Cadavere Squisito – Agustina Bazterrica

Eccoci qui!

Come state? Come sta andando questa vita burrascosa? Spero nel migliore dei modi, nonostante le burrasche!

*esce dal tugurio in cui è stata in questi mesi*

Beh che dire… ehm, è passato un po’ di tempo dall’ultima volta in cui ci siamo letti. Purtroppo la dura verità è che in questi mesi ho avuto a malapena il tempo per ricollegare i miei pensieri in modo logico, mi sono imbarcata per due mesi in un doppio lavoro che mi ha risucchiato tutto il tempo, problemi vari, solite questioni spinose ed eccomi qui. Ora la situazione sembra essere tornata, non dico alla normalità, ma più tranquilla.

Quindi riprendiamo in mano la situazione amici, è il momento di ripartire!

E sappiamo qual’è il modo migliore per farlo, con una bella recensione, ma non una recensione qualsiasi, quella del libro per me top del 2024 (sì dobbiamo ancora parlarne, sì lo so sono in ritardo), ovvero “Cadavere Squisito” di Agustina Bazterrica.

Vi ho fatto attendere anche troppo, via con la recensione!

Cadavere Squisito – Agustina Bazterrica

Casa Editrice: Eris

Genere: distopico

Prezzo di Copertina: € 16,00

Ebook non disponibile

Prima Pubblicazione: (ITA) 2024

Link all’acquisto: QUI

Incipit

Mezzena. Storditore. Linea di macellazione. Lavaggio a spruzzo. Quelle parole gli si affacciano alla mente e lo colpiscono. Lo annientano. Ma non sono soltanto parole. Sono il sangue, l’odore acre, l’automatizzazione, l’assenza di pensiero. Irrompono nella notte, prendendolo alla sprovvista. Si sveglia col corpo bagnato da un velo di sudore perché sa che lo aspetta un altro giorno in cui dovrà macellare umani.

Trama

Marcos lavora nel mercato della carne da sempre, è un’attività di famiglia. Ma ora le cose sono cambiate, in modo radicale e irreversibile. Un virus ha attaccato gli animali, sia domestici che selvatici, per cui sono stati tutti sistematicamente abbattuti e la loro carne non può assolutamente essere consumata. Ora la carne che tratta è diversa, speciale, perché i governi di tutto il mondo hanno dovuto affrontare la situazione e hanno deciso di rendere legale l’allevamento, la produzione, la macellazione e la lavorazione della carne umana. Marcos si è dovuto adattare, cerca di non pensare a cosa fa per vivere, e fa del suo meglio per stare dietro a fornitori, clienti, ordini e consegne, perché deve pagare la casa di riposo in cui vive suo padre. E ora che sua moglie lo ha lasciato deve pensare a tutto da solo.

Recensione

Agustina Bazterrica è un’autrice argentina, ha pubblicato diversi testi e racconti brevi. “Cadavere Squisito” ha ricevuto un ottimo feedback soprattutto negli USA (ma anche in Italia), pubblicato con il titolo “Tender is the Flash” ha riscosso un ottimo successo.

Stile, Ritmo e Atmosfera

Lo stile dell’autrice è scattante, caratterizzato da frasi brevi e d’impatto per la maggior parte, è uno stile decisamente crudo in cui vengono sempre utilizzati termini diretti, violenti. Alcune parole nel mondo distopico in cui ci troviamo sono state sostituite, ma sappiamo qual è il loro vero significato, è evidente. Ritengo complesso gestire uno stile simile senza risultare o troppo freddi o troppo veloci, è uno stile a cui io fatidico ad avvicinarmi di solito proprio per la brevità e per il continuo scatto. L’ autrice a mio vedere è riuscita a gestire la scrittura alla perfezione, questo stile è ottimo per il tipo di testo in questione, per una storia così cattiva e fredda funziona questo ritmo.

L’atmosfera generale del libro è cruda, fredda, asettica, fortemente collegata a quei laboratori dove si macellano essere umani, si avverte sempre quel brivido dietro al collo, quella sensazione di freddo nelle ossa. Si avverte anche questa sensazione generale di ipocrisia, dell’avere a che fare con persone senza umanità, di essere all’interno di un mondo perduto che si è decisamente spinto troppo oltre.

Il ritmo è veloce, direi che questo libro tiene il lettore sempre “vigile”, proprio per le frasi brevi, il tono scattante come dicevamo, le immagini nitide proposte, risulta tutto piuttosto diretto, senza fronzoli.

Leggendo il libro mi sono sentita quasi all’interno di un incubo, si entra in questa spirale da cui si fa fatica ad uscire perché ogni pagina tira l’altra, il testo alimenta questa curiosità di andare avanti, gettarsi in questo mondo malato.

La violenza

Questo testo è violento, punto e basta, non c’è molto altro da dire, pensiamo solo alla trama base, ovvero un mondo in cui gli esseri umani vengono macellati e allevati come gli animali, ci si aspetta ovviamente di ritrovare all’interno del testo concetti/scene violente. Questo è un punto criticato del romanzo, ho letto varie opinioni in cui veniva fortemente attaccato questo aspetto del libro, per molti la violenza è eccessiva, senza senso o inserita con la forza a tutti i costi.

Io non sono personalmente d’accordo, dobbiamo considerare il tipo di mondo in cui ci troviamo e il tipo di narrazione che l’autrice ci presenta. A mio vedere la dose di violenza serve proprio a farci entrare in questo mondo che è appunto privo di umanità, la violenza è la normalità, i personaggi sembrano abituati a questa, quindi anche a noi lettori arriva come un qualcosa di “normale” tanto è comune.

Ci sono scene piuttosto lunghe in cui vediamo umani macellati, ci vengono presentanti tutti i passaggi facenti parte della catena di allevamento e macellazione, si entra nei dettagli delle descrizioni, dei passaggi, e di certo può disgustare questa visione. Oltre ad una violenza sanguinosa e fisica c’è anche poi una violenza psicologica, questi umani che vengono letteralmente allevati come animali nascono e crescono per essere macellati ovviamente, quindi a loro vengono tagliate le corde vocali, vengono privati di qualunque cosa, non c’è il minimo pensiero nei confronti dei loro bisogni, della loro vita. Non sono più esseri umani per la società, sono letteralmente carne da macello.

E all’inizio del testo io ho faticato ad entrare in quest’ottica perché è un qualcosa di talmente aberrante e inumano da stordire quasi il lettore, tra l’altro le scene di violenza, omicidi e sesso vengono presentante in modo quasi maniacale, morboso, è tutto esaltato e si avverte un senso generale di marciume nei confronti del mondo presente in questo testo.

Le critiche smosse

Il testo contiene diverse critiche alla nostra società, di certo una critica al capitalismo piuttosto diretta, ma anche una critica ad una società priva di umanità e una critica legata al mondo degli allevamenti intensivi. Ci possono essere ovviamente anche altre critiche perché è un testo che contiene a mio avviso moltissimi spunti di riflessione, ma io vi ho citato le tre più palesi a mio vedere.

Ciò che mi ha colpito molto di questo libro, come ho accennato varie volte, è il senso generale di assenza di umanità, ma non solo nei confronti degli esseri umani macellati e allevati come bestie, anche tra gli esseri umani “normali”, ovvero quelli che conducono una vita all’apparenza ancora normale, come prima dell’epidemia che ha lanciato poi il mondo verso il cambiamento. Anche tra loro sembra mancare umanità, ad esempio il rapporto tra Marcos e la sorella è una prova evidente di ciò, ma non solo, ci sono vari punti nel testo in cui emerge questa cattiveria, questa crudeltà.

“Perché lo è. Ma è proprio questo il bello, che accettiamo i nostri eccessi, li normalizziamo, abbracciamo la nostra essenza primitiva.”

Gli esseri umani vengono trattati come bestie e sembrano bestie in questo romanzo, ci vengono mostrati nella loro natura egoista e spregevole, si mangiano tra loro, non hanno la minima considerazione per gli altri, pensano solo alla propria soddisfazione.

Marcos, il protagonista è senza dubbio un mistero in parte, perché non si rivela mai del tutto se non alla fine e ci sono forse dei piccoli dettagli che ci fanno capire che in realtà non è chi dice di essere, brevi frangenti in cui emerge la sua personalità. Marcos si riempie la bocca con parole in cui sembra credere, ma i suoi comportamenti non rispecchiano queste parole, ma non dico altro.

È curioso vedere come in un mondo portato allo stremo, un mondo che ci sembra vicino al collasso, le persone ci tengano ancora a mantenere una “facciata”, un livello di ipocrisia assurdo.

Conclusioni

Ho amato questo testo, e metto le mani avanti dicendo che è sicuramente un libro che può non piacere o essere adatto a tutti. Ho amato proprio il lato cattivo di questo mondo, non ricordo quand’è stata l’ultima volta in cui ho letto un libro così duro, freddo, senza speranza, ovviamente dico “amato” perché lo trovo ben fatto, questa rappresentazione funziona ed è agghiacciante. È un libro con innumerevoli spunti di riflessione, personaggi interessanti e verità che pesano come un macigno.

Voto:

E voi? Avete letto “Cadavere Squisito”? Sì, no? Vi è piaciuto?

Ci leggiamo presto, promesso!