Cari Mora – Thomas Harris

Buon venerdì e ben ritrovati!

Finalmente ci rileggiamo, da quanto tempo! Come avete trascorso le vacanze? Vi siete rilassati/e, goduti/e l’estate?

Ritorno dopo settimane di nulla cosmico dovuto a problemi famigliari che mi hanno, purtroppo, impedito di essere attiva. Questo 2021 non sta andando da programma per quanto riguarda la pubblicazione qui sul blog, ma parecchie problematiche sono sorte. Ma ora, mirando ad un settembre più proficuo e costellato di articoli (anche arretrati), spero di poter tornare al meglio e ad un ritmo sostenuto con la pubblicazione.

Vi ringrazio per la pazienza e dai, dai, dai, brindiamo ad un settembre (e un futuro) pieno di articoli!

Sicuramente torneranno anche articoli diversi dalle recensioni, articoli che negli ultimi mesi sono venuti a mancare, ma oggi ci ributtiamo in un’altra recensione, certo, quella di “Cari Mora” scritto da Thomas Harris.

Iniziamo subito perché vi ho già fatto attendere troppo per questa recensione!

Cari Mora – Thomas Harris

Casa Editrice: Mondadori

Genere: Thriller

Pagine: 256

Prezzo di Copertina: € 7,90

Prezzo ebook: € 3,99

Anno di P. Pubblicazione: 2019

Link all’acquisto: QUI

Incipit

Due uomini discutono nel cuore della notte. Li separano quasi millesettecento chilometri. Entrambi hanno un parte del viso illuminata dal cellulare. Sono due mezzi volti che parlano nel buio.

Trama

Venticinque milioni di dollari in lingotti d’oro appartenuti a Pablo Escobar sono sepolti in una grande e misteriosa villa nella baia di Miami Beach. Il bottino fa gola a molti, gente senza scrupoli che tiene d’occhio la casa. Primo tra tutti Hans-Peter Schneider, un uomo perverso e pericoloso che vive delle fantasie malate di altri uomini ricchi. Cari Mora è una ragazza colombiana di venticinque anni con un passato drammatico, scampata alla violenza del suo paese. È l’unica persona ad aver accettato di fare la custode di quella villa; la sola a non temere le voci inquietanti che circolano su quel luogo. Bella e coraggiosa, è la preda perfetta per Hans-Peter, che nel frattempo ha affittato la villa per cercare di mettere le mani sul tesoro di Escobar. E sulla ragazza. Ma Cari Mora ha doti sorprendenti, un’intelligenza fuori dal comune e innanzitutto è una sopravvissuta.

Recensione

Thomas Harris ha riscosso un gran successo anni fa per la quadrilogia di Hannibal Lecter, di cui fa parte anche il famoso “Il Silenzio degli Innocenti“, da cui è stato tratto il pluripremiato film con Anthony Hopkins e Jodie Foster.

Ma dai testi di Harris è stata tratta anche la serie tv “Hannibal“, con Mads Mikkelsen e Hugh Dancy, complessiva di tre stagioni.

Insomma è un autore che ha avuto una buona dose di successo con i suoi testi precedenti, “Cari Mora” invece, il libro di cui parleremo oggi, è la sua ultima fatica uscita nel 2019. E’ un testo che non ha nulla a che fare con quelli precedenti, è uno stand alone insomma.

Stile, Ritmo e Atmosfere

Lo stile si adatta alla perfezione ad un testo basato interamente sull’azione, è secco, veloce, scattante, i periodi sono in genere brevi e concisi, il tutto punta ad un ritmo crescente che porta il lettore al prossimo colpo di scena con il fiato sospeso.

O almeno, questo è lo stile che ci ritroviamo davanti per la maggior parte del tempo, ma in alcune scene funziona peggio rispetto ad altre, tra l’altro non saprei dire se è un problema di traduzione oppure no (avendolo letto solo in italiano), ma alcune frasi non fanno capire una determinata scena o azione.

Di azione ne abbiamo senza dubbio, ma molte volte le azioni sembrano piombare dal nulla, non si comprende il processo che porta un personaggio a agire in un modo, è il classico caso in cui un libro smuove azioni forzate, messe in moto solo per arrivare ad un punto, ma ciò è molto evidente, troppo evidente, al punto da essere sgradevole.

Mi spiego meglio, forse per la brevità (a tratti non necessaria), o per la traduzione, alcune frasi sembrano quasi tagliate, l’autore vuol far comprendere la dinamica di un movimento, ma sembra semplificare il tutto e togliere informazioni necessarie, in questo modo molte volte non capiamo cosa sta esattamente facendo un personaggio, cosa sta pensando o come si è mosso.

Il ritmo quindi è veloce, sono circa 250 che scivolano via in breve tempo.

Le atmosfere invece sono sempre legate al mondo del crimine, ci troviamo in una villa vicino a criminali senza scrupoli, ascoltiamo conversazioni fra assassini, assistiamo ad omicidi, torniamo anche indietro nel passato in guerra, insomma siamo sempre immersi in scenari di una certa pesantezza dal punto di vista delle atmosfere.

Personaggi, sono così e basta

Questo libro raccoglie, a mio avviso, molti problemi che possono sorgere quando la scrittura non va nel migliore dei modi, o si vuole forzare a tutti i costi una storia, ignorando aspetti importanti, ad esempio i personaggi.

Ritroviamo il classico “i personaggi buoni sono buoni e basta, i cattivi sono cattivi e basta”, non c’è un indagine dietro, un analisi del personaggi, l’essere buono di un personaggio viene giustificato da qualche pagina di flashback in cui l’autore ci fa capire che dobbiamo tifare a tutti i costi per lei perché ha vissuto tempi terribili.

Lungi da me sminuire il passato traumatico di un personaggio, ma qui da come è strutturato il libro questo inserimento sembra una toppa sistemata dall’autore per farti empatizzare a tutti i costi con Cari Mora che dovrebbe essere la protagonista, ma che ahimé (per me) non ha la personalità di una protagonista.

Manca di sostanza, se non fosse stata etichettata dall’autore come protagonista non si sarebbe distinta dagli altri, è una ragazza forte senza dubbio, ma manca tutto il contorno alla sua personalità.

Il passato in questo libro viene usato come mero strumento per farti capire/empatizzare con i personaggi.

Ora parliamo un poco del villan di turno Hans-Peter, che è forse uno dei peggiori villan che io abbia mai avuto la sfortuna di incontrare in un libro.

Questo uomo e le dinamiche che si porta dietro sono un disastro.

Prima parlavamo di forzature, ecco lui e la sua storyline, che arriverà ad intrecciarsi con quella di Cari Mora, sono assai forzate.

Hans è un criminale che affitta la villa di Escobar per trovare il tesoro nascosto mentre Cari lavora come custode, si innescheranno una serie di dinamiche, ma sta di fatto che Hans diverrà ossessionato da Cari, perché? Chissà, non c’è una motivazione di fondo vera e propria.

Lui ha un traffico losco di ragazze e organi e vuole mettere le mani sulla protagonista per questo, ma a mio avviso, non sta molto in piedi come motivazione, anche perché le cose si complicheranno parecchio.

Immaginatevi un cattivo molto cinematografico, ecco, uno stile Hannibal serie tv, un cattivo pieno di fascino, charme, eleganza, uno che ci sa fare insomma a livello di azione e intelligenza. Penso che l’autore abbia voluto creare un Hannibal serie tv due con Hans, dando per scontato per il lettore lo avrebbe visualizzato in un modo, ma non ha nulla a che fare con un cattivo così.

Più che intimidire e spaventare Hans lascia indifferenti, è strambo, compie azioni immotivate, non si comprende il suo processo mentale, sembra non sapere nemmeno lui quello che vuole.

Il rapporto fra Cari e Hans, che dovrebbe essere alla base del libro e dovrebbe ricordare secondo me il rapporto fra Hannibal e Will, anche se qui Cari è determinata a liberarsi di Hans o almeno essere lasciata in pace da lui.

Conclusioni

Traendo le conclusioni, io ho letto questo libro sia per la trama, che trovavo molto interessante e perché volevo approcciarmi all’autore prima di leggere la quadrilogia di Hannibal, ma sono rimasta assai delusa.

L’idea base poteva essere fonte di una storia basata sull’azione per una piacevole lettura con un buon intreccio, che purtroppo manca, i personaggi sono muri bianchi che vengono imbrattati a forza per simulare una personalità, l’intreccio degli eventi a tratti ha poco senso e si vede bene l’ombra della mano che forza il tutto, lo stile manca di mordente… insomma forse l’unico aspetto positivo della storia è il fatto che è piena di azione, anche se a volte forzata.

Voto:

E voi? Avete mai letto “Cari Mora” o un testo di Thomas Harris? Sì? Vi è piaciuto? Fatemi sapere!

Noi ci leggiamo presto, prestissimo!

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2 pensieri riguardo “Cari Mora – Thomas Harris

  1. Mi dispiace che hai passato un periodaccio, speriamo che le cose vadano meglio nella seconda metà dell’anno!💜
    Si vede che Harris ha dato il meglio di sé con “Il silenzio degli innocenti” e poi si è perso!🤷🏻‍♀️

    Piace a 1 persona

    1. Grazie mille, speriamo davvero in una seconda parte dell’anno migliore della prima! 😉 Secondo me ha provato a ricostruire certe dinamiche di Hannibal, ma fallendo miseramente, forse “Cari Mora” è nato come libro forzato… magari si riprenderà in futuro!

      Piace a 1 persona

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