Mattutino
Cos’è il mio cuore per te
che non vuoi smettere di forzarlo
come un coltivatore che prova
una nuova specie? Esercitati
su qualcos’altro: in che modo posso vivere
in colonie, come preferisci, se imponi
una quarantena di tormento, separandomi
dagli individui sani della
mia stessa tribù: non fai così
nel giardino, non segreghi
la rosa malata; lasci che agiti le sue amichevoli
foglie infestate in
faccia alle altre rose, e le afidi minuscole
saltano di pianta in pianta, dimostrando ancora una volta
che io sono l’ultima delle tue creature, dopo
l’afide che prospera e la rosa rampicante – Padre,
in quanto produttore della mia solitudine, allevia
almeno il mio senso di colpa; toglimi
il marchio dell’isolamento, a meno
che tu non intenda farmi
di nuovo sana per sempre, come fui
sana e intera nell’infanzia ignara,
o se non allora, sotto il peso leggero
del cuore di mia madre, o se non allora,
in sogno, primo
essere che non sarebbe mai morto.
Louise Glück