Buon mercoledì cari e buona S. Lucia!
Tornando sulle orme dello scorso anno oggi arriva la seconda parte della mia wishlist Natalizia, a dire il vero guardando la mia lista desideri ci sono spunti per 400 parti di questa mini rubrica natalizia.
Come l’anno scorso oggi chiacchieriamo un po’ riguardo alcuni titoli che sostano nella mia wishlist (alcuni da più tempo di altri) e che desidererei ricevere a Natale, ehm ehm desidererei poi non è detto insomma probabilmente finirò per comprarli nel corso del 2018.
Comunque ho una famiglia piuttosto generosa quindi in questo periodo diciamo che ricevo molti regali, è una cosa ottima, ma la lista di libri da leggere aumenta sempre più.
Non mi lamento assolutamente però!
Oggi vi mostrerò 10 titoli che sono nella mia wishlist e vorrei leggere, sono molto curiosa di conoscere i vostri però, quindi mi raccomando nei commenti fatemi sapere anche se condividete qualche titolo o se vi ho fatto scoprire testi che non conoscevate!
Di quelli nominati l’anno scorso qui, alla fine l’unico che ho acquistato è stato “American Gods” di Gaiman.
Fatemi sapere people!
Iniziamo!
Città in Fiamme – Garth Risk Hallberg
Editore: Mondadori
Prezzo di Copertina: € 25,00
New York, 1977. Il Bronx è in fiamme e Central Park è il terreno di caccia di rapinatori ed eroinomani, il punk sta nascendo e gli artisti ancora affittano le soffitte a Manhattan. La notte di Capodanno corre sul filo del rasoio. È quasi mezzanotte quando si alza una tempesta di neve e, nel frastuono dei fuochi d’artificio, uno scoppio attraversa Central Park. Uno sparo. Forse due. Il momento esatto in cui scocca la mezzanotte. Gli eventi intrecciano i destini di un insolito gruppo di newyorkesi: Regan e William Hamilton-Sweeney, i riluttanti eredi di una delle più straordinarie fortune di New York; Keith e Mercer, gli uomini che, nel bene e nel male, li amano; Charlie e Samantha, due ragazzini di Long Island attratti a Manhattan dall’incandescente scena punk. Il momento esatto in cui la pasticca fa effetto. I nuovi arrivati incantati dalla città e quelli che della città sono così stanchi che la darebbero alle fiamme: tutto parte dell’ossessione di un reporter e di un detective che cercano di capire cosa c’entra ciascuno di loro con lo sparo in Central Park. Il momento esatto in cui va via la luce. Che lo sappiano o meno, sono tutti legati dalla stessa storia una storia su quanto le persone più vicine a noi sono a volte le più difficili da conoscere, una storia dove amore e arte, crimine e tradimento. Storia e rivoluzione sono racchiusi in un unico ordigno, pronto a esplodere. New York, 13 luglio 1977. Il momento esatto in cui esplode.
Questo romanzo dalla trama mi ricorda a tratti “Giorni di Fuoco” di Gattis, che devo ancora leggere. Il prezzo è piuttosto elevato ma considerate che è un mattoncino che supera le 1000 pagine quindi… Ho sentito pareri discordanti, alcuni l’hanno amato per altri invece è stato troppo pesante e smielato a tratti, vorrei leggerlo per il lato storico appassionante per me.
La Gente. Viaggio nell’Italia del Risentimento – Leonardo Bianchi
Editore: Minimum Fax
Prezzo di Copertina: € 18,00
Dieci anni fa usciva “La casta”, un libro che ridefiniva il discorso politico italiano: la fine dei partiti tradizionali, l’odio per le élite in generale, l’indignazione di chi si sentiva escluso e defraudato. Oggi quel risentimento si è rovesciato in una forma di orgoglio: la fine della politica come la conoscevamo non ha generato un vuoto, ma una galassia esplosa di esperienze tra il grottesco, il tragico e l’apocalittico. Dai forconi alle sentinelle in piedi, dai «cittadini» che s’improvvisano giustizieri all’esplosione delle proteste antimigranti, “La Gente” è il ritratto cubista dell’Italia contemporanea: un paese popolato da milioni di persone che hanno abbandonato il principio di realtà per inseguire i propri incubi privati, mentre movimenti politici vecchi e nuovi cavalcano quegli incubi spacciandoli per ideologie. Leonardo Bianchi ha scritto un reportage su un paese che non si può raccontare se non a partire dalle sue derive, e l’ha fatto seguendo ogni storia con la passione di un giornalista d’altri tempi, il rigore dello studioso che dispone di una prospettiva e di un respiro internazionali.
La Minimum Fax è una casa editrice di cui mi fido molto, nessuna pubblicazione che ho letto di questa CE si è rivelata poco gradita anzi ognuna mi ha lasciato qualcosa di importante quindi mi fido insomma. Ultimamente si è lanciata sui saggi e sono felice per questo dato che mi piace il genere. Ho sentito pareri entusiasti su questo saggio, tratta dell’Italia di oggi confrontandosi anche con un testo “La Casta” che fece clamore all’epoca.
John Silence e Altri Incubi – Algernon Blackwood
Editore: UTET
Prezzo di Copertina: € 19,00
Il maestro acclamato della suspense, l’erede naturale di Edgar Allan Poe, l’ineguagliabile creatore di mondi nuovi e sorprendenti: ecco alcune delle maggiori credenziali di Blackwood, guadagnate sul campo grazie a uno stile avvolgente e affabulatore, una fantasia ipnotica e sottile e un grande successo di pubblico, mai venuto meno nel corso degli anni. Fedele alla lezione di Poe, è nel racconto che trova la dimensione naturale per fissare le sue incredibili vicende, popolate di fantasmi, demoni, presenze misteriose, inquietanti coincidenze, sconcertanti scoperte. Indimenticabile è la figura del primo detective dell’occulto della letteratura, John Silence, un barbuto medico sulla quarantina, la cui passione per il soprannaturale lo porta ad affrontare casi eccezionali tra occultismo, licantropia e presenze paranormali. John Silence è il precursore di un vastissimo immaginario pop, che va dalla serie televisiva Ai confini della realtà fino ai più recenti Dylan Dog e Dr House: per la prima volta in Italia un’antologia con i sei casi del detective dell’occulto, oltre a una scelta dei più celebri e riusciti racconti. Un viaggio in una dimensione parallela in cui regna incontrastato l’incubo.
Blackwood è stato un autore inglese del soprannaturale, molto sottovalutato e raramente pubblicato in Italia. Da tempo vorrei leggere qualcosa di suo, legato a grandi autore come Lovecraft e Poe, è considerato uno dei fondatori del genere narrativo dei “detective dell’occulto”.
Io So Perchè Canta l’Uccello in Gabbia – Maya Angelou
Editore: BEAT
Prezzo di Copertina: € 13,90
Pubblicato per la prima volta nel 1969, Io so perché canta l’uccello in gabbia è uno dei libri fondamentali del Novecento, uno tra i migliori mille libri di sempre, secondo larga parte della stampa e delle riviste letterarie americane. Descrivendo i primi anni della sua straordinaria esistenza, Maya Angelou vi celebra la voglia di vivere, la bellezza del pensiero e la disarmante sensibilità di una bambina e poi di un’adolescente nera nell’America razzista del secolo scorso.
Il libro muove dall’arrivo di Maya, tre anni, e di suo fratello Bailey, quattro anni, a Stamps, nell’Arkansas. Spediti nel profondo Sud a casa della nonna, dopo la separazione dei genitori. È la stagione in cui i luoghi appaiono ancora sotto la luce magica dell’infanzia. Maya vive con la nonna e lo zio nel retro dell’Emporio di cui Momma (così viene chiamata la nonna) è proprietaria da tempo e, tra granaglie per i
polli, cherosene, lampadine, stringhe, lozioni, palloncini e semi di fiori, gioca ininterrottamente con Bailey, come in un luna park senza guardiano.
Nell’America degli anni Trenta, tuttavia, eroi e orchi, incanti e orrori accompagnano inevitabilmente l’esistenza di una bambina di colore.
Eroi, per Maya, sono i raccoglitori di cotone che scendono dal retro de gli autocarri, si piegano giù fino a terra e, stanchissimi, le dita tagliate,
le schiene, le spalle, le brac cia, le gambe sfinite, si assembrano nell’Emporio. Orchi sono i «ragazzi» bianchi del Ku Klux Klan che, con gli occhi pieni di odio e le facce di pietra, calano a Stamps e costringono lo zio di Maya e gli altri neri a nascondersi tra gli escrementi del le galline.
Orco è Mr. Freeman, l’amico della mamma, un uomo grande, grosso e flaccido che a St. Louis, in Missouri, una sera di primavera l’attira a sé.
Opera magnifica, fatta di urla, suoni, passioni, crudeltà e coraggio senza limiti, Io so perché canta l’uccello in gabbia è la storia di una ragazzina afroamericana capace di lasciarsi alle spalle la sofferenza costruendo con orgoglio e ostinazione la propria vita. Una storia che, a quasi cinquant’anni dalla sua prima pubblicazione, conserva tutta la sua bruciante attualità.
Maya Angelou durante la sua vita ha discusso e parlato molto del tema del razzismo, questo titolo è senza dubbio il suo più famoso. Una voce letteraria americana molto apprezzata e rispettata.
Casa del Tempo – R. Innocenti, R. Piumini
Editore: La Margherita
Prezzo di Copertina: € 24,00
L’architrave sulla mia porta segna l’anno 1656, un anno di pestilenza, l’anno della mia costruzione. Sono stata costruita di pietra e legno, ma con il passare del tempo le mie finestre hanno iniziato a vedere e le mie grondaie a sentire. Ho visto famiglie crescere e alberi cadere. Ho sentito risate e spari. Ho conosciuto tempeste, martelli e seghe e, alla fine, l’abbandono. Poi, un giorno, alcuni bambini si sono avventurati fin quassù, alla ricerca di funghi e castagne: ho iniziato una nuova vita all’alba dell’era moderna. Ecco la mia storia, da una vecchia collina, attraverso il ventesimo secolo.
Storia illustrata per ragazzi che ho addocchiato un giorno girovagando per il web, ho visto qualche illustrazione e mi hanno piacevolmente stupita. Costicchia abbastanza per un titolo di 64 pagine ma la trama e le illustrazioni promettono molto bene.
La Guerra Non Ha un Volto di Donna – Svetlana Aleksievic
Editore: Bompiani
Prezzo di Copertina: € 17,00
Se la guerra la raccontano le donne, quando prima l’hanno raccontata solo gli uomini… se a farla raccontare è Svetlana Aleksieviéc… se le sue interlocutrici avevano in gran parte diciotto o diciannove anni quando, perlopiù volontarie, sono accorse al fronte per difendere la patria e gli ideali della loro giovinezza contro uno spietato aggressore… allora nasce un libro come questo. 22 giugno 1941: l’uragano di ferro e fuoco che Hitler ha scatenato verso Oriente comporta per l’URSS la perdita di milioni di uomini e di vasti territori e il nemico arriva presto alle porte di Mosca. Centinaia di migliaia di donne e ragazze, anche molto giovani, vanno a integrare i vuoti di effettivi e alla fine saranno un milione: infermiere, radiotelegrafiste, cuciniere e lavandaie, ma anche soldati di fanteria, addette alla contraerea e carriste, genieri sminatori, aviatrici, tiratrici scelte. La guerra “al femminile” – dice la scrittrice – “ha i propri colori, odori, una sua interpretazione dei fatti ed estensione dei sentimenti e anche parole sue”. Lei si è dedicata a raccogliere queste parole, a far rivivere questi fatti e sentimenti, nel corso di alcuni anni, in centinaia di conversazioni e interviste. Cercava l’incontro sincero che si instaura tra amiche e quasi sempre l’ha trovato: le ex combattenti e ausiliarie al fronte avevano serbato troppo a lungo, in silenzio, il segreto di quella guerra che le aveva per sempre segnate…
Tratta un tema a mio vedere molto interessante ovvero quello delle donne in guerra, in particolare le donne sovietiche durante la Seconda Guerra Mondiale. L’autrice ha vinto nel 2015 il Premio Nobel per la Letteratura.
Ultime Storie E Altre Storie – William T. Vollman
Editore: Mondadori
Prezzo di Copertina: € 25,00
“Questo è il mio ultimo libro. Eventuali opere successive a me attribuite saranno state composte da un fantasma” scrive Vollmann nell’apertura di questo libro dedicata al lettore. E così si parte, al largo di un mare narrativo pericoloso che l’autore californiano non affrontava così di petto dai tempi di Europe Central. L’avventura è audace perché si tratta di un viaggio nello spazio e nel tempo: da una Trieste ottocentesca all’America corrotta e romantica delle high school, dai fantasmi dell’antico Giappone alla ex Iugoslavia attraversata da Vollmann negli anni della guerra nei Balcani. La bussola che tiene ferma la rotta è l’ago rosso dell’amore e dell’erotismo, ma anche la sua innegabile controparte nera, la violenza e la morte, che costituisce l’unico orizzonte possibile per legittimare un senso della nostra esistenza. Penetra nei territori più disparati, nei confini, negli interstizi, nelle pieghe della realtà invisibile; il suo occhio è capace di uno sguardo obliquo che marca sempre uno scarto e un’inedita capacità di visione; la sua scrittura si muove nella zona proibita dove tutti i generi narrativi confinano e mutano per trasformarsi in quella che è la sua cifra stilistica più pura. Ancora una volta, con lo slancio vertiginoso e visionario che ha caratterizzato l’intera sua carriera di scrittore, William T. Vollmann indaga in profondità la vita, i suoi tentativi affascinanti di schivare, controllare e perfino sedurre la morte.
Ho scoperto per caso questo titolo grazie ad uno spunto di Andrea Pennywise e sentendone parlare così bene sono andata personalmente a dare un’occhio alla trama e all’autore. Mi ha rapita immediatamente e ho deciso di inserirlo nella lista dei desideri. Sembra uno di quei testi adatti ad ogni momento dell’anno che ti rapiscono all’istante. Vollmann è un autore americano, ha scritto anche “Europe Central” altro testo che vorrei leggere.
Esercizi di Stile – Raymond Queneau
Editore: Einaudi
Prezzo di Copertina: € 12,50
“Esercizi di stile” è un esilarante testo di retorica applicata, un’architettura combinatoria, un avvincente gioco enigmistico. Tutto vero, però è anche un manifesto letterario (antisurrealista), è un tracciato di frammenti autobiografici, è la trascrizione di una serie di sogni realmente effettuati da Queneau. E perfino un testo politico, nonché un’autoparodia. Questo è quanto emerge dalle riflessioni che Stefano Bartezzaghi ha dedicato a questo libro-capolavoro. E la sua postfazione al volume diventa complementare alla classica introduzione di Umberto Eco, del quale si conserva anche la traduzione. In appendice, presentati per la prima volta in italiano, alcuni esercizi lasciati cadere nell’edizione definitiva, un indice preparatorio e l’introduzione, anch’essa inedita in Italia, scritta da Queneau per un’edizione del 1963.
Questo libro è simil maledetto per me, un po’ come “Amabili Resti”, ogni volta che cerco di recuperarlo in cartaceo o non lo trovo mai o mi sfugge oppure ancora opto sempre per altro e lo lascio perdere. Insomma arriverà il momento prima o poi? Chissà, nel frattempo lo inserisco qui e spero di leggerlo in prima possibile perché sono anni che desidero farlo.
Estasi di Libertà – Stefan Zweig
Editore: Barbès
Prezzo di Copertina: € 4,52
Estate 1926. Christine Hoflehner è una giovane postina in un piccolo borgo austriaco. Un giorno Christine riceve un telegramma e viene invitata in uno strano hotel a Pontresina, e finisce per prendere il posto della ricca nipote del nobile van Boolen. La sua vera identità verrà scoperta e il ritorno al paesino sarà inevitabile, così come la conseguente depressione aggressiva. Christine inizia allora a frequentare Vienna, dove conosce Ferdinand, che ha perso la sua gioventù in guerra. Insieme programmano un suicidio, che però non avverrà. Ferdinand le propone di fare una rapina alla posta e poi di scappare e vivere per sempre insieme. Il romanzo finisce con un sì. L’ultimo romanzo finora inedito dello scrittore austriaco, comparso in Germania e in Francia nel 1982 e finalmente proposto anche in Italia.
Questo l’ho travato per caso un giorno fra i “reminders”, non ho mai letto nulla di Zweig, lo so, dovrei farlo al più presto. Questo suo titolo mi ispira molto, a dire il vero non è l’unico che mi ispira ma penso sarà quello dell’autore che recupererò per primo.
Ai Piani Bassi – Margaret Powell
Editore: Einaudi
Prezzo di Copertina: € 16,50
Il mondo diviso tra i saloni sfolgoranti e i piani bassi della servitù, la lotta di classe a colpi di tazze di tè, i pettegolezzi e le tragedie nel racconto sulfureo di una cuoca a servizio dell’aristocrazia inglese negli anni Trenta. La voce ironica e acutissima di Margaret, già aiuto-cuoca a soli quindici anni, racconta il mondo di “loro” e “noi”. Dei ricchi aristocratici degli anni Trenta e dei domestici che lavorano nelle case dei facoltosi signori e i loro frivoli salotti e stanze da letto.
Infine, “Ai Piani Bassi”. La trama di questo romanzo è molto interessante, spero in caso di lettura futura in una narrazione molto storica, non dico al pari di un saggio ma sarebbe piacevole avere parecchi accenni veritieri sulla vita della servitù. la Powell è un’autrice di cui non ho mai letto nulla, è venuta a mancare nell’84 e “Ai Piani Bassi” è il suo unico romanzo tradotto in Italia.
Bene gente!
Per oggi era tutto, mi raccomando fatemi sapere quali sono i vostri titoli presenti in wishlist che desiderate di più leggere e noi ci leggiamo domani!
Elisa
Uuh “Ai piani bassi” è da un po’ che lo rincorro. Invece “La guerra non ha un volto di donna” l’ho inserito anche io tra le cose da leggere a breve giro… Chissà quando avverrà 😅
In realtà la lista desideri è in continua evoluzione ma ultimamente mi sono levata alcuni sfizi per cui, più che acquistare, nei prossimi mesi vorrei sfoltire la lista di libri che ho accumulato in casa e ancora non ho avuto tempo di leggere. Spero di poter approfittare del Natale per ritagliarmi del tempo extra. 😄
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Ti capisco perfettamente, anche io vorrei ritagliarmi un po di tempo per leggere e sfoltire la lista dei libri da leggere (che ormai è immensa) 😅 In questi giorni purtroppo ho serale poco, pochissimo tempo per leggere quindi spero di ricavarne un po nelle vacanze 😔 Sì la lista è in continuo aggiornamento anche perché appena c’è un libro interessante, tac in wishlist! 😀 Mi piacerebbe anche a me poter leggere “la guerra non ha volto di donna” a breve ma ahimè la lista è lunga 😅
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“Io so perché canta l’uccello in gabbia” l’ho finito proprio oggi, ma in un’edizione Frassinelli del 1996, che per qualche motivo aveva cambiato il titolo in “Il canto del silenzio”… È molto bello e parecchio intenso in alcune pagine…
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Non vedo l’ora di leggere la tua recensione a riguardo! Ora che mi ha detto che è molto bello sono ancora più invogliata a leggerlo, voglio farlo da tempo e spero che il 2018 sarà l’anno buono! A proposito, ho visto dal tuo ultimo articolo che è uscita la reading challenge 2018 della Book Riot, mmm quasi quasi ritento nel 2018! Mi butto, ci riprovo anche io!! YEEEYY
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Dai, aggregati, quest’anno hanno tirato fuori della task pazzesche, si sono davvero superati!😉 Non so che cavolo di libri dovrò scovare per completare le task, ma non vedo l’ora di iniziare a spulciare liste e liste di titoli!💪📚
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Ci sto 💪 Mi aggrego anche io! 😀🤠 Questa volta però sicuramente mi organizzo molto meglio, mi vado a cercare i titoli subito così so già di preciso quale devo leggere per ogni task, anche perché alcune non sono facilissime ma evviva le sfide 💪💪
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Yeah, vai così! Mi piace questo entusiasmo!💪💜
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YEEEE dai che ci rifacciamo nel 2018 💪💪già sul secondo e sul terzo punto penso già a dei titoli parecchio interessanti 😎
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Sì, poi arrivi a leggi un “memoir di una celebrità” e… aiuto!😂
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Sì in effetti… C’è qualche punto in cui sai già che bisognerà mettersi lì a cercare per bene un titolo corrispondente perché per un punto così io almeno ho il vuoto totale 😂
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È anche pericolosa, perché è ad alto rischio di fuffa…
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Esatto! Per il 2018 hanno proprio pensato ai dei bei punti, alcuni appunto che ti costringono a ricercare per bene 🤔 Vedremo, vedremo cosa scegliere intanto sono già esaltata e non vedo l’ora di segnare per bene il titolo per ogni punto 😅
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Mumble, mumble, le rotelle hanno già iniziato a girare!😉
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Eh sì 💪💪😉
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