Buon venerdì e buon quasi weekend!
Dunque, per la prima recensione di ottobre ho deciso di parlarvi di “Città di Spettri” di Victoria Schwab, un libro che ho recentemente concluso, perché vorrei (almeno questa è una idea e una specie di obbiettivo, vedremo se riuscirò a rispettarlo) indirizzare le recensioni di questo mese verso generi adatti al vibe del periodo, quindi thriller, mystery, noir e affini.
Ho già in mente qualche titolo adatto e di certo più avanti nel mese uscirà anche un articolo/lista di libri appartenenti al vibe di stavamo parlando sopra.
Ad alcuni testi di cui vi parlerò in questo articolo però vorrei dedicare anche una recensione singola a parte, come appunto “Citta di Spettri”.
Friggevo dalla voglia di leggere questo testo dai tempi dell’uscita e finalmente posso dire di averlo fatto, leggo raramente romanzi per ragazzi, ma questo per il modo in cui mi era stato descritto mi attraeva parecchio.
Direi di iniziare!

Città di Spettri – Victoria Schwab
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 318
Genere: fantasy, urban fantasy, paranormale, gotico, ghost-story, young adult
Prezzo di Copertina: € 15,00
Prezzo ebook: € 8,99
P. Pubblicazione (ITA): 2021
Link all’acquisto: QUI
Incipit
La gente pensa che i fantasmi escano solo di notte, oppure a Halloween, quando sul mondo cala il buio e i muri si assottigliano. Ma la verità è che sono dappertutto. Tra gli scaffali del pane del supermercato, nel bel mezzo del giardino della nonna, seduti in prima fila sul tuo stesso autobus. Solo perché non riesci a vederli, non significa che non ci siano.
Trama
Da quando Cass è quasi annegata (sì, va bene, è veramente annegata, ma non le piace ripensarci), è in grado di attraversare il Velo che separa i vivi dai morti… e accedere al mondo degli spiriti. Persino il suo migliore amico è un fantasma. Insomma, la faccenda è già piuttosto strana. Ma sta per farsi ancora più strana. Quando i suoi genitori vengono ingaggiati per girare un programma televisivo dedicato alle città infestate, tutta la famiglia si trasferisce a Edimburgo, in Scozia. Dove cimiteri, castelli e vicoli sotterranei pullulano di fantasmi irrequieti. E quando Cass incontra un’altra ragazza che condivide il suo stesso “dono”, si accorge di avere ancora molto da imparare sul Velo, e su se stessa. Da Victoria Schwab, un racconto spaventoso ed elettrizzante, pieno d’azione, che parla di infestazioni, passato, mistero, e del legame tra i veri amici (anche se quell’amico è un fantasma…).
Recensione
“Città di Spettri” è il primo volume di una trilogia, seguito da “Tunnel di Ossa” e “Ponte di Anime“, definita la trilogia di Cassidy Blake, protagonista dei volumi.
È nota per il suo romanzo Vicious pubblicato nel 2013, la serie Shades of Magic, lo standalone La vita invisibile di Addie LaRue e i suoi libri di narrativa per bambini e young adult.
Stile, Ritmo e Atmosfera
Lo stile è scorrevole, è un libro che senza dubbio si legge molto velocemente, un po’ per l’impaginazione, un po’ per il formato pocket è un po’ proprio per lo stile dell’autrice che è uno stile tipico anche da romanzo per ragazzi, quindi ad esempio le descrizioni sono ridotte all’osso, il ritmo è piuttosto scattante, le vicende si susseguono una dopo l’altra e abbiamo appunto a che fare con la nostra Cassidy che ha 12 anni, quindi ci ritroviamo ad affrontare alcune prime esperienze con lei e a vivere situazioni tipiche di quell’età con lei.
Il ritmo come dicevamo è piuttosto veloce, la protagonista si butta da un luogo all’altro, da un ragionamento all’altro, da una situazione all’altra.
Infine parlando della scrittura di questo volume direi che le atmosfere sono a tratti effettivamente gotiche e virano verso un qualcosa di grottesco e cupo, ma non direi che queste atmosfere sono persistenti all’interno del romanzo, ci ritroviamo a volte in luoghi oscuri e tetri perché Cassidy si trova ad Edimburgo con i genitori proprio per visitare luoghi simili per la caccia ai fantasmi/lavoro televisivo dei suoi, ma ci sono anche parecchi momenti in cui le atmosfere sono rilassate e non si avverte quel senso di macabra oscurità, direi che il lato più gotico spunta nel finale.
Di certo appartiene alla fetta di romanzi per ragazzi che virano sulle atmosfere macabre, ma non è quel macabro opprimente direi che è ben misurato.
Una lettura piacevole
Se dovessi descrivere brevemente questo libro direi che è un testo piacevole da leggere per chi ha voglia di una storia leggera e a brevi tratti cupa, adatta al periodo.
Niente di più, niente di meno, è un testo che su di me non ha lasciato un grande segno, non mi sono affezionata più di tanto ai personaggi, anzi credo rimangano abbastanza superficiali, si cerca di far emergere qualcosa della loro personalità, ma secondo me leggendo solo questo primo volume non si riesce del tutto ad entrare in sintonia con loro.
Il world building è semplice, la storia di base non ha tratti particolarmente originali, parliamo di una ragazzina che riesce appunto a vedere i fantasmi entrando in questo Velo che lei descrive come se fosse una specie di tenda che può tirare e passare dall’altra parte e il mondo reale sembra prendere le sembianze del passato, più precisamente del ricordo, una specie di bolla del tempo, del fantasma in questione e di come era quel luogo ai tempi.
Cassidy ha un migliore amico che la segue sempre, anzi quasi sempre, che si chiama Jacob ed è un fantasma, legato a lei da un evento traumatico che viene accennato, ci viene raccontata l’essenza di questo evento traumatico, ma non si scende troppo nei dettagli.
In questo primo volume ci sono vari punti che ovviamente, proprio per il fatto di essere un primo volume, non vengono chiariti, sappiamo ancora poco del dono di Cassidy, di come funziona il Velo, della reale natura/intenzioni di Jacob e in generale direi anche del reale legame tra i personaggi, che capiamo sì, ma sembra essere solo accennato.
Direi che questo primo capitolo serve più che altro a presentare i personaggi e a farci entrare nel mondo di Cassidy che si ritrova all’improvviso con un dono immenso che non sa come utilizzare, anche se ad un certo punto della storia arriverà una ragazzina molto simile a Cassidy, con il suo stesso dono, che la aiuterà a comprendere meglio il Velo.
Ho trovato interessante l’idea del Velo che ovviamente torna in tutto il volume, di solito nelle ghost stories troviamo i classici fantasmi che creano scompiglio nel mondo reale con le loro apparizioni, il loro spostare oggetti senza chiedere, il loro continuo rumoreggiare anche a notte fonda, qui invece Cassidy riesce ad avvertire le presenze, ma prima di entrare effettivamente in contatto con loro sembra dover attraversare questo Velo.
E’ una specie di sottosopra al passato.
Conclusioni
Tirando le somme direi che questa è stata una lettura molto scorrevole e senza impegno, i personaggi sono stereotipati e poco approfonditi, l’idea base come dicevo non è così originale, se non per alcuni aspetti e in toto è un testo nella media, ma è comunque una lettura che rientra a pieno titolo in quelle adatte al vibe autunnale e se volete una ghost story con una protagonista simpatica con un migliore amico fantasma, perché non scegliere “Città di Spettri”?
Voto:

E voi? Avete mai letto qualcosa di questa autrice? Vi è piaciuto? Sì? No? Fatemi sapere!
A presto!
