3 Libri Belli di cui Non Abbiamo Mai Parlato

Buon venerdì e buon quasi weekend!

Come state?

Di certo questo marzo procede in modo tragico per tutto quello che purtroppo sta accadendo nel mondo.

Oggi parliamo un poco di libri, in particolare di tre testi per cui non uscirà una vera e propria recensione e ora vi spiego il perché. Di solito per scrivere una recensione sento di dover avere abbastanza “materiale” e a volte capita che io non ne abbia a sufficienza per una recensione completa, di conseguenza un libro con queste caratteristiche se è consigliato va a finire nelle “Pillole Letterarie” in cui trovate i libri che consiglio, con alcuni pezzi presi da quelli, ma anche questa rubrica ha i suoi limiti perché in alcuni altri casi vi vorrei parlare comunque di un libro ma non solo con citazioni e non con una recensione intera.

Insomma, il mio secondo nome rimane “casino” e il terzo “creare problemi dove non dovrebbero essercene”.

Quindi ogni tot di tempo quando ci saranno testi di questo tipo, che non rientrano né nelle “Pillole Letterarie”, né nelle recensioni canoniche, uscirà un articolo come questo, in cui parleremo di una breve lista (tre o massimo cinque libri) di testi letti nell’ultimo periodo soprattutto, consigliati e non, per cui voglio dirvi qualcosa.

Bene, quindi questo con tutta probabilità non sarà l’unico articolo di questo tipo sul blog, sono pillole di recensioni ecco…

Iniziamo!

Il Libro della Luna – Fatoumata Kébé

Casa Editrice: Blackie Edizioni

Anno di Pubblicazione: 2021

Link all’acquisto: QUI

Trama

Quando siamo arrivati noi, la Luna splendeva già alta nel cielo. E senza dubbio continua a essere uno dei grandi misteri dell’universo. Quali segreti nascondono i suoi crateri? Come influisce sulle maree e sulle emozioni umane? Quante vite furono sacrificate in suo nome nelle epoche passate? E ai giorni nostri, partendo dalla famosa cagnolina Laika? Che cosa sarebbe di noi, e del nostro mondo, senza la Luna? Fatoumata Kébé, astronoma e astrofisica francese, ha dedicato la sua vita a studiare il satellite terrestre. E ora ha scritto questo splendido omaggio alla Luna e alla sua cosmogonia. Sono millenni che la Luna ispira romanzi, poesie e canzoni. Si meritava che qualcuno, finalmente, raccontasse la sua storia. Per Kébé la Luna è il romanzo della sua vita, la sua grande storia d’amore. Lei sa che presto andrà nello spazio, camminerà sul lato nascosto del satellite bianco. Grazie a questo libro, vibrante e luminoso come una notte d’estate, possiamo immaginare di accompagnarla nel viaggio che sogna fin da quando era bambina.

Questa è la mia lettura più recente, ho terminato questo testo proprio qualche giorno fa e mi è piaciuto molto. Sono sempre stata un’appassionata della luna e questo libro, regalo natalizio, è stato molto apprezzato. L’autrice scrive della luna spiegando in modo piuttosto semplice e diretto concetti che non lo sono, in più unisce alla storia e ai vari fatti più “complessi” riferimenti alle leggende, al panorama letterario e a quello cinematografico. Cita infatti diverse opere e film nel corso del testo e in ognuna di queste opere citate c’è sempre un riferimento ovviamente alla luna, che rimane il fulcro del testo. Nella parte finale del libro entra soprattutto in gioco il lato storico, infatti le ultime venti pagine circa sono dedicate alla lotta fra USA e URSS per la conquista dello spazio. Come dicevo però a volte l’autrice inserisce anche riferimenti a leggende di popoli antichi, come quelle legate all’eclissi o alla creazione del sole e della luna. Si parla di molti fenomeni all’interno del testo, dall’eclissi appunto, al suolo lunare, alle varie teorie sulla nascita della luna, alle fasi lunari ecc. ecc. Insomma un testo più che piacevole e interessante se siete interessati/e all’argomento. Neo positivo/negativo il fatto che per lo stile e l’approccio diretto non sempre l’autrice va al fondo tecnico di alcuni argomenti, ma è più che altro forse un testo adatto a chi si vuole avvicinare al tema.

Dieci Giorni in Manicomio – Nellie Bly

Casa Editrice: Edizioni Clandestine

Anno di P. Pubblicazione: 1887

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Trama

Nel 1887, la reporter Nellie Bly, fingendosi una rifugiata afflitta da paranoia, si fece rinchiudere nel manicomio dell’isola Blackwell, allo scopo di scoprire le condizioni di vita delle donne ricoverate. “Battevo i denti e tremavo, il corpo livido per il freddo che attanagliava le mie membra. All’improvviso, tre secchi di acqua gelida mi furono versati sulla testa, tanto che ne ebbi gli occhi, la bocca e le narici invase. Quando, scossa da tremiti incontrollabili, pensavo che sarei affogata, mi trascinarono fuori dalla vasca. Fu in quel momento che mi sentii realmente prossima alla follia”. Nel suo reportage, Nellie Bly racconta i soprusi e le violenze che le pazienti subivano per opera di crudeli infermiere e medici poco capaci.

Una vicenda terribile e una testimonianza importantissima, in questo libro Nellie Bly documenta la sua esperienza nel manicomio di Blackwell in cui è testimone di violenze e soprusi da parte del personale nei confronti dei pazienti. Il libro è il racconto della Bly e della sua missione sotto copertura partendo dall’inizio quindi da quando si reca in questa casa che ospita donne, soprattutto madri single che lavorano, dove lei inizia a fingersi pazza per farsi ricoverare. Riuscirà nella sua missione e in breve si ritroverà sull’isola di Blackwell appunto. Vengono ripetuti diversi concetti importanti nel corso del testo, il primo è che nonostante la lucidità di Nellie nessuno sembra mai mettere in discussione la sua pazzia, nemmeno soffermarsi per qualche secondo su di essa, nessuno valuta una possibile sanità della paziente. Il secondo concetto è che all’interno della struttura finiscono sia donne veramente problematiche e malate e livello mentale, ma anche donne sane, immigrate magari che non sanno come farsi capire e come tornare a casa, donne scaricate dalla famiglia, donne che per una reazione rabbiosa vengono etichettate come “pazze”. E il terzo concetto è quello della cattiveria e della assenza di empatia, assistiamo a dei comportamenti dolorosi da leggere e a cui assistere, atti senza umanità, in cui vediamo il nocciolo di una totale assenza di interesse e umana empatia nei confronti di queste pazienti che vengono trattate come bestie. Purtroppo nella storia ci sono state diverse situazioni analoghe a questa, sia nei manicomi che in altre strutture, ma averne la testimonianza del tempo e poter assistere con Nellie a certe vicende è emozionante. Avrei gradito forse una maggiore concentrazione sull’esperienza soprattutto nel manicomio mentre una metà del testo (che è già breve) si perde alla parlare della fase “pre-manicomio”.

Carmilla – J. S. Le Fanu

Casa Editrice: Edizioni Clandestine

Anno di P. Pubblicazione: 1872

Link all’acquisto: QUI

Trama

Una misteriosa e affascinante fanciulla dal nome Carmilla viene affidata dalla madre alle cure di Laura e del ricco padre, nel loro antico castello in Stiria, isolato e immerso in un paesaggio incantato. Tutti nel castello rimangono affascinati dalla straordinaria bellezza della giovane, ma le sue abitudini insolite e il comportamento enigmatico cominceranno presto a suscitare curiosità e inquietudine. Nel frattempo, un morbo sconosciuto sta mietendo vittime nel villaggio circostante: gli abitanti terrorizzati e superstiziosi temono il ritorno dell’“upir”, il vampiro che nei vecchi racconti si narrava infestasse quei luoghi.

Infine parliamo di un classico, ovvero “Carmilla” di Le Fanu che ho letto per la prima volta qualche mese fa e mi ha stupita. Vorrei leggere finalmente quest’anno “Dracula” che devo ancora decidermi ad affrontare, ma prima di questo volevo andare in ordine diciamo cronologico e leggere appunto “Carmilla” che lo precede per anno. In questo testo compare la figura di un vampiro donna, Carmilla appunto, che viene ospitata per qualche tempo nella casa della nostra protagonista che nel libro è lei stessa a narrare la vicenda tempo dopo. Mi sono sentita davvero attratta dalla narrazione, mi sono appassionata ai personaggi, al loro carattere, alle loro azioni, insomma posso dire di essere entrata nel libro completamente. Cosa si può dire di Carmilla? Forse non è esaltato tanto quanto “Dracula”, ma di certo si parla molto anche di lui ed è una pietra miliare del genere, una storia coinvolgente, seducente, intensa. Mi piacerebbe perfino rileggerlo fra qualche anno magari, una bella sorpresa!

Bene, e voi? Quali sono le vostre ultime letture? Fatemi sapere!

A presto!

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