Le Tre Letture Flop del 2023

Buonasera!

Rieccomi su questi schermi a questo punto dell’anno per iniziare a tirare un poco le somme, diciamolo somme di un anno catastrofico a livello di letture e non solo. A parte l’essere sparita per la maggior parte del tempo qui sul blog, sono diventata semi latitante anche sui social collegati ovviamente al blog, e parlando di letture… ah, uno scenario apocalittico.

Però, nonostante tutto vorrei, come ogni anno, parlarvi dei libri che per me sono stati dei flop nel 2023 e successivamente quelli top. Non avendo letto molto non ci sarà una lista di cinque libri, ma bensì di tre.

Come sempre ci tengo a sottolineare che inserendo determinati libri in questa lista non voglio sottolineare il mio odio nei loro confronti o aprire una petizione per bandirli dal commercio, voglio solo dire che personalmente non ho gradito queste letture, per una serie di motivi, non ho nulla contro questi testi e se a voi sono piaciuti vi prego di non offendervi per questi inserimenti.

Dei tre presenti nella lista abbiamo parlato solo di uno nella recensione dedicata, il terzo, ovvero in teoria quello migliore fra i flop, come sempre per questa lista toccheremo man mano l’apice arrivando al primo che fra i flop e quello che ho gradito meno, nonostante siano tutti flop.

Via!

Teddy – Jason Rekulak

Anno di Pubblicazione: 2022

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Teddy è un dolce bambino di cinque anni, intelligente e curioso, che ama disegnare qualsiasi cosa: gli alberi, gli animali, i genitori e, occasionalmente, anche la sua amica immaginaria, Anya, che dorme sotto il suo letto e gioca con lui quando è da solo. Ma ora a occuparsi di lui per tutta l’estate c’è Mallory, la nuova babysitter. I due si sono piaciuti fin dal primo incontro, tanto che il signor Maxwell non ha potuto opporsi all’assunzione della ragazza, che nonostante la giovane età ha dei difficili trascorsi con la droga. All’apparenza tutto è perfetto: i Maxwell sono gentili e comprensivi, la loro casa sembra uscita direttamente dalla copertina di una rivista e le giornate sono scandite da una routine serena, che comprende giochi, pisolini e bagni in piscina. Fino a quando i disegni di Teddy cominciano a cambiare, diventano sempre più strani, cupi, quasi macabri e rivelano un tratto decisamente troppo complesso per un bambino di quell’età. Che cosa sta succedendo? Per Teddy è colpa di Anya, è lei a dirgli cosa rappresentare e a guidare la sua mano. Qualcosa non va e, anche se può sembrare una follia, solo Mallory può scoprire la verità prima che sia troppo tardi.

Abbiamo già parlato di questo libro, qui nella recensione dedicata quindi non mi dilungherò più di tanto. So che a moltissime persone questo testo è piaciuto e non fatico a capirne i motivi, è comunque scorrevole ed aiuta in uno sblocco del lettore ad esempio, si legge velocemente perché riesce ad intrigare il lettore. Ci sono elementi che funzionano in questo libro e altri che stridono, ad esempio penso al fatto che nonostante ci siano elemento soprannaturali, il/i villain della situazione sono intuibili fin dall’inizio e più si va avanti più diventa chiaro tutto questo. Come ho scritto anche nella recensione, che vi invito a spulciare perché lì vi ho parlato delle mie impressioni a fondo, ci sono diversi temi anche toccati dall’autore che a molti lettori hanno fatto storcere il naso per come sono stati trattati appunto. Abbiamo il razzismo, l’essere transgender, l’essere atei, insomma io non sono impazzita di gioia per come sono stati tratti tutti i temi, ma alcuni li ho vissuti come una esaltazione dell’autore nel voler enfatizzare un cliché riguardante un personaggio. Comunque a parte questo, è un testo che nell’arrivo verso il finale ha smorzato buona parte del mio entusiasmo, ci sono scene che a volte mancano di mordente, è tutto troppo, si arriva ad un punto in cui ci si chiede quale tema o cliché su un personaggio manchi per arrivare al pieno. Non è un testo illeggibile o che ho odiato, assolutamente, solo è una stata una delusione sotto certi punti di vista.

I Ponti di Madison County – Robert James Waller

Anno di Pubblicazione: 1992

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“I ponti di Madison County” è la storia di Robert Kincaid, fotografo di fama, e Francesca Johnson, moglie di un agricoltore. Kincaid, singolare, quasi mistico viaggiatore dei deserti asiatici, di fiumi lontani, di antiche città, è un uomo che quasi non appartiene al suo tempo. Francesca Johnson, un’italiana giunta in America come sposa di guerra, vive tra le colline dello Iowa meridionale e, di tanto in tanto, torna col pensiero ai suoi sogni di ragazza. Nessuno dei due ha mai cercato qualcosa di diverso da ciò che ha, ma quando Robert, in viaggio per un servizio, entra nel cortile di lei per chiedere un’informazione, il ritmo delle loro esistenze si spezza sotto la forza di un’emozione inesprimibile. L’incontro tra Robert e Francesca diventa rapidamente un legame profondo e ciò che accade durante pochi giorni di una torrida estate, presso i vecchi ponti coperti di Madison County, è per entrambi un’esperienza così intensa da trasfigurare i luoghi consueti e i gesti quotidiani. I momenti trascorsi insieme diventano un patrimonio raro e prezioso di sentimenti a cui attingere per il resto della vita e che sopravviverà a loro stessi.

Allora, di questo testo è molto famoso il film con Maryl Streep e Clint Eastwood del 1995, io ho voluto leggere il libro per una specie di sfida che mi ero messa in testa di portare a termine ovvero quella di leggere i libri menzionati all’interno de “Guida al Trattamento dei Vampiri per Casalinghe” che è stato il libro del mese di maggio per il gdl. Il problema è che i libri in totale se non sbaglio erano sette e anche se sono riuscita a leggerne 3/4, gli altri sono rimasti fuori e non sono riuscita nemmeno a portare a termine il libro principale, quello di Grady Hendrix, un altro fallimento nei piani di lettura in questo anno di flop vari. Comunque, avevo già in libreria questo testo, ereditato da una zia, quindi ne ho approfittato per leggerlo finalmente. Che dire, so che è un testo/film molto amato e molto criticato, è una storia d’amore fra due persone mature/adulte che si svolge in relativamente in poco tempo e si avverte questo nella narrazione perché è un testo che scorre molto velocemente. Non mi capita spesso di leggere libri focalizzati interamente su una storia d’amore, non ho amato granché i personaggi e alcune svolte di trama mi hanno delusa. Tutto sommato è una vicenda che anche qui intriga e si arriva ad un punto in cui si è sinceramente curiosi di vedere dove andrà a parare il tutto, ma il finale e in generale il modo in cui si sviluppa la storia da un certo punto in poi è stato deludente. In più ho letto un breve commento su Goodreads con cui mi trovo molto d’accordo e riguarda la serietà dei personaggi, il fatto che si prendano molto sul serio, lui ad esempio si proclama “l’ultimo cowboy” e una specie di pellegrino. Ed effettivamente è così, ho alzato un poco gli occhi al cielo, anche perché queste descrizioni vengono ripetute varie volte, è come se l’autore si fosse impegnato nel voler uscire da cliché, ma è entrato in altri.

Il Cimitero di Praga – Umberto Eco

Anno di Pubblicazione: 2010

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Lungo il XIX secolo, tra Torino, Palermo e Parigi, troviamo una satanista isterica, un abate che muore due volte, alcuni cadaveri in una fogna parigina, un garibaldino che si chiamava Ippolito Nievo, scomparso in mare nei pressi dello Stromboli, il falso bordereau di Dreyfus per l’ambasciata tedesca, la crescita di quella falsificazione nota come I protocolli dei Savi Anziani di Sion, che ispirerà a Hitler i campi di sterminio, gesuiti che tramano contro i massoni, massoni, carbonari e mazziniani che strangolano i preti con le loro stesse budella, un Garibaldi artritico dalle gambe storte, i piani dei servizi segreti piemontesi, francesi, prussiani e russi, le stragi in una Parigi della Comune dove si mangiano i topi, colpi di pugnale, orrendi e puteolenti ritrovi per criminali che tra i fumi dell’assenzio pianificano esplosioni e rivolte di piazza, barbe finte, falsi notai, testamenti mendaci, confraternite diaboliche e messe nere. Ottimo materiale per un romanzo d’appendice di stile ottocentesco, tra l’altro illustrato come i feuilletons di quel tempo. Ecco di che contentare il peggiore tra i lettori. Tranne un particolare. Eccetto il protagonista, tutti gli altri personaggi di questo romanzo sono realmente esistiti e hanno fatto quello che hanno fatto. E anche il protagonista fa cose che sono state veramente fatte, tranne che ne fa molte che probabilmente hanno avuto autori diversi. Ma chi lo sa, quando ci si muove tra servizi segreti, agenti doppi, ufficiali felloni ed ecclesiastici peccatori, può accadere di tutto. Anche che l’unico personaggio inventato di questa storia sia il più vero di tutti, e assomigli moltissimo ad altri che sono ancora tra noi.

Mi piange il cuore dover inserire un libro di Umberto Eco nei libri flop, anche perché avevo molte speranze per questo testo che è stata la prima lettura dell’anno per me. Purtroppo l’ho trovato eccessivamente lungo, è una vicenda che va avanti fra intrighi, misteri e segreti, ma questi non sono intriganti come dovrebbero. Se all’inizio c’è l’interesse, man mano sfuma e diventa solo un libro, mi rincresce molto dirlo, prolisso in cui ci sono eventi su eventi, critiche miste a satira, in questa narrazione in cui Eco inserisce di tutto. Diventa un polpettone di cose questo testo, molto di quello che ritroviamo è interessante, ma è troppo, anche la trama base che all’inizio sembra pulita e interessante diventa un sovrapporsi di situazioni in cui si ritrova il protagonista, luoghi, vicende losche. Ammetto di aver perso il filo ad un certo punto e di essermi aiutata anche con l’audiolibro. E’ un libro che parte bene e Eco inserisce fatti e aneddoti/curiosità basate su eventi storico interessanti, ma come dicevo vuole essere troppo tutto assieme. Peccato perché per me è stata un occasione mancata.

E voi? Quali sono state le vostre letture flop del 2023?

Ci leggiamo presto,