Buon martedì!
Come procede la settimana? Io ho avuto una mattinata abbastanza impegnativa, ma anche il pomeriggio non scherza, senza parlare del fatto che non riesco più a parlare “ah ah”, dato che la mia voce è sparita per un mal di gola orrendo.
Ma passiamo all’argomento di oggi, ci avviciniamo alla fine dell’anno e in questo martedì volevo approfittarne per parlare (come ogni anno) dei miei tre libri preferiti del 2019.
Voglio proporre già oggi questo articolo, ma i testi che finirò nelle vacanze di Natale e in queste settimane che rimangono prima della fine del mese (e dell’anno), passeranno all’anno prossimo.
Perché oltre a “La Peste” che ho in lettura ora devo prendermi qualche minuto per andare nella mia libreria e scegliere la mia prossima lettura.
Quindi parliamo già oggi di questo argomento.
Ci tengo anche a dire che l’anno scorso avevo pubblicato anche un’articolo inerente ai testi che non mi erano piaciuti (sempre tre), ma quest’anno vedremo solo il bicchiere pieno, anche perché c’è stato qualche titolo che non mi ha convinta durante l’anno, ma nessuno merita di stare nella classifichina dei peggiori.
Ora, rullo di tamburi, partiamo dal terzo testo fra i miei preferiti dell’anno.
Tinder – Sally Gardner
Link Recensione: QUI
Ferito in battaglia, il giovane Otto volta le spalle alla Morte, e viene soccorso da un misterioso indovino, che gli regala sei dadi magici, e gli predice l’incontro con l’amore della sua vita. Grazie a un misterioso e potente acciarino, quelle parole sembrano avverarsi, ma ogni desiderio ha un prezzo … Ispirato a “L’acciarino magico” di Hans Christian Andersen, non è solo una fiaba dark per giovani adulti, ma anche una metafora inquietante sui segni che la guerra lascia a chi ha avuto la sfortuna di prendervi parte in prima linea.
Quest’anno ho affrontato una particolare crisi di lettura, che non chiamerei blocco, è stata proprio una crisi che avevo citato/preannunciato anche alla fine dell’anno scorso. Infatti come dicevo quest’anno non ho voluto inseguire obbiettivi vari, o challenge, direi che questa crisi finalmente mi ha lasciata e uno dei testi che mi hanno aiutata ad abbattere questo muro è stato Tinder. Un testo che viene descritto come “per ragazzi”, ma tratta di temi come la guerra, la violenza, le ripercussioni della guerra, lo sfidare un destino già scritto e della morte. E’ un libro da non sottovalutare, ispirato ad un racconto di Hans Christian Handersen.
L’Incubo di Hill House – Shirley Jackson
Link alla recensione: QUI
Chiunque abbia visto qualche film del terrore con al centro una costruzione abitata da sinistre presenze si sarà trovato a chiedersi almeno una volta perché le vittime di turno non optino, prima che sia troppo tardi, per la soluzione più semplice – e cioè non escano dalla stessa porta dalla quale sono entrati, allontanandosi senza voltarsi indietro. A tale domanda, meno oziosa di quanto potrebbe parere, questo romanzo fornisce una risposta. Non è infatti la fragile e indifesa Eleanor Vance a scegliere la Casa, prolungando l’esperimento paranormale in cui l’ha coinvolta l’inquietante professor Montague. È la Casa – con le sue torrette buie, le sue porte che sembrano aprirsi da sole – a scegliere, per sempre, Eleanor Vance.
Libro che ho adorato, so che non a tutti è piaciuto forse perché si propone dal titolo, dalla copertina e forse anche un tantino dalla trama, come una mezza ghost story e il lettore si aspetta una casa infestata, scene di eventi paranormali di frequente ecc. Non è proprio così, ci sono eventi paranormali sì, ma non sono il fulcro del libro, il fulcro è la psicologia di Eleanor, è un libro sul quale mi interrogo anche adesso a distanza di mesi dalla lettura, perché gli eventi che accadono possono essere sia frutto di presenze non terrene, sia frutto della mente instabile della protagonista.
Frankenstein – Mary Shelley
Link alla recensione: QUI
Nel 1816 Lord Byron, durante una sera tempestosa nella sua villa a Ginevra, propone ai suoi ospiti – Mary e Percy Shelley, e William Polidori – di scrivere, per gioco, cun racconto dell’orrore. Ricollegandosi al mito di Prometeo, Mary scriverà Frankenstein. Una storia che è un groviglio etico, un ragionamento profondo sull’origine della vita: l’angosciante storia di uno scienziato che conduce macabri esperimenti nel tentativo di restituire la vita ai cadaveri. Una favola terribile capace di imporsi con la forza delle immagini e la sua autonomia di mito universale. Uno sconvolgente racconto dell’orrore in cui il mostro è più umano del suo creatore.
E’ stata una delle mie ultime letture e una delle più profonde, non è un titolo che mi è piaciuto al 100%, ci sono dei punti d’ombra, mi piacerebbe infatti leggere il testo edito Lindau che dovrebbe contenere la critica, questo. Però è un testo che mi rimarrà impresso per parecchio tempo, sul quale perdersi in riflessioni, anche sulla sua autrice.
E voi? Quali sono stati i vostri libri preferiti del 2019? Fatemi sapere!
A domani!