Cuore di Tenebra – Joseph Conrad

Buon venerdì e buon quasi weekend!

Come state? Come avete trascorso quest’ultima settimana di aprile?

Oggi, torno finalmente con una recensione che (guarda che novità), avrei dovuto pubblicare i primi di aprile e invece mi ritrovo a pubblicarla l’ultimo giorno del mese, in un certo senso è ironica come cosa.

Il libro di cui andiamo a parlare oggi è un classico, ovvero “Cuore di Tenebra” di J. Conrad, che è stato il libro del mese di marzo per il gruppo di lettura. A proposito, da domani inizia la lettura dei prossimi due mesi!

Comunque, ho finito questo libro nei primi giorni del mese, aprile tra l’altro è stato mese più che fruttuoso per quanto riguarda le letture, ho letto come non mai e questo testo ha inaugurato questo lunga carrellata.

Iniziamo a parlarne!

Cuore di Tenebra – Joseph Conrad

Casa Editrice: Feltrinelli

Prezzo di Copertina: € 8,00

Prezzo ebook: € 1,99

Anno di P. Pubblicazione: 1899

Link all’acquisto: QUI

Incipit

“Il Nellie, una iole da crociera, ruotò sull’ancora senza alcun tremolio delle vele e si immobilizzò.”

Trama

Marlowe racconta di aver avuto l’incarico di sostituire un capitano fluviale ucciso dagli indigeni nell’Africa centrale. Si imbarca su una nave francese e, giunto alla stazione della compagnia, vede come gli indigeni muoiano di stenti e di sfruttamento. Dopo un lungo viaggio di duecento miglia sul fiume rintraccia Kurtz, un leggendario agente capace di procurare più avorio di ogni altro. In realtà Kurtz, uomo solo e ormai folle, è quasi morente. Viene convinto a partire, ma muore sul battello che lo trasporta, dopo aver pronunciato un discorso che non può nascondere “la tenebra del suo cuore”.

Voi sapete che io odio, detesto, non sopporto le bugie. E non perché sia più sincero degli altri, ma semplicemente perché mi fanno orrore. C’è nelle bugie un tocco di morte, un sapore di mortalità che è esattamente ciò che odio e detesto al mondo, ciò che voglio dimenticare. Mi deprime e mi nausea come se addentassi qualcosa di marcio.

Recensione

Cuore di Tenebra” è un libro estremamente conosciuto e citato, da questo è stata tratta la vaga ispirazione per il film Apocalypse Now.

Il libro fu pubblicato dapprima in tre puntate, nel 1899 dalla rivista scozzese Blackwood’s Magazine.

Nel 2019 è uscito in America il fumetto del libro realizzato da Peter Kuper, edito in Italia nel 2020 da Tunuè.

Stile, Ritmo e Atmosfere

Le atmosfere descritte da Conrad sono senza dubbio magnetiche e oscure a tratti, la giungla è animata da occhi nascosti nell’oscurità che non si perdono una minima mossa dei personaggi, dietro ogni foglia sembra nascondersi il pericolo, l’oscurità favorita dal verde degli alberi ed esaltata dal suono del fiume che scorre sempre in sottofondo, rende il testo pervaso da un senso selvaggio di inquietudine.

Inoltre, il testo si basa sull’attesa per l’incontro con il famigerato Kurtz, uomo descritto da tutti come un genio letteralmente, un uomo così geniale e talentuoso da non sembrare nemmeno umano, nella mente del narratore e anche in quella del lettore, diventa una specie di entità astratta degna del massimo rispetto.

Nel parleremo meglio nel criterio dedicato ai personaggi ma, l’atmosfera che si viene a creare attorno a Kurtz è una parte vitale del romanzo e man mano che ci si avvicina al fatidico incontro fra questo e Marlowe le aspettative per la figura di questo temibile uomo salgono.

Non avevo mai letto nulla di Conrad e per qualche strano motivo, mi aspettavo uno stile più “pop”, sarà che dalle trame dei suoi testi traspare sempre un alone di grande avventura marittima e ciò mi fa pensare ad uno stile scattante.

In realtà, lo stile dell’autore ha un ritmo abbastanza equilibrato, ma in alcuni frangenti tende a diventare più lento del solito, indugiando su determinate scene a lungo. E’ uno stile con varie descrizioni di luoghi, natura in generale, pensieri del protagonista e atteggiamenti degli altri personaggi e il modo in cui questi impattano sulle impressioni del narratore.

E’ quel classico testo per cui superate le prime 50 pagine ci si sente piuttosto sicuri di riuscire ad arrivare fino in fondo, è tutto in discesa, anche se all’inizio può sembrare ostico, giusto in un primo momento.

Personaggi e Tematiche

I personaggi principali, tirando le somme, sono due ovvero Marlowe, il narratore e protagonista che racconta la sua storia ai membri dell’equipaggio del Nellie, che si trova sul Tamigi in attesa di prendere il largo e Kurtz, l’uomo che il narratore ha avuto l’occasione di incontrare anni prima in Africa.

Quando Marlowe inizia il suo racconto l’equipaggio sembra dargli ascolto come se fosse una specie di radio in sottofondo, non gli presta la massima attenzione, ma dopo poco si appassiona alla vicenda e ogni membro presente finisce per ascoltarlo con interesse. Dall’inizio del racconto saranno rari in momenti in cui torneremo alla narrazione presente, perché la maggior parte del libro è incentrata sul passato e sul viaggio del narratore in Africa di anni prima.

Un giorno Marlowe si convince di voler andare in Africa e tramite vari sistemi e aiuti riesce a recarsi nel luogo del desiderio, sul fiume Congo, da lì deve arrivare alla sede della Compagnia che lo ha assunto.

Da lì in poi farà la conoscenza di vari personaggi loschi, che hanno interessi nel commercio dell’avorio e ognuno di questi gli parlerà di Kurtz, questo genio invidiato da tutti, questa figura misteriosa che si trova in un altra sede della Compagnia. Kurtz riesce sempre a portare grandi quantità di avorio, ma nessuno sa nel dettaglio come.

Noi seguiamo il viaggio del protagonista verso la base di Kurtz, luogo di atti violenti e atroci, perpetrati da un uomo considerato da tutti al pari di un dio.

Come scritto prima, il libro si basa sull’attesa per l’incontro dai due che non è solo quello fra i due personaggi, ma è anche quello fra il lettore e Kurtz. Il livello di aspettativa che Conrad riesce a creare è alto, tanto da convertire lo stesso protagonista che all’inizio non aveva alcuna conoscenza di Kurtz e per la maggior parte del libro non l’avrà, nonostante questo finirà per considerarlo anche lui un dio.

Il vero Kurtz, quello che incontriamo, è molto diverso da come ce lo si aspetta, appare indebolito, molto malato, i discorsi che fa appaiono sconnessi e non così d’effetto per un uomo del suo livello.

Il libro vuole essere una critica al colonialismo, descrive questi uomini bianchi che si sono recati in Africa, come esseri mossi solo dal puro interesse, senza nessuno scrupolo, che torturano, uccidono e schiavizzano i popoli.

Le vicende narrate nel libro sono ispirate da un viaggio dello stesso Conrad nel 1890 a bordo di un vaporetto, lungo il fiume Congo e i personaggi descritti sono presi dai suoi incontri.

Un’altra tematica decisamente affascinante e prettamente psicologica è quella legata alle aspettative create e alla forza di ciò che viene detto dagli altri e di come questo finisce per avere un impatto più che forte sulla mente di chi ascolta e non conosce i fatti o la persona citata.

Come una specie di effetto placebo declinato però alle persone che si incontrano e a ciò che queste dicono, infatti Marlowe nonostante veda ad un certo punto gli effetti di Kurtz sulla popolazione africana e venga a conoscenza di una parte di ciò che ha fatto quest’uomo continua comunque ad avere una visione particolare di lui, lo considera sempre un grand’uomo.

Conclusioni

L’intero viaggio di Marlowe ha molteplici interpretazioni come del resto l’intero romanzo si può analizzare sotto diversi aspetti, parla sia di scoperte geografiche e legate al colonialismo, ma anche del viaggio interno di Marlowe, un uomo che si ritrova questa faccia selvaggia, abbandona la civiltà per inseguire un sogno ed è costretto a guardare la voracità dell’uomo, e a riconoscere in questa anche una parte di se stesso.

Dalla lettura di “Cuore di Tenebra” possiamo intuire la visione contraria dell’autore al colonialismo e alla pratiche occidentali, ci sono vari punti in questo romanzo in cui l’autore lancia segnali più che precisi, dall’approccio del protagonista all’arrivo con i colonizzatori, alla visione di ciò che vede, alla mostruosità di cui non si capacità, ma che finisce per trattare come se fosse normalità in quel luogo.

Facendo qualche ricerca sul testo una volta terminata la lettura, sono finita su questo articolo che è un analisi del romanzo e c’è un osservazione molto interessante sui colori utilizzati all’interno, ad esempio il contrasto fra luce e tenebra, bianco e nero all’inizio è rappresentato dalla luce che indica speranza, positività, è insomma un simbolo buono, mentre l’oscurità rappresenta il male. Man mano che si avanza nella lettura però i due si scambiano fra loro, la giungla e il panorama africano sono l’oscurità e finiscono per assumere una connotazione più positiva.

E’ un libro che secondo me è ottimo leggere almeno una volta, avevo grandi aspettative a riguardo e non mi è dispiaciuta come lettura, ma vari aspetti non mi hanno convinta, il testo sembra a tratti non completo e come molti credo, sono rimasta delusa dalla parentesi Kurtz alla fine.

Per tutto il testo ci si aspetta un incontro con un uomo da temere, mentre arrivati al momento le acque non si smuovono così tanto. Di sicuro comunque leggerò altro di Conrad, anche perché ho vari suoi testi in libreria, data la mia sicurezza nel dire “oh no, no, di sicuro amerò Conrad!”.

“[…] eppure se eravate abbastanza uomini avreste dovuto confessare a voi stessi l’esistenza di un’eco, magari debolissima, alla tremenda franchezza di quel chiasso, un vago sospetto che contenesse un significato che noi – pur così lontani dalla notte dei primordi – potevamo comprendere.”

Voto:

E voi? Avete mai letto “Cuore di tenebra”? Vi piace Conrad? Fatemi sapere!

A domani!

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5 pensieri riguardo “Cuore di Tenebra – Joseph Conrad

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