Buon martedì gente!
Come state? Febbraio è iniziato da 5 giorni e io non faccio altro che ripetermi che arrivare al 28 sarà un lampo… così, giusto per mettermi ansia.
Comunque, oggi parliamo di “1984” di George Orwell, il libro che abbiamo letto nel mese di gennaio sul gdl.
Pilastro del genere distopico che non vedevo l’ora di leggere, sentivo che era arrivato il momento per me di leggerlo e dato che ha vinto anche al sondaggio del gruppo ero davvero entusiasta per la lettura.
Nella recensione di oggi credo svierò in discorsi più ampi perché con i temi contenuti qui c’è questo rischio.
Iniziamo ragazzi/e, c’è tanto di cui parlare!
1984 – George Orwell
Casa Editrice: Mondadori
Genere: Distopico
Pagine: 305
Prezzo di Copertina: € 14,00
Prezzo ebook: € 7,99
Anno di Pubblicazione: 1949
Link all’Acquisto: QUI*
Trama
L’azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l’anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c’è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un’esistenza “sovversiva”.
Bastava arrendersi e tutto veniva da sé. Era come nuotare contro una corrente che vi spingeva all’indietro a dispetto degli sforzi più disperati, dopodiché decidevate all’improvviso di girarvi e, invece di opporre resistenza, di abbandonarvi a essa. Nulla era mutato, se non il vostro atteggiamento. L’evento prestabilito si compiva comunque. Non riusciva a capire per quale motivo si fosse ribellato. Era tutto così facile, eppure…
Recensione
Mi capita spesso, sopratutto quando affronto testi come “1984” quindi classici contemporanei di una certa importanza, di fare un salto su Course Hero.
Course Hero è un sito americano creato per aiutare sopratutto gli studenti, affronta vari temi per varie materie, fra queste la letteratura con degli schemi davvero utili secondo me se vi state per approcciare ad un libro che magari vi intimorisce o è particolarmente difficile.
Io sono sempre stata molto intimorita da “1984” quindi prima di iniziare la lettura ho voluto fare un salto sul loro sito per visitare lo schema e una volta terminato il testo tutto ha avuto senso.
Quando si pensa a questo libro si pensa subito ad un pilastro del genere distopico giustamente, ciò che mi ha conquistata è la connessione fra vari sistemi che messi assieme rendono perfettamente durante la lettura l’idea di un sistema di sorveglianza quasi impossibile da rompere, una mentalità che sembra impossibile da riportare alla luce.
Dopo aver letto il libro ho letto anche qualche recensione in cui si dice che “1984 è il presente”, che questo libro “dona speranza”.
Non sono per nulla d’accordo con queste affermazioni, dopo aver letto questo libro ciò che ho perso è proprio la speranza ma non nel presente bensì per il mondo di 1984, ho perso la speranza per/in Winston.
E non sono nemmeno d’accordo con chi afferma con aria sconsolata che il 1984 è il presente, forse ci sono alcuni piccoli punti in comune ma non siamo a livello di 1984.
Andiamo con ordine comunque, ho talmente tanti stralci di pensiero su questo libro che sono avventata anche nel parlarvene.
Lo stile di scrittura mi è piaciuto ma non è il punto forte del libro, c’è qualche ripetizione ma non ho capito se è voluta, per seguire la mentalità di Winston e il fatto che molte volte riporta alla mente certi ricordi, oppure no anche perché queste ripetizioni di cui parlo non riguardano i ricordi di Winston (o alcuni concetti chiave) ma vere e proprie informazioni secondarie o dettagli fornite/i dall’autore.
Però in generale lo stile di Orwell mi è piaciuto, ho apprezzato molto i colpi di scena, l’apertura di alcuni capitoli, il piglio che hanno preso certe scene, il modo dell’autore di descrivere le emozioni.
«Quando fai all’amore, spendi energia; e dopo ti senti felice e non te ne frega più di niente. Loro non possono tollerare che ci si senta in questo modo. Loro vogliono che si bruci l’energia continuamente, senza interruzione. Tutto questo marciare su e giù, questo sventolio di bandiere, queste grida di giubilo non sono altro che sesso che se ne va a male, che diventa acido. Se sei felice e soddisfatto dentro di te, che te ne frega del Grande Fratello e del Piano Triennale, e dei Due Minuti di Odio, e di tutto il resto di quelle loro porcate?»
I personaggi sono ben caratterizzati, ecco, un punto forte del libro credo sia proprio questo, la caratterizzazione dei personaggi, Orwell su un dettaglio ci ricama un mondo ma mai in modo noioso, è tutto materiale per la comprensione dei personaggi e l’immagine che si ha di loro.
Winston a tratti mi è parso lontano altre vicino, a volte si perde altre invece è saldo sulle sue convinzioni.
Il mio principale problema con questo libro e che, a differenza di altre persone probabilmente, non mi ha aperto mondi nuovi, vuoi per il fatto che ne ho sentito parlare talmente tante volte che il senso di questo mi è sembrato un qualcosa di già scoperto o vuoi per il fatto che le dinamiche mi sono sembrate famigliari subito.
Non famigliari perché viviamo in un sistema come questo o altro, ma perché dopo poco mi sono sentita assorbita dalla mentalità di 1984 ed è stato facile da lì in poi immaginare la serie degli eventi.
Devo anche dire che se questo libro lo avessi letto 6 anni fa o se una persona nata nel 1950 lo avesse letto negli anni ’60 le cose sarebbero state diverse, ci sarebbe stata più sorpresa e scoperta che per me nella lettura non c’è stata più di tanto.
Detto ciò però riconosco il valore di questo testo e tutto sommato è una lettura che mi ha appassionata fino all’ultima pagina, i pezzi finali in cui si parla di Julia mi hanno angosciata molto.
Tra l’altro penso che le ultime pagine siano proprio quelle più interessanti, questo è uno dei casi in cui il fatto di non poter spoilerare mi pesa, il fatto che tutto sembra aggrumarsi e si arriva ad una vera conclusione nella mentalità di Winston.
Si ripete la formula 2+2=5 che nelle ultime pagine prende peso nella testa del protagonista, anche se nelle vecchie edizioni questa formula presente nelle ultime pagine viene lasciata in sospeso come per voler lasciare in dubbio il lettore sul pensiero dell’uomo.
L’ultimo pezzo del libro tra l’altro può essere considerato anche come un sogno, un trip quasi.
Ci sono diversi messaggi/luoghi che tornano diverse volte, una è “La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza” e/o la Stanza 101, luogo che si presenta sopratutto nell’ultima parte del libro.
Ci si interroga parecchio su ciò che accade in questa stanza e questa è una delle cose che non mi aspettavo, non avevo capito il reale scopo di questo luogo, pensavo fosse una camera adibita all’uccisione invece no.
Lo scopo del Partito, antagonista principale assieme al Grande Fratello, è quello di non sottomettere uomini ma quelli che un tempo erano uomini, svuotare le persone da tutto ciò che li rende umani, i sentimenti, quindi tutto ciò che comprende l’amore, l’amicizia, e anche gli stimoli che partono naturalmente per esempio l’istinto di protezione per qualcuno.
Annullare il pensiero proprio e instillare una mentalità uguale in ognuno, mirata a supportare e amare il Grande Fratello.
Leggendo il libro c’era un pensiero che continuava a balenarmi nella mente, per quanto un potere possa essere ben instillato, per quanto la gente possa essere schiava di questo, per quanto la società possa essere marcia fino al midollo, ci sarà sempre qualcuno che va contro a tutto questo, un ribelle, qualcuno che si rivolterà contro il Potere, la storia lo dimostra.
Questo è un pensiero che forse viene intravisto in 1984 ma non approfondito fino in fondo.
Nel caso di 1984 il passato non esiste o meglio:
“Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato“
La società di 1984 è costruita da Orwell nei minimi dettagli, non ci sono falle, questo senso di sorveglianza, di controllo del potere sulle persone è così forte che si avverte in modo prepotente.
E’ un libro angoscioso, per tutto, in ogni area della quotidianità in cui si guarda il senso di rigidità sembra essersi innescato in modo così profondo da non poter essere rimosso.
I meccanismi mentali che vogliono essere instillati dal Partito rappresentano nel vero senso della parola il lavaggio del cervello, un lavaggio fatto per poi riempire la mente e risvuotarla all’occorrenza con tutto ciò che il Partito desidera.
C’è poi il concetto del bipensiero:
Sapere e non sapere; credere fermamente di dire verità sacrosante mentre si pronunciavano le menzogne più artefatte; ritenere contemporaneamente valide due opinioni che si annullano a vicenda; sapendole contraddittorie fra di loro e tuttavia credendo in entrambe, fare uso della logica contro la logica; rinnegare la morale propria nell’atto di rivendicarla; credere che la democrazia sia impossibile e nello stesso tempo vedere nel Partito l’unico suo garante; dimenticare tutto ciò che era necessario dimenticare ma, all’occorrenza, essere pronti a richiamarlo alla memoria, per poi eventualmente dimenticarlo di nuovo. Sopratutto, saper applicare il medesimo procedimento al procedimento stesso. Era questa, la sottigliezza estrema: essere pienamente consapevoli nell’indurre l’inconsapevolezza e diventare poi inconsapevoli della pratica ipnotica che avevate appena posto in atto. Anche la sola comprensione della parola “bipensiero” ne implicava l’utilizzazione.
A volte 2+2 fa 4 altre volte 5 insomma.
E’ un libro che mi è piaciuto, non in toto, ma i messaggi sono davvero potenti, alcuni concetti meritano il successo che hanno ottenuto, il quadro descritto da Orwell è agghiacciante, i ragionamenti sul Potere, sulla natura di esso chi vuole il potere, vuole il potere di per sé, ciò che simboleggia il potere, sono frasi che vanno all’essenza di questioni intricate.
Voto:
Ho deciso di dare quattro stelle perché era un libro che aspettavo da anni di leggere e forse mi sono illusa un tantino, ma fortunatamente non troppo, comunque è stata una lettura coinvolgente che rifarei altre volte di certo.
E’ un libro che consiglio a tutti, alcuni punti non mi hanno convinta al punto tale da assegnare cinque stelle ma dopo averlo letto non faccio altro che pensarci e interrogarmi sul senso di alcune scene e qualcosa mi dice che non smetterò presto di farlo.
Detto ciò ragazzi/e, ditemi, voi avete mai letto “1984”? Sì? Vi è piaciuto? No? Perché?
A prestissimo!
Io ho letto questo libro un paio di anni fa, quando avevo 15 anni… l’ho adorato, forse perché amo il genere e credo faccia riflettere… Non siamo ai livelli di 1984, è vero, ma leggendolo non sembra così irreale come forse lo sembrava anni fa… dimostrazione che un po’ di ragione Orwell l’aveva
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Ehi! Di certo alcuni punti di 1984 fanno pensare ai giorni nostri, anche se ovviamente non siamo a quei livelli. A me è piaciuto molto, non vedo l’ora di leggere “La Fattoria degli Animali”, non è stato il libro migliore che abbia mai letto (per me ripeto) ma comunque è già sicuramente uno dei migliori dell’anno e mi rimarrà impresso per molto tempo.
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Bellissimo, io l’ho preferito la fattoria degli animali, lo vorrei rileggere perché l’ho letto quando ero adolescente e credo sia diverso leggerlo ora… però davvero merita :))
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Non vedo davvero l’ora 😍😍
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