A Casa Prima di Sera – Riley Sager

Buon venerdì e buon quasi weekend!

Come state? Come avete trascorso questa settimana, finalmente è venerdì, diciamocelo.

Oggi, parliamo di un libro che ho letto tempo fa e che attendevo da mesi, infatti il libro in questione ha avuto un grande successo negli USA e al suo arrivo qui in Italia lo aspettavo a braccia più che aperte, spalancate direi, anche se…

Non voglio rivelare nulla, nel parleremo assieme a brevissimo, iniziamo!

A Casa Prima di Sera – Riley Sager

Casa Editrice: Fanucci Editore (TimeCrime)

Genere: thriller, suspense

Pagine: 358

Prezzo di Copertina: € 16,90

Prezzo ebook: € 9,99

Anno di P. Pubblicazione: 2020 (USA) / 2021 (ITA)

Link all’Acquisto: QUI

Incipit

“Papà, devi controllare se ci sono fantasmi.” Mi fermai sulla porta della camera da letto di mia figlia, sorpreso come tutti i genitori quando il proprio figlio dice qualcosa di strambo. Dato che Maggie aveva cinque anni, avrei dovuto esserci abituato. Non lo ero. Specialmente davanti a una richiesta così inaspettatamente strana.

Trama

“Com’era vivere in quella casa?”. Maggie Holt è abituata a questa domanda. Venticinque anni fa, lei e i suoi genitori, Ewan e Jess, si trasferirono a Baneberry Hall, una sconfinata tenuta vittoriana nei boschi del Vermont. Trascorsero lì venti giorni prima di fuggire nel cuore della notte, un calvario che Ewan raccontò in seguito in un libro di saggistica intitolato “La casa degli orrori”. La sua storia di eventi spettrali e incontri con spiriti maligni diventò un fenomeno mondiale, rivaleggiando con “Orrore ad Amityville” in popolarità e scetticismo. Maggie era troppo piccola per ricordare gli eventi menzionati in quel libro e in più non crede a una parola. I fantasmi, dopotutto, non esistono. Quando Maggie, oggi una restauratrice di esterni, eredita Baneberry Hall, torna in quella casa per ristrutturarla e poi venderla. Ma il suo ritorno è tutt’altro che caloroso. Persone del passato, raccontate in “La casa degli orrori”, si nascondono nell’ombra. E la gente del posto non è entusiasta del fatto che la loro piccola città sia diventata famosa grazie al successo del libro di suo padre. Ancora più inquietante è la stessa Baneberry Hall, un luogo pieno di cimeli di un’altra epoca che suggeriscono una storia dalle tinte oscure. Mentre Maggie sperimenta strani eventi usciti direttamente da “La casa degli orrori”, inizia a credere che ciò che il padre ha scritto, fosse più vicino alla realtà che alla finzione.

Invece che ricordi, io ho estratti. E’ come guardare la fotografia di una fotografia. L’inquadratura è sfocata. I colori sbiaditi. L’immagine è leggermente scura. Torbida. Questa è la parola perfetta per descrivere il tempo trascorso a Baneberry Hall.

Recensione

Come dicevo, aspettavo con trepidazione questo libro perché sono un’accanita amante dei libri ambientanti o riguardanti le case infestate/maledette/strane per qualche motivo.

Mi entusiasmo sempre quando un libro è ambientato in un scenario simile, anche se dovesse essere la storia di Peppino l’anatroccolo io lo leggerei comunque, l’importante è che l’atmosfera sia quella di una casa infestata, ovviamente speriamo che a Peppino non capiti mai di finire in una casa simile.

Comunque, il libro di oggi è famoso in patria, negli USA, con il titolo originale ovvero “Home Before Dark” e al momento è in produzione un film, dal 2020 per la precisione, che però ha subìto dei ritardi nello sviluppo a causa della pandemia.

Stile, Ritmo e Atmosfere

Quando ho letto questo libro ero in un periodo molto positivo per la lettura, prima dell’inizio del mio crollo a marzo, e l’ho divorato in due giorni. Lo stile di Riley Sager e il ritmo che riesce a mantenere sono accattivanti per il lettore, perché lo stile è senza dubbio godibile, mentre il ritmo rimbalza a causa di salti temporali frequenti.

Infatti abbiamo la storia attuale che riguarda la protagonista che torna a Baneberry Hall dopo parecchi anni, dopo averla ereditata, e si ritrova persa nel viale dei ricordi e in una specie di gara personale per scoprire cosa accadde veramente anni prima in quel luogo.

Poi abbiamo la storia passata, in cui torniamo alle origini della permanenza della nostra protagonista, Maggie, in quella casa, i capitoli infatti si alternano, un capitolo è ambientato negli anni passati mentre il seguente al tempo attuale, e così via fino alla fine.

Questo permette all’autore di gestire un ritmo e una suspense crescente, che alla fine raggiunge la sua esplosione nei twist finali.

Quindi lo stile di Sager per me è stato godibile, c’è da dire che con questo stratagemma a lungo andare il lettore potrebbe finire per annoiarsi, perché a volte entrano in gioco anche sotto trame che allungano la vicenda, ma ci sono così tante domande e misteri che il lettore rimane sempre almeno un poco interessato.

Quindi sotto questo punto di vista l’autore riesce a mantenere viva, non proprio sempre, ma quasi, la curiosità.

Le atmosfere non sono sempre quelle da casa infestata, ci sono capitoli anche più leggeri, in cui ad esempio la protagonista va giù in paese o si perde in riflessioni varie e anche qui il ritmo rallenta un poco.

Secondo me questo libro si sa difendere dal punto di vista delle atmosfere però, ci sono stati momenti in cui leggendo ho avuto un brividino lungo la schiena o mi si è insinuato il dubbio di presenze paranormali, queste sensazioni subentrano anche grazie a delle specie di schemi che tornano spesso nel corso della storia.

Mi riferisco a eventi inquietanti per cui non sembra esserci una spiegazione logica.

Personaggi con uno spessore…sottile?

Uno dei punti deboli di questo libro per me sono in parte i personaggi, la protagonista non mi ha del tutto convinta. Fa tutto per scoprire la verità, ma sembra non concentrarsi su certi aspetti e penso che abbia a tratti reazioni un poco esagerate rispetto alla situazione.

Parliamo di una donna che all’epoca dei drammatici fatti era una bambina, ma che per tutta la vita si è dovuta portare l’onta di aver vissuto in quella casa per il libro scritto da padre.

Si cita l’Orrore di Amytiville in questo libro e l’autore ammette di essersi ispirato alla vicenda e di aver ascoltato durante la scrittura del libro un podcast riguardante proprio la famosa vicenda di Amytiville e in effetti i riferimenti ci sono tutti.

Quindi, tornando a Maggie, quando torna nella casa sembra avere in parte un approccio oserei dire leggero, mentre nella realtà sta tornando in un luogo traumatico, anche se lei non ricorda i fatti avvenuti all’interno, comunque questa casa ha vissuto nei suoi incubi per colpa della fama.

Maggie è stata additata, derisa a scuola e nella vita di tutti i giorni dopo l’esperienza scolastica, tutto per il libro di suo padre divenuto best-seller, ma nonostante questo la vita ai tempi in quella casa lei non la ricorda ed è ammantata da un alone di oscurità e mistero.

Maggie ha provato a fare domande, ma i genitori non le hanno mai detto la verità.

Fin dall’inizio del libro è chiaro che le vicende accadute ai tempi siano fatti con tutta probabilità gravi e terribili, dal tono della storia. Ebbene, l’approccio di Maggie nella sua scoperta della verità non mi ha convinta, sembra avere reazioni infantili a tratti e non voler vedere con chiarezza lati oscuri dove invece è chiaro che ci siano questi lati oscuri.

A parte Maggie, nella vicenda ovviamente ci sono anche altri personaggi, tutti direi piuttosto secondari, tutti non così sfaccettati, ho avuto l’impressione di vederli incasellati in un tipo.

Ad esempio c’è la madre misteriosa e rigida, il padre buono, l’interesse amoroso della protagonista che le ronza attorno, l’amica che la chiama e fa battute da film, l’agente di polizia classico, il giornalista senza vergogna a cui importa solo dello scoop, tutti sono così e basta.

Non hanno una identità approfondita, alcuni più di altri.

Troppi colpi di scena… è tutto troppo

La caratteristica per me più negativa in questo libro è il finale.

Io tengo molto al finale e in questo testo c’è un colpo di scena dietro l’altro, un bombardamento di colpi di scena tutti appositamente sistemati nel finale.

Non ho amato questa idea, si dà una spiegazione ai fatti misteriosi nel finale e si risolvono tutti i misteri legati alla storia passata e alla vita di Maggie in quella casa da bambina, ma questo finto colpo di scena coperto da un altro colpo di scena… è un po’ troppo.

Vorrei anche dire che uno dei personaggi coinvolti in questi twist è un personaggio, secondo me insospettabile agli occhi dell’autore, ma in realtà si capisce fin dalle prime scene in cui compare che c’è qualcosa che non va con questo individuo, quindi si sente arrivare la sua presenza.

Tuttavia il libro è una ricerca, la ricerca della verità attuale e passata che è stata nascosta per molti anni all’interno delle mura di Baneberry Hall e attraverso elementi vari tutti i pezzi del puzzle troveranno il loro posto, anche se alcuni elementi a mio vedere sono stati inseriti solo per il colpo di scena.

Conclusioni

Sono felice di aver letto questo libro per soddisfare la mia sete di curiosità, anche nei confronti dell’autore, e soprattutto per abbeverarmi alla fonte dei libri incentrati sulle case infestate, ma in generale non ho amato questo testo.

Ne ho un’opinione positiva in generale, ma anche se la mia esperienza di lettura è iniziata nel migliore dei modi, il proseguimento non mi ha conquistata del tutto.

Alcuni momenti nella lettura sono inquietanti e vi ricordano che è un thriller su una casa misteriosa/infestata, ma in generale diversi aspetti non mi hanno convinta fra i quali i personaggi, il finale, e l’esagerazione nell’uso dei colpi di scena, alcuni decisamente forzati.

Voto:

E voi? Avete mai letto “A Casa Prima di Sera”? Vi è piaciuto? Sì? No? Fatemi sapere!

A presto!

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2 pensieri riguardo “A Casa Prima di Sera – Riley Sager

    1. Il libro è fittizio, ma scritto come se fosse diciamo biografico, una finta biografia anche se non rientra del tutto nel genere. I fatti narrati all’interno non sono mai accaduti alla protagonista e non esiste una Baneberry Hall. C’è anche da dire che l’autore ha preso molta ispirazione, come dicevo nella recensione, dalla vicenda di Amityville quindi è scritto su quella scia, sempre rimanendo fittizio 🙂

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