Carrie – Stephen King

Buon martedì!

Come procede la settimana? Questo fresco ottobre avanza nel modo migliore?

Oggi parliamo di un libro che può essere perfetto per questo mese a mio modesto vedere, è il terzo testo di Stephen King di cui parliamo, dato che qualche settimana fa abbiamo parlato di Misery e qualche anno fa della raccolta “Notte Buia Niente Stelle“, ovvero Carrie.

Dopo aver letto Misery infatti mi sono convinta di voler leggere tutto quello che ha scritto King… Sì, vabbè, e sopratutto di volerlo fare in ordine cronologico.

Ora, ad oggi io sono ancora convinta di voler leggere tutto quello che ha scritto King, ora però non sono più così sicura di voler andare in ordine cronologico, rispettando questo il prossimo che dovrei leggere dopo Carrie infatti è “Le Notti di Salem“, che vorrei iniziare il prima possibile.

A parte questi obbiettivi per nulla esagerati, oggi ci concentriamo su “Carrie”, il libro, iniziamo!

Carrie – Stephen King

Casa Editrice: Bompiani

Pagine: 211

Generi: horror fiction, romanzo epistolare

Prezzo ebook: € 6,99

Prezzo di Copertina: (ed. flessibile) € 12,35

Prima pubblicazione (USA): 1974

Link all’acquisto: QUI

Trama

Carrie è un’adolescente presa di mira dai compagni, ma ha un dono: può muovere gli oggetti con il potere della mente. Le porte si chiudono, le candele si spengono. Un potere che è anche una condanna. E quando, inaspettato, arriva un atto di gentilezza da una delle sue compagne di classe, un’occasione di normalità in una vita molto diversa da quella dei suoi coetanei, Carrie spera finalmente in un cambiamento. Ma ecco che il sogno si trasforma in un incubo, quello che sembrava un dono diventa un’arma di sangue e distruzione che nessuno potrà mai dimenticare.

Ma mi dispiace ancora per Carrie. L’hanno dimenticata, vedete. L’hanno fatta diventare una specie di simbolo e hanno dimenticato che era un essere umano, reale come voi che leggete, con sogni, speranze e bla bla bla. Dirvi questo è inutile, suppongo. Non si può, dopo l’immagine che ha creato di lei la stampa, farla tornare una persona umana. Ma lo era, e soffriva. Soffriva più di quanto si possa immaginare.

Recensione

Carrie è stato il primo libro pubblicato di King, non il suo primo scritto però, è doveroso raccontare il breve aneddoto che riguarda la moglie Tabitha, ovvero fu proprio grazie a lei che “Carrie” vide la luce, fu lei infatti a spronare il marito per la pubblicazione.

Carrie credo sia uno dei libri più famosi di King, se non per la lettura del libro in sé di certo per i vari film tratti negli anni da questo testo, primo fra tutti quello del 1976 con Sissy Spacek.

Stile, Ritmo, Costruzione

Dato che ho letto negli ultimi mesi anche Misery mi viene spontaneo fare una specie di confronto fra i due, distanti di qualche anno dalla pubblicazione, qui in “Carrie” ad esempio lo stile di King risulta più diretto nella descrizione delle emozioni e dei pensieri dei personaggi, questo è un romanzo con la metà delle pagine di Misery ed è inframmezzato da pagine/paragrafi tratte da saggi (inventati dall’autore) e/o interviste e interrogatori vari.

Mi ha fatta impazzire la costruzione di questo libro (in senso positivo) perché King tratta il lettore con estremo rispetto, gli porge fra le mani varie versioni della vicenda, tratte da scritti attendibili e lascia che sia lui farsi un’idea del tutto.

Il ritmo è serrato, si avanza velocemente nella vicenda, all’inizio della storia tutto sembra stare in piedi per la voglia di arrivare alla rivelazione finale, cosa è accaduto di così grave in questa cittadina? Cosa ha fatto Carry?

Ma a metà libro circa questo viene rivelato e non fa nessuna differenza perché in ogni caso la voglia e lo spirito di arrivare il prima possibile alla scoperta dell’evento tragico rimane comunque, anche se questo viene rivelato.

Personaggi

Grazie a questa costruzione epistolare a tratti inframmezzata da scritti presi da saggi, interviste ecc, noi lettori abbiamo tutte le carte in mano per cercare di decifrare i personaggi, ovviamente alcuni lati e motivazioni di questi rimarranno un’incognita, ma King cerca di dare la libertà necessaria al lettore.

Il personaggio principale è Carrie, una ragazzina vittima di bullismo e soprusi di ogni tipo a scuola, che di certo non trova un attimo di respiro a casa, vittima anche qui di una madre fanatica religiosa che nel corso degli anni ha punito varie volte Carrie pensando anche di ucciderla.

Carrie viene invitata un giorno al ballo della scuola da Tommy, fidanzato a sua volta con Sue, l’invita su favore della fidanzata che gli chiede ripetutamente di portare Carrie.

Qui si dipana una sotto trama misteriosa se vogliamo, perché Sue in varie interviste tratte ed inserite nel libro, dice di aver fatto questo gesto per regalare a Carrie una serata indimenticabile fra le braccia del fidanzato, per cui Carrie aveva una cotta, ma in altre versioni più maliziose si pensa che Sue in realtà lo abbia fatto per umiliare Carrie in accordo con altri due personaggi in particolare, Christine e Billy.

Billy e Christine sono fidanzati e lei è la classica reginetta della scuola che si diverte ad umiliare gli studenti più emarginati, mentre Billy è un giovane delinquente. Non si è certi dell’amore che lega questi due, non si comprenderà infatti nemmeno alla fine se Billy è davvero innamorato della ragazza o se invece di diverte a stare con lei e ad orchestrare il terribile “scherzo” ai danni di Carrie.

Questo “scherzo” sarà la classica e fatidica goccia che farà traboccare il vaso, il punto da non superare, questa esplosione rappresenta la parte finale del libro e l’evento tragico del testo.

Tematiche

Voglio dedicare uno spazio alle tematiche trattate in questo libro, prima fra tutte quella del bullismo, tema a me molto caro, qui ci troviamo in uno scenario in cui la vittima (Carrie) sopporta per anni soprusi di ogni genere di gruppo e non, ad esempio all’inizio del libro viene umiliata dopo l’inizio del primo ciclo.

Si ritrova ad avere le prime mestruazioni infatti sotto le docce dopo educazione fisica e tutte le ragazze cominciano a gridarle contro offese di ogni genere e a gettare assorbenti, una scena piuttosto dolorosa da leggere.

Per tutto il libro non è chiaro fino in fondo almeno se certi personaggi sono del tutto dalla parte di Carrie per pietà o compassione oppure se lo fanno perché vogliono davvero aiutarla ad essere più serena e ad avere un’ adolescenza un poco più tranquilla.

Un’altra tematica importante è quella della religione, ma dell’ossessione religiosa, quella della madre di Carrie in questo caso.

Figura molto interessante dal punto di vista psicologico come la figlia, queste due figure hanno un aspetto in comune, tutte e due si odiano, ma una parte di loro ama l’altra perché è tutto ciò che conosce. Carrie in particolare odia la madre, ma le vuole anche bene perché la quotidianità alla quale è abituata con lei è l’unica che conosce, e l’unica che le è famigliare. La ama anche perché nessuno si è mai preso cura di lei, a parte la madre, ma in un modo sempre molto rigido e algido.

Ho adorato infine lo specchio dei personaggi, ci sono due personaggi “buoni” ovvero Sue e Tommy, la coppia ben disposta verso Carrie, poi c’è la coppia dei “cattivi”, Billy e Christine.

Abbiamo quindi due coppie di fidanzatini diverse, ma allo stesso tempo molto simili fra loro, le due ragazze in particolare erano amiche in passato, ma con l’avanzare della vicenda finiscono per detestarsi.

Si crea come dicevo “uno specchio” fra queste coppie, per la somiglianza e la differenza, sempre tenendo conto del mistero che riguarda il coinvolgimento reale di Sue e Tommy, erano davvero così “buoni”? Oppure erano d’accordo con Christine e Billy per questo scherzo?

Conclusioni

Ho adorato Carrie che sarà credo difficile da spodestare dal primo posto nel mio gradimento per le opere di King.

E’ un romanzo breve, ma denso di tematiche crude e importanti, scritto con uno stile secco che rende il ritmo della vicenda sempre più frenetico, una storia pregna di vendetta, odio, pena e tristezza.

Voto:

E voi? Avete mai letto “Carrie”? O in generale King? Vi è piaciuto? Sì? No? Fatemi sapere!

A presto!

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