che è successo lo è, io vi ho spiegato in generale la vicenda ma ci sono dei dettagli e dei risvolti che mi hanno lasciata senza parole.

Il lato psicologico della vicenda merita una riflessione approfondita, quindi fatemi sapere se un articolo singolo potrebbe farvi piacere.

Parliamo ora del secondo documentario, ora, io l’ho visto fino alla metà, ha 4 puntate di circa 50 minuti l’una tranne l’ultima che è invece di 70 minuti circa.

Conoscevo già la storia di Ted Bundy, anche nei dettagli, quindi questo documentario non ha aggiunto nulla a ciò che già sapevo essenzialmente.

Qual’è il punto del documentario?

Il fatto che un giornalista ha intervistato il serial killer per un libro e qui abbiamo delle registrazioni originali in cui Bundy parla dei crimini commessi ma non in prima persona, perché il killer si dichiarava innocente, quindi il giornalista ha avuto un ottima idea, farlo parlare in terza persona come se fosse un cronista che narra ciò che un ipotetico assassino aveva commesso.

Se già conoscete la storia di Bundy questo documentario non aggiunge particolari informazioni.

Il mio principale problema è stato uno, voglio dire, ci sono 4 puntate di una certa lunghezza questo mi fa intendere che avevano un buon tot di tempo a disposizione, eppure le vittime vengono praticamente solo citate per nome e raramente viene detto cosa facevano nella vita, questo mi ha infastidita un poco.

Certe informazioni su Bundy vengono ripetute anche più volte, ecco invece di insistere su queste si poteva anche dedicare qualche minuto in più alle 30/35 ragazze giovani uccise.

Non è un discorso moralista o altro, di solito non faccio caso a questo nei documentari perché ci si concentra sempre sul killer e non sulle vittime, ma in questo caso ho notato uno spreco di tempo dedicato a lui, tempo che in piccola parte anche si sarebbe potuto dedicare nel dire qualcos’altro sulle ragazze.

Aspettavo questa nuova uscita su Netflix ma ne sono rimasta delusa, mi aspettavo un po’ di meglio, dal punto di vista visivo è bello, gli effetti, la fotografia, la ricostruzione ma si salta troppo nel passato prima poi nel futuro e di nuovo nel passato, ad un certo punto ero esausta da questi viaggi temporali continui.

Serie tv del Mese

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Ho visto tutta la prima stagione di questa serie tv, è davvero carina!

Si chiama Diablero ed è ambientata a Città del Messico, diretta da José Manuel CraviotoRigoberto Castañeda.

Sono felice del fatto che la serie è stata rinnovata per una seconda stagione qualche settimana fa, il primo di febbraio.

Forse era lo scopo degli sceneggiatori e del regista perché il finale lascia proprio intendere che ci sarà una seconda stagione.

Di cosa parla la serie?

Di demoni e di cacciatori di demoni, i diableri infatti sono letteralmente cacciatori di demoni ma non stile Supernatural, lo stile di questa serie è diverso, ormai Città del Messico è infestata da demoni e solo loro possono fare qualcosa per salvare la gente.

Seguiamo le vicende di Elvis, cacciatori di demoni, che assieme alla sorella decidono di aiutare Ventura un prete a cui è stata rapita la figlia da un demone, figlia che ha avuto con una giovane ragazza costretta poi a crescerla da sola.

Vorrei dire due parole sul mio personaggio preferito ovvero Nancy, una sorella/figlia per Elvis, ed un contenitore per demoni, lei si fa possedere dai demoni per aiutare Elvis o per aumentare il suo potere o ancora semplicemente per sperimentare.

E’ una serie che mi è piaciuta, ha dei momenti che mi hanno fatta sorridere, c’è qualche scena più horror, la prima che mi viene in mente è nella prima puntata in cui c’è un topo letteralmente aperto con gli organi scoperti, ovviamente non è vero, nessun animale è stato maltrattato. Si vede anche che è finto perché sembra a tratti un po’ di plastica.

Comunque è una serie che mi ha intrattenuta davvero, non vedevo l’ora di vederlo appena avevo un attimo di tempo.

Non è particolarmente profonda come serie ma ha dei momenti più drammatici e intrattiene alla grande.

Non ho un film del mese gente, l’ho per febbraio ma è troppo presto!

Canzoni del Mese

Torna a Casa – Maneskin

Sunday Bloody Sunday – U2

Dovete sapere che quando mi devo concentrare, quando studio o leggo o faccio in generale qualcosa che mi richiede concentrazione, ascolto musica classica, perché mi piace, non sempre ma in quei momenti è perfetta e trovo che mi aiuti a non appesantire troppo la testa.

Questo mese ho ascoltato particolarmente:

Schubert – Serenade

Chopin – Spring Waltz

Trovo che anche le playlist di Spotify siano utili sotto questo punto di vista.

 

Cosmetico del Mese

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Il mio cosmetico preferito di gennaio è stato il famosissimo Healty Mix di Bourjois.

All’inizio non mi piaceva devo dirlo, pensavo fosse come applicare aria fritta sul viso, ma dopo giorni di test mi sono resa conto che punta veramente ad un effetto anti-fatica.

Infatti non è tanto la coprenza il vanto di questo prodotto, perché se dobbiamo vedere quella mmm siamo ad un livello medio-basso, ma è l’effetto generale del viso, nel senso che a fine giornata la pelle risulta comunque bella anche se gli occhi sono impallati di sangue e vi siete ingobbite/i come il gobbo di Notre-Dame.

Mi capita spesso di avere una pelle orrida a fine giornata, con i pori che si vedono a chilometri di distanza, i fossati in giro per il viso, dei punti secchi in cui sembra tutto rattrappito… ebbene con questo fondotinta non succede.

Io ho una pelle mista, se avete una pelle molto grassa o grassa non saprei se consigliarvelo oppure no perché non è leggero come fondotinta.

App del Mese

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Ohh questa è un’app comodissima, se scrivete storie e dovete tenere traccia dei personaggi.

Si chiama Character Story Planner ed è ottima se la storia che scrivete magari ha molti personaggi e avete paura di dimenticare dei dettagli o di non pensare a tutto per bene nel marasma di cose da fare.

Dato che ho ripreso da un po’ a scrivere storie da zero, ho voluto ripartire da capo diciamo come se voltassi pagina, quindi nuovi generi, nuove dinamiche che la vecchia me non avrebbe adottato, questa app mi sta aiutando.

Potete segnare per un personaggio tutto ciò di cui avete bisogno, dal nome, all’età, ai dettagli fisici, l’aspetto, l’altezza, potete persino caricare un immagine se disegnate il personaggio, i rapporti che ha con gli altri, il passato, la storia ecc. ecc.

Insomma tutto, ne viene fuori una vera e propria scheda a mo’ di carcerato ma è comoda.

Scoperta del Mese

L’app del mese è già una piccola scoperta, ma sono tutte sulla scrittura le mie scoperte di gennaio.

Dato che mi sto addentrando in mondi e generi che non ho mai esplorato più di tanto, Pinterest è una grande fonte di scoperte compresi video su Youtube consigliati da un’amica sull’argomento.

Quando mi approccio a qualcosa di poco esplorato preferisco sempre studiarlo a 360° prima di buttarmi e penso sia la pista migliore perché non puoi parlare di ciò che non conosci.

Citazione del Mese

Se oggi vado a letto non avendo fatto niente di nuovo rispetto a ieri, allora oggi è stato sprecato.

Bill Gates

Ho deciso di levare la sezione “cosa positiva e negativa” perché non riesco a non dirvi subito com’è stato il mio mese e si intuisce anche nel corso dell’articolo quindi… sì, la sostituirò con qualcos’altro, devo solo vedere cosa.

Obbiettivi per questo Mese che ormai Siamo già a Metà

Ovviamente continuare i miei progetti di scrittura, sono “on fire” in questo periodo, e cercare di arrivare da qualche parte con questi.

Aggiungerei anche “decidere cosa fare della mia vita” ma è troppo drastico e non riuscire a decidere in un mese, o in quello che rimane.

Bene!

E voi? Come è stato il vostro gennaio? Il primo mese di questo 2019 vi ha regalato delle belle sorprese? No? Ditemi!

Noi ci leggiamo prestissimo!

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Cose dell’Anno – 2018!

Oh oh oh, buon venerdì!

Ho deciso di fare una cosa particolare, dato che è l’ultimo mese dell’anno e dato che avrei voluto scrivere una specie di articolo “recap” con le sezioni delle varie cose di ogni mese, ho deciso di unire le due idee e creare un articolo delle cose dell’anno!

In questo articolo voglio parlarvi (incluse le cose di novembre) di ciò che ha costellato il mio 2018, dato che dicembre non è ancora finito però vi beccherete l’articolo per le cose di dicembre a gennaio, lo so non c’è mai fine.

Quindi ora voglio fare un recap, con cose nuove anche, del 2018 e parlarvi delle migliori di quest’anno e non per me.

Iniziamo immediatamente perché ci sono tante cose di cui parlare!

Documentari dell’anno

I migliori documentari del 2018 (escludendo dicembre ma vabbè ne parleremo più avanti) per me sono stati quattro, di due vi ho già parlato e anche parecchio nei mesi scorsi ovvero “The Keepers” e “Wild Wild Country”, che sono stati due documentari piuttosto lunghi ma entrambi ottimi, dal punto di vista della qualità, della scrittura, dei materiali forniti, l’unica pecca che lega questi due documentari è secondo me la lunghezza appunto quindi non escludo che qualcuno guardandoli possa non avere la costanza o la voglia di continuare fino in fondo.

Perchè hanno entrambi 6 o 7 episodi l’uno e sono episodi da un ora più o meno che fornisco molto materiale su cui pensare e da allegare a altre informazioni date precedentemente ma a volte sembrano infiniti, sopratutto nel caso di “Wild Wild Country” trovo che alcuni minuti si potessero risparmiare.

In “The Keepers” invece è un tempo lungo ma giustificato.

Passiamo ai due invece di cui non vi ho mai parlato, il primo è Twisted Faith che ho visto nel mese di novembre su Sky, canale 119 se non erro, è un documentario in cui ogni episodio è a sè quindi potete guardarlo quando volete senza sentirvi “legati” al seguire la serie diciamo, parla di culti pericolosi appunto quindi sette, gruppi religiosi con idee estremiste e non viste di buon occhio dalla società insomma tutti quei gruppi considerati sette o insiemi di persone che vivono secondo determinate regole esterne alla società.

All’inizio dell’episodio c’è un giornalista che parla di una setta del nostro paese e successivamente l’episodio parte davvero e si affronta il caso della puntata.

In ognuna si parla di una setta o gruppo che vive secondo le regole di un individuo, ovviamente le condizioni cambiano da setta a setta ma c’è una sensazione che ho provato nell’ascoltare i racconti delle vittime e nell’ascoltare la versione di queste riguardo al modo in cui vivevano, ho avvertito un senso di claustrofobia quasi.

Il trovarsi fin da piccoli, o il nascere all’interno di questi gruppi che magari all’inizio sono totalmente pacifici o così credevano queste persone, che nel corso del tempo diventano aggressivi o espongono regole sempre più oppressive, è soffocante.

In alcuni di questi gruppi si parla di violenze, percosse, perfino di violenze su minori, le tematiche di questo documentario sono difficili da digerire sopratutto quando si pensa che la maggior parte di queste persone non conosceva la realtà, la vita al di fuori di questa quotidianità.

Se ve lo siete perso non temete di certo verrà ripetuto su questo canale, ora ho visto che vanno in onda episodi stile “riassuntivo” sugli episodi più lunghi in cui si racconta in dettaglio la storia di queste vittime.

Parliamo ora dell’ultimo documentario, penso che questo sia stato il mio numero 1 del 2018, ovvero Icarus.

L’ho guardato qualche settimana fa e mi sono innamorata perdutamente, penso sia uno dei documentari migliori che io abbia visto negli ultimi mesi/anni.

Ha vinto anche un Oscar come miglior documentario nel 2018.

Io non ho visto gli altri documentari nominati agli Oscar ma questo è stato una vera esperienza, è questo quello che dovrebbe essere un documentario, un esperienza che ti apre gli occhi.

Di cosa parla?

Dello scandalo riguardante il doping da parte degli atleti russi in breve, un ciclista decide di sottoporsi al doping per provare che ingannare il test è facile, fin troppo, ma tutta la vicenda si allarga e diventa qualcosa di molto, molto più grande.

Non voglio svelarvi troppo perché è un documentario breve, di 2 ore che io consiglio a tutti di vedere, è incredibile per me il fatto che in 2 ore siano riusciti a condensare una vicenda simile in una maniera eccelsa.

E’ un documentario realizzato alla perfezione, dagli effetti grafici, alla qualità visiva, alle informazioni che porta… fantastico!

Per le serie tv non sono riuscita a decidermi perché non ho visto grandi serie tv nel 2018 e nessuna mi ha fatta impazzire sinceramente…

Film dell’Anno

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Ho visto anche il film de “Quel che Resta del Giorno”, dopo aver letto il libro assieme al gdl negli scorsi mesi.

Uscito nel 93′ ha come attori principali Anthony Hopkins e Emma Thompson.

Mi è piaciuto molto come film, ho amato anche il libro ma il film credo tagli gli spazi vuoti che possono esserci nel libro.

La recitazione di entrambi gli attori è perfetta, rappresentano ciò che immaginavo io nella lettura del libro, sono esattamente come me li ero immaginati.

Vi riparlo brevemente della trama, parla di un maggiordomo che dopo anni di servizio si sposta dall’abitazione per intraprendere un viaggio e in questo si renderà conto che ha passato tutta la vita al servizio dei propri “padroni”.

Fa un bilancio dei momenti più significativi della propria carriera e da ciò ne deriva il libro e il film.

Abbiamo già parlato del libro e sapete la mia opinione a riguardo, mi è piaciuto molto sia questo che il film.

 

Canzoni dell’Anno

Johnny Cash – 40 Shades of Green

Gabrielle Aplin – Start of Time

Wires – The Neighbourhood

Sick Boy – The Chainsmokers

Johnny Cash – Highway Man

 

Cosmetico dell’Anno

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Assolutamente il Gingerbread Girl di Too Faced, so che la versione maschile è quello più gettonato ma io mi sono innamorata della versione femminile sembra sui toni cioccolato ma allo stesso tempo bordeaux/mattone.

E’ bellissimo come colore, il prezzo non è dei più abbordabili ma per la formula e il colore particolare mi sento comunque di consigliarlo.

La versione maschile è più sull’aranciato è forse si adatta a più carnagioni ma questo mi ha rapito il cuore.

 

App dell’Anno

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L’app del mese per me è stata Photodirector perché mi ha aiutata in ogni singola foto, è ottima per correggere, per aggiungere effetti, per rendere la foto più presentabile insomma.

Penso sia una delle migliori app per modificare/correggere fotografie che io abbia mai provato.

E’ gratuita anche se per certi servizi bisogna pagare passando alla versione premium però si riesce a lavorare bene anche senza acquistarla secondo me.

 

Scoperta dell’Anno

A parte la mia ritrovata passione per i documentari e oltre all’aver trovato delle perle, un’altra scoperta che ho fatto invece che è più personale che altro riguarda il mio accettare diversi progetti.

Mi sono ritrovata piena di cose da fare specialmente in questo periodo anche perchè durante l’anno ho accettato di tutto e per la prima volta mi ritrovo a fare ordine, so che non posso prendere ovunque, specialmente adesso che ho anche altri progetti esterni al blog.

Sono giunta quindi alla conclusione che chiuderò il mio secondo blog in cui parlo di beauty, semplicemente perché non fa per, ho deciso di voler dedicare le mie energie a questo blog, non mi sento la persona più adatta per questo ruolo, anzi qui parlando di libri, scrittura ecc sono nella mia confort zone, so che è questo il mio posto.

Citazione dell’Anno

Ciò che si è visto
una sola volta
non esiste ancora.
Ciò che si è sempre visto
non esiste più.

Elias Canetti

 

Cosa Positiva/Negativa del 2018

Beh quest’anno ho imparato una grande lezione, ho capito che è importante seguire il proprio obbiettivo e sopratutto lasciar perdere ciò che ti accorgi non essere più importante per te.

Sono sempre stata convinta di poter fare tutto (dal punto di vista degli impegni) ma nel 2018 mi sono resa conto che le strade importanti per me si contano sulle dita di una mano.

E ho intenzione di seguirle nel 2019.

Obbiettivi per il prossimo Anno

Questo, focalizzarmi su ciò che è importante, sopratutto seguire le strade che rappresentano quello che voglio fare nella vita sopratutto dal punto di vista lavorativo.

Bene!

E voi? Come è stato il vostro 2018 ? E’ stato un anno da ricordare? Un anno che vi ha insegnato lezioni importanti? O una anno di transizione?

Noi ci leggiamo prestissimo!

Elisa

 

 

 

Cose del Mese – Maggio!

Buon giovedì!

Sì, sono viva e sì eccomi qui con un nuovo appuntamento delle cose del mese!

Questa volta il mio record di ritardo si è spostato ulteriormente di un’asticella ma devo dirvi che questo articolo è in preparazione da qualche giorno e che purtroppo a causa di qualche piccolo problema di salute non sono riuscita a pubblicarlo prima.

Per la cronaca comunque, ora va tutto bene, tutto risolto!

Quindi eccomi, che cerco di rimediare al ritardo e all’assenza.

Vi ho già fatto attendere più del dovuto, andiamo subito alle cose del mese perché tutto si può dire di maggio tranne che non ci sia qualcosa di cui parlare.

Iniziamo!

Documentario del Mese

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The Killing Season è un documentario di genere true crime che viene tramesso su Sky precisamente sul canale 118, Crime+Investigation.

In un precedente articolo vi avevo parlato di questo canale e di quanto solitamente la maggior parte dei documentari trasmessi siano realizzati molto bene e siano una vera perla per gli appassionati del genere true crime (ci sono anche alcuni “documentari” di altro genere ma rimane un canale dedicato al true crime per fortuna).

Di cosa parla The Killing Season?

In questa docu-serie di 8 puntate pubblicata per la prima volta nel settembre del 2016, si parla di vari casi di ragazze uccise che inizialmente sembrano riguardare una minima parte dell’America ma con l’avanzare delle puntate le investigazioni si espandono a macchia d’olio e finiscono per coinvolgere i cartelli della droga messicani, casi vari di camionisti assassini che brutalmente uccidono giovani prostitute e le abbandonano senza vita ai lati della strada e giri molto più grandi di ciò che si crede.

Nella serie seguiamo i due documentaristi Joshua Zeman e Rachel Mills che puntata dopo puntata si ritrovano nelle mani situazioni che sembrano più grandi di loro, si toccano temi come la corruzione che per anni funge da perno per l’insabbiamento di prove importanti nella soluzione dei casi e nel ritrovamento dei corpi delle giovani donne, la droga, il sesso e il potere.

Questo documentario mi è piaciuto, devo dire che essendo un documentario che parte in un modo per poi diventare enorme in ciò che tratta lascia alcuni interrogativi senza risoluzione, ma sono gli stessi documentaristi che a volte ritrovandosi davanti a qualcosa di troppo grande decidono di passare avanti, dopotutto la loro è un indagine personale in cui certo, viene coinvolta a volte la polizia ma questa in alcuni casi non si mostra molto disponibile o non sa fornire risposte.

Insomma guardando questo documentario come dovreste aspettarvi?

La sorpresa per la vastità di ciò che si nasconde sotto che sappiamo esiste ma ritrovarselo spiattellato in faccia con una certa forza è sempre sorprendente, il sospetto, per tutto e tutti che da certe testimonianze di alcune vittime sembra regnare in una parte di mondo oscura e violenta e il rammarico per il fatto che migliaia di donne ogni anno spariscono, solo in America in questo caso, e per molte di loro nemmeno si aprono le ricerche, rimarranno nomi senza faccia, solo ricordi dalle persone che le amavano, totalmente ignorate dallo Stato.

 

Serie tv del Mese

Questa volta, niente film, perchè i film che ho visto a maggio non mi sono piaciuti e non ne ricordo nemmeno il titolo… bene, passiamo avanti.

 

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Cambiamo decisamente tono.

Ehmm… lasciatemi spiegare.

Questa serie è super piacevole da guardare e fatta davvero bene, un giorno per caso ho iniziato a seguirla su FOX e ho iniziato a recuperare tutte le puntate, vi ricordate quei film di anni fa in cui c’erano gli attori reali e invece altri personaggi (o oggetti) animati assieme? Tipo Space Jam o He-Man e i Dominatori dell’Universo, sì, mi avete letto nella mente!

Ecco, Son Of Zorn è per me un piccolo tesoro divertente e che mi fa sentire a posto con l’universo ogni volta che lo guardo.

So che molti di voi una volta letto “space jam” avranno detto “voglio guardare tutte le stagioni ora, Elisa!“, prima di tutto calma perchè c’è una brutta notizia, la serie tv è stata cancellata dopo la prima stagione.

Scoprirlo è stato devastante perché la serie ha un’incredibile potenziale per quanto mi riguarda, ha tante citazioni interessanti, è studiata nei minimi dettagli ed è veramente fatta bene non è un qualcosa di poco definito che non intrattiene, anzi.

Il progetto era davvero originale e meritava più attenzione per come la vedo io, ovviamente si gioca anche un po’ sulla nostalgia nei confronti degli anni ’80/90 ed è quello che prende in un primo momento ma c’è molto di più.

Di cosa parla Son Of Zorn?

Zorn, difensore di Zephyria un giorno decide di andare ad Orange County, California, per trovare la sua ex e suo figlio. Il figlio Alangulon, soprannominato Alan non ha un buon rapporto con il padre che non vede quasi mai, a causa di questa rabbia del figlio nei suoi confronti Zorn decidere di restare in America abbandonando momentaneamente il suo pianeta. Decide di vivere come un normale americano, con un lavoro normale, un’appartamento e uno stile di vita decisamente diverso da quello a cui è abituato.

Da qui in poi nasceranno situazioni surreali, eventi incredibili che caratterizzano l’intera stagione.

Ma vi consiglio di dargli un occhio per capire davvero quanto questa sia stata, secondo me, un’occasione mancata per un progetto originale o almeno che non si vedeva da tempo, e che intrattiene lo spettatore facendolo divertire e ripensare ai tempi addietro.

 

Canzoni del Mes

A maggio mi servivano canzoni abbastanza movimentate diciamo.

Raise Hell – Dorothy

Hunger – Florence And The Machine

My Type – SAINT MOTEL

No Roots – Alice Merton

Cosmetico del Mese

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Il prodotto che ho preferito nel mese di maggio è un mascara, in particolare il mascara di Bourjois, Volume Clubbing.

Di questo marchio in precedenza ho provato qualche prodotto per le labbra che non mi ha entusiasmata più di tanto anzi non mi è proprio piaciuto, ma questo mascara mi ha sorpresa.

L’ho ordinato settimane e settimane fa su Fregrance Direct, un sito molto interessante dove si trovano diversi marchi ad un ottimo prezzo ma sopratutto è ideale se vi serve qualcosa di una vecchia collezione magari perché si trovano sopratutto quelle, molto scontate quindi non so se questo mascara si trovi anche da altre parti o se sia ancora prodotto dal marchio.

Esiste solo la colorazione Ultra Black da quello che so e non avevo grandi speranze in lui ma ho dovuto ricredermi perchè dona alle ciglia un effetto volumizzante per un buon tot di ore e non è nemmeno facile da togliere quindi bisogna faticare un po’ al momento dello struccaggio.

Divide bene le ciglia e le “imprigiona” per l’intera giornata in una forma volumizzata e quasi effetto ciglia-finte che mi piace molto.

Ottimo prodotto, se quelli labbra non mi hanno convinto forse dovrei buttarmi su quelli occhi con questa marca.

 

App del Mese

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Non mi sembra di avervene già parlato, ma questa app l’ho scoperta grazie alla fantastica Jim Reno, sul suo instagram.

Dunque è un’app per la modifica delle foto e gli effetti non sono molti, devo ammetterlo, a meno che non compriate l’upgrade ma io uso quella base e si può già fare qualcosa di molto buono.

Ve la segnalo perché adoro l’effetto della data a lato della foto e in più si possono creari dei bellissimi effetti vintage che io ho utilizzato anche per editare una foto postata tempo fa su instagram.

Questa: https://www.instagram.com/p/BhRUFANnBTu/

Ma l’effetto della data di cui vi parlavo è questo:

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Diciamo che è un app che si fa riconoscere perchè ha uno stile ben preciso, non si può fare molto ma è perfetta se vi piacciono stili vintage ecc, stile hipster insomma.

Scoperta del Mese

Nel mese di maggio tutti i libri della serie di Harry Potter sono stati riediti con la copertina vecchia, per celebrare i 20 anni e fino al 31 maggio se non sbaglio con l’acquisto di un tot di articoli c’era in regalo la tazza, l’avete vista? Qualcuno di voi ha approfittato della promozione?

Io avrei voluto farlo ma continuavo a rimandare e ad un certo punto maggio è finito quindi addio tazza.

Sapevate che c’è una petizione per far ristampare “Casa di Foglie”?

E giustamente direi, non so quanto sia attendibile questa petizione ma nel caso io l’ho firmata e se siete interessate/i vi lascio il link qui.

Da anni e anni si vocifera di una ristampa ma fin’ora nulla, come quelle leggende urbane di cui non ci sono prove fisiche è ora di dire basta.

 

Citazione del Mese

«Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma.» 

– Cesare Pavese

Cosa Negativa/Positiva di Maggio

Maggio è stato un po’ come marzo, ci ha impiegato le ere geologiche a finire e nel mio cervello è sparito come se il mio mese di maggio fosse scappato dentro un buco nero nel mio cervello.

Non è stato un gran mese ad essere sincera, non per fatti gravi accaduti nel mezzo ma semplicemente perché non ci sono state cose particolarmente positive rispetto al solito, nulla di incredibile.

I soliti progetti in mente, il solito lavoro, le solite uscite con gli amici ma nulla per cui dire “ah si, mi ricorderò di maggio”, no.

 

Obbiettivi per Giugno

Beh intanto giugno è quasi finito ma posso già dirvi che rispetto a maggio è decisamente meglio, dimenticando vari problemi di salute ma a parte questi è stato ed è tutt’ora un mese super creativo giugno, in cui sto coltivando molti progetti con parecchie persone, progetti di scrittura futuri.

Ci sono mille idee che mi frullano in testa quindi sono felice del fatto che almeno mi sia tornata un po’ di creatività.

I progetti crescono talmente tanto che non ho più tempo di seguire nulla, ma questa non è una novità dato che prima o poi mi incasino sempre, tipico di me.

Ovviamente tra questa miriade di progetti il blog ha un ruolo importante, non potrei mai dimenticarlo.

Bene!

E voi? Come è stato il vostro maggio? Acceso o spento? Intenso o poco entusiasmante? Fatemi sapere!

Per quanto riguarda la recensione di “Follia” che non è uscita il 4 maggio, vi spiego brevemente il perchè, non l’ho terminato entro quella data quindi la recensione è in preparazione e uscirà a breve, non temete.

Noi ci leggiamo prestissimo!

Elisa

 

 

 

 

Documentari Crime

Buon venerdì e buon quasi inizio weekend!

Andiamo dritti al punto, oggi parliamo di un argomento di cui avrei già voluto parlarvi qualche mese fa in modo più approfondito.

Sto parlando dei documentari crime, come avrete intuito dal titolo.

So che non è un argomento molto natalizio ma penso sia arrivato il momento di dedicare un articolo a questi documentari che mi piace vedere.

Nell’ultimo articolo delle cose del mese vi avevo parlato di The Keepers, documentario che appartiene proprio a questo genere.

Sono anni ormai che guardo documentari simili, anzi ci sono stati periodi in cui guardavo quasi sempre programmi di questo tipo e quasi per nulla film o serie tv.

Forse mi piace guardarne così tanti perché mi interessa la psicologia del criminale, lessi anche dei saggi a tema tempo fa, mi interessano le vicende realmente accadute.

Quindi ad ora ne ho visti un buon numero insomma, oggi volevo parlarvi meglio di questo genere di documentario che forse non tutti conoscono bene e dirvi anche quali ho preferito in questi anni, quelli più famosi (che o visto o no) e quelli che vorrei vedere a breve.

I documentari crime possono essere di diverso tipo, quelli ricostruiti secondo uno schema più giornalistico che analizza più nel profondo ogni possibile pista e quelli che si dipanano più a mò di serie tv standard quindi sotto qualche aspetto anche leggermente romanzato.

A me piacciono entrambi gli stili, anzi direi che un mix fra questi due modi di raccontare è perfetto.

Se non avete mai visto documentari crime ve ne consiglierò anche qualcuno con cui iniziare qui sotto.

Allora inizierei dal migliore che ho visto quest’anno per quanto mi riguarda ovvero The Keepers, ve ne ho già parlato (qui) ma brevemente vi scrivo di cosa tratta.

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Questo documentario di sette puntate analizza la vicenda della morte di suor Cathy Cesnik e la scoperta delle violenze sessuali che venivano attuate per mano di alcuni preti nei confronti di ragazzine giovanissime dentro la ’Archbishop Kenough High School di Baltimora. Le vicende narrate risalgono al ’69 anno della sparizione di suor Cathy.

Il documentario è prodotto da Netlix ed è molto interessante, è uno di quei casi in cui dopo aver analizzato assieme alle persone presentate nel documentario una vicenda simile anche allo spettatore viene voglia di fare qualche ricerca e scoprire i segreti nascosti.

E’ un documentario strutturato molto bene, perché nel momento in cui lo spettatore può sentire un calo d’interesse (anche se è difficile) viene sempre presentato un indizio che ridesta l’attenzione.

Non saprei se consigliarlo ai novelli dei documentari crime perché è una vicenda che si dipana in un buon tot di episodi e chi non è abituato al ritmo dei documentari di questo genere potrebbe non apprezzarlo del tutto.

Altro documentario crime che potete trovare su Netflix è molto famoso ovvero Il Caso O.J. Simpson che si dilunga in 10 puntate.

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Questa invece appartiene al secondo genere che vi dicevo prima ovvero al documentario/serie tv.

Gli autori sono Scott Alexander e Larry Karaszewski e fra gli attori principali troviamo nomi come quelli di John Travolta, Sarah Paulson, Cuba Gooding Jr.

Narra le vicende appunto di O.J. Simpson, un noto giocatore di footbal americano che venne accusato dell’omicidio dell’ex moglie Nicole Brown Simpson e del cameriere Ronald Lyle Goldman avvenuto il 12 giugno del ’94.

Questa serie tv, anzi questa prima stagione di questa serie tv nominata American Crime Story, racconta appunto tutti gli eventi accaduti ad O.J. dal momento del ritrovamento del cadavere dell’ex moglie al processo e alla risoluzione finale.

Sulla risoluzione ci sono ancora oggi molti dubbi, molte strade non esplorate, molte possibili conclusioni affrettate, un’accusa che all’epoca non fu in grado di mostrare prova valide riguardo la colpevolezza di Simpson.

In alcuni momenti mi è sembrato si volesse un po’ allungare il brodo, dieci puntate sono tante.

Però la stagione è molto ben fatta, la fotografia, gli attori che sono simili ai personaggi reali, le vicende sono ricostruite con una buona dose di meticolosità insomma un buon documentario/serie tv che potrei consigliarvi anche se non avete mai visto produzioni simili perché c’è il punto serie tv quindi non è possibilmente troppo dettagliato come un documentario.

Dovrei parlarvene più spesso di queste produzioni, magari alla fine di ogni anno potrei scrivere un articolo dedicato in cui vi parlo delle migliori che ho visto.

Per quest’anno comunque i due migliori documentari crime “lunghi” che ho visto sono stati questi poi ci sono quelli brevi da una puntata che mi piace guardare sempre perché una volta terminato l’episodio conoscete già il fatto e la risoluzione senza guardare i miliardi di altre puntate dopo, ci sono però casi di cronaca che hanno per forza bisogno di numerose puntate perché molto sfaccettati.

Tra i programmi che vi consiglio “brevi” ci sono assolutamente:

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Profondo Nero di Lucarelli, in onda su Crime Investigation.

Lucarelli è un mito per quanto mi riguarda e anni addietro  aveva un programma sui canali Rai che era Blu Notte in cui si parlava di casi simili, “misteri italiani”.

La narrazione di Profondo Nero è uguale a quella di Blu Notte, quindi perfetta, piena di patos, e sempre sul pezzo quasi poetica a volte.

In ogni puntata viene trattato un caso diverso, dal mostro di Firenze a Pietro Maso ancora a il caso di Cogne insomma in ogni puntata un caso italiano diverso.

Ve la consiglio come serie crime perché e fatta bene, l’atmosfera è noir molto noir con quella poca luce dei lampioni i vicoli stretti, il fumo insomma riesce a prendere questa atmosfera.

Io in particolare sono rimasta inquietata dalla puntata sul mostro di Firenze, io di solito non mi inquieto facilmente anche se sono fatti reali ma quella puntata mi ha fatto venire più di un brivido.

Un’altra serie di questo tipo, sempre su Crime Investigation è Nato per Uccidere, di questa io ho visto tutte le puntate e ho voluto poi approfondire di mio ogni caso perché sono tutti interessanti.

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Come per Profondo Nero qui in ogni puntata viene trattato un caso diverso, ogni volta c’è un criminologo che ripercorrendo la storia dell’assassino/a, la sua infanzia, la crescita, i motivi per cui ha fatto ciò che ha fatto risponde alla domanda “questo soggetto è nato per uccidere?”.

Da qui il titolo della serie.

Si parla di crimini e di criminali come Ted Bundy, Richard Trenton “il vampiro di Sacramento”, Albert de Salvo, John Wayne Gacy  e molti altri.

A dire il vero ci sono parecchi documentari interessanti su Crime Investigation come La Mia Fuga da Scientology (che sto guardando ora dopo aver registrato le puntate e non rientra nei documentari crime ma è interessante comunque), Assassini Intoccabili, Cybercrime, La Coppia che Odiava le Donne…

Diversi insomma, penso possiate trovarli anche su Youtube alcune puntate quindi anche se non avete Sky alcuni potete riuscire a vederli.

Infine per quanto riguarda quelli che vorrei vedere nell’immediato futuro c’è Killer Woman, I Am Jane Doe e Making a Murder.

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In Killer Woman si parla di donne che hanno ucciso i loro mariti, compagni, amici e queste donne vengono intervistate per spiegare i motivi del loro gesto.

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I Am Jane Doe è un’espressione americana come il nome Jane Doe è un nome fittizio, per indicare donne vittime di sfruttamento sessuale minorile.

In questo documentario si parla di donne vittima di questa violenza a causa di una serie di annunci su un giornale online.

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Making a Murderer è un thriller tratto da una storia vera in cui la vittima di un errore giudiziario denunzia la polizia ma viene accusato di un nuovo crimine.

Lo so che il tema di oggi è molto diverso da solito ma ho sempre sentito un interesse molto forte nei confronti di eventi reali accaduti nella normalità, eventi di una grande portata e mi sono sempre chiesta cosa scatta nella menta di un qualcuno che agisce in questo modo oppure se in qualche maniera si ha già una scintilla di questo tipo.

Di solito conforta il fatto che alcune storie non sono reali per me invece leggere e vedere storie reali è ugualmente interessante.

Questo era tutto per oggi!

Noi ci leggiamo domani!

Elisa