Buon pomeriggio!
Come state? Com’è iniziato il 2024? Come sono questi primi giorni di gennaio?
Oggi ripartiamo alla grande perché come primo vero articolo (escluso ovviamente l’annuncio per il libro del mese per il gdl) del 2024, parleremo in modo congiunto in un unico articolo di tutti quei testi che ho letto nel 2023/2022 e di cui non abbiamo ancora parlato, quantomeno in una recensione approfondita.
So che torniamo parecchio indietro, ma ci sono ancora dei libri letti nel 2022 di cui non ho mai parlato qui sul blog e mi dispiace non dire nulla a riguardo, fanno parte di quella serie di recensioni arretrate a cui ho accennato qualche volta.
Ebbene, non voglio che questi testi restino fuori per sempre dalla memoria senza mai più parlarne, il problema è che il mio pensiero/opinione su questi si può condensare in un unico articolo, quindi invece di scrivere recensioni singole cercheremo di “metterci in pari” con i testi arretrati del 2023/2022 che ho ancora da recensire, in un unico colpo, così guarderemo al futuro e a questo 2024 con un orizzonte pulito e una tela bianca, con il pensiero di non avere recensioni/testi arretrati di cui dover ancora parlare e senza sentirmi in colpa per averli esclusi. Ripartiamo da zero.
È un bel listone, ma alla fine su alcuni non ci perderemo più di tanto perché non ho appunto molto da dire e avrei voluto inserire di nuovo anche altri due testi presenti già nell’articolo dei libri top del 2023, ma non avrebbe avuto molto senso dato che buona parte di ciò che volevo dire riguardo a questi l’ho già fatto in quell’articolo che vi lascio qui. Sto parlando de “I Racconti di Pietroburgo” di Gogol e “Helter Skelter” di V. Bugliosi e C. Gentry.
Ok, diamo il via al mega recap e sistemiamo questo vuoto delle recensioni arretrate!

Pelle D’uomo – Hubert, Zanzim
Anno di Pubblicazione: 2021
Anno di Lettura: 2022
Prezzo di Copertina: € 20,00
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Una giovane donna è promessa in sposa a un uomo che neanche conosce. Le donne della sua famiglia, da generazioni, indossano una pelle d’uomo per muoversi indisturbate in una società troppo patriarcale per curarsi di loro. È così che Bianca diventa Lorenzo, che diventa amico del suo futuro marito, e scopre che in realtà questi è gay. Inizia una tenera relazione, in cui Giovanni non sa di tradire sua moglie… con sua moglie.

Parliamo di una graphic novel decisamente piacevole, con una storia ben gestita, interessante e con molti spunti di riflessione e di intrattenimento. Forse l’aspetto che sboccia di meno è proprio la grafica però, semplice in generale, ma ci sono tavole in cui forse questa semplicità prende una connotazione un poco negativa, in generale funziona, ma a tratti alcune tavole sembrano più abbozzate di altre, però è lo stile in sé. Si trattano tematiche come l’omosessualità, il fanatismo religioso, la libertà, l’omofobia, la condizione femminile e altri. Avevo letto questa graphic novel sul tablet e non mi dispiacerebbe recuperarla in cartaceo un giorno perché la ricordo come una lettura con un tono ironico, delicato, ma anche fermo nel mostrare situazioni/tematiche complesse in modo interessante.
Voto:



La Raggia – Mattia Grigolo
Anno di Pubblicazione: 2022
Anno di Lettura: 2022
Prezzo di Copertina: € 14,00
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Vivendo in una baracca vicino a un bosco, in cui il silenzio è troppo profondo per sfuggire all’eco dei tuoi pensieri e della tua rabbia, cerchi un modo per esprimere quello che senti, anche se non conosci le parole per farlo, anche se tuo padre ti ha insegnato il silenzio a schiaffi. Allora compri dei quaderni e scrivi come puoi quel che ti accade, nella vita e nella testa, cancellando gli errori e strappando le pagine. Ma ecco di nuovo quella strana volpe tra gli alberi, e con lei crollano gli argini ai ricordi più dolorosi e ai pensieri più cupi. I tuoi quaderni li nascondi nel terreno perché sarebbe un guaio se finissero nelle mani di tuo padre o dei tuoi amici, per non parlare dei poliziotti che sospettano tu abbia ucciso Nina. Era la tua ragazza e l’hanno trovata morta nel fiume. Tu ne sai qualcosa, e la volpe conosce i tuoi segreti.

Allora, siamo di fronte ad un testo piuttosto particolare, è scritto come un diario quindi in prima persona, con l’apposita data in alto, con frasi a volte cancellate, corrette, pensieri e sensazioni profonde del narratore che è un individuo emarginato che vive in mezzo al bosco e solitamente ha la compagnia di poche persone. È un libro sui traumi e su questa rabbia “o raggia” repressa del protagonista, che non sa come gestirla, ma questa è il frutto di un vissuto complesso, di rapporti problematici con molte figure presenti nella sua vita, con il rapporto con se stesso e direi in generale parte di ciò che lo ha formato. All’interno del testo sono presenti riferimenti a questa volpe, simbolo forse di una madre assente e sempre della rabbia che emerge nel corso della lettura di queste pagine di diario. È un libro amaro, con una violenza sempre presente in sottofondo, un senso generale di rabbia appunto. L’autore ha fatto un ottimo lavoro a livello psicologico perché riesce a far emergere la psiche di un individuo che ha vissuto in un certo senso ai margini della società ed è ripieno di sentimenti ed emozioni negative.
Voto:



Il libro contro la Morte – Elias Canetti
Anno di Pubblicazione: 2017
Anno di Lettura: 2022
Prezzo di Copertina: € 24,00
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Il libro più importante della sua vita, Canetti lo portò sempre dentro di sé ma non lo compose mai. Per cinquant’anni procrastinò il momento di ordinare in un testo articolato i numerosissimi appunti che, nel dialogo costante con i contemporanei, con i grandi del passato e con i propri lutti familiari, andava prendendo giorno dopo giorno su uno dei temi cardine della sua opera: la battaglia contro la morte, contro la violenza del potere che afferma se stesso annientando gli altri, contro Dio che ha inventato la morte, contro l’uomo che uccide e ama la guerra. Una battaglia che era un costante tentativo di salvare i morti – almeno per qualche tempo ancora – sotto le ali del ricordo: «noi viviamo davvero dei morti. Non oso pensare che cosa saremmo senza di loro». Sospeso tra il desiderio di veder concluso “Il libro contro la morte”- «È ancora il mio libro per antonomasia. Riuscirò finalmente a scriverlo tutto d’un fiato?» – e la certezza che solo i posteri avrebbero potuto intraprendere il compito ordinatore a lui precluso, Canetti continuò a scrivere fino all’ultimo senza imprigionare nella griglia prepotente di un sistema i suoi pensieri: frasi brevi e icastiche, fabulae minimae, satire, invettive e fulminanti paradossi. Quel compito ordinatore è assolto ora da questo libro, complemento fondamentale e irrinunciabile di Massa e potere: ricostruito con sapienza filologica su materiali in gran parte inediti, esso ci restituisce un mosaico prezioso, collocandosi in posizione eminente fra le maggiori opere di Canetti.

Questo è stato il mio primo approccio a Canetti, e il testo in questione è una raccolta di riflessioni, citazioni, spezzoni di dialoghi avuti con i contemporanei e conclusioni a cui è arrivato l’autore in riferimento alla tematica su cui si basa il testo, ovvero la morte e il come non arrendersi ad essa. Allora, penso sia uscito un pillole letterarie a riguardo, questo qui, letteralmente l’ultimo presente sul blog. I testi che appaiono in questa rubrica sono testi che ho letto e che consiglio, ma su cui generalmente non ho molto da dire o testi che ho letto molto tempo fa e di cui ricordo poco o ancora, testi per cui non uscirà una vera recensione, ma che ci tengo a nominare. Bene, “Il libro Contro la Morte” è stata una lettura diluita in più settimane proprio per la forma anche del testo, che all’interno si presenta appunto come una raccolta di vari “pezzi” fra citazioni e altro. È stato un libro che ho vissuto in un certo modo, ne è uscito sottolineato, appuntato, segnato, ma alla fine penso sia un libro utile per conoscere Canetti e la sua mentalità riguardo a certe tematiche, e per conoscere inoltre la sua contemporaneità e alcuni eventi della sua vita privata a cui fa accenno in alcuni passaggi. Autore premio Nobel nel 1981, Canetti viene citato spesso per testi come “Auto da fé” e “Massa e Potere”, penso che “Il Libro Contro la Morte” mi sia servito come primo step per conoscerlo prima di affrontare i suoi pilastri, che di certo affronterò. Quindi se siete fan di Canetti secondo me amerete questo libro perché emerge la mentalità di Canetti e se invece come me non avete mai letto nulla si suo, è un ottimo modo per avvicinarsi a lui.
Voto:



D’Un tratto nel Folto del Bosco – Amos Oz
Anno di Pubblicazione: 2005
Anno di lettura: 2022
Prezzo di Copertina: € 8,50
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La notte, al villaggio, uno strano, impossibile silenzio abita il buio. Anche di giorno, l’assenza degli animali lascia ovunque le sue tracce: non un cane in cortile, non un gatto sui tetti, e nemmeno una mosca che ronza o un grillo che canta nei prati intorno. Qualcosa dev’essere successo tempo fa e i bambini ogni tanto fanno domande che restano senza risposta. Fino a quando Mati e Maya non partono per la loro avventura, in cerca del mistero del villaggio dove gli animali sono scomparsi. Nel folto del bosco troveranno Nimi, il bambino puledrino ammalato di nitrillo, Nehi, il demone del bosco e una triste verità.

Breve racconto/favola piuttosto conosciuta di Amos Oz, negli anni ho sentito nominare spesso questo libro ed è stato il mio primo vero approccio ad Amos Oz, autore di cui ho in libreria anche “Giuda” e “Una Storia di Amore e di Tenebra”. Ho sempre sentito tessere le lodi di questo testo e se devo essere sincera ricordo molto poco di questo libro, ricordo giusto qualche atmosfera, qualcosina di particolare sui personaggi e il mio non essere così su di giri per la lettura. Non è un libro orrido a mio vedere, ma è stata una lettura nella media, né sensazioni positive né negative, tutto neutro diciamo. Ci sono all’interno tematiche molto interessanti e buoni spunti di riflessione, ma per me non ha funzionato del tutto, finisce in quell’insieme di libri grigi, per cui non provo/ho provato entusiasmo, ma nemmeno delusione.
Voto:



L’Ultimo giorno di un Condannato a Morte – Victor Hugo
Anno di Pubblicazione: 1829
Anno di Lettura: 2022
Prezzo di Copertina: € 4,90
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È anonimo l’autore che, nel 1829, dà alle stampe questo piccolo, gigantesco libro. Ma è inconfondibilmente Victor Hugo. Sono anni in cui il progresso sembra trasportare l’umanità intera, sul suo dorso poderoso, verso un futuro di pace, prosperità, ricchezza e fratellanza. Ma negli stessi anni si tagliano ancora teste davanti a un pubblico pagante, si marcisce in carcere, ci si lascia morire per una colpa non sempre dimostrata oltre ogni ragionevole dubbio. Hugo parla a nome dell’umanità, come sempre, e lo fa attraverso la voce di un uomo qualunque, di un condannato qualunque, di un miserabile che rappresenta tutti i miserabili di tutte le nazioni e tutte le epoche. Un crimine di cui non conosciamo i dettagli lo ha fatto gettare in una cella. Persone di cui non conosciamo il nome dispongono della sua vita, come divinità autoproclamate. Un’angoscia di cui conosciamo fin troppo bene la lama lo tortura, giorno dopo giorno, e gli fa desiderare che il tempo corra sempre più veloce. Verso la fine dell’attesa, venga essa con la liberazione o con l’oblio.

È un testo basato sull’attesa di un condannato a morte, recluso nel carcere di Bicetre e destinato al patibolo. Lo seguiamo e accompagniamo nel corso di queste ore/giorni, nei suoi incontri con altri individui, ma soprattutto all’interno della sua crescente angoscia perché man mano che passano le ore questo senso di disperazione, ansia e apprensione crescono. È un crescendo appunto, fino ad arrivare al picco finale e al momento del patibolo. È una critica alla pena di morte nella Francia dell’ottocento, Hugo si schiera contro la pena capitale mostrando al lettore lo stato d’animo e fisico in cui vive un uomo relegato in queste condizioni. È senza dubbio un libriccino molto famoso che io volevo recuperare da tempo e sono felice di averlo fatto.
Voto:



La Favola di Amore e Psiche – Apuleio
Contenuto ne “Le Metamorfosi”, II secolo d.C.
Anno di Lettura: 2022
Prezzo di Copertina: € 5,90
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Incastonata come digressione nelle “Metamorfosi”, questa favola è uno dei più famosi e celebrati racconti d’amore di tutti i tempi. Il dio Amore, invaghitosi della bellissima Psiche, la visita ogni notte, con il patto che essa non cerchi mai di vedere il suo volto. Istigata dalle invidiose sorelle a scoprirne l’identità, la fanciulla sarà punita. e, solo dopo lunghe peregrinazioni, perdonata e resa immortale da Zeus,che l’accoglierà nell’Olimpo come sposa di Amore.

Beh, che dire, storia famosissima, citatissima, acclamatissima, che io però non avevo ancora letto. È appunto contenuta ne “Le Metamorfosi” di Apuleio, testo che devo ancora del tutto leggere, ma nel 2022 mi era venuta questa voglia di colmare la lacuna per non aver ancora letto questa favola. Mi è piaciuto, ma non mi sono strappata i capelli, c’è da tenere in considerazione il fatto che ovviamente è un testo scritto nel II sec. d.C., preso dalla mitologia e bisogna prenderlo per quello che è ovvero la storia d’amore fra un dio e una donna che dovrà affrontare varie prove. Ho letto varie recensioni e se da una parte ci sono persone che elogiano questo testo per i messaggi “positivi” contenuti all’interno, altre lo criticano per quelli “negativi”. Con una mentalità come quella di oggi è normale notare punti che magari fanno un po’ storcere il naso, ma secondo me in questo caso bisogna sospendere questa visione, queste critiche cadono un po’ nel vuoto, resta sempre un racconto del II secolo d.C.
Voto:



Il Racconto della Vecchia Balia – Elizabeth Gaskell
Anno di Pubblicazione: 1852
Anno di Lettura: 2022
Prezzo di Copertina: € 6,90
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“Il racconto della vecchia balia” è uno scritto breve pubblicato nel 1852 in una raccolta dallo stesso titolo. Pare addirittura che lo stesso Charles Dickens volesse vederlo concluso, esortando l’autrice Elizabeth Gaskell a completarlo. La balia del racconto narra a dei giovani ascoltatori la storia della piccola Rosamond che, rimasta orfana, viene affidata alle cure di lontani e anziani parenti i quali, nel freddo della loro vecchia dimora, si dicono disponibili a prendersi cura di lei. Ma c’è un segreto misterioso che riguarda la storia familiare all’origine delle spettrali incursioni notturne di uno spirito bambina e del lugubre quanto minaccioso suono di un organo che riecheggia nell’ala est del nobile maniero nelle notti più tempestose. Esso appartiene a una tragica vicenda familiare che si è consumata molti anni addietro. Gaskell trasporta il lettore in una storia di fantasmi della vecchia Inghilterra, tra magioni infestate, paesaggi innevati, famiglie maledette e spettri che si aggirano per la brughiera. Un racconto “classico” in tal senso, rappresentativo di un genere tanto apprezzato quanto diffuso.

Racconto molto carino, forse mi aveva delusa un poco il finale, però ha certamente delle belle atmosfere per il tipo di storia di cui stiamo parlando, ovvero una ghost story. Tipica atmosfera inglese un po’ spooky, casa con oscuri segreti, apparizioni, fantasmi, vedo non vedo ecc. ecc. Stile “Il Giro di Vite” ma più godibile, dato che a me “Il Giro di Vite” non è piaciuto. Se cercate un racconto breve, ma decisamente scorrevole, magari anche adatto ad un periodo o momento di letture un pochino creepy o spooky questo può essere una buona scelta.
Voto:



Fiabe Islandesi – Traduttore S. Cosimini
Anno di Pubblicazione: 2016
Anno di Lettura: 2022
Prezzo di Copertina: € 17,00
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Terra di miti e leggende che sembrano riecheggiare ancora nei suoi paesaggi lunari, l’Islanda ha dato voce alla sua creatività anche in un originale patrimonio di fiabe, qui raccolte in un’antologia inedita. Un mondo di castelli stregati, lotte in sella ai draghi e viaggi per mare con le barche di pietra dei troll, popolato da bellissime regine che si rivelano orchesse, elfi dispettosi che è bene farsi amici, giganti a tre teste che escono dalle grotte di lava, e una natura “vivente” piena di misteri, dove ogni roccia, animale o corso d’acqua può nascondere un’insidia o una presenza fatata. Storie che raccontano l’eterna lotta tra il bene e il male a colpi di magie, metamorfosi e prove di astuzia e di coraggio, ma a oche l’origine di un proverbio o di un’antica credenza che fonde il sacro e il pagano, come quella degli elfi, i “figli sporchi” che Eva non è riuscita a lavare prima di una visita di Dio e che da allora dimorano negli anfratti rifuggendo ogni sguardo umano. Storie in cui i motivi di Biancaneve o delia Bella addormentata hanno risvolti per noi inaspettati, e se la giustizia trionfa sempre come vuole la tradizione, punendo i malvagi e dando felicità e ricchezza ai probi, ogni fiaba ci sorprende con uno humour irriverente, un’inedita sensualità o una crudezza che ricorda le saghe. Pagina dopo pagina ci avviciniamo all’anima di un popolo che nelle solitudini boreali ha sempre viaggiato con la parola, l’immaginazione, la poesia.

Avevamo parlato l’ultima volta di questo libro nell’appuntamento del dicembre 2022 per il gruppo di lettura. Ebbene, dopo non ci sono stati più aggiornamenti, ma da una me che era ancora in ottima forma nel 2022 a livello di letture era emerso un voto finale di tre stelle, per un testo che avevo letto alla fine in pochi giorni. È una raccolta di fiabe islandesi appunto, alcune più godibili di altre senza dubbio, ma alla fine una raccolta molto d’atmosfera adatta anche a periodi freddi o da leggere nel corso delle feste natalizie (che sono già andate stavolta). In vari racconti tornano tematiche molti simili, alcune fiabe un poco si assomigliano o sembrano legate, ma ovviamente si possono leggere in modo individuale. Ricordo qualcosa in particolare che mi ha colpita? No, ma ricordo le atmosfere.
Voto:



Cry, the Beloved Country – Alan Paton
Anno di Pubblicazione: 1948
Anno di Lettura: 2023
Prezzo di Copertina: € 11,89
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Cry the Beloved Country è la storia commovente del pastore Zulu Stephen Kumalo e di suo figlio Absalom, ambientata sullo sfondo di una terra e di un popolo lacerati dall’ingiustizia razziale. Notevole per la sua contemporaneità, indimenticabile per carattere e avvenimenti, Cry the Beloved Country è un’opera classica di amore e speranza, coraggio e resistenza, nata dalla dignità dell’uomo.

Questo libro è stato pubblicato anche in italiano in varie edizioni Bompiani, negli anni 50′ e 80′ con il titolo “Piangi, Terra Amata”, ma al momento non è più disponibile in italiano, si trovano solo edizioni vintage in vendita da privati o magari in qualche libreria dell’usato. In inglese si trova senza problemi e infatti nei primi mesi del 2023 ho deciso di recuperarlo in questa edizione Random House nella collana Vintage Classics. Allora, questo è un altro testo che fa parte di quella lista di libri contenuti in “Guida al Trattamento dei Vampiri per Casalinghe” di G. Hendrix che è stato il libro del mese di maggio per il gdl e per cui io mi ero messa in testa di leggere tutti i testi presenti. Progetto fallito, lo sappiamo, ma a livello pratico sono riuscita a leggere quasi metà dei testi in questione, fra cui appunto “Piangi, Terra Amata/Cry, the Beloved Country”. È un viaggio questo libro, quello di un uomo, un prete cristiano, uno Zulu, del villaggio di Ixopo Ndotsheni che in seguito all’arrivo di alcune comunicazioni riguardanti il figlio e la sorella decide di recarsi a Johannesburg per riportare questi due membri della famiglia sulla retta via. Ovviamente accadranno una serie di fatti che cambieranno l’obbiettivo e lo svolgersi della vicenda. Senza dubbio è un testo drammatico, crudo nel suo mostrare con freddezza rapporti umani lacerati da eventi tragici compiuti con leggerezza. Non conoscevo questo testo e probabilmente non l’avrei mai letto nella mia vita senza l’idea di fare questa specie di challenge con me stessa, e sono felice di averla fatta, nonostante tutto. Trovo che da un certo punto in poi il libro si perda un poco, ma in generale è stata una lettura che mi ha soddisfatta.
Voto:



La Vergogna – Annie Ernaux
Anno di Pubblicazione: 2018
Anno di Lettura: 2023
Prezzo di Copertina: € 15,00
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Yvetot, giugno 1952. L’universo del bar-alimentari dell’infanzia di Ernaux viene sconvolto da un episodio spartiacque, terrificante: durante una lite il padre cerca di uccidere la madre, salvata forse solo dal provvidenziale intervento della figlia dodicenne. Attraverso il quotidiano confronto con le compagne di scuola, tutte borghesi, il rapporto con il mondo di provenienza – violento, contadino, operaio, non istruito – adesso si incrina. Lo «sguardo degli altri» si fa d’un tratto macigno, capace di schiacciare ogni slancio e condizionare ogni gesto. E’ il libro in cui, come non mai, Ernaux affronta di petto l’indicibile: il trauma e la vergogna che hanno acceso in lei il desiderio di ribellarsi e di scrivere.

Libro del luglio 2023 per il gruppo di lettura e ultimo testo di questo listone, ah e primo testo della Ernaux mai letto. Anche qui abbiamo un libro che per me rientra in quella zona grigia dei libri nella media, piacevole, ma non indimenticabile o degno di essere inserito nei libri piaciuti al 100%. È un testo autobiografico, come quelli dell’autrice, in cui racconta della propria infanzia e di un evento avvenuto quando lei era bambina che ha segnato la sua vita nel suo essere anche così improvviso e violento, il tentativo del padre di uccidere la madre. La Ernaux ci racconta di come questa macchia nei suoi ricordi si è allargata sempre più ed è diventata un qualcosa che ha richiesto un’uscita, un modo per poterla far sfogare ed è stata anche uno dei motori per il suo desiderio di scrivere. Come dicevo, piacevole, ottimi spunti di riflessione, leggerò sicuramente altro dell’autrice, ma non uno dei migliori dell’anno. Questo tra l’altro è stato l’ultimo testo che ho ufficialmente terminato nel 2023, perché tutti gli altri sono libri iniziati e non portati a termine.
Voto:

Bene! E voi? Quali sono state le vostre ultime letture?
Ah! Finalmente ora siamo in pari, da oggi in avanti parleremo di testi freschi appena terminati (sperando ovviamente di non finire in poco tempo con un sacco di recensioni arretrate, o forse sì dato che potrebbe essere un segnale di una ottima ripresa nella lettura)!
A presto!

