Le Tre Letture Top del 2023

Eccoci qui per le letture top!

L’altro giorno abbiamo parlato dei libri che per me sono stati dei flop o letture diciamo più che altro deludenti in questo 2023, e oggi parliamo invece dei top, quindi nella breve lista dei testi letti in questo triste anno di lettura quelli che meglio si sono difesi e che ho più gradito.

Di alcuni di questi abbiamo parlato nelle rispettive recensioni nel corso dell’anno quindi non mi dilungherò più di tanto, ci tengo anche a dire che per la seconda posizione mi sono sentita di inserire un ulteriore titolo a parimerito quindi in totale sono quattro i testi nominati in questo articolo.

Ma iniziamo!

Racconti di Pietroburgo – Nikolaj Gogol’

Anno di Pubblicazione: 1842

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Pietroburgo non è una città: è un progetto, un sogno, un miraggio, un’allucinazione, o un incubo, se volete, ma non è una città. E non c’è un autore che meglio di Gogol’ abbia visto e reso tangibile la sua realtà. I suoi “Racconti di Pietroburgo” ci restituiscono l’essenza di questa città, che è la cultura che vi è germinata. Leggendo questi cinque smilzi racconti sarete in un attimo gogolianamente proiettati nel mondo di Puškin, di Dostoevskij, di Andrej Belyj, di Anna Achmatova e Andrej Bitov; grazie a queste cinque capriole gogoliane vi troverete in un istante imbevuti di cultura pietroburghese. E dunque: non mettete piede a Pietroburgo senza prima aver letto i racconti di Gogol’… non vedreste nulla, non capireste nulla…

Ero convintissima avessimo già parlato di questo libro e invece cercando di recuperare la recensione da inserire qui mi sono accorta del fatto che no, non esiste una recensione approfondita che ero convinta di aver scritto. Recupereremo nel 2024, sta di fatto che questo libro entra a pieno merito nei testi top del 2023 perché rappresenta una raccolta di racconti che ho decisamente gradito e apprezzato. Al suo interno ritroviamo cinque racconti di Gogol’ tra cui il famoso “Il Naso”, ma anche “Il Cappotto”, e da questi emerge un quadro fedele, a tratti critico e in altri magico, della Pietroburgo del diciannovesimo secolo. Probabilmente, a livello di personale esperienza di lettura “Il Naso” è il racconto che ho meno gradito, anche se viene spesso preso a modello come opera stilisticamente perfetta. Gli altri quattro mi sono piaciuti parecchio, con un occhio particolare a “Il Ritratto” e “Il Cappotto”. E’ interessante vedere come questi racconti, pubblicati appunto postumi e riuniti in una raccolta, abbiano in comune parecchie tematiche, come la follia, il tema degli “umiliati e degli offesi”, la contrapposizione fra austerità, rigore e serietà di luoghi o lavori di una certa autorità che sono sempre presenti o nominati nei racconti e temi/svolte della narrazione fantastici. Questa integrazione fra reale e irreale, che a volte vira sul fantastico a volte alla follia è un tratto che ho adorato e che è presente in tutto ciò che ho letto di Gogol fino ad ora (anche se mi manca Il Revisore e Le Anime Morte). Leggerò sicuramente altro di Gogol’.

Vuoto D’Amore – Alda Merini

Anno di Pubblicazione: 1991

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La Merini scrive in momenti di una sua speciale lucidità benché i fantasmi che recitano da protagonisti nel teatro della mente provengano spesso da luoghi frequentati durante la follia. In altre parole, vi è una prima realtà tragica vissuta in modo allucinato e in cui lei è vinta; poi la stessa realtà irrompe nell’universo della memoria e viene proiettata in una visione poetica in cui è lei con la penna in mano a vincere.

Questa è stata una rilettura che come la prima volta, anzi forse persino di più della prima lettura, ho amato molto. E’ una raccolta di poesie della Merini io consiglio anche se volete magari approcciarvi alle opere della poetessa per la prima volta, ci sono riferimenti al poeta Giorgio Manganelli nella sezione che da il titolo all’opera ovvero “Vuoto d’Amore”, la sezione “Venti Ritratti” invece è un tributo a venti ritratti appunto a figure varie tra cui Sylvia Plath, Saffo, Emily Dickinson, Quasimodo e Montale. Insomma, per me resta una raccolta meravigliosa.

The Silent Woman – Janet Malcom

Anno di Pubblicazione: 1994

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Inserisco questo libro alla seconda posizione accanto a quello di Alda Merini perché parliamo sempre di poesia, o meglio di vite di poeti, perché questa non è una raccolta di poesie o una biografia, ma più un testo-indagine su come è stato gestito il patrimonio editoriale di Sylvia Plath dopo la di lei morte. È un argomento particolare ed è una lettura specifica fatta da me anche per la scrittura del famoso duo di articoli su Sylvia Plath (vi lascio qui e qui i link), ma è un testo che ho seguito con molto interesse e realizzato da Janet Malcom in modo secondo me sentito e umano, nel senso che l’autrice incontra una sfilza di persone che hanno avuto a che fare in un modo o nell’altro con la Plath, la sorella di Ted Hughes, il vicino di casa di Sylvia al momento della sua morte, amici e conoscenti. Parla con molte persone senza pregiudizi, semplicemente raccontando fatti e prove trovate durante le chiacchierate con altri, incontra ad esempio anche Anne Stevenson, autrice della biografia “Vita di Sylvia Plath”, testo che ricevette parecchie critiche soprattutto per la presa di posizione visibile secondo i lettori dell’autrice nei confronti di una difesa quasi esagerata per la famiglia Hughes. All’inizio in realtà Anne ebbe a che fare con Ted e Olwyn (sorella del poeta appunto) in un modo costruttivo e soddisfacente per entrambi, anche perché lei a differenza di molti altri biografi/e ebbe l’opportunità di raccontare la vita di Sylvia con il pieno intervento degli Hughes, scoprendo particolari inediti e ascoltando la storia dalla bocca di persone realmente presenti nella vita di Sylvia. Ma la Stevenson racconta che con il tempo Olwyn, in particolare, finì con l’obbligarla quasi a raccontare la vita di Sylvia nel modo in cui voleva lei (o loro), quindi tessendo le lodi degli Hughes. Tramite varie conversazioni noi, assieme a Malcom, scopriamo particolari poco conosciuti e molto interessanti riguardanti soprattutto lo svolgersi della vita degli altri dopo la morte di Sylvia e come dicevamo la gestione burrascosa e non apprezzata del tutto da molti del patrimonio letterario di Sylvia da parte della famiglia Hughes.

Helter Skelter – Vincent Bugliosi, Curt Gentry

Anno di Pubblicazione: 1974

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La storia di Charles Manson è forse il caso di omicidio satanico più famoso di tutti i tempi. Quella notte a Hollywood, era il 9 agosto deI 1969, morì una delle modelle più celebri del momento: Sharon Tate, incinta del marito Roman Polansky. In questo libro Vincent Bugliosi, il pubblico ministero nel processo contro Manson, racconta l’intero corso delle indagini che portarono alla condanna del diabolico Charles, con quello che è il più celebre e venduto libro di true crime di tutti i tempi. Di esso infatti sono state vendute sette milioni di copie e una copia è stata trovata persino nella stanza dei due autori della strage di Colombine.

Altro testo a cui mi sono approcciata per quella specie di progetto riguardante “Guida al Trattamento dei Vampiri per Casalinghe”, perché anche Helter Skelter è presente all’interno di quel romanzo e dato che io mi ero messa in testa di leggere tutti i testi presenti all’interno ho letto anche questo, che comunque avevo in libreria da tempo e desideravo leggere da parecchio. È un libro molto famoso, un testo di non-fiction che racconta la vicenda riguardante la The Family di Charles Manson dalle parole di Vincent Bugliosi, il pubblico ministero durante il processo alla Family. È un libro molto dettagliato, che io ho letto a passo d’uomo devo dire, non è una lettura leggera o veloce per quanto mi riguarda, ma alla fine è stata una esperienza che mi ha portato ad incoronarlo libro top fra i top nel 2023. È il testo più famoso riguardante la vicenda e quello su cui si fonda tutta la versione/teoria di Bugliosi contro la Family, ovvero quella riguardante la setta e non quella sul traffico di droga e la rivalità fra bande di motociclisti, Bugliosi dovette poggiare maggiormente sull’elemento setta per provare che i membri della Family avrebbero fatto di tutto per Manson, per poter arrivare ad una condanna durante il lungo processo. Qui troviamo il resoconto, durante la seconda parte del libro sul processo appunto, e quelle giornate, mentre nella prima parte leggiamo di tutti i fatti macabri e terribili riguardanti i crimini della Family, ovviamente l’assassinio di Sharon Tate e gli amici presenti quella tragica notte nella casa di Cielo Drive, ma anche molti altri fatti correlati, gli omicidi LaBianca, le sparizioni, altri crimini, insomma tutto. È un libro completo che io consiglio a chi vuole ovviamente leggere e entrare nella vicenda dagli occhi di una figura come Bugliosi, ma in generale a chi vuole scoprire di più su questo caso o è un’appassionato di true-crime.

E voi? Quali sono state le vostre letture top del 2023?

A presto, in caso non dovessimo leggerci prima di Natale con gli obbiettivi di lettura del 2024, il recap e le challenge varie, Buon Natale!